ROBUSTAMENTE avv.

0.1 robustamente, robustissimamente.

0.2 Da robusto.

0.3 Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Con vigoria; con energia e fervore. 1.1 [Con rif. alla prestanza e al valore militari]. 1.2 Con capacità di resistenza. 1.3 Con fermezza e costanza.

0.8 Diego Dotto 29.09.2015.

1 Con vigoria; con energia e fervore.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 3, proemio, pag. 33.7: come fue santo Paulo, che perseguiva così robustamente li Cristiani, e infine fece lapidare santo Stefano...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 75, pag. 650.26: E se Achille animosamente la morte di Patrocolo, con cui egli era sempre vivuto amico, vendicò, tu più robustamente operasti, faccendo sì con la tua forza che io non fossi morto.

[3] f Neminem laedi volg., XIV (tosc.), Cap. 2, pag. 98, col. 1.19: Or non si comprenderà ogni sua bontà e fortezza, se potranno gagliardamente portare e' pesi, ovvero muovere robustamente e' gravi carri, ed i grandi traini? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 [Con rif. alla prestanza e al valore militari].

[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 12.10, pag. 61: E fra gli altri che molto disiosi / negli atti si mostravan di venire / a quella donna per esser famosi, / robustamente in aspetto seguire, / armato tutto sopra un gran destriere, / vid'io quivi un grandissimo sire...

1.2 Con capacità di resistenza.

[1] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. V, cap. 13, pag. 177.5: e però vedi che incontanente dopo la fortezza agiunse la pazienzia; però che tanto più veramente dimostra ciascheduno d'avere avuto fortezza, quanto più robustamente sostiene gli altrui mali. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.3 Con fermezza e costanza.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 537.12: Ed infra: «Fedelissimamente e robustissimamente tegnamo, Padre, Figliuolo e Spirito Santo essere inseparabile Trinitade...

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. IV, cap. 24, pag. 153.37: e quanto più robustamente desiderano le cose eterne, tanto dalle cose temporali sono allassati con salutevole lassezza. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.