0.1 modificalo, modificando, modificare, modificarla, modificarono; f: modifichi.
0.2 Lat. modificare (DELI 2 s.v. modificare).
0.3 f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.): 1.1; Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.); Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Contenere entro la giusta misura; moderare. 1.1 Apportare cambiamenti (a qsa), in genere per contenerlo entro la giusta misura. 1.2 Apportare cambiamenti (a qsa) rendendolo migliore, ben formato.
0.8 Diego Dotto 22.06.2015.
1 Contenere entro la giusta misura; moderare.
[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 248.14: e questo era in modificare e raffrenare le male e ree operazioni di coloro che colla riformagione della Parte teneano in fedaltà i mercatanti e artefici di Firenze e chi bene voleano vivere, raffrenando e modificando la detta legge.
[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. V, cap. 20, vol. 2, pag. 277.26: Onde non le [[scil. alla gloria]] serve degnamente veruna solidità e fermezza di virtudi, sì che niente proveggia la prudenzia, niente distribuisca la giustizia, niente sopporti la fortitudine e niente modifichi la temperanza... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
1.1 Apportare cambiamenti (a qsa), in genere per contenerlo entro la giusta misura.
[1] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa p [IV.1.11], pag. 98v.13: Questa temperanza si nota in ciò che tanto uomo venne quasi a modificare la sua testimonanza da sé stesso. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 248.18: e questo era in modificare e raffrenare le male e ree operazioni di coloro che colla riformagione della Parte teneano in fedaltà i mercatanti e artefici di Firenze e chi bene voleano vivere, raffrenando e modificando la detta legge.
[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 7, pag. 421.3: Madonna Filippa dal marito con un suo amante trovata, chiamata in giudicio, con una pronta e piacevol risposta sé libera e fa lo statuto modificare.
1.2 Apportare cambiamenti (a qsa) rendendolo migliore, ben formato.
[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XIV, cap. 24, vol. 5, pag. 247.14: E li polmoni, dove è tutto il moltissimo delle midolle e delle interiora, servono alla volontà, rinchiusi nella caverna del petto, a fiatare ed a rifiatare, a formare la voce ed a modificarla... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
- Assol. Regolare (il corso della storia, detto di Dio).
[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 1, L'Avvento, vol. 1, pag. 8.7: "Perché non venne Cristo più tosto? imperò che ancora non era venuto l'adempimento del tempo, modificando colui per lo quale son fatti i tempi". || Cfr. Legenda aurea, I, 18: «moderante illo per quem facta sunt tempora».