LUSTRA s.f.

0.1 lustra; f: lustro.

0.2 Lat. lustra plur. neutro di lustrum (DEI s.v. lustra 1).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.).

0.5 Anche s.m. (lustro).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Tana (di un animale).

0.8 Diego Dotto 22.06.2015.

1 Tana (di un animale).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 4.127, vol. 3, pag. 64: Io veggio ben che già mai non si sazia / nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra / di fuor dal qual nessun vero si spazia. / Posasi in esso, come fera in lustra, / tosto che giunto l'ha...

[2] Gl F Lancia, Chiose Commedia, 1341/43 (fior.), Par 4.127: [In lustra], In selva. Lustro hae più significationi, ma qui viene a dire oscura selva, o tana, o spelunca. || Azzetta, Lancia. Chiose, p. 907.

[3] Gl f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. II, [vv. 693-94], pag. 82r.8: Et 'lustro' sì ha una altra signification che ven a dir 'la spelonca', ove le bestie salvadeghe fa li suo' fioli et là ove elle çase... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 118-132, pag. 124.1: come fera 'n lustra; ecco che fa similitudine che, così si posa lo intelletto umano nel vero, come si posa la fiera nella sua tana: lustra è la tana della fiera...