FELICE (1) agg./s.m.

0.1 felice, feliçe, felichi, felici, felicie, felicissima, felicissime, felicissimi, felicissimo, felicissimu, felize, fellice, ffilici, filice, filici, filicie, filicissimo.

0.2 Lat. felix, felicem (DELI 2 s.v. felice).

0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm.; <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. fior., 1335; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>; f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.); f Davino Castellani, XIV sm. (lucch.).

In testi sett.: f Memoriali bologn., 1288-1329 [1323]; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.); Gasparo da Verona, XIV (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; f Laud. an. pesar., XIV sm.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. dì felici 3.2.2.1; fare felice 1; farsi felice 1.

0.6 A Doc. fior., 1274-84: Orlandino f. Felice; Doc. pist., 1297-1303: d(ie) S(an)c(t)o Felici.

T Doc. sen., 1231-32: Bulliecto da Sa(n)to Felici; Doc. pis., 1288-1374, [1295]: capella di Sancto Fele; Doc. bologn., 1287-1330, [1296]: tereno de san Filise.

N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Che si sente appagato rispetto a una necessità soddisfatta dell'animo. 1.1 Che assicura o favorisce una condizione di appagamento dei desideri o di prosperità. 2 Ammesso alla beatitudine eterna del Paradiso. 2.1 Che assicura la beatitudine. 3 Che ha o è destinato ad avere una buona sorte; che riesce con successo in qsa. 3.1 Abile nel fare qsa. 3.2 Che ha o è destinato ad avere un buon esito o sortire un buon effetto. 4 [Dello stile:] adatto a un det. modello; che presenta bontà di espressione; conveniente. 4.1 [Con rif. per antonomasia agli autori classici]. 4.2 Estens. Ben fatto. 5 In pieno sviluppo; rigoglioso.

0.8 Diego Dotto 28.07.2015.

1 Che si sente appagato rispetto a una necessità soddisfatta dell'animo.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 30.55, pag. 79: gaudio in vizio è non mai, / se 'n natura non ven corruzione, / segondo che 'l saggio Aristotel dice / e mostra omo felice / vertù ovrando.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 44.38, pag. 175: [[Dio]] fa fugar quelle sembiaglie de quigli forti nimice, / fane deventar felice - la sua bona accompagnata.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 56, vol. 3, pag. 175.1: temperata quantità di queste cose basta all'uomo acciò che egli sia felice, però che puote l'uomo essere felice, e fare l'opera della felicità compiutamente, avvegnachè egli non sia signore del mare e della terra.

[4] Gl Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 15, pag. 244.6: 'felice [essere]' è 'essere contento', secondo la sentenza del Filosofo.

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 386.1, pag. 236: Aristotile çudicha felice / l'anemo che solo adopra vertute...

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 93.3: Va, o felice di pietà di figliuolo! || Cfr. Aen., III, 480: «o felix nati pietate».

[7] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 49.85, pag. 834: Oh quanto si può dir felice quello / che sé in libertà tutto possiede!

[8] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.67, pag. 148: Debitamente gloriar ti puoi / che se' di tutte belle imperadrice / e io son ben felice / quando de l'amor tuo degno mi fai.

[9] Gl Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 1, pag. 38.18: Anzi dice Seneca: Non è l' uomo felice, cioè beato e bene avventurato, se la turba non lo spregia.

[10] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XII, pag. 508.39: Nulla cosa è più felice che 'l cuore semplice; imperò che usando egli la innocenzia inverso altrui, pertanto nulla cosa è la quale esso tema di sostenere d'altrui. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 17, 133-139, pag. 409.25: imperò che felice è colui che à lo desiderio suo quietato, sicchè niente desideri più; ma stia contento a quel ch'elli à.

[12] Epist. a Quinto volg., XIV (tosc.), Prosa, pag. 18.19: che coloro i quali staranno sotto il loro imperio siano quanto più possono beatissimi e felici. || Cfr. Cic., Q. fr., I, 24: «ut ii qui erunt in eorum imperio sint quam beatissimi».

[13] Gasparo da Verona, XIV (ver.), 4b.14, pag. 17: ma felice pocho è chi no è ben morto.

- [Rif. a un animale].

[14] Bartolomeo di Capua, c. 1360 (napol.>sett.), 9.11, pag. 95: Poi odo mormorar l'acqua d'un fiume, / l'aura entro i boschi, e ragionar d'amore / li felici augelecti...

[15] ? Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 105.24: Hec phenix, cis l'ucel felice.

- Sost.

[16] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 12.4652, pag. 398: Dunque, il felice tien maggior battaglia / Vincendo il male con le virtù sante...

- Fare, farsi felice.

[17] Gl Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 17, pag. 374.5: E queste sono quelle che fanno l'uomo beato o vero felice nella loro operazione, sì come dice lo Filosofo nel primo dell'Etica quando diffinisce la Felicitade...

[19] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 1.751, pag. 173: Perfetto bene non s'ha senza pena: / Fassi felice chi virtù investiga.

[20] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 123.5, pag. 92: L'animo vago sì la fa feliçe / che de conplaçere may no s'enfinçe...

[21] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 32.34, pag. 143: Intendi adunque e vedi che felice / costei non puote giammai fare alcuno, / posto che del mondan sia donatrice.

1.1 Che assicura o favorisce una condizione di appagamento dei desideri o di prosperità.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 61, vol. 4, pag. 231.9: chè s'egli dice che' danari sono buoni, però che danno più felice vita che cosa del mondo, certo la ragione è falsa, però che' danari danno ad altri grandissimo travaglio e mala ventura...

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 1.734, pag. 172: Non vien necessitato il ben felice.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 2, pag. 49.4: Che altro piagne il clamore delle tragedie, se non la fortuna, che rivolge i reami felici con non discreta percossa e con incerto avvenimento?

[4] Stat. fior., 1335, cap. 02, pag. 5.33: ad defensione, conservamento et governamento prospero et felice de la honorevole Parte Guelfa, et della università de' Guelfi...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 52.13: ca mesteri esti di cannussiri quali foru li verasi elementi oy principij di quista prospera oy felici vita, la quali nuy facimu modu sutta quistu optimu principi... || Cfr. Val. Max., II, praef.: «sub optimo principe felicem agimus».

[6] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. IX, ep. 66, pag. 33, col. 1.42: "E' non è niuna dottanza", dira' tu, "che non sia più filice la pace che già mai non sia turbata, che lla raquistata con molto sangue... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Gl Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 371, pag. 236.7: Dice Boezio che quella morte è felice, cioè benavventurata, la quale non iscema i dolci anni, ciò sono gli anni de la prosperitade...

[8] f Davino Castellani, XIV sm. (lucch.), (D.) Colla lingua..., 10: io viddi ben ch'era giunta alla sera, / da por silentio al suo felice stato, / ch'era caduto per mai non levare. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.1.1 Sost. Stato di felicità.

[1] Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.1.1, pag. 167: Ogni felice di vertude ha cima / perché natura al cor ciò lo nodrisce...

2 Ammesso alla beatitudine eterna del Paradiso.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 6.48, vol. 2, pag. 92: Non so se 'ntendi: io dico di Beatrice; / tu la vedrai di sopra, in su la vetta / di questo monte, ridere e felice».

[2] f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.), Cap. VIII.96: così guardando negli ochi Beatrice, / sé trasformato, subito salia, / trasumanato al Ciel primo, felice. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Petrarca, T.Ae. (Vat.Lat. 3196), 1374, 82, pag. 275: O felici quelle anime che 'n via / Sono, o seranno, di venire al fine / Di ch' io ragiono...

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 3, 79-93, pag. 67.3: fortunata; cioè felice, perchè è in stato di salute...

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 30, 70-84, pag. 740.8: in questo luogo, è l'om felice; cioè bene avventuroso e beato...

[6] f Laud. an. pesar., XIV sm., Tornate peccatori..., 25: Fu Longin, anchor lui nel ciel felice, / Che per ferrirlo fu ralluminato... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- [Rif. a Cristo].

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 119, pag. 465.16: Bordo, da poi in qua che voi riceveste il corpo di Cristo benedetto, e foste bene confesso e pentuto di vostri peccati, allora Cristo felice v'apparve in figura d'uccello...

- [Con rif. non cristiano].

[8] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero, pag. 185.28: Ma, o Nettuno, Dio del mare [[...]], tu non dovresti sofferire che in te fosse impedito alcuno amante, s' egli è vero il compiuto amore che tu ricevesti [[...]] dalla felice Celeno anzi che fosse ricevuta in cielo... || Cfr. Ov., Her., XIX, 135: «caeloque recepta Celaeno».

- Sost.

[9] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. V, cap. 18, vol. 2, pag. 263.3: ma Iddio solo è quello che fa li felici, il quale è vera ricchezza delle menti. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 1, 61-66, pag. 39.9: imperò che Virgilio pone in sei circuli li dannati, e nelli altri pone li purgantisi, e l'incorporantisi ancora, e li felici...

2.1 Che assicura la beatitudine.

[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 1, pag. 92.14: immaginando che la chiarezza del felice lume gli avea incominciato a raggiare nella mente...

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 1, 124-135, pag. 29, col. 1.11: cussí la creatura ch'ha libero arbitrio, se parte dell'intention del Creatore, e cussí tende ad altro fine e no cussí felicebeato.

[3] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 37, pag. 377: venne del lustro del superno acume / una gratia di fede, che ssi dice / che 'nfonde l' alma come terra il fiume; / et mosse lui con la ragion felice, / per farli ben conoscer quelle fere...

[4] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 348.2: e veggio bene che tu montavi in su questo felice monte, il qual è principio et causa incitativa [di gioia...

[5] f Laude tod., XIV sm., 5.12: Donna famosa, / in te si posa - la divinitade; / tu con soavitade / del paradiso sei porta felice. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2.1.1 Estens. [Nel Paradiso dantesco:] luminoso (per la gioia).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.20, vol. 3, pag. 393: Di quella ch'io notai di più carezza / vid' ïo uscire un foco sì felice, / che nullo vi lasciò di più chiarezza...

3 Che ha o è destinato ad avere una buona sorte; che riesce con successo in qsa.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 286.9: Oh, quanto e quante volte è felice colui del quale la offesa giovane si duole, elli non si puote comprendere con numero! || Cfr. Ov., Ars am., II, 447-48: «O quater et quotiens numero conprendere non est / Felicem, de quo laesa puella dolet».

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 170.19: O felici coloro le cui mura già si lievano. || Cfr. Aen., I, 437: «o fortunati, quorum iam moenia surgunt!».

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 239.23: O me troppo felice, oh! benavventurata sarei, se solamente le trojane navi non avessero mai toccati li nostri lidi. || Cfr. Aen., IV, 657: «felix, heu nimium felix».

[4] f Memoriali bologn., 1288-1329, XLVI [1323].10: Adonqua dipo' 'l colpo mortale / vindicarai altrui s'el fo fellice, / o se Fortuna lo spennò del'ale. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 53.4: E se perciò te felice e fortunato esser non stimi, chè quelle cose che parevano liete fuggirono... || Cfr. Boezio, Consol. Phil., II, 3: «fortunatum esse non aestimas».

[6] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 81.16: Oy me dulenti, troppu sirria stata felichi et bonavinturusa si sulamenti li navi di li Truyani non avissiru mai tuccatu li nostri ripi».

[7] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 286, pag. 34: E sì fo ben tal hora che i amici / li disen a la volta a certi puncti, / nì perciò li manchò esser felici.

[8] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 95, vol. 1, pag. 107.1: Oy felici, oy beatu. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; chiosa: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): «Lu primeru Catuni fu pluy benaventurusu ca non convinia»; cfr. Val. Max., III, 2, 16: «Felicior progenie sua superior Cato».

[9] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. V, cap. 24, vol. 2, pag. 287.4: Ma chiamiamo l'imperadori felici, se signoreggiano giustamente, se non si levano in superbia tra li grandi onori e divote ed umili salutazioni, anzi si ricordano sé essere uomini... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 18, pag. 125.2: Nel quale poi che i visi di tutti convertiti furono, con rumore e con favore incontanente agurarono dovere essere felice e fausto lo 'mperio. || Cfr. Liv., XXVI, 18, 8: «felix faustumque imperium».

[11] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [JacBol] madr. 15.1, pag. 41: O in Italia felice Liguria, / e proprio tu, Milan, Dio lauda e gloria / de' dui nati segnor, che 'l cel t'aguria.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 36, pag. 304.5: E poy dice che le fate invidiose che sempre insidiano li homini felici e sforzanose de farello cadere subitamente de loro stato mostrandoli e ponendo ne lo animo loro quelle cose che sono multo dommagiose.

- [In contesto fig.].

[13] Petrarca, T.Ae. (Vat.Lat. 3196), 1374, 142, pag. 277: A riva un fiume che nasce in Gebenna / Amor mi diè per lei sì lunga guerra, / Che la memoria anchora il cor accenna. / Felice sasso che 'l bel viso serra!

[14] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 42.20, pag. 314: Piango le belle e gratïose membra / che 'sto saxo felice tra lui serra...

- Sost.

[15] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 225.35: Vivete, o felici, a' quali la fortuna è compiuta... || Cfr. Aen., III, 493-494: «vivite felices, quibus est fortuna peracta / iam sua».

[16] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 1.16, pag. 47: Così giucando sue volte malfide, / [[la Fortuna]] Prova mostrando a' suoi gran maraviglia, / Quando, cui ora avversitade uccide, / Col felice commuta, e lui sottiglia. || Cfr. Boezio, Consol. Phil., II, I.9: «una stratus ac felix hora».

[17] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 109.13: giudico mai rincrescer non dover l'ascoltare e a' felici e agli sventurati, in quanto li primi rende avvisati e i secondi consola.

- [Con valore avv.:] sotto buoni auspici.

[18] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 1.740, pag. 173: Se fui disposto e fui felice nato, / E conseguir doveva il grande effetto...

3.1 Abile nel fare qsa.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 43-54, pag. 184.22: L'altro consule, cioè Lucio Minuzio, andò in Alpido contra li Equi, e fu sì poco felice ch'elli si lassò rinchiudere in su uno colle dai nimici...

3.2 Che ha o è destinato ad avere un buon esito o sortire un buon effetto.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Prologo, pag. 166.15: scrise questo libro delli magnifichi fatti e felici opere d'Enea, dal quale il detto Attaviano discese.

[2] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 444.21: in alto pelago si mettono e con felice navigazione giunsero all'isole per loro desiderate di Ciclade...

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 6.9: intendu tractari, a piticiuni di Augustu Optavianu inperaduri di Ruma, la vita militari, narrandu li magnifici facti et felichi <facti et> operacioni di Eneas di Troya...

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 254.1: però che quello, che un altro avea consigliato male, aveano bene fatto; stimando che quell' altro consiglio era stato più felice et il suo più savio. || Cfr. Val. Max., III, 8.ext., 2: «felicius illud existimans» e f Valerio Massimo (red. V1, ed. Lippi Bigazzi), a. 1336 (fior.): «quell'altro consiglio era stato più bene aventuroso (ch. b) e il suo più savio»: lez. da scalare cronologicamente di un ms. tardo per prob. ripristino sul lat.

[5] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [V.22], vol. 5, pag. 366.26: M. Fulvio proconsolo avea felicissime battaglie fatte con due eserciti de' nemici... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXXV, 22, 6: «duo secunda proelia».

[6] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. I, cap. 67, vol. 1, pag. 170.8: e pregò Idio, che prospero e felice fosse il suo trapassamento in Cicilia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXI, 50, 8: «prosperum ac felicem in Siciliam transitum».

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 6, pag. 19.7: le quali cose, una volta solamente avendo bene per la repubblica adoperato, e per una felice battaglia, ricoverarono. || Cfr. Liv., XXV, 6, 15: «et uno felici proelio reciperarunt».

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 247.27: Mannao commannamenti e lettere per le terre e llo destretto de soa felice tornata.

3.2.1 Lieto, positivo. [In partic.:] che ha un lieto fine.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, introduzione, pag. 331.22: sorridendo a lui impose che principio desse alle felici novelle.

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 22, 94-114, pag. 534.1: tragedia è canto in sublimo stilo, e tratta dei principi et àe felice principio et infelice fine...

3.2.2 Favorevole, propizio.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 3, cap. 1.30, pag. 80: E più filicie sarà sua ventura, / Che non è quella dell' altre sue pari / Che di presente marito ànno auto.

[2] f Framm. Deca prima, XIV t.-q. d. (fior.), pag. 67.5: Acciò che ssia felice e bene aventuroso cominciamento, o Romani Quiriti, chiamate re qual volete. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., I, 17, 10: «Quod bonum, faustum felixque sit».

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 25.7: Assì ben de felici avenimentu fu quilla flamma qui reluciu di la capu di Luciu Marciu... || Cfr. Val. Max., I, 6, 2: «felicis euentus».

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 329.23: tu Dea sii presente a quelli di Frigia col piede prospero e felice. || Cfr. Aen., X, 255: «pede, diva, secundo».

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 3.17: mi pare che si convegna di raccontare e fare memoria dell'origine e cominciamento di così famosa città, e delle mutazioni averse e filici, e fatti passati di quella...

[6] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 261.25: acioché a tuti quelli che dapoi mi discenderà, sia noto et manifesto i tempi felice et adversi agli abitanti de Venexia stadi.

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 55-78, pag. 411.14: Se tu segui tua stella; cioè la influenzia felice, che tu ài dalla tua costellazione...

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 79-87, pag. 552.7: Sanza voler divino e fato destro; cioè sanza la volontà di Dio che significa la sua providenzia, e felice esecuzione che è significata per lo fato destro...

3.2.2.1 [Per trad. del lat. dies fasti:] dì felici: nell'antica Roma, giorni in cui è lecito trattare gli affari pubblici o privati e amministrare la giustizia.

[1] f Framm. Deca prima, XIV t.-q. d. (fior.), pag. 70.13: Indi fece anche li felici e infelici, perciò ch'era alcuna volta che non era utile di fare alcuna cosa col popolo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., I, 19, 7: «Idem nefastos dies fastosque fecit quia aliquando nihil cum populo agi utile futurum erat».

3.2.2.2 [Del vento:] che spira nella direzione opportuna.

[1] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), VII.11, pag. 392: Ma tosto come a l' acque l' abandona, / Lachesís dietro a sé tutte le guida / con gran fortuna o con felice vento.

- [In contesto fig.].

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 101.15: ne sono da rendere grazie a Colui che felice vento ha prestato alle sue vele.

3.2.2.3 [Di un carro:] docile alla guida.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 8.6: per l'aperto cielo allora portato, volge li cavalli, e volando dona le retini al felice carro. || Cfr. Aen., I, 156: «curruque volans dat lora secundo».

4 [Dello stile:] adatto a un det. modello; che presenta bontà di espressione; conveniente.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Proemio, vol. 1, pag. 10.13: la ystoria di li Rumani et di li furisteri la qual è stata scritta con suvranu et felici stilu... || Cfr. Val. Max., praef.: «felici superiorum stilo».

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), proemio, pag. 41.15: Lo quale ordine fu composto con felice stile dagli antichi.

[3] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), [cap. 60], pag. 663.11: aparecchiando materia a' più dilicati e alti ingegni di riducere sue ricordanze in più filice e rilevato stile...

[4] f Due canz. an. tosc., XIV/XV, Duca si vuole..., 6: il Gigurta e 'l Troiano / non abbia letto invano / e altri savi in be' sermon felici... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

4.1 [Con rif. per antonomasia agli autori classici].

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 36.7, pag. 37: e qui lasciat' ancor d'età non piena / le membra sua [[scil. di Partenopè]], che or son cener sparte, / e il nome suo in più felice carte / e in questa terra fertile ed amena.

4.2 Estens. Ben fatto.

[1] Landulfo di Lamberto, 1389-99 (napol.>sett.), 124, pag. 214: Ov'è 'l felice ornato / di ricchi drappi grisi e molti vai, / e altre gioie assai / d'oro e di perle?

5 In pieno sviluppo; rigoglioso.

[1] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 2.71, pag. 17: Or ti vien', palma felice, / de palma Virgo radice, / madre nostra [e] nodrice / delli angeli santissima.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 188.24: con rami di felice oliva purgò li uomini... || Cfr. Aen., VI, 230: «ramo felicis olivae».

[3] f Eneide compil. (II, L. VII-XII), XIV pm. (fior.), L. VII, pag. 96.1: e vennevi il sacerdote della gente marubia con fronzuto elmo e ornato di felice olivo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Aen., VII, 751: «felici comptus oliva» e Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): «ordinato d'avventuroso ulivo».

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 162.1, pag. 218: Lieti fiori et felici, et ben nate herbe / che madonna pensando premer sòle...

- [In contesto fig.].

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 323.34, pag. 398: et mirandol io fiso, / cangiossi 'l cielo intorno, et tinto in vista, / folgorando 'l percosse, et da radice / quella pianta felice / sùbito svelse...