0.1 horria, horrida, horridu, horrie, horrij,horrio, orido, orria, orrida, orride, orridi, orrido, orridu, orrio.
0.2 Lat. horridus (DELI 2 s.v. orrendo).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.6.
0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Che suscita paura o sgomento; che turba profondamente. 1.1 Che suscita ripulsione e ribrezzo alla vista. 1.2 Che suscita disgusto a causa del cattivo odore; nauseabondo. 1.3 Che suscita una sensazione di ripulsione di fronte a un suono assordante o sgradevole. 1.4 Che mostra intransigenza, che denota durezza o inflessibilità; severo. 1.5 Che suscita terrore e angoscia. 1.6 Che suscita una forte riprovazione morale; ignominioso, nefando. 2 Che prova paura. 3 [Per trad. del lat. horridus:] spinoso. 4 [Per trad. del lat. abhorrens:] che non è avvezzo.
0.8 Diego Dotto 29.09.2015.
1 Che suscita paura o sgomento; che turba profondamente.
[1] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 4, pag. 120.36: La beata V(er)gine disse: «O tu orido ispirito, co(n) che follia volei tue nuoce(re) ala mia divota?
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 23, cap. 4, par. 5, pag. 373.20: nello 'nferno sarà [[...]] flagelli de' tormentatori, orrida visione di demonia, confusione di peccati...
[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 61.3, pag. 126: Morte, [[...]] / già l'orrido tuo aspetto non m'è grave...
[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 70.15: questi santi pueri le tegnan per peço cha una preson scura strechia horria puçulenta greve vermenosa pinna de fadigha e tuta penosa.
[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 9.8: Questo orrido cominciamento vi fia non altramenti che a' camminanti una montagna aspra e erta...
1.1 Che suscita ripulsione e ribrezzo alla vista.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 136, pag. 105: Desfigurao e sozo lo corpo g'è remaso, / Despendorao e gramo, no è ki 'g daga baso: / Lo vis è trist e horrio, la boca, li og e 'l naso.
[2] Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.), pag. 8.22: e quegli che àe moltitudine e abondanza di peli nel ventre e nel petto, questo cotale uomo dee essere naturalmente orido, e amatore di fare ingiuria altrui...
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 6, pag. 28.20: ma digho ch'ela someglia a meretrixe brutissima e puitan soccissima, chi à la cera bruta horria aspera amara e crudel...
1.2 Che suscita disgusto a causa del cattivo odore; nauseabondo.
[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 33.24: Che per çò quî animal muti sença raxon - chi son çà desovre mentoghai - chi se vultan in la boaça e horrie soççure...
1.3 Che suscita una sensazione di ripulsione di fronte a un suono assordante o sgradevole.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 45.25: Adunca la virgini, smossa per lu spingiri di lu capu divinu, cu horridu sonu di vuci dissi ad Appiu con una oscura involuciuni di paroli lu sou avenimentu...
[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 100.9: Qual voce è più orrida che quella del gastigante a colui che è disposto a peccare?
1.4 Che mostra intransigenza, che denota durezza o inflessibilità; severo.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 30, pag. 80.6: E alcuna gente sono, che non vogliono né giocare né sollazzare, anzi odiano coloro che dicono cosa sollazzevole, ed allegra, sì come sono alquanti cotali crudi e orridi, che non lor piace gioco né sollazzo.
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 38, cap. 5, par. 10, pag. 545.25: Dunque che vale a dire che le ricchezze sieno principale parte di bene, e la povertà sia l' ultimo stato di miseria, conciossiacosaché quelle con tutta la loro allegra paruta sieno dentro mischiate di molte amaritudini, e la povertà con paruta orrida abbondi di saldi e certi beni? || Cfr. Val. Max., IV, 4, praef.: «huius horridior aspectus» e Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.): «rigido aspetto de la povertade».
[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 114.4: Ancora, acciò che la loro castitade non fosse oscura et orrida, ma fosse temperata con onesto ornamento... || Cfr. Val. Max., II, 1, 5: «non tristis earum et horrida pudicitia».
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 187.22: Da lu horridu et tristi vultu di la pertinaci amistati passimu a lu alegru et tranquillu... || Cfr. Val. Max., IV, 7, 7: «Ab hoc horrido et tristi pertinacis amicitiae».
1.4.1 Che suscita ripulsione per l'asprezza delle condizioni ambientali.
[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 368.13: Oh quante volte io posto nell' eremo, in quella terribile solitudine, la quale infiammata, e quasi arsa dagli ardori del Sole, la quale eziandio a' monaci è orrido abitacolo, mi pareva per operazione del nimico essere fra le delizie di Roma.
1.5 Che suscita terrore e angoscia.
[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 25, pag. 41.26: Nel regno di Latino veggio venire li Troiani; veggio battaglie orride e crudeli; veggio il fiume del Tevero tutto pieno di sangue...
1.6 Che suscita una forte riprovazione morale; ignominioso, nefando.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 36, pag. 102: Segurament lo digo ke il mond no è baron / Ke zamai devess star in exaltatïon / Segond zo k'el devrave, s'el fess ben pensason / Com sïa vil e horrida la söa nassïon.
[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 27, pag. 133.8: purgan e neteççan e mondan le nostre conscientie da le peccae horrie e puçolente...
[1] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. I, pag. 496.9: Ella doventà orrida, sì come le spighe commoveste dal vento e sì como la lieve canna trema in lo umido palude. || Cfr. Ov., Ars am., I, 533: «Horruit».
[2] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 549-54], pag. 43v.27: Tre fiade la paura la retenne e deventò sì horrida e sì aspera como è le reste dele spighe, çò è che çà non ha miga de sugo, le quali fi demenade in qua et in là dal vento... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
3 [Per trad. del lat. horridus:] spinoso.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 74.9: Ine appresso fu uno sepolcro per aventura, nel cui sommo erano virgulti di cornio ed orrida mirto di spessi astili... || Cfr. Aen., III, 23: «densis hastilibus horrida myrtus».
[2] f Eneide compil. (II, L. VII-XII), XIV pm. (fior.), L. IX, pag. 106.4: Selva era horrida di spine e di nera ylice, la quale gli spessi spini da ogni parte empievano... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Aen., IX, 381-2: «silva fuit late dumis atque ilice nigra / horrida».
4 [Per trad. del lat. abhorrens:] non avvezzo.
[1] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. II, cap. 23, vol. 2, pag. 55.5: Ma la lingua punica, orrida e strana da' nomi di Latini, fece alla guida intendere Casilino per Casino... || Cfr. Liv., XXII, 13, 6: «sed Punicum abhorrens ab Latinorum nominum [locutione os]».
[u.r. 18.07.2022]