PROPAGARE v.

0.1 propagatu; f: propagar, propagare.

0.2 Lat. propagare (DELI 2 s.v. propagare).

0.3 f Framm. Cons. filos., XIV m. (sett.): 2; Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

L'es. da Giordano da Pisa, cit. a partire da Crusca (3) e passato a TB, è con ogni prob. un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Moltiplicare attraverso la riproduzione (anche fig.). 2 Fig. Estendere la conoscenza di qsa o qno o la diffusione di una dottrina.

0.8 Diego Dotto 28.07.2015.

1 Moltiplicare attraverso la riproduzione (anche fig.).

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 3, par. 1, vol. 1, pag. 75.27: Item, comu Iacob appi XII figli, da li quali fu propagatu tuctu lu populu carnali, cussì Iesu Cristu appi XII disscipuli, da li quali fu propagatu tuctu lu populu spirituali.

2 Fig. Estendere la conoscenza di qsa o qno o la diffusione di una dottrina.

[1] f Framm. Cons. filos., XIV m. (sett.), L. IV, cap. 7, pag. 65v.8: Però che al'uno e al'altro è materia la defichultade, a costui de propagare la soa gloria e al'altro de conformare la soa sapiencia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Boezio, Consol. Phil., IV, 7: «gloriae propagandae» e Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): «di dilatar gloria».

[2] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Solamente intento a propagar la fede del Salvatore Giesù. || Crusca (3) s.v. propagare.