REZIARIO s.m.

0.1 reciariu, retiariu, reziaro; f: retiario, reziario.

0.2 Lat. retiarius (DELI 2 s.v. reziario).

0.3 f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.): 1; Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.

0.4 In testi tosc.: f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.); Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Nota uccellatore equivalente del lat. retiarius in f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.): «in sogno si vide passare oltre colla mano dell'uccellatore».

0.7 1 Nell'antica Roma, gladiatore armato di rete. 2 [Interpretato erroneamente (?)]. 2 [Interpretato erroneamente come arma?].

0.8 Diego Dotto 28.07.2015.

1 Nell'antica Roma, gladiatore armato di rete.

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. IX, cap. 15, pag. 163v.30: l'altro avrebbe avuto il sopranome di Panfilio reziario, al quale si dicea che molto simigliava, se non fosse per amore del nipote. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., IX, 14, 4: «Pamphili tertiarum, cui simillimus esse ferebatur, habuisset» (prob. da una lettura «retiari»).

[2] Gl f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa b [I.7.8], pag. 5v.20: Uno retiario, ciò è uno campione che combattea in questa forma, ch'elli portava una rete e gittavala adosso a un altro campione, e, preso come pesce, l'uccidea, venne [a] questa battaglia e prese co la rete il compagno e quelli, rivolgendosi ne la rete come pesce, venne adosso ad Arterio... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 35.14: Lu quali, facenduse a Syragusa lu iocu gladiatoriu, vitti a lu sonniu que issu era aucisu per mani di lu reciariu. || Cfr. Val. Max., I, 7, 8: «retiari se manu confodi».

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 83.19: Il quale Atterio, essendo bandito guiderdone per campioni a Seragusa, si vide in sogno oltrepassare con la mano del Reziaro, e quella cosa racontoe il dì vegniente a coloro che sedeano alla veduta della battaglia.

2 [Interpretato erroneamente come arma?]. || Cfr. Isidoro, Etym., XVIII, 54, 1: «Retiarius ab armaturae genere. In gladiatorio ludo contra alterum pugnantem ferebat occulte rete, quod iaculum appellatur, ut adversarium cuspide insistente operiret, inplicitumque viribus superaret». Ma forse non diverso da 1 se s'intende che il gladiatore assume un nome specif. a partire dal tipo di arma.

[1] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa k [I.7.8], pag. 18v.6: però che pare che «murmulione» e «retiario» non siano nomi propii, ma disegnino l'arme che 'l campione avea. Isidoro nel xviii° libro de le Etimologie, presso a la fine, fa mentione di questo giuoco. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.