EQUITÀ s.f.

0.1 equietate, equità , equitade, equitadi, equitate, equitati, equitè.

0.2 Lat. aequitas (LEI s.v. aequitas).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 3.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Stat. volt., 1336.

In testi sett.: Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); a Doc. ravenn., 1361; Doc. padov., 1378; Doc. ver., 1381.

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. buona equità 3.2; di buona equità 3.2.1; equità d'animo 2; equità di giudizio 2; equità naturale 3.3.

0.7 1 Principio etico che guida a giudicare e ad agire conformandosi alla ragione, all'imparzialità, all'equilibrato discernimento di esigenze diverse. 1.1 [Come principio regolatore di una comunità]. 2 Qualità d'animo di chi giudica e agisce secondo giustizia, non per mera osservanza della legge, ma per onestà e valutazione razionale ed equilibrata di ragioni o moventi diversi. 2.1 [Rif. a Dio in quanto giudice]. 3 [Dir.] L'autorità morale e giuridica che guida l'esercizio della giustizia in modo alternativo o complementare rispetto al diritto positivo (in partic. nei casi non contemplati da quest'ultimo). 3.1 [Dir.] La norma o l'insieme di norme giuridiche che ne derivano. 3.2 La consuetudine giuridica improntata alla saggezza, all'equilibrio, alla capacità di prendere decisioni giuste, che in quanto tale si costituisce come autorità. 3.3 Equità naturale: la giustizia, intesa come principio o come norma, che non deriva dal diritto codificato ma dalla consapevolezza innata di ciò che è giusto.

0.8 Speranza Cerullo 01.12.2015.

1 Principio etico che guida a giudicare e ad agire conformandosi alla ragione, all'imparzialità, all'equilibrato discernimento di esigenze diverse.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 23: Et Tulio De officio disse: ben coma(n)dano quelli che vietano che no(n) si faccia quello che si dubbita s'è buono u rio, però che 'l bene e l'[e]qui[t]à luce p(er) sé, (et) lo dubbitare singnifica ingiulia.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 9, pag. 316.11: dice Augustino: «Se questa - cioè equitade - li uomini la conoscessero, e conosciuta servassero, la ragione scritta non sarebbe mestiere»; e però è scritto nel principio del Vecchio Digesto: «La ragione scritta è arte di bene e d'equitade».

[3] Gl <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 38.13: Equitade è propriamente ciò, che l'uomo fa per iudicamento diritto e leale, nè troppo molle, nè troppo aspro, sanza inchinare d'inchinare da neuna parte. Quando l'uomo va avanti umilemente, e diritto come regolo e come corda, che equità non è altra cosa che igualità.

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 435.33: che potea amare la veritade, se non equitade? ch'è la luce, se non nobilitade? Nel senno dell'equitade discorre la luce della veritade; sempre imparte dimenticanza di mali.

[5] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 5, pag. 445.7: Alla perfine vinto per li prieghi del popolo, tratto prima a sè il suo occhio, poi quello del figliuolo, lasciò l'uso del vedere a sè et a lui. In cotale guisa rendèo debito modo di tormento alla legge, e con mirabile temperamento d'equitade partìe sè medesimo intra misericordioso padre, e giusto fattore di legge.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 82.35: mandandu soy ligati lu Senatu amunistau Pirru que issu se guardassi plù cautamenti da quisti cutali insidij [[...]] e celau lu nomu di Timoclaru jn ambiduy li mayneri abrazandu la equitati ca nìn volssi rimoviri lu inimicu per mal exemplu nìn volsi eciandeu manifestari quillu lu quali era apparichatu di complaciri a li Rumani.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 363.13: il re abbandonò l'ospizio nostro, e più tosto si credette all'armi di Turno. Di più equità era Turno sè opponere a questa morte.

[8] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 186.33: Dio è volontà onnipotente, benevolenza somma, lume eterno [[...]]. Ama come carità, conosce come verità, siede come equità , signoreggia come maestà, regge come principio, medica come salute, revela come luce, assiste come pietà.

[9] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa a [V.1.praef.], pag. 122v.25: Tulio nel libro De offiziis dice: "Da desiderare è che coloro che reggono la republica siano simiglianti delle leggi, le quali a punire non sono menate per ira, ma per equitade". || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. IX, cap. 5, pag. 372.8: Però che spesse fiate noi siamo dirittamente accesi contra le colpe de' peccatori: e quando noi siamo per l'ira tratti fuori de' termini dell'equità , allora ci pensiamo che questo sia zelo di giusta correzzione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 7 rubr., pag. 44.6: con equitate la iustitia se dé aministrare, né non attendere ad alcuna vendetta, né anco non negare servitio a cui il dimandano, né quello il quale se à prestato ad altrui non il dimandare...

[12] f De officiis volg., XIV/XV (tosc.), L. II, cap. 34, pag. 200.12: E primamente disfanno [[scil. coloro che vogliono parere popolari]] la concordia: la quale non può essere, quando ad alcuni sono tolte e ad alcuni sono donate le pecunie. [II.78'] E dipoi l'equità ; la quale in tutto è levata, se a ciascuno non è lecito avere il suo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[13] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 118, vol. 5, pag. 512.8: Ho conosciuto, Signore, come li tuoi giudicii sono equità ; e ha'mi umiliato nella tua verità.

- [Personificata]. || In dittologia con legge.

[14] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 38.70, pag. 132: I' son Iusticia grande, / E meno sta brigata con girlande: / Iudicio, Karitade, Correzione, / E iurato Sermone, / Severitate possa, che ben reçe, / Venia con Equitate e con la Leçe.

[15] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.29, pag. 124: Di retro a ley [[scil. la compagnia guidata da Giustizia]] vegnia con chiara fronte / Iudicio, Veritate e Correctione / e Observanza delo sacramento; / et in questo convento / Severitate tenea suo sermone; / et Equitate e Leze eranno livi / seguendo ley son lor passi ioilivi.

1.1 [Come principio regolatore di una comunità].

[1] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 408.21: Alcuni dividono justizia in V parti, cioè obbidenzia, che è rispetto de' maggiori; disciplina, che è rispetto de' minori; equitade, che è rispetto de' pari e fede, che pertiene a tutti.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 30, pag. 68.38: La prima parte d'equitade, e di comunità, si è l'agguaglianza. Ma egli è al presente soperchievole cosa a far quistione contr' a natura, la quale ci diede tale legge chente a se medesima.

2 Qualità d'animo di chi giudica e agisce secondo giustizia, non per mera osservanza della legge, ma per onestà e valutazione razionale ed equilibrata di ragioni o moventi diversi.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 43, pag. 237.9: Et sappie ke Cassiodoro disse: «Tanto èe l'uomo giudice qua(n)to elli èe giusto, [perciò che -l nome ke ssi prende da equitade per soperbia nonn èe tenuto]».

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 19, pag. 466.2: Aurelio Alessandro, vigesimoprimo da Augusto, per volontà de' cavalieri e del senato imperadore creato, per tredici anni fue degno d' avere fama, e molta nominanza di grande equitade...

[3] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. V, cap. 14, pag. 86r.11: non dire nel quor tuo allocta che Dio tuo t'avrà dileguato dinançi quelle nationi, per la giustitia mia m'à menato il Signore a pposedere questa terra [[...]]. Però che tu per la iustitia et per l'equità del quor tuo non c'entrarai a possedere la terra loro... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 53, vol. 1, pag. 319.1: «Noi vogliamo e richieggiamo che cosa manifesta ed apparente sia al senato, che abbiamo più di speranza in equità e in ragione che in forza d'arme...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 145.31: Adonca la misericordia ressi quilla questiuni, non la equitati, ca la absoluciuni la quali non si potti dari a la innocencia [però ca non ci era] fu dunata a lu respectu di li pizulilli.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 186.27: Dio è volontà onnipotente [[...]] il quale crea le menti a se participare, vivificale a lui servire [[...]] promovele a bontà, dirizzale ad equità , fortificale a virtù...

[7] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [p. 1335] 4.4, pag. 30: Se legittimo nulla nulla è, se 'n verità nissun giudicio è vero / e se giustizia qui non tene impero, / se equità da ognun partita s'è, / se leggi sono, i' già non so perché, / ché tutto il mondo è fuor di lor sentiero...

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 126, pag. 30, col. 12.25: e' divenne un grande e famoso giudice e ogni quistione tra qualunque persona con maravigliosa equità decideva. Per la qual cosa, perduto quasi il vero nome, cioè Alessandro, era da tutti chiamato Parìs, quasi «equale».

- Equità d'animo.

[9] f Brunetto Latini, Pro Marcello, a. 1294 (fior.), pag. 58.30: Dunque, tu in questo caso porrai e disfinirai il modo della tua vita per equitade d'animo e non per la salute e utilità del comune di Roma? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 127-142, pag. 218.34: imperò che 'l mondo solamente lo loda [[scil. Romeo]] del dispregio delle ricchezze; ma non lo loda dell'equità dell'animo che ebbe grandissima, sappiendo sostenere le ricchezze come la povertà, et essendo povero per voluntà e non per forza, et essendo di tanta iustizia e leeltà e d'industria, e sì esercitativo.

- Equità di giudizio.

[11] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), cap. 16, pag. 211.24: Se si cerca la fortezza, esso è fortissimo degli uomini; se la equità del giudicio, nessuno ha ardire di rendere testimonianza...

[12] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 9, vol. 5, pag. 35.8: Se la fortezza è addomandata, robustissimo è; se equità di giudicio, niuno ardisce di dire testimonianza per me.

2.1 [Rif. a Dio in quanto giudice].

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 46, vol. 2, pag. 86.34: E mai [[Dio]] non permetterebbe nel suo regno essere, o fare alcun male, se non fosse sì potente, e buono, che ne sapesse traggere bene; sicchè quel, che si fa dall' uomo per colpa per propria volontà, ordinasi dalla sua equità per giusta pena...

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. IX, cap. 8, pag. 373.37: Unde nel santo uomo nasce la bilancia della esaminazione dal seno, overo dal secreto, di quella intima, cioè divina, equitade: e quanto egli levandosi sopra di sé medesimo, più cresce in questo ricercare per la contemplazione di quella somma equitade, tanto manco truova di sé medesimo quello che egli cerca. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 26, pag. 313.28: E fermamente credere dobiamo in tanto giudice [[scil. Dio]] non avere luogo amore, odio, prezzo o lusinghe, che questa infinita giustizia rimuovano dal rigore della sua diritta equitade.

3 [Dir.] L'autorità morale e giuridica che guida l'esercizio della giustizia in modo alternativo o complementare rispetto al diritto positivo (in partic. nei casi non contemplati da quest'ultimo).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 35: Dicesi anco ale stagione 'podere di equità ', del q(ua)le podere si dice che quelli facti li quali la n(ost)ra pietà, (et) lo n(ost)ro pensieri, la n(ost)ra revere(n)tia laidisceno, et g(e)n(er)alme(n)te quelle cose che sono co(n)tra li buoni costumi, no(n)n è da cred(er)e che si possano fare; et queste cose p(er) le legge si p(ro)vano.

[2] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 17.7, pag. 191: No è da dir Gioane a tal che noce, / né da 'ppellare legista om senza legge / [[...]] / né giudice ch'approva / ingiustizia e reprova / diritto e equietate...

[3] a Lett. sen., 1313, pag. 368.19: Anco le lett(ere) di mastro Andrea che io ricovarai p(er) mar. viij, no(n) soe se voi badate di pagharli o io poi che le gienti vostre le trassero di là dov'elleno erano (e) le tramandaro là dove lo piage [[...]]; p(er)ò vi pregho che sopra a ccioe vi vogliate aviçare a ffarmene quello che ragione (e) eq(u)itae porta...

[4] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 23, pag. 209.19: siano tenuti i Consoli a petizione di colui che avesse ricevuta la ingiuria, se a' Consoli parrà che l' abbia ricevuta contra giustizia ed equità , di darli nella corte e fuori della corte de' Consoli consiglio, aiuto e favore.

[5] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 339, pag. 38: E chi mesface va per la sentenza / e quanto dicta equità e raxonne, / coven chi facia soa penetenza.

[6] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 13, pag. 562.24: Trovemmo per antighe constitutione essere provecudo e noi sè l' aprovemmo, quod si evidens povertà o altra iusta cagione parerà al çudese in tutto o in parte da fire remettuda, possa remettere cusì facti pagamenti; e quando l' equità confortarà ciò, essi çudisi sì cautamente procedano che lla camera no sia defraudada in alcuna cosa sença cagione.

[7] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 14, par. 7, pag. 79.30: Donde dicie Aristotole nel IIIJ dell'Eticha nel trattato di giustizia, che «epiechies è lla direzzione e addirizza la leggie, ov'ella difalla per la partita». La quale, come io credo, i giuristi volglono dire «equità ». Però ch'ella è una beningnia interpretazione della leggie o moderazione e attenperanza inn alqun chaso, il quale la leggie conprende sotto l'università e gieneralità...

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 25, pag. 286.10: primieramente conviene che il discreto giudice essamini i meriti della quistione, e dopo la essaminazione giudichi quello che la legge, talora l'equità , ne vuole, e, dopo il giudicio dato, quello mandi ad essecuzione che avrà giudicato.

[9] Doc. ver., 1381 (4), pag. 423.26: de l'anno de M.oIIJ.cLXVJ Gillino Faella [[...]] digando ello ch'i dicti beni p(er)tegniva a soa mugero ch(e) fo fiiola del dicto mes(er) Nicalò Iustinian, empetrè p(er) luy, iniquame(n)tre e (con)t(r)a raxo(n), e (con)t(r)a ogni equità fo messo i(n) possession di dicti beni...

3.1 [Dir.] La norma o l'insieme di norme giuridiche che ne derivano.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 104.16: Dice Tulio che quella constituzione è appellata negoziale nella quale si considera per usanza civile [[...]] o per equitade, cioè per legi scritte, chente ragioni debbiano essere sopra quella constituzione. Et intra la iudiciale e la negoziale àe cotale differenzia: che lla iudiciale tratta sopra le cose passate et intorno le leggi scritte e trovate; ma la negoziale intende intorno le presenti e future et intorno le legi et usanze che saranno scritte e trovate. || Cfr. Cic., De invent., I, XI, 14: «constitutio negotialis in qua quid iuris ex civili more et aequitate sit consideratur».

[2] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.100, pag. 386: Legisto che buon pregio vol seguire / Convien c'aprenda retto iudicare [[...]] Ardito e pronto sempre a ben ovrare, / Acorto ed ingegnoso ad allegare / Leggi equitadi e bone oppenïone.

3.2 La consuetudine giuridica improntata alla saggezza, all'equilibrio, alla capacità di prendere decisioni giuste, che in quanto tale si costituisce come autorità.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 3, par. 4, pag. 19.24: Ma lli convenne [[scil. al capo della prima comunità chiamata ruga]] ordinare nella sua comunità alquni statuti giusti, afferanti e profittevoli per alqune ordinazioni e lleggi così come naturale che così come parea a buono fare secondo equità , sanza grande esquisizione, solamente per lo giudichamento di ragione e altressì per lo dovuto d'umana sozietà e conpangnia.

[2] Doc. fior., 1364-65, pag. 79.18: giusto e chonvenevole è che il detto Pagholo sia soddisfatto del detto inghanno [[...]]; e che i detti Bernardo, Bartolommeo, Gualberto [[...]] cessano di fare e ristorare il detto Pagholo del detto inghanno ch'ha ricevuto [[...]] a che di ragione e secondo equità di buono merchatante fare sono tenuti e debbono.

- Buona equità .

[3] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 44, pag. 230.2: E' Consoli, come buoni mercatanti e giudici di buona equità , incontanente che fosse loro opposto di cotali testimoni, debbiano segretamente ragunare sette buoni mercatanti a deliberare se cotali testimoni siano da ricevere nel piato o no.

[4] Stat. volt., 1336, cap. 13, pag. 17.20: Et i decti consoli et camarlingo debbano condennare colui di cui sarà il decto peso o misura mancha [[...]]. Salvo che di condennare stia alla discretione del riveditore considerando in ciò buona equità ...

[5] Stat. sen., 1343 (2), L. 2, pag. 103.10: Et ne' casi ne' quali non provedessero li statuti predetti [[scil. dell'università de la Mercantia]] e' consoli diffiniscano esse questioni per se stessi overo per la maggiore parte di loro secondo l'usanza de la Mercantia et secondo la buona equità .

3.2.1 Locuz. avv. Di buona equità : secondo la consuetudine o il buon senso.

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 5, pag. 668.25: Appresso confessare le tue conversazioni inutili, e sterili, e [[...]] tutte negligenzie corporali, le quali hai avute nelle buone opere, le quali se' tenuto di fare necessariamente e di buona equitade.

[2] Doc. fior., 1344, pag. 81.28: ricorrono a voi e vostro uficio e domandano [[...]] non per modo di libello, ma sempricemente exponendo, e domanda che si proceda per voi di piano e di buona equità e breviter e summarie sanza strepito e figura di giudicio.

[3] Stat. fior., 1357, cap. 1, pag. 341.10: Et possano e sien tenuti e debbiano i detti Consoli delle cose spectanti a questa arte e delle querimonie e petiçioni e quistioni investigare, procedere, cognoscere et diffinire somariamente et sança piato e di fatto e di buona equità secondo la buona consuetudine di mercatanti.

[4] a Doc. ravenn., 1361, pag. 449.8: S(e)r Bindino et s(e)r Manfredino e 'l Bene [[...]] , albitri [[...]] no possendo bene declarare de q(ue)llo che disse intramedoe le parte e de q(ue)sto disemo de bon afecto et de bona eq(ui)tade (e) sença inghan(n)o e sença fraude e sença p(re)gho de p(er)sona de mo(n)do e p(er)ch'igli siano pare(n)ti (e)d amisi...

[5] Doc. padov., 1378, pag. 55.28: Nu B(er)tolamio di Zachi e Dino di Biancha[ri..] Marsilio Turchetto tolisti albit(ri) [[...]] a vedere amigevolementre e de bona eq(ui)tè de merchandaria e de arbitrare e sentençiare...

3.3 Equità naturale: la giustizia, intesa come principio o come norma, che non deriva dal diritto codificato ma dalla consapevolezza innata di ciò che è giusto.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 249.9: Virgilio vole ragionare naturale; che s'io ti debbo dare XII, che io XII ti dia, nè più nè meno. E nel libro dell'Essodo, capitolo XXI [[...]], vuole che membro per membro sia punito, seguitando naturale equitade.

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 59.12: E poi susseguentemente cominciarono diversi in diversi luoghi, chi con uno ingegno, chi con uno altro, a farsi sopra la moltitudine indòtta della sua contrada maggiori; diffinendo le rozze quistioni, non secondo scritta legge, ché non l' aveano ancora, ma secondo alcuna naturale equità , della quale più uno che un altro era dotato...

[u.r. 05.09.2016]