0.1 renomato, rinnomata, rinnomate, rinnomati, rinnomato, rinomate, rinomati, rinomato, rrinnomate.
0.2 V. rinomare.
0.4 In testi tosc.: f Brunetto Latini, Pro rege Deiotaro, a. 1294 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.).
In testi sett.: Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Che gode di una buona reputazione. 1.1 [In partic.:] che occupa una posizione di preminenza. 2 Che è noto ai più o sarà conosciuto per il tempo futuro. 2.1 Che si riferisce alla conoscenza comune.
0.8 Diego Dotto 28.07.2015.
1 Che gode di una buona reputazione.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 127.36, pag. 499: o no merme de so bon stao / chi de ben è tanto renomao: / donde monto me dorea.
[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 27, vol. 2, pag. 263.25: alquanti de' giovani de' Lucani corrotti da' Tarentini per moneta, i quali erano più rinomati tra li suoi, che onesti, conciofossecosachè tra loro si fossero battuti di verghe...
[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 276, pag. 191.12: ché Pompeo avea tutto dì istato il più aventuroso cavaliere e 'l più rinomato che unque fosse istato, e poi no fue se disaventuroso no, né unque poi non intrò in campo ove si combatese ched e' no si ne partise ontosamente.
[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 56.5, pag. 55: Çentile saço çascuno è chyamato / ch'è inalçato - e richo d'avere, / nì provedere - vale s'è manchato, / ch'è prisïato - quasi no valere; / s'el à podere, - sempre è renomato...
[5] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 60.3, pag. 30: Cum summa diligentia e fermo core / providi el viver to tener biato / enfra vertù, per cuy viem rinomato / doppo la morte en laode de valore.
1.1 [In partic.:] che occupa una posizione di preminenza.
[1] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Caes. Gal.] (H) 102, pag. 267.16: Mercurio iera il magiore e 'l più rinomato deli dii intra loro. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Caes., Gal., VI, 17, 1: «Deum maxime Mercurium colunt» e Fet des Romains, p. 223: «Mercurius estoit li plus renomez diex».
2 Che è noto ai più o sarà conosciuto per il tempo futuro.
[1] f Brunetto Latini, Pro rege Deiotaro, a. 1294 (fior.), pag. 67.7: Intanto per grande opera e rinomata fama avea avanzato tutti coloro che ffurono avanti lui... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cic., Deiot., 12: «Tanto ille superiores vicerat gloria».
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 9, pag. 115.18: Tutti li Greci vi vennero e d'Atena e di Teba; quelli di Costantinopoli, che allora era appellata Bisanzia; e vennervi di tutte l'altre rinomate terre di Grecia e di Macedonia.
[3] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. XII, ep. 79, pag. 44, col. 2.10: acciò che ttu non dimenticassi di porre e di mettere nel tuo dettato la sedia e llo stato di Mongiubello, che tanto è rinomato e del quale i poeti hanno tanto parlato. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2.1 Che si riferisce alla conoscenza comune.
[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 5, par. 1, pag. 25.4: Dunque queste sei parti che nnoi avemo dette sono le parti della città o de· rreame più comuni o ppiù rinnomate... || Cfr. Defensor pacis, I, V, 1: «partes famosiores civitatis seu regni».