STÒMACO s.m.

0.1 istomacho, istomaco, stemmego, stomachi, stomacho, stomaci, stomaco, stomacu, stomago, stomeg, stomegho, stomego, stommaco, stommego, stumacu.

0.2 Lat. stomachus (DELI 2 s.v. stomaco).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Lett. pist., 1320-22.

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. avere in stomaco 3.1; avere lo stomaco di ferro 1.7; confortare lo stomaco 1; cuocere nello stomaco 1; cuocersi allo stomaco 1; essere in stomaco 3.2; nuotare nello stomaco 1.5; portare sopra stomaco 3.3; sentire dello stomaco 1; stomaco flemmatico 1.1; stomaco lassato 1.2; stomaco rilassato 1.2; stomaco scorso 1.3; stomaco ventoso 1.4; stringere lo stomaco 1.6.

0.7 1 [Anat.] Organo dell'apparato digerente (dell'uomo e degli animali), situato nella cavità addominale, a forma di sacca, adibito alla digestione dei cibi. 1.1 [Med.] Stomaco flemmatico: che tende ad accumulare flemma. 1.2 [Med.] Stomaco lassato, rilassato: affaticato da una eccessiva produzione di succhi gastrici, gener. accompagnata dal vomito. 1.3 [Med.] Stomaco scorso: lo stesso che stomaco lassato. 1.4 [Med.] Stomaco ventoso: gonfio d'aria. 1.5 Fras. Nuotare nello stomaco: essere in fase di digestione (rif. a un cibo). 1.6 [Med.] Stringere lo stomaco: esercitare un'azione astringente sullo stomaco. 1.7 Fras. Avere lo stomaco di ferro: essere in grado di digerire anche i cibi più pesanti. 2 Parte esterna dell'addome all'altezza dello stomaco. 3 [Inteso come luogo in cui si localizzano la sensazione di disgusto e nausea e il senso di insofferenza e ripulsa] 3.1 Fras. Avere in stomaco: provare nausea e disgusto. 3.2 Fras. Essere in stomaco: provocare un senso di disgusto e di ripulsa. 3.3 Fras. Portare sopra stomaco: provare insofferenza nei confronti di qno. 4 [Astr.] Parte del nome di alcune stelle.

0.8 Francesca De Blasi 08.02.2016.

1 [Anat.] Organo dell'apparato digerente (dell'uomo e degli animali), situato nella cavità addominale, a forma di sacca, adibito alla digestione dei cibi.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 348.11: co la temperanza e co l'astinenza schiferai comessationi e satollamento et ebbrezza e troppi spessi dilicati mangiari; perciò ke questi gravano lo stomacho...

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 220.3: «Che è istomaco?» «Lo stomaco è cuoco de' cibi».

[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 53, pag. 279.14: schiferai comessationi (e) satollame(n)to et ebbreçça (e) troppi spessi dilicati ma(n)giari; [17] p(er)ciò ke questi gravano lo stomacho...

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 11: co(n) tempera(n)sa (et) co(n) astene(n)tia schiferai li sop(er)chi ma(n)giari (et) bere, (et) le sop(er)chie (et) grande spese, (et) li dilicati ma(n)giari, [13] p(er)ò che agravano lo stomaco...

[6] Poes. an. urbin., XIII, 21.69, pag. 584: O dolçe pranço et o dulçe cena / quando el ventre deiuna e la lengua s'affrena, / lo stomaco è vòito e nno sente pena, / e ll'anema pensa del suo Redemtore!

[7] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 166.5: molta colara agida lo stomeg a descazar de sot le colse superflue...

[8] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 110, pag. 566: Lo vomico est utile de quisto tiempo estivo, / cha, purgando lo stomaco da humore nocivo...

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 46.115, pag. 272: Ma poi, vegnando in ver la sera, / che lo stomago no feira, / che lo fijo de la viee / gi fa far le frenexiee...

[10] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 22-27, pag. 665, col. 2.11: E 'l tristo sacco, zoè: 'l stomego ...

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 218.1: Lo civo li stava nello stomaco, crudo, indigesto.

[12] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 133, pag. 266.2: mang(n)e erbe d(e) p(ra)to rece(n)te pascendo, ca miraviglosam(en)te lu ova, ca so' ligere ad padire et sono bone ad lu sto(m)maco debilitato, p(er) cascione d(e) l'orio na(n)ti d(ic)to ch(e) v'è dentro...

[13] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 3, pag. 156.5: lo tauro abbia a significare lo còllo e la gola, e lo gemini le spalle e le bracia, cioè le gambe denanti, [e] lo cancro lo petto, e lo leone lo stomaco...

[14] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 41, pag. 55.19: E ve' se l'envidioso è [en] gran perigolo, ke lo ben ke li deverave far pro sì li nose; onde ello è sì co lo stomego pess[imo], lo qual etiamdio li perfeti cibi converte en rei humori.

- [In usi metaf.].

[15] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 74.36, pag. 312: L'Affetto non se ci accorda, ché vol altro che vedire, / ca 'l suo stomaco se more, si no i porge che paidire...

[16] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 94.29: Per che ottimamente possiamo dire lui con le chiare onde, cioè con la filosofia, disporre nel suo stomaco, cioè nel suo intelletto, le bache delle quali si pasce, cioè la poesia, la quale, come già è detto, con tutta la sua sollecitudine studiava.

[17] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 76, pag. 145.32: E cosí giogne questo cibo nello stomaco, che per lo desiderio e fame dell'anime s'era disposto a volere ricevere (cioè lo stomaco del cuore), col cordiale amore, diletto e dilezione di caritá col prossimo suo...

[18] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 31, pag. 390.20: al membro tagliato lo stomaco della Chiesa non porge cibo.

- Confortare lo stomaco: alleviare i disturbi di stomaco.

[19] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 43.13: Ma sopra tutte maniere d'acqua si è quella che novellamente è colta di piova [...] ella ha meno d'umidore che tutte le altre, ed è un poco istitica, ma non tanto che ella noccia allo stomaco, anzi il conforta.

[20] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 33, pag. 117.30: Deu mantanente dede tanta fortiza e confortau tantu lu stomacu de sanctu Gregoriu, ki gli levau omni memoria, tantu de infirmitate, quantu de omni bisognu de chivu.

- Cuocere allo / nello stomaco: digerire.

[21] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 14, pag. 147.34: è manifesto per ciò che noi vedemo che maggiormente noi cocemo nello stomaco la vianda il verno, che la state...

[22] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 41, pag. 148.4: E l'ordine di sua natura si è di mangiare l'uno dì e l'altro bere, però egli è di sì grande pasto che appena lo può cuocere nel suo stomaco, onde la bocca gli pute molto malamente.

[23] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 18, pag. 115.2: ssieno buone vivande, sì come ghalline, pernici, tordi, chavretto, chastrone e tutte vivande che llegiermente si quocano alo stomaco...

- Sentire dello stomaco: avere mal di stomaco.

[24] Lett. pist., 1320-22, 17, pag. 67.10: e la Balda àe sentito dello stomacho, come già sentio quando tu ci eri...

- [Prov.].

[25] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 124, pag. 300: Erba ch'è amara / stomaco rischiara.

1.1 [Med.] Stomaco flemmatico: che tende ad accumulare flemma.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 140, pag. 147.7: Quelle che è acetoxe è più exicative cha le stiptice. E oltra çò le è incisive e çoative al stomegoflematico che è piem de superfluitè.

1.2 [Med.] Stomaco lassato, rilassato: affaticato da una eccessiva produzione di succhi gastrici, gener. accompagnata dal vomito.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [35.2], pag. 44.15: E çoa al stomegorelaxò e a le gravide e a quili che ha la colica, per la quale se buta fura per la bocha le feçe de li intestini.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 128, pag. 133.16: E fortifica la bocha del stomego e el stomego laxò, e maximamentre quelli che è più acetoxi e stiptici.

1.3 [Med.] Stomaco scorso: lo stesso che stomaco lassato.

[1] Palladio volg., c. 1330/40 (tosc.), L. XI, cap. 14, pag. 260.6: il vin bianco è stitico, che si conviene allo stomaco scorso, e fa color trasmarino, e non genera tanto sangue. || Cfr. Palladio, Op. Agr., II, 14, 1: «prodesse stomacho laxiori».

1.4 [Med.] Stomaco ventoso: gonfio d'aria.

[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 1, pag. 13.9: Come lo stomaco ventoso perde l'appetito...

1.5 Fras. Nuotare nello stomaco: essere in fase di digestione (rif. a un cibo).

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 84, pag. 232.14: facciamo, come veggiamo fare alla natura ne' corpi nostri sanza nostro studio, che 'l nutrimento, che riceviamo, tanto quanto dura in sua qualità, sta duro, e nuota nello stomaco, e gravalo.

[2] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 34.20: Ancora, secondo ke dice Avicenna, nonn è da dormire incontanente dopo mangiare, quando il cibo nuota nello stomaco.

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 288, pag. 312.7: E dàla a quilli che se lamenta che 'l cibo ge nòa in lo stomego e che i no paìse.

1.6 [Med.] Stringere lo stomaco: esercitare un'azione astringente sullo stomaco. || Cfr. (col senso opposto) rilassazione dello stomaco.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 103, pag. 109.28: E strençe el stomego, quando l'è relaxò per lo vomito, e asmorça el caldo de le fievre.

1.7 Fras. Avere lo stomaco di ferro: essere in grado di digerire anche i cibi più pesanti.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 153, vol. 2, pag. 15.16: però ch'e' Saracini mangiono così di dì, come di notte, che pare ch'egli abbino lo stomaco di ferro.

2 Parte esterna dell'addome all'altezza dello stomaco.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 13, pag. 104.28: se gran dolore avese nela forciella, sì vi si pongha suno una ventosa sanza sengniare, e ungni di fuori lo stomaco d'ollio violato.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 3, pag. 83.2: Racconta Elmando, che Demostines toccoe così per gioco lo stomaco d'una nobilissima meretrice, che avea nome Alloda...

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 67, pag. 449.31: e poi le segrete parti del corpo con quelle, divenuto ardito oltre al dovere, cominciò a cercare sotto i ricchi vestimenti: le quali andando tutte con timida mano tentando sopra lo stomaco la distese...

3 [Inteso come luogo in cui si localizzano la sensazione di disgusto e nausea e il senso di insofferenza e ripulsa].

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 70.30: chomo al çentil stomegho ven lo gran desdegno e sente forte horror e angossa lo reversa quando in la vianda el trova qualche vermo o pel o cavil o limaçça o moscha o altra bruta cossa...

3.1 Fras. Avere in stomaco: provare nausea e disgusto.

[1] Esopo ven., XIV, cap. 12, pag. 13.22: se io non disprexiasse e non avesse in stomego la toa vile carne io te manzerave e alciderave te».

3.2 Fras. Essere in stomaco: provocare un senso di disgusto e di ripulsa.

[1] Esopo ven., XIV, cap. 26, pag. 26.6: «El non me piaxe né non voio che tu debbi aver cura deli mei fiuoli per alguna via, né non voio lo tuo servixio imper quelo che [a]li nostri interiori sia in abominatione e in stomego lo tuo servixio.

3.3 Fras. Portare sopra stomaco: provare insofferenza nei confronti di qno.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 13, pag. 58.11: Secondario, gli comincia a dispiacere, e portarlo quasi sopra stomaco, e portargli alcun rancore, ma non palese.

4 [Astr.] Parte del nome di alcune stelle.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 2, pag. 117.6: E più, ché in questo segno ae una stella che si chiama istomaco del leone, la quale è la più poderosa stella che sia in tutto l'ottavo cielo...

[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 2, pag. 131.21: La VIIJ è la mezzana di queste tre. E chiamasi lo stomacho del Scorpione, e in arabico calb, che vuol dire 'stomaco'.