DESSO dim./pers.

0.1 desa, dese, desi, deso, dess', dessa, desse, dessi, desso, disi.

0.2 Lat. id ipsum (DELI 2 s.v. desso).

0.3 Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.): 1.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Lett. sen., 1305 (2); San Brendano pis., XIII/XIV; Doc. aret., XIV pm.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); a Vang. venez., XIV pm.; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Passione genovese, c. 1353; Doc. ven., 1359 (7); Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).

0.5 Desso dim., nel valore illustrato in 1, è sempre predicato o parte del predicato di verbi copulativi.

0.7 1 Proprio quello di cui si parla. Estens. Persona o cosa uguale o simile a prima, il medesimo. 1.1 [Nel discorso, come segnale di ripresa:] il già menzionato, lo stesso, il medesimo, precisamente quello. 1.2 [Con funzione indef., preceduto dall'articolo o da un dimostrativo:] il tale, quel tale. 2 Pers. [Rif. a persona o cosa, in funzione di sogg. o ogg.:] pron. di terza persona.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 08.06.2015.

1 Proprio quello di cui si parla. Estens. Persona o cosa uguale o simile a prima, il medesimo.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1337, pag. 55, col. 2: Andaró inançe e vu apreso; / Quel ke baxaró el será deso; / Vu lo piliá e sí 'l tegnerí!

[2] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 5.14, pag. 38: ver' quel de l'uom ogni pondo è soave: / cangiar donque maniera fa per voi; / se non ch'i' porrò dir: «Ben sète dessi!».

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 59, pag. 166.1: ke s'el è in queste contrate terra k'abia soi citadini ke cognosca la mosca in lo late, questa citate è dessa, la quale à sì ben savii citadini...

[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 32, pag. 54.2: «Oramai ben veggio che voi non siete desso, cioee quello cavaliere ched io voe ciercando, ma voi mi parete d'uno tenpo e dd'una bellezza co- llui».

[5] a Lucidario pis., XIII ex., L. 3, quaest. 30, pag. 110.7: Ma l'anime che sono in inferno non si puono dimonstrare in alcuno modo già mai et quando noi pare che si dimostrino [[...]] di quelle anime che noi crediamo che siano dannate, le quale menono li lor corpi in questo seculo malamente, non sono desse ma sono diauli in loro senbransa. Et quelli diauli sì si transfigurano in loro forma che parno dessi veracemente et questo fanno elli per beffare alcuno santo homo...

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 7, pag. 206.3: Io vi cognosco sì, che qualunque di voi balisce sua lancia e sua spada, io so quale è desso; e questo è per fine usare.

[7] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 75.18: Al quale dissi: "Sancto Patricio è mio abate". Ed ei rispuose et disse: "Io sono desso.

[8] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), Proemio, cap. 4.32, pag. 13: Ve' tu le donne che ssono in quel prato? / Color son desse: inginòchiati giuso.

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.96, vol. 1, pag. 482: Allor puose la mano a la mascella / d'un suo compagno e la bocca li aperse, / gridando: «Questi è desso, e non favella.

[10] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 395.3, pag. 241: S'è plu beato asay coluy che dona / che quel che togle, di vero vien messo, / Amor, eo debbo a rason esser desso, / ma cotal laude en tua corte non sona...

[11] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 34, pag. 784.13: prima reputando Apiros felice, disidera d' essere lui; 14 e tanto in questo il tira il disio che già desso si reputa e lei gli pare nella chiara fonte vedere ignuda...

[12] a Vang. venez., XIV pm., Marc., cap. 13, pag. 171.20: [6] Molti vignerano in lo mio nome digando che: - Io serè deso -, e tradirano molti.

[13] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 644, pag. 42: De, dolze fiol mio, se quili è disi, / perchè la trista mare toa non vardi / vedendo in lei li sospiri sì spisi?

[14] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 93, pag. 349.26: poscia ne vae più inançi tanto che elli trova l'altro ispecchio, et per la pietade che àne di suoi figluoli, che crede che sieno dessi, tanto riguarda l'uno specchio et l'altro che non seguisce lo cacciatore che ne porta via li suoi figli.

[15] Passione genovese, c. 1353, pag. 29.4: « Maystro, chi è quello chi te vol trayr? he' non som desso» dixea caschaum. E Juda se voze a Criste e disse: «Maistro, som he' desso, chi te dom trahir?» E Ihesu Criste sì gue disse: «Ti mesmo l' ày dito.».

[16] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 430, pag. 126: Poi tra el legno e quella scorça dura, / Gli olivi sì fano remitura / De un' altra scorça novella, / E li fan poi radice in quella / Certi le fano quell'anno istesso; / Ma el secondo a tutti par desso.

[17] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 72.28: E venuto al diliberare chi dovesse essere prencipe di cotale legazione, fu per tutti detto che Dante fosse desso.

[18] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 132.17: i' ho una bellissima figliuola che da molti signori m'è stata chiesta, e a tutti l'ho negata, aspettando darla a uno nobile forestiere che mi dee arrivare a casa, e così vogliono i fati. Ond'io intendo che Enea sia desso, quando a lui piaccia»...

[19] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 12, terz. 55, vol. 1, pag. 140: Così cacciati fur fuor delle mura / i Ghibellin di Reggio, e' Guelfi appresso / rubar le case loro alla sicura. / Se prima guadagnato avieno, adesso / si rifornir di ciò, che fu mestieri / adorni sì, che niun pareva desso.

[20] Miracolo d'una monaca, XIV (fior.), pag. 17.2: Rispuose la badessa: «Messere ditemi qual donna è dessa, ed io la vi farò venire».

[21] Lucidario ver., XIV, L. 3, quaest. 30, pag. 208.1: E se alcuna fiaa pare ad altrui che se demostro anima che homo abia sperança che sia dampnata per mala vita che abia menaa in questa vita e che abia fato crudele morte, çò si intendo che no sia morto in penitentia, sì non dé credero che sia deso, ançi è demonio che se meto in soa forma per befaro altrui...

[22] Tristano Veneto, XIV, cap. 102, pag. 115.29: Et inperciò io credeva ben de vui che vui fosse desso, ma io son malamentre avisada segondo questo che vui me avé dito».

[23] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 5, pag. 90.4: era questo Costancio monto piçem e despresià de personna e fu mostrà a lo vilam, digando: «Quello è deso chi sta su quela scala âconçar le lampe».

- [Precisando una corrispondenza di persona o di luogo:] proprio quello.

[24] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 197.18: E nel mezzo di quel mare così chiaro io trovai una montagna molto alta e ritonda la ottava parte d'uno miglio, e questo è quel luogo desso dove io sono...

- [Seguito da un pers.].

[25] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 235.24: qui è uno che, se voi nollo cacciate della città, sarà re: quale sia desso costui, io lo vi dirò per segnale, non per nome. || Cfr. Ov., Met.XV, 595: «Is qui sit, signo, non nomine dicam...».

[26] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 21.5, pag. 192: Qual cosa è quella che tanto ti grava? / Tu non par desso tu, sì scolorito; / che è cagion della tua vita prava?

[27] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 5, pag. 469.18: Certo no; e vedendo conobbi chi fu il prete che mi confessò, e so che tu fosti desso tu; ma io mi puosi in cuore di darti quello che tu andavi cercando, e dieditelo.

[28] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 405.37: L'altro venerabile antico è a Roma e ritiene molte genti e palesemente dice quante volte si sono ragunati i fraticelli per fare il papa santo, e tale v'è stato c'ha detto: io sono desso io.

1.1 [Nel discorso, come segnale di ripresa:] il già menzionato, lo stesso, il medesimo, precisamente quello.

[1] Doc. perug., 1351-60, [1360], pag. 16.20: Ancho ch'ai fratecelgle ei quagle stonno al sasso en lo dicto Monte apresso desso saxo se reserveno le cose e el terreno a mesura che già conceduto lo fo per lo Comuno de Peroscia.

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 12, pag. 47.6: et entrarete coll'anima vostra nella santa passione di Cristo crucifisso [[...]]. E però in essa santa passione ispesso pensate, piangete e disiderate, e desso Cristo vi faccia tutte queste sante cose gustare e vedere.

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 30, 82-96, pag. 795.30: ella [[scil. la grazia]] è circulareimperò che da Dio viene la grazia dessa a noi et a lui ci rimena, e l'anima fa tornare a Dio, com'ella venne da Dio per creazione.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 31, pag. 67.5: Che poterono i Siracusani fare a esemplo ovvero loro essere de' Siracusani, li quali tra' presidii de' Romani erano stati, ovvero lo Spagnuolo duca Merico, il quale aveva il presidio dato, ovvero dessi Siracusani ultimamente, tardi in verità, ma forse al loro consiglio.

[5] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 4, cap. 14], pag. 294.5: Et quando cognoscerai il fuocho essere caschato, taglia insino all'osso, et quello che cognoscerai essere male cresciuto, rimuove p(er) insino alle radice, all'osso, et rade diligentemente l'osso. Et quando vederai desso osso essere nero, magagnato et mortificato, p(er) tuo ingegnio lo remuove...

1.2 [Con funzione indef., preceduto dall'articolo o da un dimostrativo:] il tale, quel tale.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 50.3, pag. 168: Se si potesse morir di dolore, / molti son vivi che serebber morti: / i' son l'un desso, s'e' non me ne porti / 'n anim'e carn' il lucifer maggiore

[2] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 5.3, pag. 698:. Rabbia mi morde el cor con maggiur izza, / che quella che conquise Bonifazio: / benigno aspetto d'un desso, ch'io sazio / sì del bel cor, che 'mmaginando frizza.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 7.58, pag. 22: «Solin, diss'io, se' tu quel propio desso, / che divisi il principio, il fine, il mezzo / del mondo, l'abitato e ciò ch'è in esso?» / «Colui son io».

2 Pers. [Rif. a persona o cosa, in funzione di sogg. o ogg.:] pron. di terza persona.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.85, pag. 97: e, con molta ë nobil discrezione, / partitamente, ciascuna in su' afetto, / per gli uomini esser possono racolte, / se 'n un più ch'altro desse fan riposo.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 33.57, pag. 123: disces'è da primero / da Lucefero, [e]d egli è l[a]onche desso / dimora e sta...

[3] Lett. sen., 1305 (2), pag. 265.10: Dovellili rendare ne la Corte di Roma tutte le volte che desso apresentarà questa lettara aperta e la chiusa a' nostri compangni.

[4] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 118.12: I quali danari avemo ispesi intorno alle bisognie di messer Piero di Savoia da' 24 dì di novembre 307 infino a' due di settembre 308 puoi che dessi ne scrissero del'acordo ch'avieno fatto...

[6] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 276.24: la rottura de l'altri parti significa il difetto, e la imperfezione umana, e li vizj che lla rompono, e di quella rottura gocciolano lagrime, ciò sono acque viziose che fendono dessa, ciò sono l'anime peccatrici, che si partono nella morte da queste cose terrene, e discendono alla montagna...

[7] Doc. aret., XIV pm., pag. 213.27: et g(e)n(er)al(ite)r cu(n) o(mn)i vitio, magag(n)a e morbo la q(u)ale avesse o potesse avere en corpo e for de corpo, ale quali desso de mo <renu(n)çi en ogni modo> en alcun modo vuoli che n(on) sia te(nuto) […]...

[8] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 38, pag. 128.14: Amatissima, amate le vostre figliuole con tenerezza, e desse ameranno voi.

[9] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 1-18, pag. 42.34: varca; cioè passa lo mare; la sua materia, che è come mare per la sua altezza e per la sua grandezza: imperò che dessa non si può dire a pieno: chi potrebbe pienamente parlare de li angiuoli di paradiso?

[10] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Lv 24, vol. 1, pag. 569.3: [5] Piglierai della farina, e cuocerai dessa, e fara'ne dodici pani... || Cfr. Lev. 24,5: «Accipies quoque similam, et coques ex ea duodecim panes».