MEZZULE s.m.

0.1 meçul, meçule, meziul, mezul, mezule, mezullo, mezzul, mezzule.

0.2 Da mezzo 1, sulla base di pedule.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Pratica del vino, 1342/48 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

N L'att. in Francesco da Buti è cit. dantesca.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Doga mediana del fondo della botte.

0.8 Barbara Fanini 16.09.2015.

1 Doga mediana del fondo della botte.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.22, vol. 1, pag. 474: Già veggia, per mezzul perdere o lulla, / com' io vidi un, così non si pertugia, / rotto dal mento infin dove si trulla.

[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 22-27, pag. 665, col. 2.3: 'Già vezuda per meziul' [[...]] si è da savere che lle botte ch'ànno fondi di tri pezi, quel de mezo si è dicto 'mezule', e li estremi àno nomme 'lulle'.

[3] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 7.16: lava la bote giù nel fondo, e none altrove, dov'è stata la fecia, chon eso una granatuça, e lava anche il meçule...

[4] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 28, 22-27, pag. 719.22: Già veggia; cioè botte, per mezzul; cioè tempano, perder o lulla...