RINOMATA s.f.

0.1 renomà , renomaa, renomar, renomata, rinnomata, rinomata; f: renomâ.

0.2 Fr. renommée.

0.3 f Orazioni di Cesare e Catone (red. alfa), 1285/99 (pis.): 1; <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: f Orazioni di Cesare e Catone (red. alfa), 1285/99 (pis.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Nota renomar in Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.). || Att. anche in f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.): «Covei tu renomâ [[ed.: renoma<r>]]?», dove però è stata seguita la proposta di espunzione di Parodi, Studj liguri, p. 73.

Locuz. e fras. buona rinomata 1, 1.1; cattiva rinomata 1; di buona rinomata 1; di grande rinomata 1; mala rinomata 1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Buona (o anche cattiva) reputazione. Buona / cattiva / mala rinomata. 1.1 [Con rif. al nome di Dio:] buona rinomata. 2 Conoscenza comune e generale. 2.1 Notizia diffusa di un evento.

0.8 Diego Dotto 28.07.2015.

1 Buona (o anche cattiva) reputazione. Buona / cattiva / mala rinomata.

[1] f Orazioni di Cesare e Catone (red. alfa), 1285/99 (pis.), Oraz. di Cesare [Tes., III.35], pag. 121v.19: Più dovemo noi guardare nostra buona rinomata che nostro corucio. || DiVo; l'ed. inclusa nel corpus legge: «nostra fama»: cfr. <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 32, vol. 4, pag. 105.4; cfr. Sal., Cat., 51, 7: «neu magis irae vostrae quam famae consulatis» e B. Latini, Tresor, III, 35, 4: «nostre bone renomee».

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 40, vol. 3, pag. 372.17: immantinente che gli viene un poco di male, sì gli ispiacciono tutti diletti, per dolore indebilisce sè, dispregia la gloria, ed è vinto per mala rinomata.

[3] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 2, pag. 96.10: p(er) necessità fu ispozata la V(er)gine Maria a Ioseph, p(er)ché lo suo mistieri no(n) fusse co(n)nosciuto dal diaule, la V(er)gine fu lodata d'ave(re) singnore (et) spozo, fu cusì riguardato ala buona rinomata dela V(er)gine come a sua v(er)gongna. || Cfr. Legenda aurea, L, 19: «tam uerecundie quam fame prouidetur».

[4] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 38, pag. 96.4: E li doni de la fortuna vagliono meglio l' uno che l' altro: chè meglio vale buona rinomata che ricchezza.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.659, pag. 150: Or dé penssar ogni letor / quanto De' gi à faito onor / chi per tuti è devorgaa / com cossì santa renomaa.

[6] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), L. III, cap. 9, pag. 74.19: Che chi no quer cha richesse, e per sparmiar volle sofferir dezaxio e molestie e esser desscognossuo e perder possanssa e renomâ... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Di buona rinomata.

[7] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la santa castitade, vol. 1, pag. 210.18: Anchora l'omo de' inprende e amaystrarse de li s(an)c(t)i homi e s(an)c(t)i p(re)lati e co' chiregay chi som de bonna renomà ...

- Di grande rinomata.

[8] f Orazioni di Cesare e Catone (red. alfa), 1285/99 (pis.), Oraz. di Catone [Tes., III.37], pag. 123v.14: Ma elli ebbe in loro autre cose per che elli funo di grande rinomata e di grande pregio... || DiVo; l'ed. inclusa nel corpus legge: «di gran nominanza»: cfr. <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 34, vol. 4, pag. 120.11.

1.1 [Con rif. al nome di Dio:] buona rinomata. || Cfr. Lc., 11.2: «sanctificetur nomen tuum».

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 8.16: Messer, questo è nostro disiderio sovrano, ciò richiediamo voi sopra tutte cose che tu benedichi noi, cioè che la tua buona rinomata tua cognoscenza, tua fede sia confermata in noi.

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), Como se intende santificetur, vol. 1, pag. 140.13: Mesere Tu e' lo nostro sovram desiderio; noy te requiramo sovre tute cosse lo To beneyto nome, zoè la bonna renomar, la bonna cognosença; e lla fe' sea confirmà in nuy i(n) questa p(ri)mera peticiom.

[3] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 94, pag. 122.32: misser, quistu [est] nostru desideriu supranu, ço est riquidimu nui supra tutti cosi ki tu ni benedichi, ço est ki la tua bona renomata, tua cognoscença, tua fidi sia confirmata in nui.

2 Conoscenza comune e generale.

[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 24, pag. 306.10: e era tanto grande la rinomata di lui che quelli ch'erano tenuti a ssuo padre si convertiano a llui.

2.1 Notizia diffusa di un evento.

[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 1, pag. 257.3: In quel te(n)po che li monesteri si cominciono a edificare, la moltitudine dei monaci e dei rimiti cominció a crescere, e la renomata di loro fu tanto allora saputa che andó in dela terra d'India...

[2] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 18, pag. 289.25: Bel filiolo, quale est questa rinomata che io odo dire di tei, che tanto forte mi ricide lo cuore dentro dal ventre?