SMEMORATO agg./s.m.

0.1 esmemorata, ismemorata, ismemorati, ismemorato, smammorata, smemorado, smemorata, smemorate, smemorati, smemorato, smimorata, smimurati.

0.2 V. smemorare.

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.

0.4 In testi tosc.: Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Dante, Convivio, 1304-7; a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 In una condizione (transitoria o permanente) di offuscamento delle facoltà intellettive, di confusione mentale o di profondo turbamento dell'animo. 1.1 Profondamente meravigliato o stupito; attonito, sbalordito. 1.2 Che manca di attenzione o accortezza. 1.3 Che agisce senza un deliberato proposito (con connotazione pos.). 1.4 Privo di raziocinio, fuori di sé, tale da comportarsi in modo sregolato e inconsulto. 1.5 Estens. Dissennato, sciagurato (con connotazione neg.). 1.6 Estens. Privo di sensi; tramortito. 2 Che è privo di memoria o tende a dimenticare. 2.1 Spensierato. 2.2 Fig. Privo di sensibilità (con rif. alla frigidità femminile). 3 Signif. non accertato.

0.8 Diego Dotto 09.03.2015.

1 In una condizione (transitoria o permanente) di offuscamento delle facoltà intellettive, di confusione mentale o di profondo turbamento dell'animo.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 8.34, pag. 554: Tant'è forte addolorata, / tucta pare esmemorata, / e spesso cade pasmata / del dolor k'al cor li va.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 4.11, pag. 122: tutti color che me veggiono andando, / sì dicon: - Ve' colui, ch'è smemorato!

[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 1, cap. 20, pag. 25.27: [L]o cavalieri non seppe che ssi dire, quando elli intese queste paraule, ed este sì ismemorato duramente, ch'elli nonn àe podere di rispondere...

[4] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. II] (R) 10, pag. 297.29: E nela maniera si conteneano come fae la femina quando ella vede suo figliuolo o suo marito al punto dela morte, che è trista nè non getta già il grande grido dinazi ciò ch'ella ne vede l'anima andare e le membra rafredare. E ne' tempi e negli alberghi istavano ismemorati e uniti. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fet des Romains, p. 363: «estoient morne et mu».

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 48, pag. 231.13: e così questi cotali sono sì assorti e levati in Dio, e sì astratti delli sentimenti, che, quasi come morti, degli fatti del mondo non curano e vanno quasi come smemorati.

[6] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 88.7: Ugolino, che fu figliuolo del detto Taddeo, fu mentacatto e ismemorato.

- Sost.

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 9, pag. 427.32: Costoro rimaser tutti guatando l'un l'altro, e cominciarono a dire che egli era uno smemorato e che quello che egli aveva risposto non veniva a dir nulla...

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 16, vol. 1, pag. 131.29: Et si kistu esti veru, sequita ki li nostri infanti, li nostri smimurati travolti di lu sennu, li persuni, non savendu, ki prindissiru pani sacratu per non sacratu, kisti, comu non distinguinu lu signu, non richipirianu lu corpu di Iesu Cristu verachi.

1.1 Profondamente meravigliato o stupito; attonito, sbalordito.

[1] Novellino, p. 1315 (fior.), 96, pag. 343.10: Le genti vi trassero smemorate, credendo che fosse altro, e Bito ebbe gran paura; ma poi, ricordandosi come era, incominciò a sorridere.

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. III [Phars., III, 509-726], pag. 55.2: Quelgli stette ismemorato habbiendo perduto il vedere e pensava che quella fosse cechità di morte, ma poi ch'elgli si sentio lo vigore tornare ne' membri disse... || Cfr. Luc., Phars., III, 713-714: «stat lumine rapto / attonitus».

1.2 Che manca di attenzione o accortezza.

[1] f De amicitia volg. (red. A), a. 1330 (tosc.), pag. 173.23: Imperciocché colui, che lusinga apertamente, ogni uomo lo vede, chi non è troppo smemorato: ma quello scalterito e celato è più da guardare, che studiosamente non faccia male. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cic., Amic., 99: «nisi qui admodum est excors».

[2] a Consigli mercatura, XIV (tosc.), pag. 118.49: Anchora ch'e' danari si trovassino da cogliere a mezo, senpre è da farne maserizia: però che uno che spenda moderatamente e avedutamente, è detto savio e discreto; ed uno che spenda alla scialaquata, è detto strachuraore e smemorato...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 208, pag. 538.23: Così avviene spesso agli uomini trascurati, o più tosto, si potrebbe dire, smemorati; ché, venendo costui dal mare co' granchi, li puose sul letto, e gli ne intervenne quello che ben gli stette...

1.3 Che agisce senza un deliberato proposito (con connotazione pos.).

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 632.1: Amare semplicità, essere semplice e riputato smemorato e peccatore sanza tuo peccato o difetto, non amare d'essere amato da veruna persona, se non secondo il piacere di Dio.

1.4 Privo di raziocinio, fuori di sé, tale da comportarsi in modo sregolato e inconsulto.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 504.14: e con femminile urlo empie il cielo di rammarichii, e sparpagliati i capegli, smemorata addimanda i muri e le campagne, dicendo... || Cfr. Aen., IX, 478: «amens».

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 6, pag. 471.9: Molti sono li quali, semplicemente parlando, dicono che Amore trae altrui del senno e quasi chi ama fa divenire smemorato.

[3] f Declamazioni di Seneca, a. 1392 (tosc.), L. II, declamazione 6, pag. 41.13: Il figliuolo vede il padre venuto nel vizio della lussuria; accusalo ch' egli è ismemorato e pazzo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Cont., II, 6: «filius accusat patrem dementiae».

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 257.7: Ma Cassandra la soa figlya, adeventando quase como a ffemena smammorata, sola fugio da lo palazo et intraossende a lo tiemplo de la Dea Minerva, ove se lamentava li guay suoy e de tutta la gente soa con grande dolore. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 233: «quasi demens effecta».

1.5 Estens. Dissennato, sciagurato (con connotazione neg.).

[1] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 81, pag. 76: fra octo giorni fa' che abi mutata / la mente tua da questa smemorata / setta di Gesu [Cristo], o vuo' cristiana, / et che adori Dïana...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 76.18: E se alcuna orma di senno stata fosse nello ismemorato petto, se ne poteva bene guardare, però che grandemente prima ne fu amonito da Leonida e da Temistocle di Spartia. || Cfr. Val. Max., I, 6.ext., 1: «in uaecordi pectore».

- Sost.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 249.61, pag. 297: Gli smemorati, / insensati, / con gli abiti adornati / montati in sedia stanno a dar iudizio.

1.6 Estens. Privo di sensi; tramortito.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 85, pag. 321.16: e fecegli sì grande piaga nella testa, che Carados cadde tutto dilibero alla piana terra, e stette grande pezza ch'egli non si risentì nè polso nè vena, e giaceva cosìe smemorato.

2 Che è privo di memoria o tende a dimenticare.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 14, pag. 351.8: Se la gentilezza o ver nobilitade (che per una cosa intendo) si generasse per oblivione, [quanto più tosto venisse l'oblivione], più tosto sarebbe generata la nobilitade; e quanto li uomini fossero più smemorati, tanto più tosto ogni oblivione verrebbe.

[2] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 487, pag. 790.32: Non credere, lettore, che io sia ismemorato; io so bene che io d' Europa nel principio del libro scrissi, ma non così a pieno.

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 30, pag. 59.28: acciò che noi, debili, avessimo conforto, e gl' ignoranti smemorati non perdessero la ricordanza de' benefizi tuoi.

[4] F Lett. prat., 1385-1410 [1397]: Da tte, nè da Barzalone, non ò risposta niuna. Vedi chom'è ito questo fatto: io mi ma(ra)viglio troppo di questo fatto, e dubito che Guido non abia erato che non abia date dette lettere a Barzalone, in però Barzalone non è ismemorato. || Cecchi, Lettere a Margherita, p. 169.

2.1 Spensierato.

[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 26.80, pag. 120: Se quella con cui tu ora ti passi / ismemorato in festa e in allegrezza, / tanta virtù in lei forse trovassi, / tanto piacere e tanto di bellezza / quanto in me, io non riputerei / l'aver lasciata me fosse mattezza.

2.2 Fig. Privo di sensibilità (con rif. alla frigidità femminile).

[1] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 137.1: Malaventurata la donzella a cui impigrisce ismemorato quello luogo, del quale l'omo e la femina déno parimenti usare. || Cfr. Ov., Ars am., III, 799-800: «Infelix, cui torpet hebes locus ille, puella, / Quo pariter debent femina virque frui».

[2] Gl f Chiose interl. a Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), pag. 137.1: ismemorato [interl. i. senza sentire] || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

3 Signif. non accertato.

[1] F Lett. comm., 1394 (tosc.): Mandereteci uno fiaschetto di quel vino ismemorato, per assaggiare... || Guasti, Lapo Mazzei, vol. I, p. 77.