0.1 exmanioso, ismaniusa, smaniosa, smaniosi, smanioso, smanïoso, smanioxo.
0.2 Da smania.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 3.1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Jacopo Alighieri, Io son la morte, a. 1349 (fior.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 [Med.] Affetto da smania. 2 In uno stato di forte perturbazione dell'animo, che si manifesta in atti o comportamenti inconsulti e sregolati. 2.1 [In partic.:] sotto l'impulso di un forte desiderio, che si manifesta con violenza. 2.2 [Con rif. al desiderio amoroso o carnale:] sotto l'impulso di una forte tensione emotiva o fisica verso qno. 3 [Di un sentimento:] che si manifesta in atti o comportamenti inconsulti e sregolati. 3.1 [Del desiderio amoroso o carnale:] caratterizzato da una forte tensione emotiva o fisica verso qno. 4 Che provoca agitazione; convulso. 5 [Rif. al discorso:] espresso a scatti, in modo convulso, senza armonia e compostezza.
0.8 Diego Dotto 09.03.2015.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 750, pag. 126: D'omïa guisa morbo sí è 'l miser tormentoso: / Tut è infistolao, malsan e smanïoso, / Febros e paraletico, dal có tro ai pei ronioso, / Cretic e ingotao, inflao e pelagroso...
[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 168, pag. 172.40: E quando se ne receve cum el vin, lo fa alegrare in tanto, perfina che 'l fa l'omo smanioxo.
2 In uno stato di forte perturbazione dell'animo, che si manifesta in atti o comportamenti inconsulti e sregolati.
[1] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. XXIV: subito tutti i preti di tutti i templi, e con quelli li indovini con li capelli sparti, con li suo' ornamenti e mitrie, paurosi e smaniosi, corsero nella prima schiera dei combattitori gridando che 'l suo iddio era venuto... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2.1 [In partic.:] sotto l'impulso di un forte desiderio, che si manifesta con violenza.
[1] Jacopo Alighieri, Io son la morte, a. 1349 (fior.), 73, pag. 97: Poi per l' inferno tutti smaniosi / Senza pietade vi strascineranno, / Come ribaldi tristi et viziosi...
- Sost.
[2] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. II: E essendoli perdonato non solamente se ello dicesse ma eziandio se ello facesse, in vituperoso abito a modo di smanioso andò in palazzo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2.2 [Con rif. al desiderio amoroso o carnale:] sotto l'impulso di una forte tensione emotiva o fisica verso qno.
[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 67.11: la dulurusa regina ardia dintru et da fora, et comu ismaniusa et paza gìa chircandu la chitati in killu modu comu soli fari la cherva firuta di sagicta. || Cfr. Aen., IV, 68-69: «totaque vagatur / urbe furens».
[2] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, madr. 19.1, pag. 340: Una smaniosa e insensata vechia / ha tolto in caccia 'l mie gentil amore / con ira invidios'e con furore.
3 [Di un sentimento:] che si manifesta in atti o comportamenti inconsulti e sregolati.
[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 16, pag. 152.9: Et ha queste virtute, che la rossa è buona al mal della luna et a l'ira smaniosa et contra ogne dollor d'anima e da one debillitate de spirito, sì fa essere la persona tuta piascevolle ad altri e buono parlente.
3.1 [Del desiderio amoroso o carnale:] caratterizzato da una forte tensione emotiva o fisica verso qno.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 213.2: Et nonn è veruno amadore che veggia chello ch'egli ensegnia; et la leggie chiamò l'amore exmanioso, e disse: neuna cosa è maggiore che la smania de l'amore, il quale tenere perfettamente è de la filosofia.
[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 490.18: E in quel ora diga de ti e en quel ora açonça parole confortenti e çure che tu mori dal'insano e smanioso amor. || Cfr. Ov., Ars am., I, 372: «insano [[...]] amore».
4 Che provoca agitazione; convulso.
[1] f Neminem laedi volg., XIV (tosc.), Cap. 6, pag. 106, col. 1.2: Né è loro utile a salubrità; ma spaventati dalli smaniosi e tempestosi sogni diventano molto peggiori, e quasi spontaneamente inducono le dimonia all' anima loro. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. G. Crisostomo, Neminem, 8, 5: «somniis insanientibus et furentibus».
5 [Rif. al discorso:] espresso a scatti, in modo convulso, senza armonia e compostezza.
[1] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 288.16: Tra' quali i Fiorentini, con vocaboli isquarciati e smaniosi, e col loro parlare fiorentinesco istendendola [[scil. la Sacra Scrittura]] e faccendola rincrescevole, la 'ntorbidano e rimescolano con occi e poscia, aguale e vievocata, pudianzi, mai pur sie, e berreggiate, cavrete delle bonti se non mi ramognate. || Diversamemente Auzzas, Passavanti. Specchio, p. 568: «'ricercato, affettato, stucchevole'».