0.1 felice, infelice, infelici, infelicissima, infelicissimi, infelicissimo, infelize, infilice, infilici, infilicie, 'nfelice, 'nfelici, 'nfelicie; a: ninfelice.
0.2 Lat. infelix, infelicem (DELI 2 s.v. infelice).
0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 2 [10].
0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.).
In testi sett.: Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Nota felice (linguisticamente accettabile secondo D'Achille, Cronaca isidoriana, p. 90).
Locuz. e fras. albero infelice 2.2.2; dì infelici 2.2.1; fare infelice 1.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Afflitto da una necessità insoddisfatta dell'animo. 1.1 Che manifesta una profonda afflizione. 2 Che non ha o è destinato a non avere una buona sorte. 2.1 Che non ha o è destinato a non avere un buon esito, una buona riuscita. 2.2 Che non è propizio o favorevole; che reca danno. 3 Malvagio, scellerato. 4 Che non è gradevole. 5 Che non dà frutto; improduttivo. 5.1 Privo di vita; deserto.
0.8 Diego Dotto 28.07.2015.
1 Afflitto da una necessità insoddisfatta dell'animo.
[1] Gl Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 15, pag. 244.5: E però si dice nel libro di Sapienza: «Chi gitta via la sapienza e la dottrina, è infelice»: che è privazione dell'essere felice.
[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 377.19: avegna che tu infelice arderai i· mezzo la fornace d' amore, fa' che tu paia freddo a la tua donna...
[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), Dedica, pag. 246.6: Vero è che dove bene avventurato già fui, ora infelicissimo mi ritruovo, sì come voi volete, di tanto solamente appagato che torre non mi potete ch' io non mi tenga pur vostro e ch' io non v' ami...
[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), Prologo, pag. 71.17: imperçò che lo me' misero e infelice animo, ferio de la feria de la ocupacium pastoral, se recorda quar arcuna vota fu in lo stao monastico...
- [Prov.].
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 30.102, pag. 176: ché tu sai bene che 'l proverbio dice / che chi due lievri caccia, perde l'una / e l'altra lassa e rimane infelice.
- Fare infelice.
[6] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 1.48, pag. 38: Virgilio 'l guida per la ria silice / mostrando, quanto può ragion humana, / come 'l peccato fa l'uomo infelice.
- Sost.
[7] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 5.19, pag. 30: Disse a la preposta: / "Voce una son a tutti gli '[n]felici / de coluï che nel deserto crida: / la via driççate del Segnor, amici, / come Ysaya proffetando ne guida".
1.1 Che manifesta una profonda afflizione.
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 37.3, pag. 458: Videvi ancor le navi bellatrici, / i voti carri e li volti guastati, / e i miseri pianti e infelici...
2 Che non ha o è destinato a non avere una buona sorte.
[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 457.4: Potentemente gridava dicendo: « Di che vi rallegrate, infelici Troiani?
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 285.17: Voi, secondo sensibilitade, dite che 'l moto del Cielo, e le congiunzioni, ed aspetti causano nelli uomini d' essere virtuosi o viziosi, felici o infelici...
[3] f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.), canz. XVII.1: L'omo ch'è infelice / e sforzasi avanzare / perde suo affannare / finché Fortuna li tien torto el volto... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 30.29: Specialmente Dido infelice, devota a futura peste, non si può saziare nella mente... || Cfr. Aen., I, 712: «infelix».
[5] Gl f Chiose a Ciampolo degli Ugurgieri, Eneide, XIV t.-q.d. (sen.), chiosa x, pag. 445.21: (Infelice:) isventurata per lo caso futuro, percioché poi s'uccise. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; chiosa all'es. precedente.
[6] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1366, pag. 89: O dolze, e plu cha dolze fiol mio, / o lume, o spechio, del mio chuor radize, / mai non serà questa doia in oblio. / O trista mi, topina et infelize!
[7] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 5.13, pag. 19: Ma voy me festi novamente gusto / d'un vostro sòn, che per pietà si lagna / chon dolce modo et bela melodia / di quel caso terribel et ingiusto / di popoli infelice di Romagna...
[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 180.25: Dalla reina Iuvanna, moglie dello re Antrea, infelice re, abbe lettere graziose, dalla quale medesima la tribunessa ne abbe cinqueciento fiorini e ioie.
[9] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 180.14: et così la felice matre colli soi figlioli miserabelemente morio. || Cfr. 0.5.
- Sost.
[10] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 26, vol. 3, pag. 91.9: Però il signore della giustizia si sforza di agguagliare le cose che sono ineguali, onde costui uccide, colui percuote, e l'altro manda in pellegrinaggio insino a tanto ch'egli abbia renduto cambio allo infelice, e abbia soddisfatto a colui ch'è stato isforzato.
[11] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 335.8: Però che se nobile et alta cosa è cacciare di campo il nemico, non è meno laudabile sapere avere misericordia dello infelice. || Cfr. Val. Max., V, 1, 8: «non minus tamen laudabile infelicis scire misereri».
[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 111, pag. 120.36: e questo aggiugne ella per mettere compassione di lui in Virgilio, il quale intende di richiedere che l' aiuti, per ciò che degl' infelici si suole aver compassione.
[13] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 1, pag. 30.9: Considerava la malisia de l'astuto serpente, e che lo ninfelice vorrebbe vedere ciascuno in mizeria...
2.1 Che non ha o è destinato a non avere un buon esito, una buona riuscita.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 92.10: li quali, poy di la infelici batalya di Canna, aviannu iuratu d'andari in Ytalia cu issu Metellu et di lassari la republica... || Cfr. Val. Max., II, 9, 8: «post infeliciter commissam Cannensem pugnam».
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 34, pag. 288.4: Lo quale re Ydumeo, videndo Ulixe in tale stato, maravellandose multo de tanta soa paupertate, recepiolo allegramente, non obstante quisto, explorando de luy e dommandandolo de li casy et accidenti infelici soy...
2.1.1 Che non dà alcuna utilità o vantaggio.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 13, vol. 2, pag. 231.24: E Brutu que fichi? Unu pizulu et infelici momentu di vita con quantu vituperiu lu acatau! || Cfr. Val. Max., IX, 13, 3: «exiguom et infelix momentum uitae».
[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 22, 94-114, pag. 534.1: tragedia è canto in sublimo stilo, e tratta dei principi et àe felice principio et infelice fine, contrario a la comedia...
2.2 Che non è propizio o favorevole; che reca danno.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 381.12: visita la regione de' Latini, dove si commette trista battaglia d'infelice avenimento. || Cfr. Aen., XI, 589: «tristis ubi infausto committitur omine pugna».
[2] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 6, pag. 52.6: Nulla cosa è più infelice che la felicità de' peccatori; perciocchè la mala volontà più se ne cresce, e conferma.
[3] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa [II.8.7], pag. 57v.20: ma ne' detti malaventurati danni di battaglie e infilici guadagni di vittorie quanti ne periro! || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[4] f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.), Cap. III.34: Medusa Gorgon, tra queste infelice, / crudele ostinazion di tutto male, / morte, di tutto bene ispegnitrice. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
2.2.1 [Per trad. del lat. dies nefasti:] dì infelici: nell'antica Roma, giorni in cui non è lecito trattare gli affari pubblici o privati e amministrare la giustizia.
[1] f Framm. Deca prima, XIV t.-q. d. (fior.), pag. 70.13: Indi fece anche li dì felici e infelici, perciò ch'era alcuna volta che non era utile di fare alcuna cosa col popolo. || Cfr. Liv., I, 19, 7: «nefastos dies fastosque fecit».
2.2.2 [Per trad. del lat. arbor infelix:] albero infelice: nell'antica Roma, albero consacrato agli dei inferi al quale si impiccano i condannati (?).
[1] f Framm. Deca prima, XIV t.-q. d. (fior.), pag. 81.4: che il capo li fosse coperto e apicato colla fune a l'albero infelice, e battuto infra lle mura o di fuori. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., I, 26, 6: «infelici arbori reste suspendito».
2.2.3 Legato a un evento doloroso o luttuoso.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 200.18: Allora il malo letto e infelice ebbe me lasso di pensieri e gravato di sonno... || Cfr. Aen., VI, 521: «infelix habuit thalamus».
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 430.25: quando apparbe dall'omero alto l'infelice schaggiale e risplendente per le note balle del giovane Pallante... || Cfr. Aen., XII, 941-942: «infelix umero cum apparuit alto / balteus».
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 428.8: O infelici uccelli, io cognosco il battere dell'ali, e il mortale suono, e i superni comandamenti del magnanimo Jove... || Cfr. Aen., XII, 876: «obscenae volucres».
[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Malco, cap. 1, pag. 190.28: vollimi percuotere, e dissi verso questa mia nuova moglie: 'Statti con Dio, infelice femmina; innanzi voglio che m'abbi martire, che marito'.
[2] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 377.11: Vedraine alquante vedove, ma in verità non ebbono mai marito, che ricoprono la loro lorda, e infelice coscienza con vestimenti religiosi, e onesti...
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 100.20: rami d'albori sì mi danno lo infelice cibo, cioè bacche e dure cornie, e pasconmi erbe le quali ò divelte dalle radici. || Cfr. Aen., III, 649: «victum infelicem».
5 Che non dà frutto; improduttivo.
[1] f Poes. an. Più e più volte, 1391 (tosc.-pad.), 54: non son però quello che voglia / ne sapia distinguere / ne per virtù extinguere / le malitie de quello arboro sterille e infelice / che con sette radice / in sua corte pulula... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[2] f Consolazione a Elvia, XIV/XV (fior.), pag. 43r.5: alchuni se n'uscirono o per pestilentia o per le spesse aperture delle terre o per alchuni intollerabili vitii dello infelice terreno... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Cons. Helv., 7, 4: «infelicis soli vitia».
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 27.55, pag. 414: Così cercando il paese infelice, / tra 'l Nilo e 'l monte, in verso il sen d'Arabia...