0.1 pedagogas, pedagoghi, pedagogi, pedagogo, pedagogu, pedagogus; f: pedogoghi.
0.2 Lat. paedagogus (Nocentini s.v. pedagogo).
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); f Serdini, Rime, a. 1420 (sen.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Nell'antichità classica, persona cui è affidata l'educazione di un fanciullo. 1.1 Estens. Maestro, guida.
0.8 Diego Dotto 22.06.2015.
1 Nell'antichità classica, persona cui è affidata l'educazione di un fanciullo.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 289.20: Et onne cosa fecea per consilio de Marco Cornelio e de Celio e avitavano con esso in uno palaço et diceali homo pedagogas, tanto est a dicere quanto ke grande roditore. || Cfr. Liber Yst. Rom., p. 289: «secum in palatio habitabant qui quasi eius pedagogi dicebantur».
[2] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 12, 1-15, pag. 212, col. 1.7: Pedagogo, è proprio nome di maestro, çoè in le basse scienzie...
[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 195.25: e questo andare chinato andòe insino che piacque alla sua guida, il quale elli chiama pedagogo, e come dirizzato persegue suo cammino.
[4] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 197.5: Pedagogo è quello che cura dello scolaro sì in costumi, come in dottrina, andandogli sempre dietro.
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 58.23: una sua filya era stata spulzillata da unu so pedagogu, lu quali avia nomu Famu Saturninu...
[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 18, vol. 1, pag. 136.10: Poniamo, dice, che abbiate molti pedagoghi, non avete però molti padri, ma io solo v' ingenerai in Cristo Gesù per lo Vangelio suo.
[7] Gl F Lancia, Chiose Commedia, 1341/43 (fior.), Purg. 12.1-3: 'l dolce pedagogo, cioè Virgilio, il soferse. Pedagogo è colui al quale va dietro il discente per imparare. || Azzetta, Lancia. Chiose, p. 615.
[8] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. VI-IX), c. 1346 (tosc.), chiosa a [VI.1.3], pag. 149v.1: (pedagogo) Ciò è maestro della fanciulla in lettera. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[9] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. XXII, ep. 123, pag. 82, col. 1.42: I pedogoghi di tutti e' cavalcano colla faccia coperta, acciò che 'l sole e il freddo no· lli noccia... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Ep., XX, 123, 7: «Omnium paedagogia oblita facie vehuntur».
[10] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 238, vol. 2, pag. 58.3: Pedagogu se chama lu mastru di li citelli. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 12.3, vol. 2, pag. 191: Di pari, come buoi che vanno a giogo, / m'andava io con quell' anima carca, / fin che 'l sofferse il dolce pedagogo.
[2] f Serdini, Rime, a. 1420 (sen.), 8.52: Io guardo ad ora ad or la bella luce / che m'ha data il mio dio ad un sol giogo; / né fu mai pedagogo / seguito, quanto io pronto a' santi rai, / la gloria del cui nome, Amor, tu 'l sai. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[u.r. 12.12.2017]