LACCIUOLO s.m.

0.1 acciuolo, laccioli, lacciolo, lacciuli, lacciulo, lacciuo', lacciuogli, lacciuol, lacciuol', lacciuoli, lacciuolo, lacioli, laciulo, laciuoli, laciuolo, lazuoli; f: lacciogli, lacciolu.

0.2 Da laccio.

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. sen., XIII u.v.; Simintendi, a. 1333 (prat.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.).

N L'att. in Jacopo della Lana è una cit. dantesca.

0.5 La forma acciuolo, che coesiste in Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi) con lacciuolo, è confermata Elsheikh, Costituto, vol. II, p. 278, che nel glossario, s.v. acciuolo, si chiede: «si tratterà di banale [...] caduta di l iniziale o di derivato da accia?».

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Fune con nodo scorsoio utilizzata come trappola per animali. Estens. Trappola. 1.1 Lo stesso che cappio. 1.2 Lo stesso che catena (in quanto lega qno). 1.3 Plur. Finimenti della sella. 2 Fig. Artificio atto a ingannare, lo stesso che adescamento. 2.1 [In contesto relig.:] tentazione. 2.2 [In contesto amoroso:] strumento di attrazione e di seduzione. 3 [Per fraintendimento del testo lat.].

0.8 Valentina Nieri 16.07.2015.

1 Fune con nodo scorsoio utilizzata come trappola per animali. Estens. Trappola.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 46, pag. 234.11: come cotali reti, che se la bestia esce dell'uno, sì cade nell'altro lacciuolo, da ogne parte ha mal partito.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 78.15: elegge i luoghi acconci a cacciare, e attornea le selve erimantide con lacciuoli e con areti...

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 220, par. 3, vol. 2, pag. 296.1: non sia licito ad alcuna persona ucelare a palombe overo colombe con pagelle, né con alcuna rete, lacciuolo overo per quignunque engenio overo artefitio...

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 13, cap. 8, pag. 296.3: Di questo tempo per le selve, e boschi a pigliar tordi, e altri uccelli istenderemo i lacciuoli.

[5] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XIV, cap. 7, pag. 550.20: La decipula, overo la trappola overo la piedica, che non è altro a dire che lo lacciuolo, si pone in tale modo che l'uccello, overo la bestia che passa, non vede se non l'esca. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Lo stesso che cappio.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 39, pag. 505.13: ed acciò che si pensasse che per sua volontade fatto il s'avesse, con uno lacciuolo fue impiccato.

[2] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 307.4: hic laqueus, ei, el laciuolo e il cappio.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 126, Natività Maria, vol. 3, pag. 1128.11: questa è quella Vergine che con le beate mani ha sostentato i lacciuoli sospesi ne le forche.

1.2 Lo stesso che catena (in quanto lega qno).

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis I, 159, pag. 191: Tutti son qui in pregion gli dei di Varro, / E di lacciuoli innumerabil' carco / Ven catenato Giove innançi al carro.».

1.3 Plur. Finimenti della sella.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 133.37: E poy se appressemao inver dello re Theutran, commo ad uno lione rugiente, e co la spata nuda lo assaglyo e spissi cuolpi mortali sì le dava a ttanto che li lazuoli co li quali era lo re allazato 'nde lo cavallo per forza scippandolle, sì lle spezao e piglyao lo re e derrupaolo da lo cavallo in terra mortalemente feruto...

2 Fig. Artificio atto a ingannare, lo stesso che adescamento.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 13, pag. 104.1: uomo ch'à podestade d'uccidere t'allungherai, ke sappie ke nel meçço deli suoi lacciuoli interrai».

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 6: dal'omo che àe podestà d'ucidere sta' lunge, (et) sappi che tu vai p(er) mezo deli suoi lacciuli.

[3] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.16: fuggite negligentia come cosa che infracida, lacciuogli apparechia, et spesse fiate fa cadere ne la trappola...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.109, vol. 1, pag. 375: Ond'ei, ch'avea lacciuoli a gran divizia, / rispuose: «Malizioso son io troppo, / quand'io procuro a' mia maggior trestizia».

[5] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 106-117, pag. 545, col. 2.1: Ond'ei, c'avea laciuoli a grande divizia, zoè: scaltrimenti, respose fazandosse grosso e no apensato...

2.1 [In contesto relig.:] tentazione.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 3, pag. 22.20: uno sancto padre che vide per spiritu sancto che tutto lo mondo era pieno di laccioli...

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 2, pag. 99.18: della fragilità del suo corpo, de' molti pericoli e lacciuoli, che sono nella via della penitenzia.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 263.1: Ancora, la povertade e spiritualmente e temporalmente di lieve. sì schifa i lacciuoli terreni, chi ha negli occhi il cielo.

- [Con rif. al Diavolo:] lacciuoli del diavolo, del demonio.

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 12, pag. 636.18: timorosa d'osservare luoghi e tempi e modi, quando l'avversario varia i suoi lacciuoli delle sue tentazioni, secondo ch'è contato nel capitolo dinanzi a questo.

[5] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 1, pag. 7.32: quelli, che vogliono, e desiderano d'essere ricchi, è bisogno che caggiano nelle tentazioni, e nelli lacciuolidel diavolo, ed in cure, ed in sollicitudini inestricabili...

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 62.9: se amiamo le divizie, illaciamoci nelli lacciuoli del demonio inestricabili, come s. Paolo dice, e andiamone ad eterna povertà...

[7] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 2 Tm 2, vol. 10, pag. 332.9: Dio darà pentimento a coloro di conoscere la verità, e di partirsi dalli laccioli del diavolo, dal quale son tenuti legati alla volontà di colui.

2.2 [In contesto amoroso:] strumento di attrazione e di seduzione.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 6, pag. 23.1: Ma intra l'altre volte che io, non guardandomi dagli amorosi lacciuoli, il mirai, tenendo alquanto più fermi che l'usato ne' suoi gli occhi miei...

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 128.21: Lo nuovo amante, fin a ch'elli cade in dei lacciuoli, speri ch'elli solo abbia li letti tuoi, e poi senta lo compagnone...

3 [Per fraintendimento del testo lat.].

[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 22, vol. 7, pag. 111.13: il quale apre le fenestre a sè, e fa i lacciuoli di cedro, e dipigneli di cinabro. || Cfr. Ger., 22,14: «qui aperit sibi fenestras, et facit laquearia cedrina, pingitque sinopide».