0.1 infelicità , infelicitade, infelicitate, infelicitati, infilicitade, 'nfelicità .
0.2 Lat. infelicitas, infelicitatem (DELI 2 s.v. infelice).
0.3 Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.): 1.
0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Condizione di chi è afflitto da una necessità insoddisfatta dell'animo. 1.1 [Con valore concreto]. 2 Condizione di chi è escluso dalla beatitudine eterna. 3 Cattiva sorte. 3.1 Ciò che reca danno; sciagura.
0.8 Diego Dotto 28.07.2015.
1 Condizione di chi è afflitto da una necessità insoddisfatta dell'animo.
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 17, pag. 130.25: Se' hora in luogo di vanitade! Anco in luogo di povertade! Anco in luogo d'infelicitade! Et eri in luogo di veritade, in luogo di ricchesse et in luogo di felicitade!
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 172.25: La VJ, con[si]de[ra]zione della grande infilicitade, la quale è in questo peccato.
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 20, vol. 2, pag. 323.4: onde dice il Salmista delli peccatori: Lo scontento, e la infelicità nelle vie loro, e non hanno conosciuto la via della pace...
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, conclusione, pag. 326.8: aver fatto ragionare di materia così fiera come è quella della infelicità degli amanti...
[5] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XVIII, cap. 41, vol. 7, pag. 211.2: or che fa, ovvero ove mena, o in che modo, sì che possa l'umana infelicità alla beatitudine pervenire, se non conduce la divina autorità? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[6] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ec 8, vol. 6, pag. 35.4: E questo giudico vanissimo; però che non è maggiore infelicitade della felicità dei peccatori.
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 36.4, pag. 339: Era a costor della memoria uscita / l' antica Tebe e 'l loro alto legnaggio, / e similmente se n' era partita / la 'nfelicità loro, e il dammaggio / ch' avevan ricevuto...
2 Condizione di chi è escluso dalla beatitudine eterna.
[1] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 460.24: A questo si puote rispondere: che questo è passo d' infelicitade e non di grazia, e de' morti non de' vivi, di rei non de' buoni...
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 265.3: Il misericordio[so] s'allegra dell'altrui prosperitade, ed hae compassione dell'altrui infelicitade.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 16.15: et in quista guisa lu hunuri di lu supremu officiu perdutu per infelicitati vuy lu aricuperati per virtuti. || Cfr. Val. Max., V, 1.ext., 6: «supremi officii decus infelicitate amissum uirtute recuperastis».
[3] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa [V.1.ext.6], pag. 128r.3: E dice che l'officio della sepoltura perduto per la infelicitade racquistarono per li meriti di loro virtude. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.