LUCÈRTOLA s.f.

0.1 lucertola, lucertole.

0.2 Da lucerta.

0.3 Cura uccelli di ratto, XIV in. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cura uccelli di ratto, XIV in. (tosc.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Pistole di Seneca, XIV m. (fior.).

0.5 Locuz. e fras. lucertola verde 2; lucertola verminara 3.

0.7 1 [Zool.] Rettile di piccole dimensioni della famiglia dei Lacertidi. 2 [Zool.] Locuz. nom. Lucertola verde: lo stesso che ramarro. 3 [Zool.] Locuz. nom. Lucertola verminara: tarantola (?).

0.8 Felice Messina 03.03.2016.

1 [Zool.] Rettile di piccole dimensioni della famiglia dei Lacertidi.

[1] Cura uccelli di ratto, XIV in. (tosc.), pag. 22.4: In prima il metterai la mattina per tempo al buio, e faral'vi stare infino a nona: e allora abbie una lucertola, e mezzale della coda due dita, e dagliele beccare...

[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 24, pag. 287.3: Calcatrice sì ène uno serpente grandissimo lo quale dimora in acqua, ed ène fatto come una lucertola.

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 108, pag. 358.24: in uno medesimo prato i buoi cercano dell'erba, e' cani della lepre, e la cicogna della lucertola.

[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 53.21: alcuna volta nel mangiare, quando si cuoce, cade alcuna cosa velenosa et maligna, sicome lucertola, rangnolo, ramarro, scarpione, serpe...

2 [Zool.] Locuz. nom. Lucertola verde: lo stesso che ramarro.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 30, pag. 120.24: E se col fiele della lucertolaverde si tocchino le mele di sopra in sul capo, non s'infracidano. || Cfr. Palladio, Op. Agr., III, 25, 15: «Lacertae viridis felle».

3 [Zool.] Locuz. nom. Lucertola verminara: tarantola (?). || Branca, Commento Decameron, p. 304, n. 6. Cfr. Quondam-Fiorilla-Alfano, Decameron, p. 480 n. 6: «la lucertola che mangia i vermi»; GDLI s.v. lucertola: «Lucertola verde o verminara: ramarro (Lacerta viridis)».

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 10, pag. 167.5: messer Lotto Gualandi per moglie gli diede una sua figliuola il cui nome era Bartolomea, una delle più belle e delle più vaghe giovani di Pisa, come che poche ve n'abbiano che lucertoleverminare non paiano.