GUSTAMENTO s.m.

0.1 gustamenti, gustamento.

0.2 Da gustare 1.

0.3 Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.): 1.

0.4 In testi tosc.: f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.).

0.5 Locuz. e fras. gustamento di Venere 2.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Assaggio o assunzione di un cibo. 2 Godimento del piacere fisico. Gustamento di Venere. 2.1 Fig. Gioia o appagamento spirituale.

0.8 Speranza Cerullo 28.04.2016.

1 Assaggio o assunzione di un cibo.

[1] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 103, pag. 631: li fruiti de li albori e de <l>i prai / li qua<l>i da pe' del flumo per la riva è plantai, / a lo so gustamento se sana li amalai; / e plu è dulçi ke mel né altra consa mai.

[2] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. II, cap. 1, pag. 43r.3: Le interiora degl'animali del sacrificio sono di sopra impastate di farro, e a' polli, ne' quali si cercano gl'auguri, si getta poltiglia inanzi. Anticamente (ch. p) de li gustamenti del vivere loro li Romani cotanto più efficacemente aumiliavano li dii quanto più puramente sacrificavano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 32, 115-126, pag. 846.31: Adam, per lo cui ardito gusto; cioè per lo ardito gustamento del quale: imperò che ebbe ardimento d'assaggiare lo pomo vietatoli da Dio nel paradiso terrestro...

2 Godimento del piacere fisico. Gustamento di Venere.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 70, pag. 297.12: piegate le prode delle navi a ponente, [[i marinai cartaginesi] pervennero in Cipri, dove quelle vergini che alla marina trovarono, persolventi secondo il costume loro li primi gustamentidi Venere, a sollazo ed eziandio a procrear figliuoli de' giovani che con lei erano, fece prendere e porre in su le navi...

2.1 Fig. Gioia o appagamento spirituale.

[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.), pred. 35: Ancora avemo vantaggio grande in gustatione celesti. Lasciamo stare il gustamento divino, e le grandi dolcezze, e le grandi consolazioni, che hanno i contemplativi; imperocch'è opera singolare, che non le sentono l'altre genti... || Manni, p. 154.