LUSTRORE s.m.

0.1 lostrore, lustrore.

0.2 Da lustro 1.

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Luce vivida e abbagliante (anche con rif. agli occhi). 1.1 Qualità di cị che diffonde o riflette una luce vivida e abbagliante.

0.8 Diego Dotto 22.06.2015.

1 Luce vivida e abbagliante (anche con rif. agli occhi).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 22.10, pag. 291: ma voglio lei a lumera asomigliare, / e gli ochi mei al vetro ove si pone. / Lo foco inchiuso, poi passa difore / lo suo lostrore, sanza far rotura...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 75.28, pag. 316: «E me la luce ś m'ha occecato: / tanto lustrore de lei me fo dato, / che me fa gire co abbacinato, / c' ha li belli occhi e non pote mirare».

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 35, pag. 411.26: vidi in mezzo di loro un lustrore grandissimo, nel quale, secondo che la stimativa mi porse, mi parve vedere una figura d' uno angelo giovanissimo...

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 44.57, pag. 191: Tenendo mente lei, sommo disire / d'entrar mi venne dentro allo splendore / che delli suoi belli occhi vedea uscire; / e 'n cị pensando subito nel core / punger sentimmi, e quasi in un momento / mi ritrovai nel piacevol lustrore.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 65.34: Allora Iasone, arrecordandosse de li artificii de Medea, piglyao lo aniello co la preta virtuosa et opposselo denanti a li ochy de lo drahone, de lo quale lustrore lo drahone ś sbavottio e non gittava plu chelle flamme ardenti...

1.1 Qualità di cị che diffonde o riflette una luce vivida e abbagliante.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 100.15: Maraviglyavase de la gran belleze de tutta la faze soa, la quale monstrava de dare tale blancore sengolaremente bello, a modo de uno cristallo de grande lustrore...

- [In partic. rif. al volto o alla pelle].

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 99.35: Maraviglyavase apriesso de la fronte soa, blanchessema plu che lacte e spasa, per che monstrava de dare naturale lustrore per la forte blancheze soa.