0.1 rebusti, rebusto, rovisto, rubesta, rubeste, rubesti, rubestissima, rubesto.
0.2 Lat. volg. *rebustus (DELI 2 s.v. robusto).
0.3 Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.): 6.
0.4 In testi tosc.: Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.); Poes. an. pis., XIV in. (?) (2); f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.); Dante, Commedia, a. 1321; Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.).
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.
In testi mediani e merid.: Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.).
0.5 Nota rovisto att. solo in Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 [Di un albero:] saldamente piantato nel terreno. 2 Che ha una massa solida e compatta, che resiste al movimento per la pesantezza. 3 [Di un fenomeno fisico o di un evento naturale:] che si manifesta con un'intensità tale da influire sensibilmente sulle condizioni ambientali. 4 [Di una persona:] dotato di vigoria e forza fisica in grado di resistere allo sforzo o specif. alla fatica. 4.1 Estens. In piena salute; florido. 4.2 [In partic. con rif. al valore militare]. 4.3 Energico, vigoroso (nell'animo). 5 Che insiste e persevera (in qsa); tenace. 6 Di indole crudele, fiera o ribelle; che non si sottomette o che dimostra ostilità nei confronti di qno o qsa. [Anche:] rude, primitivo. 6.1 Che esprime o dimostra ostilità o inflessibilità.
0.8 Diego Dotto 29.09.2015.
1 [Di un albero:] saldamente piantato nel terreno.
[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 53.7, pag. 148: Rubesti cerri et orni...
2 Che ha una massa solida e compatta, che resiste al movimento per la pesantezza.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 5.64, pag. 269: E vidi Stix che move le rubeste / e grosse pietre con tanto furore...
3 [Di un fenomeno fisico o di un evento naturale:] che si manifesta con un'intensità tale da influire sensibilmente sulle condizioni ambientali.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 31.106, vol. 1, pag. 537: Non fu tremoto già tanto rubesto, / che scotesse una torre così forte, / come Fïalte a scuotersi fu presto.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 33, pag. 302.19: pigliando il cammino verso le montagne, fra le quali il Mugnone rubesto discende.
[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 4.47, pag. 265: Quando 'l torbo aire per gran tron rimbomba, / e l'acqua versa sì forte e rubesta, / che sassi per le rive move e spiomba...
[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 5, 109-129, pag. 115.36: l'Archian rubesto; cioè quel fiume, diventato per la pioggia corrente e fortunoso...
4 [Di una persona:] dotato di vigoria e forza fisica in grado di resistere allo sforzo o specif. alla fatica.
[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 70, vol. 1, pag. 345.18: Quivi Agrippa, ch'era rovisto e fiero d'etade e di forza, veggendo che da tutte parti i Romani la facevano meglio, che d'intorno da sè, arrappa le insegne di mano a quelli che le portavano... || Cfr. Liv., III, 70, 10: «aetate viribusque ferox».
[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 58, pag. 136.11: Saturno cacciato dal figliuolo venne in Grecia e congregò una rubestissima gente di uomini grandi, li quali dalli poeti furono appellati giganti...
[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 56, pag. 121.6: Quando questi giovani forti, e rubesti s' esercitano in gittare la pietra, e 'n fare alle braccia, e 'n travagliandosi, o farne sembianti... || Cfr. Sen., Ep., VI, 56, 1: «fortiores».
- [Nel linguaggio biblico per indicare forza e potenza:] mano rubesta.
[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 6, pag. 34.8: Al quale disse Dio: non temere; ch'io caverò questo populo di questa terra con la mano rubesta e menerollo in quella terra...
4.1 Estens. In piena salute; florido.
[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 37.33: considera gli corpi e gli annimi de l'un homo e de l'altro, e troverê che quî son pù rebusti e pù forti e pù pin de giuso chi fian nuriai e alevai de viande sempie e meçanne. || Cfr. G. Crisostomo, Neminem, 8, 8: «et invenies illa robusta, valida ac succi plena».
4.2 [In partic. con rif. al valore militare].
[1] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Caes. Gal.] (H) 80, pag. 202.9: Quando videro quelli Universi così rubesti corere per li padiglioni e rincalciando le legioni di Cesare cole spade e con altre arme... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 13, pag. 23.25: Nel quale cavallo misero eletti e rubesti cavalieri armati con alquanta vittovaglia...
4.3 Energico, vigoroso (nell'animo).
[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 11, pag. 20.17: Di queste cose non si può l' uomo liberare per disciplina, né per uso, perocché la natura usa la forza sua, ed ancora in quel che son forti, e rubesti. || Cfr. Sen., Ep., I, 11, 2: «robustissimos».
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 2.37, pag. 258: Vedea come salio aspro e rubesto / sul mur di Tiro e poi dentro gittarsi, / quando da' suoi di fuori era più chiesto.
[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 114, pag. 378.20: E allora, quand'egli è sano, e ben disposto, il parlare eziandio sarà rubesto, forte, e vigoroso.
5 Che insiste e persevera (in qsa); tenace.
[1] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), canz. 18.44, pag. 66: ma fa' come colui che vuol domare / l'atto rigidÿal, sì cche diduca / colla vertù che fruca / ad fare humìle l'animo rubesto: / tant'è 'l comunïar suo manifesto.
6 Di indole crudele, fiera o ribelle; che non si sottomette o che dimostra ostilità nei confronti di qno o qsa. [Anche:] rude, primitivo.
[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 1.16: Baucilasse, uno de' detti Sette Savj, al quale el garzonetto pareva molto atto a 'nparare, esendo molto arogante e nello aspetto fiero e rubesto, andò davanti allo 'nperadore e disse...
[2] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 297, pag. 83: Allor fu preso da gente rubesta; / menolo a dicollare alla marina / et per virtù divina / in quel logo ànovi burchel trovato.
[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 7.37, pag. 42: Così rubesta e così furiosa / vi si mostrava, come quando a lui / succedette nel regno valorosa.
[4] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), I.53, pag. 340: Nel quale al tempo de Cesare Agusto / sì parturì la vergene Maria / per lo quale fo Yerusalem combusto / da chi tenea quella gran monarchia; / el popolo giudeo forte e rebusto / perdè alora la sua valoria...
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 5.80, pag. 351: Non valse perché stesse, allor, racchiusa; / non valse perché fosse aspra e rubesta...
[6] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 42.29, pag. 314: E si 'l gravoso mio pinzier non erra, / più lucìen l'occhi tuoi che non fa 'l cielo, / c'ogni mio zel - scaldavi col tuo lume, / e avi' per costume - un guardo onesto, / ch'ogni rubesto - cor facea suave...
- [Rif. a un animale:] feroce.
[7] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 1, pag. 5.9: Sono ancora altri falconi chiamati Schiavi: molto rubesti: con grande ardire...
[8] f Jacopo da Montepulciano (ed. Marigliani), XIV/XV (tosc.), 5.90: E sì come difendesti / Danïel, quando volesti / fra leon' tanto rubesti / sanza mal potesse stare... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
- Locuz. agg. Non rubesto.
[9] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.293, pag. 54: alla vergin benigno e non rubesto / leccar le mani ad essa matto matto...
6.1 Che esprime o dimostra ostilità o inflessibilità.
[1] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 174, pag. 79: et se volese star pur pertinace / in questa opinïon folle et rubesta...
[2] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 111.5, pag. 336: Pilato allora li rispose presto: / - Giudè' non so'! - e 'n vèr di lu' si fisse, / facendo un viso crudel e rubesto.
[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 2, pag. 276.28: con le voci umili e mansuete nel dimandar l'altrui, e altissime e rubeste in mordere negli altri li loro medesimi vizii e nel mostrar sé per torre e altri per lor donare venire a salvazione...
- [Con valore avv.].
[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 89, pag. 342.23: E lo cavaliere disse: - Certo, monaco monaco, molto mi rispondete rubesto; chè, per la mia fè, e' sarebbe bastevole al buon messer Tristano di Lionisse, lo quale si èe lo cavaliere del mondo.