FELICITÀ s.f.

0.1 felichitati, felicità , felicitá, felicitade, felicitadi, felicitate, felicitati, fellicità , ffelicità , filicità , filicitade, filicitadi, filicitate.

0.2 Lat. felicitas, felicitatem (DELI 2 s.v. felice).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1(editoriale); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.): 3.2.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); f Memoriali bologn., 1288-1329 [1323]; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Columba da Vinchio, XIV (piem.); f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. felicità mondana 1; felicità temporale 1, 1.1; felicità umana 1; somma felicità 2; ultima felicità 2.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Condizione di appagamento rispetto a una necessità soddisfatta dell'animo. 1.1 [Con valore concreto]. 1.2 Condizione di benessere, prosperità e pace di una comunità. 2 La beatitudine eterna delle anime del Paradiso. 3 Buona sorte, buona fortuna. 3.1 Esito fortunato, favorevole; buona riuscita; successo. 3.2 Condizione di prosperità e benessere; godimento di circostanze favorevoli. 4 [Con rif. allo stile:] adeguatezza a un det. modello; bontà di espressione.

0.8 Diego Dotto 28.07.2015.

1 Condizione di appagamento rispetto a una necessità soddisfatta dell'animo.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 7, pag. 14.5: A ciascuno è sconvenevole mettere la sua felicità nelle ricchezze, che sono beni del corpo... || Integrazione ed. ex fonte.

[2] Gl Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 45.23: Felicità , conpiuta en sé stessa, soficiente è tanto che nulla cosa brama di fore.

[3] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 5, vol. 3, pag. 27.6: Felicitade e beatitudine sono uno atto, il quale procede da perfetta virtude dell'anima, e non del corpo.

[4] Gl Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 15, pag. 248.10: E quinci nasce quella felicitade la quale diffinisce Aristotile nel primo dell'Etica, dicendo che è operazione secondo vertù in vita perfetta.

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 17, pag. 133.4: In del terso modo lo riprese del luogo della miseria, ché solea essere in luogo di felicitade et di beatitudine, quanto all'anima et quanto al corpo.

[6] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 12.16, pag. 40: E bene è scritto, come voi savete, / Che non è cosa che ssia men filicie, / Ch' elgli è felicitate di peccare.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 2, vol. 2, pag. 105.9: Eu manifestirò modu quilla maynera di felicitati, la quali consisti tucta in lu habitu di lu animu, nìn s'adimanda per desiderij...

[8] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. V, cap. 1, pag. 160.10: E pertanto la loro mente tanto più impazientemente sostiene la felicità di questa vita, quanto più percossa si sente dall'amore di quella felicità eterna... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] Gl f Etica di Aristotele volg., XIV t.q. (tosc.>sett.), L. II, cap. 7, pag. 60v.19: Filicità sì è cosa che viene per vertù dell'anima, e non del corpo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), L. III, cap. 9, pag. 73.50: Hic probat Proffeta sicud ista temporalia beatitudinem non aducunt, monendo nos ut, dimissis mondanis, cor nostrum in cellestibus erigatur. «Se tu cognossi la faossa felicitae, sì te mostreremo la veraxe». || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Felicità mondana.

[11] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 434.16: Apresso dico tei, amico, considera e guarda quanti e quanti - e di quanti dela nostra cità dire et parlare potrei di lor filicità mondana!

[12] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 19, 16-33, pag. 447.39: e levando et aprendo li fallaci adornamenti de la felicità mondana, dimostra lo suo frutto, che è saziamento del corpo.

- Felicità temporale.

[13] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 29, pag. 479.8: l'altore à descritto il paradiso terresto per lo quale significha la filicità temporale, ora in questo c.o l'altore vuole discrivere la chiesa militante di Dio.

- Felicità umana.

[14] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 1, pag. 89.16: colla quale [[ignoranza]] è impossibile di procedere per la via dell'umana felicità ...

[15] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 84.15: Hai dunque innanzi agli occhi quasi proposta la forma della felicitade umana: ricchezze, onori, potenza, gloria e volontadi.

1.1 [Con valore concreto].

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 8, pag. 163.21: grave peccato è questo che priva il possessore di tanto bene, felicitate e gloria.

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 21.9: Ma poi, non so da che occulta speranza di dovervi pure quando che sia rivedere, e nella prima felicità gli occhi miei ritornare...

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 1, pag. 16.28: Io era unico bene e felicità singulare del giovine sposo, e così egli da me era igualmente amato, come egli mi amava.

- Felicità temporale.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 217, vol. 2, pag. 785.9: sì come le più volte aviene delle false e fallaci felicità temporali, che dopo la soperchia allegrezza segue soperchio amarore.

1.2 Condizione di benessere, prosperità e pace di una comunità.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 17, pag. 116.20: Il quale modo di patto, quasi come una nuova vita tra loro, e uno nuovo stato di felicitade, l'appellaro amnestia, cioè uno dimenticamento de' mali.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 200.32: el qual poi per meravelgiosa prodeza in re eletto, chon molta felicitade el governà li Lombardi. || Cfr. Mart. Pol., Chron., p. 455: «multa felicitate Lombardos gubernavit».

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 4, pag. 276.12: le quali sono tribulazioni delle cittadi, e per le cittadi delle vicinanze, e per le vicinanze delle case [e per le case] dell'uomo; e così s'impedisce la felicitade.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 21.24: 2. cun chò sia cosa que issu pregassi li dei que, se parissi ad alcunu d'issi ke la felicitati di Ruma fussi troppu grandi...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 20.13: mentre che si maraviglia della felicità della città intra sè stesso e dell'ingegnose mani degli artefici e de le fatige dell'opera...

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 25, pag. 57.18: Alle rapine niuno modo fu prima che ogni cosa via avesser portata, che la lunga felicità ragunata avesse. || Cfr. Liv., XXV, 25, 9: «diuturna felicitate cumulata bona egesserunt».

2 La beatitudine eterna delle anime del Paradiso.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 24, pag. 127.14: Che cci tiene dunque nel peccato, che di tanta miseria potem venire a tanta felicità ...

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), Proemio, pag. 88.7: La terza e l'ultima considera degli uomini perfetti, chiamandola Paradiso, a dimostrare la beatitudine loro e l'altezza dell'animo congiunto colla felicità , sanza la quale non si discerne il Sommo Bene.

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 6, par. 4, pag. 35.22: siccome nnoi avemo detto, le nostre opere son fatte meritorie della vita etterna e ffelicità . || Cfr. Defensor pacis, I, 6, 4: «opera nostra fiunt meritoria felicitatis eterne».

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 1, vol. 2, pag. 111.5: et ki nchi aiu truvatu ki zo ki tu insigni esti viritati, zo ki tu cumandi esti summa buntati, zo ki tu promecti esti felichitati.

[5] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. VI, cap. 12, vol. 3, pag. 63.19: Però che quella chiamiamo noi vita eterna, ov' è la felicità senza fine. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Columba da Vinchio, XIV (piem.), lauda, 58, pag. 99: La toa felicitá, / la toa anima deificá, / lo corpo sancto glorificáa, / Yhesu Crist.

- Somma felicità .

[8] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 2, 118-133, pag. 37, col. 1.1: zoè: 'l peccado, che oscura sí omne cognizione d'anima, che la somma felicità per quella no pò esser cognosciuda.

[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 34, pag. 579.14: nella cui sommitade è il monte, per lo quale come per grado si va alla somma felicitade...

- Ultima felicità .

[10] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 5, 58-66, pag. 82, col. 2.3: L'A. gli liega per vinculo de sagramento, conçurando Virg. e quella pace, çoè, quella ultima felicità ch'el va cercando de mondo in mondo, zoè de questo mondo temporale in lo spirituale.

[11] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, proemio, pag. 66.22: ed ordinato fu il voto della religione, ad avere e possedere quella ultima felicitade, che è beatitudine...

- [Negli Elisi].

[12] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 205.18: Finalmente poi che queste cose furono fatte, e fu perfetto il dono della Dea, vennero in luoghi lieti, e in delettevoli verdure di selve di tutta felicità , e alle sedie de' beati. || Cfr. Aen., VI, 638-39: «amoena virecta / fortunatorum nemorum».

3 Buona sorte, buona fortuna.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3 Prologo, pag. 75.14: la cosa della cavalleria, che solamente per virtude, e grande felicitade si contiene, saviamente la recarono a studio di disciplina... || Cfr. Veg., Mil., III, pr.2: «quae uirtute sola uel certe felicitate creditur contineri».

[2] f Memoriali bologn., 1288-1329, XLVI [1323].7: L'om per felicità se fa giocondo, / per lo contrario devene schonsolato. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 96.11: Ma colui cui la felicità fa amico, la disavventura fa inimico.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 38.15: Et, in veritati, issu medemmi se gabau sfurzandussi per humanu consillyu di impidicari la felicitati di sou niputi, destinata da lu iudiciu divinu. || Cfr. Val. Max., I, 7.ext., 5: «nepotis felicitatem».

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 467.14: Ma costui, il cui corso la felicità sempre tenne prospero a piene vele, Oronte prefetto di Dario re il crocifisse su l' altissima cima di monte Micalese. || Cfr. Val. Max., VI, 9.ext., 5: «sed hunc, cuius felicitas semper plenis uelis prosperum cursum tenuit».

[6] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa b [IV.7.praef.], pag. 116r.9: però che nella felicità non si conoscerà l'amico... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] f Orazioni Livio volg., XIV s.q. (fior.), Oraz. I (Annibale a Scipione), pag. 333.6: Di ciò abbiamo davanti agli occhi nostri esempri di virtù e di felicitade, cioè prosperitade non bene usata... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXX, 30, 23: «inter pauca felicitatis uirtutisque exempla».

[8] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. IV, cap. 18, vol. 2, pag. 148.20: Or è altro la felicitade, ed altro la fortuna? perché la fortuna può essere eziandio rea; ma la felicità , se fosse rea, felicità non sarebbe. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 12, pag. 465.6: Li dii e la tua virtù e la felicità tua hanno per certo dato, che tu possa ogni cosa in noi. || Cfr. Liv., XXX, 12, 12: «in nobis di dederunt uirtusque et felicitas tua».

3.1 Esito fortunato, favorevole; buona riuscita; successo.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 37, pag. 498.9: E continuamente appo il castello di Argenta in Gallia, la spaventevole e terribile battaglia con felicità da non potere credere fece, perchè più che trenta migliaia d' Alamanni con piccolo danno de' Romani, come si dice, vi fuoro morti. || Cfr. Orosio, Hist., VII, 33, 8: «formidulosissimum bellum incredibili felicitate confecit».

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 4, pag. 37.2: Non lodar l' uomo in vita sua, ma lodalo (dice santo Ambrogio) dopo la morte: lodalo, quando è giunto al sicuro: loda la felicità del navigante, ma quando è giunto al porto...

[3] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [VIII.48], vol. 6, pag. 297.12: Io chiamo te, o Lucio Scipione, in luogo del cui imperio io succedetti, e per la cui virtù e felicità io, e non invano, pregai li dii immortali... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXXVIII, 48, 7: «virtutem felicitatemque».

[4] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 293.12: Quando a meser lo duxe parete de tornar a Venesia con tanta victoria et felicitade, funo a conseglio de far un imperador...

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 11, 22-36, pag. 255.11: buona ramogna; cioè buona felicità nel nostro viaggio e nel loro...

3.1.1 [Con valore concreto].

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 25, pag. 141.22: conciossiacosachè le menti degli uomini si tolgano a' superbi per alcuna felicitade. || Cfr. Veg., Mil., III, 25, 11: «cum pro felicitate superbius et incautius mentes efferantur humanae».

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 7, pag. 130.22: Non vi spiaccia che io il sappia, però che niuna felicità né avversità ancora dovete sanza me sostenere...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 114.15: Epamonidas, grandissima felicitati di Thebi et issu medemmi la prima pestilencia di li Lacedemonij... || Cfr. Val. Max., III, 2.ext., 5: «maxima Thebarum felicitas».

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 212.2: Epaminonda, felicitade grandissima de la cittade di Tebe, et elli medesimo prima pestilenzia de' Lacedemonesi...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 89, pag. 192.15: per ciò che costume laudevole è de' maturi e savi uomini non mutar sembiante per cosa che avvegna o prospera o avversa, ma con equale e viso e animo le felicità e le avversità sopravegnenti ricevere...

3.2 Condizione di prosperità e benessere; godimento di circostanze favorevoli.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 26, pag. 49.3: Invidia è un mal calore che nasce all'uomo del bene e de la felicitade altrui...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 95.1: Or i reami e la famigliarità de' regi può fare altrui possente? Che è che no, quando la lor felicità perpetualmente dura? Certo, piena è la vecchia etade e la novella d' esempli di que' re, che la felicitade in miseria mutarono.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 42.11: Ovidio fue poeta d'amore; fue di Campagna, e visse parte in filicitate e onore a Roma sotto il detto Ottaviano...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 70-96, pag. 213.39: Li uomini felici ingiustamente si lamentono della fortuna in due modi; prima quando, durante la felicità , non vanno loro tutte le cose prospere come vorrebbono...

[5] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 304.6: Ma li fati li quali apparechyano li cicati inganni a li huomini chi sono puosti in soperna felicitate...

4 [Con rif. allo stile:] adeguatezza a un det. modello; bontà di espressione.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 57.8: lu quali hunuri issu appi rasunivilimenti ca lu Arpinati, di grandi felicitati ayutata la suvrana virtuti di la rumana eloquenci[a], cussì beni se tu voy guardari sua sapientia, commu se tu guardi la habundantissima funtana di sua eloquencia. || Cfr. Val. Max., II, 2, 3: «conspicuae felicitatis».

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 120.4: Tu, Tullio d' Arpino, se tu vuoi, puoi essere veduto di sottile e chiara felicitade solo, o vuoli gloriosissimo dispregiatore di lettere o vuoli essere abondantissimo fonte.