RINOMÈA s.f.

0.1 rinnomea, rinnomee, rinomé, rinomea, rinomèa, rinomee, rinommea; f: renomìa.

0.2 Fr. renommée (DEI s.v. rinomea).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.).

0.5 Nota rinomee di genere masch. per trad. del fr. renom.

Locuz. e fras. buona rinomea 1; di grande rinomea 1; di rinomea 1; fare rinomea 2; grande rinomea 1, 2; malvagia rinomea 1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Buona (o anche cattiva) reputazione. Buona / grande / malvagia rinomea. 2 Conoscenza comune e generale; fama. 2.1 Giudizio vulgato. 2.2 Notizia diffusa di un evento.

0.8 Diego Dotto 28.07.2015.

1 Buona (o anche cattiva) reputazione. Buona / grande / malvagia rinomea.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 9, pag. 17.5: Molta giente crede che 'l sovrano bene sia in avere gloria di questo mondo e grande rinomea del secolo...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 11, pag. 21.11: Appresso il prenze die avere onore et intendere acciò che elli abbia buona rinomea.

[3] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 174.5: Ché a me piace forte il suo buon senno e la buona rinomea di lui, ove[ro] per la parentezza ch' è tra me e lui, ove[ro] perch' io molto mi diletto nello 'ngegno e nello studio suo... || Cfr. Pro Lig., 8: «industriae gloriaeque».

[4] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Suet. Jul.]-[Sal. Cat.] (H) 8, pag. 79.29: Elli fece tanto che il re ebe malvagia rinomea di lui, e fue biasimato l'uno del'altro. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 71, pag. 141.11: Se noi così lo facciamo, io credo che nostro pregio ne sarà radoppiato e nostra rinomea ne sarà cresciuta e esaltata, e l'ontia de' Greci ne sarà ricordata mille anni.

- Di rinomea.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 14, vol. 1, pag. 183.3: Avemo nomati i nobili e possenti cittadini che a' tempi dello imperadore Currado primo erano di rinnomea e di stato in Firenze...

- Di grande rinomea.

[7] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), (R) 91, pag. 553.33: ala sua primiera giostra iscontroe i· re Allafres, uno buono cavaliere e di grande rinomee. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Di molta rinomea.

[8] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), Esordio, cap. 3, pag. 47.12: Certe donne foron ancora adorate per loro virtute, como foro le Sibille, le quale osservaro summamente castità: Atalante, Lucrezia, Diana ed altri de multa renomìa per le virtute loro forono dagli antiqui adorate... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con rif. al nome di Dio in opp. alla gloria mondana].

[9] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 9, pag. 18.2: Unde ei re non debbono credere d'essere beati perché ellino abbiano la rinomea del mondo: ma nella gloria e nella rinomea di Dio non cape falsità, si come in quella del mondo.

- [Per trad. del fr. renom con conservazione del genere masch.]. || Ma potrebbe trattarsi di un errore del copista.

[10] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. VIII] (R) 63, pag. 447.9: La sola matera di nostro buono rinomee sì èe ciòe ch'io sono cattivo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fet des Romains, p. 547: «La sole matiere de vostre boen renom si est ce que je suis chetis».

[11] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. VIII] (R) 63, pag. 449.26: Se elli no mi voranno ricevere, ciò medesimo acrescerà tuo onore e tuo rinomee, di ciò ch'io avroe più trovato di fede in te che nel'altre regioni. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fet des Romains, p. 550: «ce meïsmes acroistra ton renom».

2 Conoscenza comune e generale; fama. Grande rinomea.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 11, pag. 100.12: e la rinomea corre per tutto 'l mondo unde Roma è donna per mia travallia e per mia pena che io ò già sofferta...

[2] Novellino, p. 1315 (fior.), 60, pag. 258.8: Allora fu diliberato messer Alardo di ciò ch'avea promesso, e rimase co· lle oneraveli armi colli altri prodi cavalieri del reame di Francia, torneando e facendo d'arme, sì come la rinomea per lo mondo corre, sovente, di grande bontade e d'oltramaravigliose prodezze.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 461, pag. 479.4: che molto era alta dama e valente, pro' e savia; e molto era grande rinomea di lei per tutto 'l mondo.

- Locuz. verb. Fare rinomea: diffondere la fama (di qno).

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 14, vol. 1, pag. 183.5: altri più legnaggi v'avea di più piccolo affare che non se ne facea rinnomea, e oggi sono fatti grandi e possenti...

2.1 Giudizio vulgato.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 2, par. 2, pag. 130.18: Ma inverso i latticieri* questo motto chiese secondo la comune rinnomea appellazione inn una singnifichazione ne porta tenpio o magione, nella quale iddio comunemente de' fedeli nella fede è coltivato e ppiù spesso adorato.

2.2 Notizia diffusa di un evento.

[1] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Caes. Gal.] (H) 98, pag. 255.1: Infratanto venne la rinomea insino a Labienu che Cesare avea avuta la vittoria, e la novella ne corse là ove Iudicio Marco di Trieve avea sua oste asembiata... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Caes., Gal., V, 53, 1: «fama perfertur» e Fet des Romains, p. 208: «En dedenz vint la renomee».