RIDOTTARE v.

0.1 redota, redotadhe, redotar, redotaranno, redotata, redotava, redoté, redoto, redotò, redótta, ridoctano, ridoctare, ridoctati, ridoctato, ridotta, ridottalo, ridottando, ridottano, ridottare, ridottasse, ridottassero, ridottasti, ridottata, ridottate, ridottati, ridottato, ridottava, ridottavano, ridottavate, ridotteranno, ridottiamo, ridotto, ridottò, ridutarli, ridutaru, rridottare; a: ridoctanu.

0.2 Fr. redouter (Cella, I gallicismi, p. 521).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Lanfredi, XIII/XIV (lucch.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. farsi ridottare 1.1.1; ridottare niente 2.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Provare paura o sospetto (nei confronti di qno). 1.1 Considerare con rispetto timoroso o reverenziale. 2 Temere, avere paura di (qsa); considerare possibile un evento o un'ipotesi neg. o deprecati (anche pron.). 2.1 Non ridottare niente. 3 Pron. Indugiare, esitare.

0.8 Diego Dotto 28.07.2015.

1 Provare paura o sospetto (nei confronti di qno).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 29, pag. 78.24: e perciò che li uomini comunamente odiano e ridottano quellino che troppo si vantano o si lodano...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 131.8: 7. respusi issu Scipio: «Non se aperteni ad unu medemmi homu di vuliri pilyari altri et ridutarli». || Cfr. Val. Max., III, 7, 2: «non esse eiusdem et capere aliquos uelle et timere».

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 83, vol. 2, pag. 405.8: · rre d'Inghilterra, e ' figliuoli e 'l duca di Lancastro, di cui ridottavano molto, erano occupati nella 'mpresa di Francia...

- Pron.

[4] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 8, pag. 499.25: anzi voglio avere vergogna e disnore di quello che io abbo fatto come ipocrita e di tutte la piue gattiva. - E cosie si dimentò colei perché duramente si ridottava. || Cfr. Vies des Peres, 10: «Ensi cele se dementa / qui durement se redouta».

1.1 Considerare con rispetto timoroso o reverenziale.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 23, pag. 261.19: e li vostri nimici, vegando vu' amato, temuto, forte e grande, vue plù redotaranno...

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 35.23: non perch'io creda essere reo cavaliere a cciò, ma perch'io ridottava la vostra grandezza.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 325, pag. 345.24: Molto fu riccha quella schiera e molto si faceva ridoctare; sì non era niente maraviglia se' Troiani gli ridottavano, ché v'aveva molti valenti chavalieri.

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 230.19: T. Manlio, diss'egli, poichè così è che tu non ridottasti il comandamento de' consoli, nè la maestà di tuo padre, e contra il nostro divieto ti combattesti...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 131.22: La quali vuci auduta da lu populu, tutti cun tacimentu plenu di veneraciuni plù ridutaru la sua parola et ficirundi mayur cuntu ca di la caristia di lu granu. || Cfr. Val. Max., III, 7, 3: «respectum egerunt».

[6] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. VI-IX), c. 1346 (tosc.), chiosa a [VI.8.5], pag. 170r.1: Nota che 'l signore in tanto è signore in quanto è ridottato da' servi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 22, par. 8, pag. 374.30: però che costui vescovo e lle chiese tutti i fedeli apresero e acostumarono di più ridottare e onorare... || Cfr. Defensor pacis, II, 22, 8: «didicerunt seu consueverunt amplius revereri».

1.1.1 Farsi ridottare: farsi rispettare.

[1] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2604, pag. 117: Pluxor ne feriva et abate / Tragando dardy e lor lançony / Segondo homeny pedony: / Molte se fea redotar / Et intro tuti quanti aprixiar.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 325, pag. 345.23: Molto fu riccha quella schiera e molto si faceva ridoctare; sì non era niente maraviglia se' Troiani gli ridottavano, ché v'aveva molti valenti chavalieri.

2 Temere, avere paura di (qsa); considerare possibile un evento o un'ipotesi neg. o deprecati (anche pron.).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 373, pag. 613: Mai d'una cosa fai l'omo grande derradhe, / de sacrament qe molt era çà redotadhe...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 13, pag. 44.26: Ché con più è la morte contra a la natura, tanto la die l'uomo più ridottare.

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 90.8, pag. 312: ché de l'altero dicene la gente / che 'l fa perché ne sia tosto cangiato / over perché di lui siane temente, / sì che ridotta del suo magno stato...

[4] Lanfredi, XIII/XIV (lucch.), 2.11, pag. 312: Deh per Deo, mostrami queste arme, Morte, / ch'eo le possa prestar a un mio amico, / lo qual dice che ti redótta forte.

[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 318, pag. 339.7: Molto ridotta la dama quel dì pericoloso, perciò ch'ella sapea molto bene sua gran perdita e suo grande disturbamento.

[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 9, pag. 18.5: e così è di gran cuore Epicuro, che non ridotta alcun danno, perché si tiene appagato di se...

[7] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 73, pag. 86.35: Quistu focu ridoctanu quilli et quille ki a suo potiri si guardanu di fari peccatu mortali...

- [Con valore dichiarativo, anche costr. con subordinata neg., sul modello dei verba timendi lat.].

[8] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 26.29, pag. 96: Tanto mi par lo dire, / ch'ag[g]io fatto, certano, / che di parlare ancora no ridotto / quel che mi fa languire...

[9] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 110.6, pag. 344: ma la sentenza, nonn ispero 'n ella, / perch'io ridotto non voi siate errato...

[10] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 6, pag. 112.16: ma tu diei ridottare che Roma non ama uno solo difenditore.

[11] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 98.25: perciò che sopra tutte cose dee il corpo fiebole ridottare a prendere medicine.

[12] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. VI] (R) 49, pag. 393.22: altresì come lo leone che non si ridotta di mettersi per mezzo delo spiedo tagliente quando elli è cruciato... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[13] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 4, par. 5, pag. 146.19: dicie santo Aghostino: «Non per ciò ch'elli ridottando confessare sé essere re, ma altressì le risposte sono pesate, che nnelle sue parole elli non negha punto sé essere re, né elli non confessa sé essere tale re di chui penserebbe lui credente essere di questo mondo. || Cfr. Defensor pacis, II, 4, 5: «Non quia regem se timuit confiteri».

2.1 Non ridottare niente.

[1] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De eodem, vol. 1, pag. 176.20: segurtae si è una vertue p(er) l'omo: no li redotaniente, nì perigori chi ly som davanti li ogi.

3 Pron. Indugiare, esitare.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 8, pag. 181.13: Non tolsero le notturne querele luogo alle diurne, anzi quasi come del dolermi scusata per le bugie dette al mio marito, quasi da quella notte innanzi non mi sono ridottata di piagnere e di dolermi in publico molte volte.