ROBUSTO agg./s.m.

0.1 robosta, roboste, robusta, robuste, robusti, robustissima, robustissimi, robustissimo, robusto, robustussimo, rubostissimo, rubuste, rubusto.

0.2 Lat. robustus (DELI 2 s.v. robusto).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 5.1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); a Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.); Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Castra, XIII (march.); Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. fare robusto 6.2; mano robusta 4.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Di un albero o un arbusto:] saldamente piantato nel terreno. Estens. Che non si piega o si spezza. 1.1 Estens. Rigoglioso, sempreverde. 2 Difficile da scalfire, rompere o spezzare; solido. Anche in contesto fig. 2.1 [In partic. di un edificio:] stabile. 3 [Di un vento:] che soffia intensamente. 4 [Di una persona:] dotato di vigoria e forza fisica in grado di resistere allo sforzo o specif. alla fatica. 4.1 [Con rif. alla vecchiaia:] in pieno vigore; vegeto. 4.2 [Con rif. all'età:] che ha raggiunto la piena maturità. 4.3 Estens. In piena salute; florido. 4.4 [In partic. con rif. al valore militare]. 4.5 Fornito di energia e fervore (anche fig. con rif. alla devozione religiosa). 4.6 Fig. Fornito di acume d'ingegno. 5 Che insiste e persevera in qsa (anche con connotazione neg.). 5.1 Che rimane inalterato o dura nel tempo; costante, fermo. 6 Di indole crudele, fiera o ribelle; che non si sottomette o che dimostra ostilità nei confronti di qno o qsa. [Anche:] rude, primitivo. 6.1 Che esprime o dimostra ostilità. 6.2 Sost. Resistenza, opposizione. Locuz. verb. Fare robusto.

0.8 Diego Dotto 29.09.2015.

1 [Di un albero o un arbusto:] saldamente piantato nel terreno. Estens. Che non si piega o si spezza.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.71, vol. 2, pag. 539: Con men di resistenza si dibarba / robusto cerro...

[2] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 31, 64-75, pag. 670, col. 2.6: lo robusto ce[r]ro, çoè quello àrbore che per soa robusteça è bene aradixado...

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 20, pag. 279.25: E sì come l' abbracciante ellera avviticchia il robusto olmo, così le tue braccia il mio collo avvinsero...

[4] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. VII, cap. 13, pag. 266.15: Gli alti e robusti arbori non sono tanto elevati verso il cielo senza grande spazio di tempo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 31, 64-75, pag. 763.7: Robustocerro; cioè lo forte cerro: questo è uno arbore molto forte e de le specie de le quercia...

[6] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 12, pag. 371.6: Ma senpre, secondo il Palladio, nella potazione si sforzi che lla vite si faccia nella ganba più robusta, a cciò che della debole viticella due duramenti serbiamo...

1.1 Estens. Rigoglioso, sempreverde.

[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 49, vol. 7, pag. 247.3: Ecco che salirà a modo di leone della superbia dal Giordano, cioè di quello fiume, ad una bellezza robusta... || Cfr. Ger., 49.19: «ad pulchritudinem robustam».

[2] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 50, vol. 7, pag. 259.7: Ecco che egli ascenderà, quasi leone, della superbia del Giordano alla bellezza robusta; imperò che incontanente farollo correre a quella... || Cfr. Ger., 50.44: «ad pulchritudinem robustam».

2 Difficile da scalfire, rompere o spezzare; solido. Anche in contesto fig.

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 60.55, pag. 104: Imbraza, imbraza el mio robusto schermo / e prendi in mano el trihumphal vexillo / di sancta croce e sta' securo e fermo...

2.1 [In partic. di un edificio:] stabile.

[1] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Nm 24, vol. 2, pag. 134.15: [21] Vedendo Cineo, incominciò a parlare, e disse: robusta è la tua abitazione... || Cfr. Nm., 24.21: «robustum est quidem habitaculum tuum».

3 [Di un vento:] che soffia intensamente.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 28, 1-21, pag. 583, col. 1.29: sí che quando amolla siroco, ch'è un vento robusto e forte...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 38, pag. 417.12: e a' robusti venti si rompono più tosto le dure querce che le consenzienti canne -.

- [Con rif. a un astratto].

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 31, pag. 267.8: e quella robosta aspreze de li vienti folluni chi erano stati nascusi yà incommenzavano a respirare et insire da li lloro grutte profonde.

4 [Di una persona:] dotato di vigoria e forza fisica in grado di resistere allo sforzo o specif. alla fatica. || Spesso in dittol. sinon.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 19, cap. 2, par. 1, pag. 416.7: E l' uomo fu fatto forte e robusto per portar gl' incarchi, e per fornire le bisongnie da vivere...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 15, vol. 2, pag. 233.29: Et inperò multi fiati di belli patri nassenu laydi filgi et di robusti nassenu debili. || Cfr. Val. Max., IX, 14, praef.: «ex robustis inualidos partus».

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 15, pag. 142.10: E che si potrà giustamente dire a me s' io amo, poi che ad Ercule e ad Aiace uomini robusti non si disdisse?

[4] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. XVI, ep. 91, pag. 56, col. 1.42: La malizia assalisce gli uomini tramisurati e trasobrii, e ' traforti e robusti fa tornare e divenire impotenti e deboli... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Ep., XVI, 91, 90: «validissimos».

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 27, pag. 61.20: oh messere guardate quel che voi dite, voi avete cotanti servi, sani, forti, e robusti.

[6] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 21, vol. 5, pag. 73.12: [23] Questo muore robusto e sano, ricco e bene avventurato. || Cfr. Gb., 21.23: «iste moritur robustus et sanus dives et felix».

- [Nel linguaggio biblico per indicare forza e potenza:] mano robusta.

[7] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 32, vol. 1, pag. 413.7: Ma Moisè orava al suo Signore Iddio, dicendo: perchè si adira, o Signore, lo furore tuo contro allo popolo tuo, lo quale hai menato della terra d' Egitto nella fortezza grande e nella mano robusta? || Cfr. Es., 32.11: «in manu robusta».

[8] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Dt 34, vol. 2, pag. 383.5: acciò ch' egli facesse nella terra d' Egitto a Faraone e a tutti i servi suoi e a tutta la terra sua, [12] e la mano forte e robusta, e grandissime maraviglie, le quali fece Moisè innanzi a tutto quanto il popolo d' Israel. || Cfr. Dt., 34.12: «cunctam manum robustam».

- [Con rif. a un animale].

[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 8, pag. 140.9: VIII. Per ciò che 'l patre overe stallone robusto de forti membra et utili generano li fili robusti et forti.

- [Con rif. a un astratto].

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 52.7: E quisto èy chillo Hercules de lo quale multe cose incredibile per diverse parte de lo mundo se contano, lo quale per la sua robusta potentia infiniti gigante in tiempo suo accise.

4.1 [Con rif. alla vecchiaia:] in pieno vigore; vegeto.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 133.5: Quista medemmi fortuna di Cato appi Marcu Scauru, et medemmu fu cussì vetranu longamenti et di robusta vetranizza... || Cfr. Val. Max., III, 7, 8: «senectus longa ac robusta».

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 191.32: Egli è vecchio, ma la sua vecchiezza è forte e robusta. || Cfr. Aen., VI, 304: «cruda deo viridisque senectus».

[3] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. III, cap. 7, pag. 86v.11: Cotale (ch. q) fu la fortuna di Scauro, altresì lunga e robusta fu la vecchiezza, quello medesimo fu l'animo suo che di Catone. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.): «di lunga vecchiezza e forte».

4.2 [Con rif. all'età:] che ha raggiunto la piena maturità.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 14, vol. 2, pag. 178.27: 4. Ma Quintu Fabiu Maximu, essendu agureru LXIJ anni, sustinni lu previtaticu et appilu, essendu ià in robusta etati. || Cfr. Val. Max., VIII, 13, 3: «robusta iam aetate».

[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, conclusione, pag. 242.8: ma contro a colui per la cui benignità e per li cui doni viviamo e in più robusta età pervegnamo...

[3] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 22, 130-141, pag. 539.27: la quale [[grazia di Dio]] discende prima ne la grotta; cioè ne li omini robusti et antichi, e poi da loro si stende in su le frondi, che significano li giovani vigorosi e versicanti...

[4] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 1 Par 26, vol. 4, pag. 132.14: Nel XL anno del regno di David furono richiesti e trovati, in Iazer di Galaad, uomini fortissimi, [32] e suoi fratelli di più robusta età, duemilia settecento prìncipi delle famiglie.

- [Anche con rif. alle stagioni dell'anno].

[5] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. XV, cap. 11, pag. 677.11: ma poi che seguita la state, la quale è robusta, per la quale si maturano le cose che nascono nella primavera, ed in questo modo lo giovincello passa la gioventudine e diventa robusto, più in questa età che nella altra. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

4.3 Estens. In piena salute; florido.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 27.3, pag. 115: Chi 'l padre onora in vita, è più robusto, / E fa piacer a sua madre sentire. || Cfr. Eccl., 3.7: «qui honorat patrem suum vita vivet longiore».

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 15, vol. 2, pag. 265.19: Or questo vorrei, che pensassero quelli, e quelle, che essendo forti, e robusti vogliono e vedere, ed essere veduti, e maneggiarsi, e palparsi incautamente.

- [Per interpretazione del lat. rubicundus].

[3] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 535.5: quella sì como la muier del marido Umbro robosta si va pietta o çotta e porta li passi grandi. || Cfr. Ov., Ars am., III, 303: «velut coniunx Umbri rubicunda mariti».

[4] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 303-304], pag. 98v.27: Et dise «rubiconda» perché en quella contrada, le femene magna et beve ben, per la qual cosa elle è forte robuste... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

4.4 [In partic. con rif. al valore militare].

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 20, pag. 38.17: co' robustissimi giovani, forti d'animo, te ne va' in Italia, dove t' è dato dalli fati di domare una gente dura ed aspra...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 39, pag. 598.4: Noi, i quali voi qui vedete, siamo abitatori d' un picciolo poggio qui vicino, il quale i nostri antichi chiamarono Caloni, e noi da quello Caloni ci chiamiamo, popolo robusto e fiero nelle nostre armi...

[3] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. II, [cap. 2], pag. 30r.4: Parmenes tebano, abiando veduto che la gente di Persia ordinata alla bathaglia era nel corno dextro più robusta, ordinò li soi in simile raxone... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fr., Strat., II, 3, 3: «robustissimas copias».

[4] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XVIII, cap. 22, vol. 7, pag. 156.13: però che crescendo a poco a poco, da ogni parte che si dilatava, le [[scil. le genti d'Oriente e d'Occidente]] trovò robuste e battagliose. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 77.6: [[Ettore]] tanto forte e robusto in opera de vattaglya che ancora la soa memoria èy montoata multo grandemente.

[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.57, pag. 120: Cossì ligati d'amorosi vinci, / ordinaron d'andar la notte stessa / fuor dela villa alo patente busto / del re Nino robusto...

[7] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 5, vol. 7, pag. 34.8: Ecco, o casa d' Israel, io adducerò gente sopra voi da lungo paese, dice Iddio, robusta gente, antica gente... || Cfr. Gb., 5.15: «gentem robustam gentem antiquam».

- Sost.

[8] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 2 Re 20, vol. 3, pag. 272.12: E andarono con esso lui gli uomini di Ioab, e quelli ch' erano deputati alla guardia della persona del re: e tutti gli robusti uscirono di Ierusalem a perseguitare Seba figliuolo di Bocri.

[9] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 1 Par 11, vol. 4, pag. 65.9: E questo è il numero de' robusti di David, cioè: Iesbaam figliuolo di Acamoni, principe tra trenta; questo levò la sua lancia sopra CCC, i quali ferìo in una volta.

4.5 Fornito di energia e fervore (anche fig. con rif. alla devozione religiosa).

[1] a Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 71, pag. 75.20: E certamente colù che receve questo oficio no covien esser tenero ní dissoluto, ma covien esser forte et in tute le cose robusto. || Cfr. Legenda aurea, LXXXV, 327: «sed fortem et per cuncta robustum».

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 764.6: però che ne l'offizio de la predicazione non conviene che l'uomo sia molle o risoluto, ma forte e robusto per tutte cose.

- [Con valore predicativo:] con rapidità e impeto.

[3] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 30.6, pag. 390: El Signor abracciò Noè, e poi disse: - Nel mondo 'n gran tempesta fusti / del gran diluvio, tu e ' figliuò' tuoi! - / Po' chiamò tutti que' che furon giusti / de la seconda età: - Venite voi! - / Come falcon, di vol venien robusti.

4.5.1 Avv. Con vigore e gagliardia.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 429.18, pag. 258: Çovane papa vigesimosecondo, / prudente, forte, temperato, çusto, / Cristo ti permetta in questo mondo / gli tirani consumare robusto - cum so' morte.

4.6 Fig. Fornito di acume d'ingegno.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 2.7, pag. 77: Saço è çaschun che veloce e robusto / È 'n sua audita, e che 'l parlar dipende.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 97, pag. 674.23: e però agli eccellenti ingegni e alle robuste menti lascia i gran versi di Virgilio.

5 Che insiste e persevera in qsa (anche con connotazione neg.).

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 14, pag. 154.10: Ma che maraviglia è che questo Dio permetta negli uomini, quando quella superna regione ne' suoi cittadini ebbe danno in parte ed in parte stette ferma, aciò che gli angeli eletti vedendo caduti gli altri per superbia, elli stessero tanto più robusti quanto più si umiliassero?

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 14, pag. 178.20: Ma che maravegla è che [questo] Dee permete in li omi, quando quela superna regium in li soi citain in parte ave damno e in parte stete ferma, açò che li angeli eleti, vegando caçui li atri per la lor superbia, eli steisem tanto pu robusti e tanto pu s' umiliasem?

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 216.22, pag. 254: l'altro come di matto mostra segno, / subito grida e vuol antivedere; / un altro ha il sapere / da Bacco, che di vin<o> gli forma il busto; / il popol tutto è a ridir robusto / e ciaschedun per vero a sé lo reca.

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.352, pag. 362: Venia se' al peccator robusto, / e graziosa a l'uom ch'è pio e giusto...

[5] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 3, pag. 39.9: Non temer, fratello, confortati e sta' robusto; spera in Dio, e struggeransi le tuoe peccata come la ghiaccia...

5.1 Che rimane inalterato o dura nel tempo; costante, fermo.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 10, pag. 316.16: Et tutte le cose diliberate son rubuste; et non solamente ne la battaglia ma eziam nell'altre cose tutte è da avere diligente apparecchiamento. || Cfr. Albertano, De amore, III, 11: «Omnia vero deliberata sunt robusta».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 13.3: Modu se ricuntirà la humanitati di Pisistratu, tyrannu di li Athenisi, la quali, ià sia chò que issu non fu cutantu robusta, ma non pertantu bonu esti ad aricurdarila. || Cfr. Val. Max., V, 1.ext., 2: «tam robusti generis humanitas».

[3] ? Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 24.85, pag. 113: Venir la mi parea poscia vedere / avendo il porporin capel cavato / al padre, e a Minòs darlo, che 'l volere / robusto suo facea del disarmato / Niso, privando lui della sua gloria... || Cfr. F Boccaccio, Amorosa Visione (red. B), c. 1342, c. 24.85: «Rigido poi Minòs avea privato / Niso del regno» (Branca, Amorosa visione, p. 293).

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 265.4, pag. 319: Se 'l saggio vostro dir<e> ben penso e gusto, / io non credo ch'alcun<o> quel migliorasse; / così ne l'alma di ciascuno intrasse / che ne le guerre ha 'l suo voler robusto.

6 Di indole crudele, fiera o ribelle; che non si sottomette o che dimostra ostilità nei confronti di qno o qsa. [Anche:] rude, primitivo.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 213.35: Ed è sanza ragione robusto, e fiero, sì che se uomo hae servito, o no, li truova fiera cagione per farlo morire...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 1, pag. 680.20: Pallade la dolcezza de' suoi studi, i costui fatti sentendo, d' animo diventata maggiore, e quelli lascia alcuna volta; e Minerva robusta si fa mansueta intendendoli...

[3] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), II.106, pag. 343: La raina in quel tempo parturiva / un puero feroce e assai robusto / con molti segni che d'aire veniva...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 21.16, pag. 313: Acerbo, fiero si truova e robusto / a chi 'l dispregia e benigno e pietoso / a qual con fede il prega e con buon gusto.

[5] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 67.43, pag. 333: Non mostrarai tue prove, / non spanderai la tua forza vetusta / contr' a questa robusta / gente, che parla di dolceza priva?

[6] Poes. an. tosc. or., XIV, [88].56, pag. 91: «Stenta co' voli, stenta, ch'io 'n pace / trovo lo dolce amor che mi fa giusto / et àmme di sé facto sì capace / c'umil venuto so' ch'era robusto...

- Sost.

[7] Gl f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. VII, cap. 24, pag. 279.13: o liberatemi della mano del nimico, e scampatemi della mano de' robusti, cioè forti? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Gb., 6.23: «de manu robustorum».

[8] Gl f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. VII, cap. 24, pag. 279.25: Per la mano del nimico s'intende la forza di Satanas; per la mano de' robusti, overo forti, s'intendono le forze di quegli spiriti maligni, i quali si possono veramente chiamare robusti: però che quanto più sono liberi della infirmità della nostra carne, tanto meno la nostra debilezza può contrastare alle forze loro. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 28.6, pag. 22: né temere ongni cengno od arogantia / de quel robusto che prudencia smura...

6.1 Che esprime o dimostra ostilità.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 24.34, pag. 157: E fu veduto col volto robusto / Santo Ambruogio in contro a lui venire / e minacciarlo col capo e col busto.

[2] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. VII, allegoria N, pag. 356.9: El padre se disgnò e con robusti parole respuse, per la qual cosa el figliuolo disdignato se desperò... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 20.138, pag. 140: Uno ebbe due figli, / e 'l minor disse con modi robusti / al padre: - Fà che per consciglio pigli / de darme quella parte che me tange, / che per me voglio guadagni et perigli - .

6.2 Sost. Resistenza, opposizione. Locuz. verb. Fare robusto. || (Contini).

[1] Castra, XIII (march.), 37, pag. 918: «E io più non ti faccio rubusto, / poi cotanto m'ài [a]sucotata: / vienci ancoi, né sia Pirino rusto, / ed adoc[c]hia non sia stimulata».

[u.r. 03.06.2016]