0.1 llustrata, lustram, lustrando, lustrar, lustrare, lustrata, lustrate, lustrati, lustrato, lustravano; f: lustra.
0.2 Lat. lustrare da *lustrum 'lume' (Nocentini s.v. lustrare 1). || Diversamente GDLI s.v. lustrare che fa dipendere il signif. di 'lucidare' da quello di 'compiere il lustro': per l'affinità cfr. in partic. qui 1.1, che sconta un certo grado di indecidibilità.
0.3 Poes. an. urbin., XIII: 2.
0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38; f Serdini, Rime, a. 1420 (sen.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Diffondere o riflettere luce in modo vivido e intenso. [Con ogg. diretto:] rendere luminoso e chiaro. 1.1 Estens. Osservare. 2 Fig. Illuminare spiritualmente o nell'intelletto. 3 Fig. Fare onore, riconoscere come eccellente o degno di grande fama. Estens. Lusingare. 3.1 Assol. Farsi onore; distinguersi, eccellere.
0.8 Diego Dotto 22.06.2015.
1 Diffondere o riflettere luce in modo vivido e intenso. [Con ogg. diretto:] rendere luminoso e chiaro.
[1] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 344, pag. 30: L' angelo vénde nella cammora privata / com multo splendore, ché tucta l' à lustrata.
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 6, pag. 14.18: e 'l sole feriva sopra all' armadura de' cavalieri et facevali tutti lustrare et rispréndare...
[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 126.13, pag. 191: Or chiarir l'erba, or lampeggiar ne' fiori, / Or trasparir fra la rugiada e 'l sole, / Or sotto i rami balenar ne l'acque; / Or tanto lieta, quanto far si suole, / Lustrar le frondi, e così dolci errori / M'abbaglia 'l cor, come più mai mi piacque.
[4] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 15, pag. 127.11: l'altra gioia fu due cholonne di proferito le quali lustravano sì e lucievano chome ispecchi.
- [Con rif. agli occhi].
[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 43, pag. 423.14: ma non prima la voce moveste, che egli subito si tornò ne' vostri occhi, i quali come matutine stelle sintillano di nuova luce, questo luogo lustrando...
[1] f Pistole di S. Girolamo volg., XIV: Lustra lo indorato Campidoglio, e tutti li templi di Roma; sono coperti di tele di ragnateli. || TB s.v. lustrare.
2 Fig. Illuminare spiritualmente o nell'intelletto.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 13.36, pag. 568: Alta regina stella lucente, / per te è llustrata tucta la gente: / conserva, Madonna, sì la mia mente / ke mmai non pensi neguna fullia.
[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 21.18, pag. 270: Aiuta e labbri mia, con che favello, / o Signor mio, a far questi versicoli, / lustrando a mme l'ardor di Manuello / dove fondoronsi i dodici articoli...
[3] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XI, cap. 27, vol. 4, pag. 254.20: ma non possono aggiugnere a quella incorporea luce, dalla quale è lustrata la nostra mente, per potere giudicare dirittamente di tutte queste cose. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 4.1, pag. 23: Tanto lustrato son da il lume claro, / ch'io anodo qui l'un con l'altro vinchiastro, / perché il se arcoglia il dolçe et lassi amaro.
3 Fig. Fare onore, riconoscere come eccellente o degno di grande fama. Estens. Lusingare.
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 24, par. 4, pag. 172.8: tanto la lustram per la terra in seguitarla insino alla tornata a sua magione, che costei tornò in casa, e cominciossi a specchiare e llisciare, e credeasi essere così bella o più come costoro la facieno.
[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 21.60, pag. 271: dell'aspro luogo ne 'batté le porte, / cavò Giovanni e ciascun ch'era preso, / lustrando ver' di noi con belle scorte, / e così gli condusse in paradiso... || Diversamente Bellucci, Ant. da Ferrara, p. 60 (su un altro ms.): «poi fece innanzi a loro belle scorte».
[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 44.102, pag. 306: Questo se cura / de dir Iexù a mostrar di qual morte / lustrare il [[scil. Pietro]] dée il Deo de la natura.
3.1 Assol. Farsi onore; distinguersi, eccellere.
[1] f Serdini, Rime, a. 1420 (sen.), 31.10: Marce sempre virtù senza avversaro, / ch'allora appar quanto viresce e lustra / e quanto pazïenza il petto made. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.