PRESTIGIO s.m.

0.1 prestigii, prestigio.

0.2 Lat. tardo praestigium in luogo del lat. classico praestigia (DELI 2 s.v. prestigio).

0.3 Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Abbagliamento che produce un errore dei sensi (di norma prodotto da forze demoniache e oggetto di divinazione). Estens. Pratica divinatoria che si fonda sull'interpretazione di segni che non corrispondono al vero. 1.1 Estens. Impostura.

0.8 Diego Dotto 05.05.2015.

1 Abbagliamento che produce un errore dei sensi (di norma prodotto da forze demoniache e oggetto di divinazione). Estens. Pratica divinatoria che si fonda sull'interpretazione di segni che non corrispondono al vero.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 20, 1-6, pag. 490, col. 1.4: intende l'A. tratare della pena de qui' peccaduri che fono al mondo induvinaduri, incantaduri, erbarii, augurii, e de simel prestigii e superstizioni...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, proemio, pag. 358.26: E questo in molti modi: o elli appaiono ad occhio, e questo è appellato prestigio di dimonj: o in sogno usano ad essi sagrificj di sangue umano, suffumicazioni, e per questo appaiono, e danno responso, ed è appellato negromanzia.

[3] Gl Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 7, pag. 35.21: E questa arte si chiama prestigio secondo che dice santo Isidoro nell'ottavo libro dell'etimologie: tanto viene a dire prestigio, quanto cosa, che strugge la luce dell'occhio.

[4] f Eneide compil. (II, L. VII-XII), XIV pm. (fior.), L. X, pag. 112.16: terzo è quello interpreto degli dii e degl'uomeni Asyla, al quale sono manifeste le veni del polmone delle pecore, al quale sono manifeste le stelle del cielo e lle lingue degl'uccelli e lli prestigi della fulmine... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Aen., X, 177: «praesagi fulminis ignes».

[5] Gl Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 310.17: Alcuna volta apparendo visibilmente in varie figure quanto al vedere, o in voci sensibili quanto all' udire, e' mostra e dice di quelle cose che gli uomini vogliono sapere: e questa spezie d'indovinamento si chiama prestigio.

[6] Gl f Giovanni dalle Celle, Summa pisanella, 1383: In quanti modi si fa lo indovinamento per invocazion di demoni? ec. alcuna volta con alquante prestigiose apparenze, offerendosi, e dimostrandosi agli occhi, e agli orecchi: e dicono cose future. E questa spezie è chiamata prestigio, perchè gli occhi degli huomini son prestigiati. || Crusca (1) s.v. prestigiare.

1.1 Estens. Impostura.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 491.20: Ancora, avvegnadìo che li Nolani e Napoletani essendo ingannati non si potessero lamentare [[...]], ampoi per malvagia generazione di prestigii nuovo tributo fue cresciuto alla nostra cittade. || Cfr. Val. Max., VII, 3, 4: «improbo tamen praestigiarum genere» («praestigiorum» alfa).

[2] f Chiose interl. a Valerio Massimo (red. V1), a. 1336 (fior.), pag. 51r.1: prestigii [interl. malitie] || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; chiosa a 1.1 [1].