0.1 immezzare; a: immezzano, immezzino; f: immezzi.
0.2 Da mézzo 2.
0.3 Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 2.
0.4 Att. unica nel corpus.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Impregnare di un liquido. 2 Diventare dolce e morbido (detto della frutta che matura). Anche pron. Maturare eccessivamente.
0.8 Valentina Nieri 16.07.2015.
[1] f Tratt. provvidenza di Seneca, XIV s.q. (fior.), pag. 422.8: il mare riempiendo valli, la terra immezzi, e nullo accrescimento de' fiumi senta, e che di piccoli semi nascano cose grandi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
- Pron. Fig.
[2] f Tratt. provvidenza di Seneca, XIV s.q. (fior.), pag. 428.42: Fuggite delicatezze, fuggite felicità debile, della quale gli animi s'immezzano e neuna altra cosa interviene... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2 Diventare dolce e morbido (detto della frutta che matura). Anche pron. Maturare eccessivamente.
[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 15, pag. 68.14: mettansi ne' vasi fatti di terra, o in orciuoli, ed empiansi; ed ivi cominciano ad immezzare.
[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 20, vol. 2, pag. 172.3: e imperò si dee fare, che [[le pere]] s'immezzino e lascino l'asprezza...
[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 6, cap. 21, vol. 2, pag. 256.23: i cocomeri son migliori quando son maturi, la qual cosa si conosce, quando immezzano e diventano più leggieri.