GOZZO s.m.

0.1 goçço, gosso, gozza, gozzi, gozzo, guçço, guosi.

0.2 Etimo incerto: lat. volg. *gurgutia (DELI 2 s.v. gozzo 1), oppure lat. volg. *guttium, variante di guttur 'gola', confuso con guttus 'ampolla' (Nocentini s.v. gozzo 1)?

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Rustico Filippi, XIII sm. (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Anche s.f. (gozza).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Già att. nel sec. XII nell'antrop. Serragosso 'stringigola' o 'tagliagola' (Pisa, 1179), Seragozzo (San Gimignano, 1181): cfr. Larson, GDT, p. 315.

0.7 1 [Anat.] Parte del corpo compresa fra la cavità orale e il collo. Estens. Il collo stesso. 1.1 [Detto anche di animali]. 1.2 Organo del senso del gusto. 1.3 Fig. 2 Ingrossamento del collo dovuto a una patologia.

0.8 Valentina Nieri 16.07.2015.

1 [Anat.] Parte del corpo compresa fra la cavità orale e il collo. Estens. Il collo stesso.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 11: Et p(er)ò à sana (et) salutavile [vita] chi in del corpo p(er) lo p(er)tuzo del gosso si mecte tanto qua(n)to vasti ala sanità del corpo...

[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [64], pag. 29.22: E se alcuno percoterà alcuna altra persona con pungno, mano, gotata overo calce ne la faccia, overo dal guçço in su con efusione di sangue, sia punito per ciascheduno et per ciascheduna volta et per ongne pungno, calce o percussione overo boccata, in VI lb. de denari cortonesi.

[3] Gl <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 7, 127-130, pag. 230, col. 1.2: gram quantità de gente erano quilli ch'aveano li guosi, zoè le gole piene de tal puza e fango...

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 7, pag. 191.14: ingoza, idest aretenere dal gosso in zo e non exprimere.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 200.13: De poy quillo licore le descendeva per la gozza e per le cathene e per lo piecto, de poy per l'ossa de la braza descendeva a le mano...

- Fig.

[6] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 14.5, pag. 49: Quando Dio messer Messerin fece / ben si credette far grande maraviglia, / ch'ucello e bestia ed uom ne sodisfece, / ch'a ciascheduna natura s'apiglia: / ché nel gozzo anigrottol contrafece, / e nele ren giraffa m'asomiglia... || Cfr. Marrani, Rustico Filippi, p. 158: «evidentemente lo scroto».

1.1 [Detto anche di animali].

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 15, pag. 285.4: Scelgansi i becchi, che aggiano due barge sotto 'l gozzo, grandi corpi, grasse gambe, collo corto e grosso...

- Ingluvie degli uccelli.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 15, cap. 2, par. 6.6, pag. 333: Non stringier lo cappone o lla pernice / Per far la vena grossa; / E non enpier lo gozzo perché pesi.

[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 4, pag. 126.24: la colomba bianca venne in su l' altare con tre ostie in becco, le quali ponendo in sul corporale, versò nel calice, traendosi del gozzo tutto il licore del sangue il quale beuto avea in tutte e tre le messe.

1.2 Organo del senso del gusto.

[1] f Giovanni da San Miniato, Moralia S. Greg., a. 1415 (tosc.), L. XXIV, cap. 11, pag. 960.5: e il gozzo discerne il cibo per logusto. Come se egli dicesse: sì come l'orecchie non cognosce il cibo, e il gozzo le parole; così ciascuno stolto non intende la sentenzia de' savi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.3 Fig.

[1] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 11, 2.10, pag. 791: Ed hammi d'allegrezza sì 'l cor raso, / ch'ira e melenconia i' porto in gozzo / quand'io non veggio el monte de Parnaso.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 1, pag. 12.5: La veritade penserà il gozzo mio, e le mie labbra avranno in abominio l'uomo empio.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 149.24, pag. 140: Veggio due chiavi già, s'io ben riguardo, / serrarti il gozzo e fare un forte nodo, / che si lega in Toscana fermo e sodo...

2 [Med.] Ingrossamento del collo dovuto a una patologia.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 30, ch., pag. 290.28: E l'acque montuose che non sono tocche dal sole, e sono atinte a la bocca dell'uscita e bevute continuamente, alcuna volta ingenerano gozzi, imperciò che cotali acque, perché ssono molto vaporose e fredde, conmuovono molte superfluità dal cervello le quali sono flematice; e quando discendono a la gola e al collo ingrossale e fanno gozzi.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 173, pag. 424.5: quel valentre medico che è colà a tavola, è gran maestro di guerire di questi gozzi...

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 73, vol. 3, pag. 119.13: Sotto la gola delle pecore nasce alcuna volta gozzo per abbondanza d'umori che dal capo discendono...

[u.r. 22.05.2020]