0.1 mordicaciom, mordicacion, mordicatiom, mordication, mordicatione; a: mordicazione.
0.2 Lat. tardo mordicatio, mordicationem (cfr. DEI s.v. mordicare).
0.4 In testi tosc.: F Almansore volg., XIV po.q. (fior.); Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.).
In testi sett.: Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto ReMediA.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Azione o proprietà corrosiva di un umore, di un semplice o composto, di un decotto. 1.1 Sensazione astringente sulla lingua. 1.2 [Med.] Sensazione dolorosa, corrosiva o pruriginosa su una parte del corpo (anche a causa di un processo infiammatorio).
0.8 Ilaria Zamuner 22.12.2015.
1 Azione o proprietà corrosiva di un umore, di un semplice o composto, di un decotto.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 8, pag. 13.13: E çoa al brusore de la urina, el quale ven per mordicacion de la collera in la vesiga e in le rene.
[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 153, pag. 158.2: Dixe Gallieno che in questa herba è acuità e mordicatiom più cha in la camomilla.
- Senza mordicazione.
[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 70, pag. 76.13: L'aqua, in la quale è cotti questi lovini, desecha e asterçe e resolve sença mordicaciom.
[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 18, vol. 2, pag. 162.11: dice Avicenna, che le foglie e la corteccia del noce costrigne il flusso del sangue: e la sua corteccia arrostita è diseccativa sanza mordicazione...
1.1 Sensazione astringente sulla lingua.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 336, pag. 371.25: El meiore euforbio sì è duro, acuto. E mal se pò aprovare questo gustandolo, perché el mordica la lenga cum gra(m) violencia, e dura questa mordicatiom longo tempo.
1.2 [Med.] Sensazione dolorosa, corrosiva o pruriginosa su una parte del corpo (anche a causa di un processo infiammatorio).
[1] F Almansore volg., XIV po.q. (fior.): Quando il cibo ne lo stomacho non dimora secondo k'è acostumato, ançi n'esce più tosto ke non dee e non si muta nello stomacho se non poco, e con questo è nel ventre mordicatione e dolore e sete... || Piro, Almansore, p. 792.
[2] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Deli veleni, pag. 29.9: L'altro velen sì è ch'ello scalda (e) infla(m)ma, e conósesi imp(er)ciò che 'l stomego incomença a rescaldarse e per rossor dela faça e dili ogli [[...]] e p(er) l'ambastia e p(er) lo sudore e per mordication e per pontura e per no reposo de tuto lo corpo.
[3] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 55.14: Veleni de la seconda divisione uccidono, riscaldando; et ciò si conosce pe[r]o[c]ché fanno ardore ne lo stomaco, rossore nella faccia et negli occhi [[...]]; dà sete, angoscia, sudore, mordicatione, pungnimento, corrossione per tutto il corpo, et non puote posare.