SAGACE agg./s.m.

0.1 sagace, sagaçe, sagachi, sagaci, sagacissima, sagacissimi, sagacissimo, sagaze, saggacissima, saghace, saghacie, saghacissimo, segace, segaci.

0.2 Lat. sagax, sagacem (DELI 2 s.v. sagace).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Stat. fior., a. 1364.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.); Poes. an. perug., c. 1350; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Dotato di sensi o organi sensoriali particolarmente percettivi e acuti. 1.1 [Rif. al naso:] dotato di una percezione sensoriale particolarmente acuta. 1.2 [Con rif. all'udito]. 1.3 Estens. Che tiene i sensi rivolti a qsa o qno; che presta molta attenzione a qsa o qno. 2 Fig. [Con connotazione pos.:] dotato di una percezione intellettuale particolarmente acuta. 2.1 Che possiede un ingegno sottile, finezza d'intuito; che dimostra saggezza e prudenza, in partic. capacità di previsione nell'agire o nel parlare. 2.2 Compiuto o detto con saggezza e prudenza, in partic. con capacità di previsione; ispirato da finezza d'intuito. 2.3 Estens. Abile (in una det. attività). 2.4 Estens. [Rif. a un luogo:] ben scelto, opportuno. 3 Fig. [Con connotazione neg.:] che dimostra prontezza d'ingegno e furbizia, allo scopo di trarre vantaggio dalle situazioni o recare un danno a qno. 3.1 Compiuto o detto con astuzia e furbizia.

0.8 Diego Dotto 09.03.2015.

1 Dotato di sensi o organi sensoriali particolarmente percettivi e acuti.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 116.14: Dubbitando egli di vedere i cani, Melampo primaio, e Inobate sagace, con l'abbaiare diedoro segnali... || Cfr. Ov., Met., III, 207: «Ichnobatesque sagax».

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 245.13: Il cane è animale più segace degli altri, e ha più senso, che gli altri animali...

[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 71, pag. 159.1: Capo canino li faceano secondo santo Isidoro, perchè lo cane tra tutti li altri animali è più sagace...

[4] Rim. Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), pag. 444.20: e tal fiata va' seguitando la inchinevole lievre con sagace cane... || Cfr. Ov., Rem. Am., 201: «catulo [[...]] sagaci».

1.1 [Rif. al naso:] dotato di una percezione sensoriale particolarmente acuta.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 32, pag. 113.22: E i fedeli cani abandonaron le case de' lor signori: e ciò che con sagace naso sente la non sana aria si mosse a venir quivi.

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VII [Phars., VII, 825-846], pag. 139.36: Allora gli orsi lasciâro le loro caverne, e ' cani lasciâro le case, e ciò che con sagace naso sente l'aria non sana e mossa per li corpi... || Cfr. Luc., Phars., VII, 829: «nare sagaci».

[3] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 4.92, pag. 59: Ora, per ciò veder, sì ce conviene / mirare i can che con sagace naso / sentano ei luochi che le fiere tene. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Phaed., 39: «nare sagaci».

1.2 [Con rif. all'udito].

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 33.12: Lo vegghievole uccello non chiama quivi l'aurora co' canti del crestuto becco: e' solleciti cani non fanno quivi romore con voce, nè l'oca più sagace che' cani. || Cfr. Ov., Met., XI, 599: «canibusve sagacior anser».

1.3 Estens. Che tiene i sensi rivolti a qsa o qno; che presta molta attenzione a qsa o qno.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 21, pag. 129.8: Tra questi adunque mirando, vedea alcuna volta alcuni con occhi intentissimi mirare il suo disio, e io, in quegli atti sagacissima per addietro, con occhio perplesso ogni cosa mirava, e conosceva chi amava e chi scherniva...

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 118.7: Qui sono e' pensier' miei fermati e pronti, / qui tutto 'l mio diletto e la mia pace, / poi ch'io m'acorgo ch'a madonna piace / de examinarmi in così forti ponti; / qui sono e' prati, le mie valle e i monti, / qui sol per tepidar l'ardente face / sta lo stendardo mio forte e sagace / a trar sospiri e far degli ochi fonti...

2 Fig. [Con connotazione pos.:] dotato di una percezione intellettuale particolarmente acuta.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 35.14: Perchè nelle cose che dovieno avvenire [[Giuseppe]] fue sagacissimo, e di sogni il primaio interpretatore... || Cfr. Orosio, Hist., I, 8, 3: «nam et prodigiorum sagacissimus erat et somniorum primus intellegentiam condidit».

[2] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. I, cap. 19, pag. 18r.20: Sì che queste tre ragioni ci conviene cotidianamente observare, et tucti e pensieri ch'ave[n]gono nel quor nostro con segace discernimento disaminare... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cass., Conl., I, 20: «sagaci discretione».

2.1 Che possiede un ingegno sottile, finezza d'intuito; che dimostra saggezza e prudenza, in partic. capacità di previsione nell'agire o nel parlare.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 19, pag. 323: Questa ène la Ecclesia, de virtute efficace / contra omne rüina; / ly cictadin che ç'abita so' cristïan sagaci / ke 'l mundu peregrina.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 121-129, pag. 129, col. 2.8: Il Saladino, ... fo Soldano di Babilonia, e fo molto saggacissima persona e savio...

[3] Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.), 268, pag. 57: da altri odi le rej, tu en prima le tace: / do 'nore e pregio all'uomo ch'è 'n parlare sagace.

[4] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 25, pag. 114.9: illi deliberaru di mandari unu valenti homu, chi havia nomu Philippu, figlu de Giorgi patriciu, lu quali era homu multu sagachi, in Saragusa...

[5] Stat. fior., a. 1364, cap. 8, pag. 71.27: Statuto e ordinato è che i consoli di questa arte possano [[...]] eleggere quactro buoni e leali huomini, veri guelfi, cioè uno per quartiere, de' migliori, leali e più sagaci di questa arte, per arbitri, overo statutari della detta arte.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 14, pag. 140.5: non poteano trovare nén fare consiglyo che a lloro fosse stato grato, se non solo quello de lo segace re Dyomede...

- Sost.

[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 107, comp. 17a.4, pag. 85: Pensa - prudente lo tempo futuro. / Maturo - senno amor iusto dispensa. / Sicuro - prince suo stato ripensa. / Prepensa - suo poder sagace puro.

- [Rif. a animali].

[8] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 10, cap. 28, vol. 3, pag. 236.19: Pigliansi ancora le passere e i passerotti spezialmente che son men sagaci, con mano ovvero con bertovello...

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 151, S. Luca, vol. 3, pag. 1308.7: Il leone è animale nobile, però che è re di tutti gli animali; è sagace, però che disfà con la coda le pedate quando fugge, acciò che non sia trovato...

2.1.1 [Rif. alla natura].

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 22, pag. 114.4: R(espondo): la natura sagace sempre adopera quello ke più ène sua utilità in conservatione d'essa...

[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 73, pag. 329.35: Donqua le corna vengono dalo grosso vapore et malinconico lo quale abonda molto ne' cervi, et perciò crescono loro così le corna sì che elle gravano loro molto; et perciò la natura sentendosi gravata, con ciò sia cosa che sia sagace intanto che non è fine dela sua savieçça, lascia di reggere quelle corna.

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 6, vol. 1, pag. 144.3: conciossiacosachè ella [[scil. la natura]] sia sagace e ingegnosa, quel medesimo purgamento usa alla difension de' frutti.

2.2 Compiuto o detto con saggezza e prudenza, in partic. con capacità di previsione; ispirato da finezza d'intuito.

[1] f Ser Pace, XIII sm. (tosc.), P 173.2, pag. 287: Ser Bello, vostro dir molto mi piace, / k' è sì sagace - di bon convenente, / ke nullo ne poria esser mendace... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 38.95, pag. 133: Questa Prudenzia in sua compagna tene / Consiglio, Providentia con sagaçe / Timor di Dio veraçe...

[3] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 520.17: E quello cieco ardore portò lungamente nel suo petto con savio e sagace studio, nè per alcuno atto si potesse sapere di fuori della sua intenzione.

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 1, pag. 473.17: Certo Apollo comprese il vero fine, non l' adombrato, della beata vita, con sagace risponso. || Cfr. Val. Max., VII, 1, 2: «sagacitate».

2.3 Estens. Abile (in una det. attività).

[1] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 7.51, pag. 90: Febo, che fo già contra lui audace / de suo parlar, dicendoli che l'arco / di portar è Cupido non sagace, / se vide far nel petto sì gran varco / dala saetta de quil giovenetto / che gli era di tal dir megli' essar parco. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.4 Estens. [Rif. a un luogo:] ben scelto, opportuno.

[1] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. I, [cap. 2], pag. 5r.12: non esendo anchora congnosiute dali duci romani vie più sagace da spiare... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fr., Strat., I, 2, 2: «sagaciores explorandi viae».

3 Fig. [Con connotazione neg.:] che dimostra prontezza d'ingegno e furbizia, allo scopo di trarre vantaggio dalle situazioni o recare un danno a qno.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 4, pag. 58.1: Et, se la ragione di sotto li risponde, et vuole rispondere, lo demonio è sagace.

[2] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 185, pag. 876.4: fu Ulixe uomo sagacissimo e per non venire a l'assedio si finse d'essere matto, arando e seminando sale...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 8, vol. 3, pag. 313.3: parea meglio Greco che Francesco, segace e malizoso molto.

[4] Poes. an. perug., c. 1350, 140, pag. 19: Tudin con espellan golpe sagace / tal da Noceia che dentro me langna / tal da Folingne duo 'l mio sangue giace.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 106-117, pag. 579.4: Crollando il capo; accorgendosi della malizia come sagace; e cotal atto fa chi s'accorge della malizia o chi minaccia...

- [Rif. a animali].

[6] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 17, pag. 290.14: Non senza cagione D. mete lo fusto da serpe a la dicta frode, perché lo serpe tra tuti li animali è il più sagace e lo più cal[i]do...

3.1 Compiuto o detto con astuzia e furbizia.

[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 26, pag. 189.15: Ancor di lor sagaci operazioni qui [si conta, le quali] contra Deidamia cosí operando seguiro che, essendo l'exercito de' Greci, com'è detto, a Troia, alcuna volta rivelato fu loro dagl'idii che per loro non s'avrebbe vittoria sanza il figliuolo de[l] re Pelleo nominato Acchille.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 32, vol. 1, pag. 650.22: ma lla loro mala provedenza coperta da semprice ignoranza li condusse a lloro ruina, e lla sagace malizia de' loro aversari li fece signori.