FORZA (1) s.f.

0.1 fforça, fforsa, fforza, forç', força, forcça, forçça, force, forçe, forci, forçi, forcia, forçie, forcza, fors', forsa, forse, fòrse, forssa, forssia, fortia, forz', forza, forze, forzi, forzia, forzza.

0.2 Lat. tardo fortia (DELI 2 s.v. forte).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 5.1.

0.4 In testi tosc.: Doc. montier., 1219; Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. pis., 1264 (3); Doc. sen., 1279; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Lett. lucch., 1296; Doc. prat., 1305; Doc. pist., 1294-1308; Doc. volt., 1322; Stat. sang., 1334; Stat. cort., a. 1345.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Disticha Catonis venez. (ed. Mascherpa), XIII t.q.; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Caducità , XIII (ver.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; a Lett. rag., 1312 (3); Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Stat. chier., 1321 (2); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Doc. ver., 1377; Doc. padov., 1379 (3), x Zoane del Bondé, XIV (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); a Apologhi reat., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a fine forza 1.14.12; a forza 2, 2.1, 3.3, 3.6; a forza di 1.14; a gran forza 2, 2.1; a gran forza di 1.14; a marcia forza 3.6; a una forza 2.1; averci forza 2.5.1; avere a forza 3.2; avere forza 1.7, 1.7.1, 1.9, 1.10, 3.6, 5; avere in forza 5.3.3; avere per forza 3.2; a viva forza 1.14.13; buona forza 1.2; condurre in forza 5.3.3; con forza e con ingegno 1.14.14; con tutta la forza 1.14.15;confidarsi delle proprie forze 1.14.5; convenire a forza 3.6; convenire per forza 3.6; dare aiuto e forza 2.1.2; dare forza 2.1.2, 2.4, 4, 4.3; dare forza e opera 2.1.1; dare in forza 5.3.3; dare opera e forza 2.1.1; di gran forza 2; di forza 2, 2.5, 3.3; donare forza 4, 4.3; entrare per forza 3; esserci forza 2.5.1; essere alla forza 3.5; essere forza 2.5.1, 3.6; essere in forza 5.3.3; essere mestieri per forza 3.6; essere uopo per forza 3.6; fare forza 2.1, 2.5.2, 3, 3.2; farsi forza 4; fatto per forza 1.14.4; fidarsi delle proprie forze 1.14.5; fornire per forza 3.5; forza con forza 1.14.3; forza contro a forza 1.14.3; forza d'amore 5.2; forza d'animo 4; forza del firmamento 2.2.1; forza dell'anima 1.9; forza dell'animo 1.9; forza delle erbe 1.11; forza d'erba 1.11; forza di cuore 4; forza di destino 3.6; forza di gente 3.5; forza di necessità 3.6; forza di tempo 2.2; forza di volontà 1.14.2; forza e balia 5.3.3; forza e distretto 5.4; forza e licenza 5.3.4; forza incontro a forza 1.14.3; forza incontro forza 1.14.3; forza marina 3.5.1; forza per forza 1.14.3; forza virile 4; forze del corpo 1.1; forze sensibili 1.9; giacere per forza 3.2; il gioco è forza 3.6; in forza di 1.14; mancare la forza 1.14.6; mettere in forza 5.3.3; mettere la forza 2.1.1; mettersi a forza 4.1.1; non fare forza 2.5.1; ogni forza 1.14.15; per amore o per forza 3.3; perdere forza 2.4;per dritta forza 1.14.1; per fine forza 1.14.12; per forza 3.3, 3.6; per forza di 1.14; per forza e per amore 3.3; per forza e per inganno 1.14.16; per forza o per amore 3.3; per forza o per inganno 1.14.16; per viva forza 1.14.13; pigliare forza 1.14.7; possedere per forza 3; prendere a forza 3.2; prendere forza 1.14.7; prendere per forza 3.2; provare la forza 1.14.8; ricoverare la forza 1.14.9; ripigliare la forza 1.14.9; riprendere la forza 1.14.9; stare in forza 5.3.3; tenere in forza 5.3.3; tenere per forza 3; tentare le forze 1.14.10; togliere a forza 3; togliere forza 2.4; togliere per forza 3; tutta la forza 1.14.15; venire in forza 1.14.11, 5.3.3.

0.6 N Nota alcune att. di lat. mediev. fortia, forzia 'territorio', 'giurisdizione' (cfr. 5.3.2, 5.4) in doc. toscani del sec. XII: «in tota nostra fortia» (Firenze, 1172), «exire liber de fortia nostra» (Pisa, 1173), «eiceremus eum de tota nostra terra et fortia vel districtu» (Roffiano [FI], 1179), «cum erat in fortia civitatis» (terr. di Siena, 1191/97); cfr. GDT, pp. 280-81.

0.7 1 [Come proprietà di un essere animato:] vigoria del corpo e delle membra che garantisce notevole potenza fisica e capacità di sopportare le fatiche. 1.1 [Spec. al plur.:] energia fisica di un essere animato. 1.2 Condizione di salute e buon funzionamento dell'organismo e delle sue membra. Buona forza: buona salute. 1.3 Fervore delle facoltà intellettive. 1.4 [Con rif. a una situazione di opposizione o di scontro (spec. militare):] vigoria ed efficacia (spec. offensiva), capacità di attaccare e di combattere validamente (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 1.5 [Come caratteristica materiale di un oggetto:] carattere di ciò che è robusto, resistente, compatto. 1.6 [Con rif. a un luogo:] insieme di caratteristiche che ostacolano l'accesso o la conquista. 1.7 [Come proprietà di un'entità concreta o astratta:] idoneità a esercitare validamente un'azione che determina un effetto, efficacia. 1.8 Elemento, qualità o risorsa decisivi nel determinare il successo di qno o qsa. 1.9 Estens. Attitudine a compiere o suscitare un'azione o ad esercitare una funzione. 1.10 [Spec. al plur.:] risorse morali o materiali di cui si dispone. 1.11 Qualità tipica (di una sostanza, un farmaco o una pietra). 1.12 Estens. Insieme delle qualità costitutive di un ente. 1.13 [Con rif. a una parola, a un enunciato a un discorso:] contenuto semantico o concettuale, significato. 1.14 [Per introdurre complementi con valore strumentale, modale, causale o agentivo:] Locuz. prep. Per forza di, a (gran) forza di, in forza di. 2 Moto impetuoso e volontario (applicato contro una resistenza) allo scopo di ottenere un effetto (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 2.1 Impiego di energia (fisica o morale) di entità inconsueta (allo scopo di ottenere un effetto). 2.2 Impetuosità o violenta manifestazione di un evento atmosferico o di un fenomeno naturale. 2.3 Violenta azione corrosiva (di un veleno, di una malattia). 2.4 Estens. Qualità di ciò che è intenso. 2.5 Estens. Grande quantità. 2.6 Grado più alto di una condizione, apice, culmine. 3 Costrizione fisica o morale esercitata nei confronti di qno. 3.1 Atto deliberato di prepotenza o sopraffazione che arreca un danno morale a chi lo subisce. 3.2 Violenza sessuale. 3.3 Atto di costringere qno a compiere un'azione contro la volontà. 3.4 [Con rif. a un conflitto militare:] capacità di piegare l'avversario con le armi. 3.5 Fig. Insieme di truppe armate organizzate gerarchicamente a disposizione di un capo militare. 3.6 Estens. Insieme dei condizionamenti che determinano l'agire dell'uomo, necessità. Essere / avere forza: essere necessario. 4 Insieme di doti morali che consente a un individuo di affrontare difficoltà e pericoli senza lasciarsi sopraffare dalla paura e senza cedere alle tentazioni. 4.1 Tenacia nel perseguire la realizzazione di uno scopo. 4.2 Integrità morale. 4.3 [Relig.] Energia spirituale conferita al credente dalla fede in un'entità soprannaturale. 4.4 [Relig.] Una delle quattro virtù cardinali e uno dei sette doni dello Spirito Santo. 5 Capacità di coercizione sulle persone e sulle cose (anche rif. a entità astratte). 5.1 [Con rif. a Dio, alla Madonna o ai santi]. 5.2 [Con rif. all'amore, anche personificato]. Forza d'amore: pervasivo influsso del sentimento amoroso che si manifesta nei pensieri e nelle azioni dell'innamorato. 5.3 Potere politico ed economico derivante dalla disponibilità di mezzi spec. finanziari e militari. 5.4 Estens. Territorio su cui si esercita il dominio di un'organizzazione statale o militare. Forza e distretto. 5.5 Estens. Azione che determina un effetto. 5.6 [Astr.] Influenza esercitata da un corpo celeste o da una costellazione in virtù della sua posizione relativa nel firmamento (in base alla concezione tolemaica degli astri). 5.7 Estens. Entità umana, naturale o spirituale dotata di potere superiore alla volontà individuale.

0.8 Marco Maggiore 02.11.2015.

1 [Come proprietà di un essere animato:] vigoria del corpo e delle membra che garantisce notevole potenza fisica e capacità di sopportare le fatiche.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 95, pag. 527: Audisti de Sansone, cum' el fo ençegnao: / la moier en dormando le crene li taiao / qe li dava la força, com' en scrit<o> trova<t>o l' aio...

[2] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 573, pag. 90: Folle è chi troppo vi dimora [[scil. nei peccati]], / Che tosto giugne il dì<e> et ll'ora / Ché toll<e> la força e la vertude / E ben sapem<o> ce tosto pude.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 16, pag. 180.2: molti garzoni sono, ch'ànno più forza in dodici anni e più senno, che molti non ànno in sedici o in diciotto...

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 93.12, pag. 315: e tua forza nonn è sì poderosa / ched io la dotti od ag[g]iane temenza, / né per amor già non ne son vogliosa.

[5] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 82, pag. 93.7: Boe è forte animale e indoppia la sua força quando elli è accoppiato col conpagno collo quale se possa congiungere al giovo...

[6] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 1, cap. 2, par. 6, pag. 35.21: Senno e consiglio spesso si truova in colui, al quale la natura non ha dato forza.

[7] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 32, pag. 82.24: neuno omo è di sì grande forza come lo camello, nè di sì grande corpo come lo leofante...

[8] Giunte a Restoro, XIV in. (it.sett./fior./eugub.), [6], pag. 256.18: tanto tempo come l'uomo mette in crescere in forza, e in biltà e in vigore, conviene che l'uomo metta a invecchiare e andare a neente...

[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 31, 46-57, pag. 732, col. 1.2: ché s'i dicti animai ànno forza smisurada, elli no ànno l'argumento de savere sutilmente noxer ad altrui...

[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 89.15: «Eu ormai su vechu et aiu pirdutu lu caluri naturali, perkì li menbri mi sunu indibiluti et non su in killa forza, la quali sulia essiri quandu era iuveni».

[11] Jacopo Alighieri, Io son la morte, a. 1349 (fior.), 7, pag. 94: La forza giovenil non vi dimora, / Che subito non vada in sepoltura / Fra tanti vermi che cosí el divora.

[12] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 103.13: Finché la forza tel concede, sostien le fatiche, ché poi ti verrà la richinata vecchieza con tacito piede...

[13] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 94, pag. 290.10: Alcune bestiuole [[...]] sono tanto minutissime, che l'uomo non le sente nel loro mordere, tanto è la forza loro sottile, e ingannevole al pericolo del mordere, ma l'enfiatura mostra là dov'è stato il morso...

[14] a Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 182.25: lo venteetreesimo sì è buono che ma[n]gierà volentieri e avarà força n[e]lla persona...

[15] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 37.12: Le nostre ossa sono seche, che ci dànno força, e da sostenere de la faticha...

[16] a Simone Sigoli, Viaggio, 1390 (fior.), pag. 228.29: non è sì grosso albero ovvero ramo che, se il leofante vi gitta suso il budello, incontanente lo schianta e tiralo a terra, tant'è la forza ch'egli ha in questo budello...

[17] a Apologhi reat., XIV, 13.16, pag. 675: «[[...]] Perché se' grande, non me spaventare, / nè meco non ten calgla esciagumare; / ché per mia força so tanto potente, / che macino lu ferro cu lo dente».

[18] Tristano Veneto, XIV, cap. 552, pag. 517.3: ello se lievà molto gagiardamentre como cului lo qual era liçiero et de gran força, et senza demoramento ello meté man in la spada et vene inver lo cavalier molto ardidamentre...

[19] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 126.5: vedimmo lo exiemplo de la cornachia la quale, ben che sia auciello non troppo grande et aya poco forza, [[...]] defendesse fortemente da lo falcone quando la gisse per piglyare...

[20] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 179, pag. 94.16: cui prindissi uncza mencza di lu sucu di la dicta erba et bivissilu cum vinu, si fussi chui di .lx. anni, richipirà la forcza di quandu era di etati di .xxx. anni.

1.1 [Spec. al plur.:] energia fisica di un essere animato.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 63.2: Guai a mi, o' fuçe le force e la usança delo mieu corpo!

[2] Disticha Catonis venez. (ed. Mascherpa), XIII t.q., L. 2, dist. 9, pag. 15.35: Tu no voler despresiar Le forçe Del piçol hom: Quelui resplend per conseglo Al qual la natura Devedà força.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 42, pag. 62.33: li homini sì ss'apogiano quali in loro richeççe e quali in loro forçe e quali in loro prodesse e quali in loro parenti...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 8, pag. 208.4: Or si parrà come voi lo' farete mostrare tutte vostre forze e virtudi: el deretano colpo è venuto.

[5] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 43.5: nelle due osti si trovarono di ciascuna parte tre fratelli binati, [[...]], assai eguali di forze e d'etade. Gli uni si chiamavano Orazii, e gli altri Curiazii...

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 33, 16-30, pag. 718, col. 1.5: Qui exemplifica, mostrando che per temidità le forze naturai s'afievelisceno...

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 19.25: l'acqua porta i biondi leoni; l'acqua porta i tigri: e le grandi forze non giovano al porco salvatico...

[8] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 558.14: E li difetti del suo lato venuti per infertade, esercitandosi, da la fatica ebbe quelle forze, le quali l'abito del corpo li negava.

[9] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 24, pag. 59.4: Ietro udendo lo suo affanno gli disse: con fatica stolta consumi le tue forze; ma odi le mie parole e tieni lo mio consiglio, e lo Signore sarà teco.

[10] Boccaccio, Epist., 1339, pag. 155.3: le forze degli uomini, se aiutate non sono talvolta d'alcuno riposo, resistere non possono né perseverare nelle fatiche continue...

[11] Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 315v, pag. 62.18: Vires, rium... li forzi, et proprie corporum.

[12] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la guardia..., pag. 572.1: E si [[lu cavallu]] esti troppu magru, pir la sua magrizza li soi forci diveninu minu et esti laidu a vidiri.

[13] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 10, pag. 67.10: E come che agli antichi uomini sieno naturalmente tolte le forze le quali agli amorosi essercizii si richeggiono, non è per ciò lor tolto la buona volontà...

[14] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 11, pag. 143.3: Como che li c. stalluni no(n) so(n)no ouali de li corpi così non so(n)no ouali de le forçe. Et emperciò è da co(n)siderare le forçe de ciascuno et secundo le forçe se vole tractare.

- Forze del corpo.

[15] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 19.2: Onde misusavano le forze del corpo uccidendo l'uno l'altro, tolliendo le cose per forza e per furto...

[16] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 6.27: Quegli di Spagna non solamente per novero, ma per le forze del corpo è manifesto che andarono innanzi a' Romani...

[17] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 311.14: et sì lle vennero meno le forze dello cuorpo che lo suo bello sermone le mancao...

1.2 Condizione di salute e buon funzionamento dell'organismo e delle sue membra. Buona forza: buona salute.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 347.14: Et perciò disse Seneca, ne l'epistole: diversi mangiari sono contrarii a la buona forza, et sono strani de' corpi nostri.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 25, pag. 45.3: ma nnon perch'elli sia tornato ancora in suo istato dela bellezza nè in suo colore nè in sua forza, sie ch'egli potesse sofferire l' affanno dell'arme.

[3] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 38, pag. 96.1: Chè meglio vale buona forza che grande persona, nè leggieri.

[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 216, pag. 253.13: Lo dormire fue fatto per lo riposo del corpo e del cuore; e per la forza del cuore e delli menbri; ché quando lo corpo dorme, lo cuore e tutte l'altre menbra si riposano...

1.3 Fervore delle facoltà intellettive.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.48, pag. 106: Forza di senno è quella che soverchia / ardir di core, asconde ed incoverchia.

[2] Picciòlo da Bologna, Canz., XIII sm. (tosc.), 40, pag. 70: e la mia mente ch'era infralita / pien'è di forze e d'amorosa fede: / sì che la Morte scaccio e sto sicuro / di non morir...

[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 44.42, pag. 190: In questo alquanto nel tremante petto / con forza ritornò l'alma smarruta, / rendendo forza al debile intelletto.

1.4 [Con rif. a una situazione di opposizione o di scontro (spec. militare):] vigoria ed efficacia (spec. offensiva), capacità di attaccare e di combattere validamente (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 129, pag. 105: Ni [[la morte]] 's pò fuzir per presi ni se pò venz per forza: / La vita de omihomo con so furor se smorza.

[2] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.77, pag. 384: E pensi, l'ordin suo fu stabilito / In difendre ragione e strugier torto; / E no a mangiare / Per ingrassare, / Ma per pugnare - ove forza è mestiere.

[3] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 859, pag. 48: Tu, Margarita, me vencisti, / Me' fra' Rufon tu m' ancidisti / E la mia força superasti, / Un de i ocli mei me crevasti...

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 104, pag. 169.4: Sì vi dico che colui ch'è dentro a suo paese assalito, è più valente che colui che 'l viene assalire, ché sua forza gli adoppia.

[5] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. III [Phars., III, 509-726], pag. 54.21: E la força dell'affoganti non si cessava; elgli raccolgono le lancie gettate in mare e getta[n]le nelle navi, e aoperano le 'ncerte mani uccidendo l'uno l'altro per l'acque.

[6] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 4.8, pag. 445.7: e era reputata gran forza e gran destreza quella di colui che alcuno altro poteva o mettere in terra o tener fermo.

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 113.7: In forza et in valore de combattere o foy uno altro Hector oy foy lo secundo Hector...

1.4.1 [Con rif. a una situazione di opposizione o di scontro (spec. militare):] capacità di difendersi validamente dagli attacchi nemici (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 20, pag. 417.7: E poscia il castello di Aracilio con grande forza lungamente difendendosi, alla fine fue preso e disfatto.

[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 243.3, pag. 284: Mensola, [[...]] quanto puote, / con quella forza ch' ell' ha si difende [[...]]; / ma nulla le valea forza o difesa, / ch' Africo la tenea pur forte presa.

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 21, pag. 49.24: La prima legione e la sinistra ala primieramente furono ordinate, e in lunghezza distese le schiere; gridanti i tribuni, niente di fermezza o di forza dalla parte interiore, e in qualunque parte il nimico facesse impeto li romperebbe...

[4] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 36.13, pag. 37: ed io, miser a me, sovente il provo, / veggendo bella la nemica mia / vincer ogni mia forza col suo ingegno, / ver me mostrando sempre sdegno novo.

1.5 [Come caratteristica materiale di un oggetto:] carattere di ciò che è robusto, resistente, compatto.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 962, pag. 209: sì ch'Ëufrade passa / ver' Babillona cassa / i· Mesopotanìa, / e mena tuttavia / le pietre prezïose / e gemme dignitose / di troppo gran valore / per forza e per colore.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 17, pag. 162.9: [[la torre]] dal lato di sotto ha bolcione, colla forza del quale il muro disfa...

[3] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 48, pag. 629: Per çascaun canton sì è tre belle porte, / clare plu ke stelle et alte, long[h]e e grosse; / de margarite e d'or ornae è le soe volte, / né peccaor no g'entra, sì grand è le soe forçe.

[4] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 54, pag. 171.6: E però che quel becco è fornito di buono avorio, egli è di sì gran forza ch'egli rompe ciò che fiede.

[5] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 212.17: l'autore asimiglia l'animo ch'è servo de l'amore al pregione lo quale è legato strettamente, lo quale per la strettezza e per la forza de' legami per nulla via né per neuno modo si puote sciogliere e farsi libero...

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 146, pag. 142.7: Dodinaus lo Salvaçio rompé soa lança sovra Tristan, ma elo non li fexe altro mal, perqué de gran força era lo usbergo qu'ello avea adosso.

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 224.17: Et in poco de hora fo canoscuta la dura forza de la spata soa, la quale era tutta arrossuta per lo sangue de li Troyani chi avea occisi.

[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 150, S. Leonardo, vol. 3, pag. 1302.12: Leonardo scioglie tutti gl'inferriati, e ogne forza di ferro viene meno dinanzi da lui, come la cera dinanzi al fuoco.

1.6 [Con rif. a un luogo:] insieme di caratteristiche che ostacolano l'accesso o la conquista.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 7, vol. 1, pag. 133.17: egli faceva una casa in un alto e forte luogo in Roma, il quale era chiamato Velia, dov'egli non temerebbe alcuno per forza del luogo.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 209, vol. 2, pag. 774.19: il re Giovanni [[...]] venne [[...]] al soccorso del detto castello, e per forza d'arme ruppe alcuno battifolle e isteccato, ma per la forza del luogo pochissima quantità di vittuaglia vi poté mettere dentro.

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 20, pag. 91.13: li homini di Iachi, confidandusi di loru grandi multitudini, kì eranu di tridichimilia famiglii, oy masunati, in Iachi, et ancora per la forza di lu munti, undi illi habitavanu et stavanu forti....

1.7 [Come proprietà di un'entità concreta o astratta:] idoneità a esercitare validamente un'azione che determina un effetto, efficacia.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1147, pag. 65: Qé la lemosena à grand força / Qé sì con l'aigua l<o> fuog amorça / Così astu' ela 'l peccato / De quel q'è ben umilïato.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 24.18: Et per questo potemo intendere che picciola forza è quella di sapienzia s' ella nonn è congiunta con eloquenzia...

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 19, pag. 254.12: Et se gli amici non si credessero insieme non serebbero veraci amici; perciò che se tu pensi alcuno, ad cui tu non credi come ad te medesmo, erri molto, e non cogniosci assai la forza de l'amistà.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 2: imp(er)ò la verità ch'è no(n) creduta p(er) bugia è riputata, et cusì, p(er) co(n)trario, la bugia, che no(n)n è, creduta tiene faccia (et) forsa di verità.

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 66, vol. 4, pag. 248.9: questa è una maniera per che gli auditori si commovono altresì bene per la forza d'un fatto, come per la forza d'un detto.

[6] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 147, pag. 567: la força de to stomaco digi considerare / e tanto cibo donale quanto poça paidare...

[7] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 101.22: e si conviene fare un bangno d'aqua tiepida per la forza dela medicina affiebolire, ma conviene che vi dimori poco dentro.

[8] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 8, pag. 452.7: lacerato con più battiture, e posto nell' eculeo, e inceso con piastre roventi, stravolse tutta la forza dell' accusa, salvata la salute dell' accusato.

[9] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 26, pag. 101.20: E se alcuna cosa dicea non sentenziando ma pur minacciando, tanta forza avea lo suo parlare, come se non avesse parlato in dubio ed in sospeso, ma per certo sentenziando.

[10] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 194, pag. 720.18: Qui mostra quanta è la forza de' prieghi, acciò che per loro effetto tue amante isperi che i tuoi prieghi varranno.

[11] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 53, pag. 116.35: La forza di filosofia è incredibile. Ella è contra tutte violenze, e oltraggi di fortuna, fornita, e ferma.

[12] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 5, pag. 49.13: mi piace noi essere entrati a dimostrare con le novelle quanta sia la forza delle belle e pronte risposte...

[13] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 129, Ss. Proto e Giacinto, vol. 3, pag. 1139.25: Il quale ancora disputando con uno eretico una volta, e non potendo sostenere la forza de gli argomenti, fece accendere uno grande fuoco, acciò che chi v'entrasse...

- Avere forza (di qsa): equivalere per efficacia (a qsa).

[14] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 78, pag. 201.24: queste cose medesime, con ch'io mi confortava, ebbero forza di medicina in me, perocch'e' conforti onesti sono in luogo di remedj...

1.7.1 [Dir.] [Con rif. a una legge, a uno statuto o a un documento giuridico:] l'essere operativo e vigente.

[1] Stat. assis., 1329, cap. 6, pag. 168.11: E ciò che sopre le predicte visitatiune de punitione, de inquisitione, de monitiune enseme col priore e sopriore e descrite per luy serà deliberato, agia força e fermeça, come se fosse per tucti q(ui)lgle della fraterneta generalmente constituto.

[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 4, par. 3, vol. 2, pag. 36.30: e lo sbandemento overo condannagione facta de cotale e contra cotale contumace vaglia e tenga e aggia de força fermecça.

- Avere forza (di qsa): equivalere sul piano giuridico (a qsa).

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 583, vol. 1, pag. 362.15: le predette cose si pongano et si scrivano ne lo statuto del comune di Siena; et che in tutto et per tutto abia vigore et forza di vero statuto del comune di Siena.

[4] f Gloss. degli uffici romani (red. Vienna), a. 1337 (fior.), pag. 34.11: Decreto era comandamento de li imperadori e ciaschuna di queste cose aveva forza di legie e similmente quasi come legie s'oservavano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 5, par. 1, vol. 1, pag. 361.24: che quilla scripta del cambiatore e del mercatante e del lanaiuolo aggia força de refiudança e de stromento confessionato piubeco, legetemamente facto e confecto entra gl credetore e devetore...

[6] Stat. fior., 1355 (Lancia, Stat. podestà), L. 2, cap. 8, pag. 358.26: cotale debitore sarà isbandito secondo la forma delli statuti del detto comune o per carta di guarentigia che abbia forza di bando...

[7] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), Tavola delle rubriche, pag. 127.2: Infrascritte sono le robriche delle provisioni e riformagioni e ordinamenti che ànno vigore, forza e autoritade di statuti fatte dal mccclv di novembre in qua.

[8] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 7, pag. 701.18: Salvo et excepto che lle predicte cose non abiano luogo in le jnterlocutorie le quale abiano vigore e força de diffinitiva...

1.8 Elemento, qualità o risorsa decisivi nel determinare il successo di qno o qsa.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 10, vol. 1, pag. 257.12: gli Ernici mandaro a Roma [[...]] che [[ad Ecetra]] i coloni d'Anzia faceano concilio in aperto; e che quella era il capo e la forza di quella guerra.

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 6, pag. 640.3: La malignitade occulto male e pieno d' aguati, sia tratta delle caverne. Le cui efficacissime forze sono mentire et ingannare: il frutto stae in alcuna ricevuta fellonia.

[3] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 12, pag. 21.12: Venere Dea dell'amore in questa forma parlò a Cupidine suo figliuolo: «Figliuolo mio, chè tu solo se' la mia forza e la mia grande potenza...».

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 87, vol. 3, pag. 180.21: ggià è lungo tempo non si asembrò tanta baronia di presso per combattere, quanto fu quella: che ssi può dire di vero, che fosse il fiore e lla forza della cavalleria di Cristiani.

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 16, pag. 31.31: filosofia non è cosa pomposa, che disideri di mostrarsi al popolo. La sua forza non è nel bel parlare, anzi è nel ben fare...

[6] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la arroganza, vol. 1, pag. 87.4: Lo t(er)ço ramo d'orgio si è arogança [[...]]. Questo ella è lla forza de lo diavo, jmp(er)çò che ello n'i(n)vora tuti ly peccay spirituay...

1.9 Estens. Attitudine a compiere o suscitare un'azione o ad esercitare una funzione.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 753, pag. 202: Davanti è lo ricetto / di tutto lo 'ntelletto / e la forza d'aprendere / quello che puoi intendere...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 446, pag. 166: Se tut le herb e foie k'il mond se pon trovar / Havessen lengua e forza de dir e de parlar, / Digand adess dra gloria de quel bello cantar, / Pur la milesma parte no haven recuintar.

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 2, pag. 7.3: Sire, i miei occhi sono mortali, sì non àno podere di riguardare interamente la chiarità di tute le chiarità, né la boca no puote avere la forza di dire ciò donde tutte le pecatrice lingue sareboro ingombrate di dire.

[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 5, pag. 199.23: or in questa cotal lite noi - ne' quali è forza sì di ragionare, come d' immaginare e di sentire - non approveremmo piuttosto il piato della ragione?

[5] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. II [Phars., II, 326-371], pag. 27.20: O Cato, mentre ch'io ebbi a dosso il caldo sangue e ch'io ebbi força di madre, io feci li tuoi comandamenti, e, acconcia al parto, ricevetti due mariti...

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 23, vol. 1, pag. 181.13: Che forza di nuocere abbia la vanagloria, non sa se non chi le muove battaglia...

[7] Boccaccio, Rubriche, 1366/72 (?), pag. 269.4: dopo la universal resurrezione, i santi avranno quello medesimo splendore che al presente hanno, e forza visiva a riguardarlo...

[8] Bernardo medico, 1386-a. 1397 (fior.), [a. 1397] 275a.10, pag. 327: Però che 'l cibo buon, che con diletto / oltra la forza del patir si prende, / è sempre mai cagion di gran difetto...

[9] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 34, pag. 141.20: Ma lo Nostro Segnore fese l'omo al començamento e dè-ge forsa e vertute d'engenerare carne cum asenblamento [de] delecto, altramente no.

[10] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), cap. 3, pag. 84.4: Però che l' anima ha tre naturali potenzie, ovvero tre naturali forze: la razionale, acciò che discerna fra el bene e 'l male; la irascibile, acciò ch' ella ricusi el male; la concupiscibile, acciò che ella appetisca el bene.

- Avere forza: avere caratteristiche adeguate (a compiere o suscitare un'azione, a esercitare una funzione).

[11] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), son. 19.5, pag. 737: ma dir ched i' potesse forzaavere / di dipartir, ch'i' non fosse amadore / di voi cui amo tanto, al mi' parere, / son certo non poria partirmen fiore.

[12] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 224.28: se non avessi da lloro altro malo ammaestramento, induzione o conforto, pur l'exemplo reo per sé ha virtù e forza di torcerti e di farti molto danno.

[13] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 266.13: il sugo del filtro nuoce alli animi e hae forza di fare impazzare.

[14] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 162.18: sono altri, li quali hanno forza di mutarsi in più figure; sì come avesti tu, o Proteo, abitatore del mare...

[15] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 12, pag. 707.38: la bocca della quale, [[...]] piccioletta, nelle sue labbra somigliava vermiglia rosa, e, rimirandola, avea forza di fare desiderare altrui i dolci baci.

[16] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), Proemio, pag. 229.4: e massimamente in quanto ogni minima cosa, contro al mio piacere operata, abia forza di sospignermi con furioso impeto in disperata ira...

[17] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 176, pag. 91.34: quanto tesoro fu mai sotto luna, o sarà, non avrebbe forza di saziare la fame di un solo avaro, non che d' infiniti, che sempre sopra la terra ne sono.

[18] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 47, pag. 422.14: Onde Galieno: "il vino, qualunque ricente sarà, non à forza di menare il cibo per lo corpo né di provocare urinam".

- Forza dell'anima, dell'animo: attitudine propria della mente o dello spirito.

[19] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 77.7: Onde nota che memoria èe di due maniere: una naturale et un' altra artificiale. La naturale è quella forzadell'anima per la quale noi sapemo ritenere a memoria quello che noi aprendemo per alcuno senno del corpo.

[20] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 94, col. 2.44: Ma questa forza e potenzia dell'anima la quale è altezza dell'affetto, è toccata dal fuoco dell'amore, e per quello toccamento infavilla.

[21] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 35, pag. 102.13: È lo 'ngegno dell'uomo una forza intrinsica dell'animo, per la quale noi spesse volte troviamo di nuovo quello che mai da alcuno non abbiamo apparato.

- Forze sensibili: sensi.

[22] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 186, pag. 324.33: Suole alcuna volta avere tanta forza la compassione che pare che ella faccia così altrui struggere il cuore, come si strugge la neve al fuoco; di che avviene che le forzesensibili si dileguano e le animali rifuggono nelle più intrinseche parti del cuore, quasi abandonato...

1.10 [Spec. al plur.:] risorse morali o materiali di cui si dispone.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. I, cap. 6, pag. 73.9: Et abondevoleme(n)te fa le limosine seco(n)do le tue forçe (e) le tue facultadi (e) dela tua abondantia, acciò ke le tue limosine no(n) siano alli altri co(n)solatione (e) a te tribulatione.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 5, pag. 94.36: se i re e i prenzi isperano più ch'ellino non debbono, ed intraprendono cosa che sia oltre la loro forza, ellino metteranno ispessamente la lor gente e la loro persona in pericolo di morte...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 47.4: Statuimo [[...]] che la podestà, consoli o vero rettori [[...]] facciano publico saramento, che si studiaranno a buona fede, secondo la loro forza, exterminare de le terre sottoposte a la loro giurisditione tutti li eretici...

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 630.11: O moritojo, o, ove corri, e perchè ardisci maggiori cose che le forze?

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 143, pag. 533.13: aspettano francamente qualunque novità, [[...]] più nella pietà degl' iddii omai sperando, che nelle loro forze.

[6] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), 28.2, pag. 46: Troppo fa gran pazzia quei che s' arrischia / più che suo stato e forza gli richieggia; / però ciascun discretamente veggia, / che non si metta in luogo che perisca.

[7] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 35, par. 2, vol. 1, pag. 406.18: E salvoché le femene en tempo de necessetade possano avere la vita e 'l vestemento en la redetade secondo le forçe del patremonio...

[8] Lett. fior., a. 1348, pag. 351.20: Ora o che ella cie sia tenptatione o che Dio voglia battere la nostra superbia e mostrarci quanto siamo carnali e vili o che sia pur così in verità, ci pare che ve n' abbia alcuna [[regola]] sopra le nostre forze, cioè quella dell' astinentia...

[9] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 7.8: quello che essa [[città]] dovea verso lui [[scil. Dante]] magnificamente fare, [[...]] m' ingegnerò di far io; non con istatua o con egregia sepoltura, delle quali è oggi appo noi spenta l' usanza, né basterebbono a ciò le mie forze, ma con lettere povere a tanta impresa.

- Avere forza: avere la possibilità o l'occasione (di compiere un'azione).

[10] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 45, vol. 2, pag. 79.30: Onde perchè la prima femmina diede orecchie al dimando del demonio, [[...]] incontinente il demonio le ebbe forza ad ingannarla.

[11] Boccaccio, Decameron, c. 1370, Proemio, pag. 4.29: uccellare, cacciare, pescare, cavalcare, giucare o mercatare; de' quali modi ciascuno ha forza di trarre, o in tutto o in parte, l'animo a sé e dal noioso pensiero rimuoverlo....

1.11 Qualità tipica (di una sostanza, un farmaco o una pietra).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 18.10: Sì come menoma la forza del vino per la propietade del vasello nel quale è messo, cosìe l' anima muta la sua forza per la propietade di quello corpo a cui ella si congiunge.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 8, vol. 1, pag. 27.7: [[Dio]] ordinò la natura di tutte le cose per sè. E allora stabilì certo corso a ciascheduna, sì come doveano nascere e cominciare e morire e finire, e la forza e la proprietade e la natura di ciascuna.

[3] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 39, pag. 99.3: Chè se uno omo avesse uno anello, che avesse una pietra che avesse tale forza, che niuno lo potesse vedere tanto quanto elli l' avesse, però non peccherebbe elli dismeno che se omo lo vedesse.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 164.16: Apparate onde sia la nominanza; perchè nelle mal forti acque la fonte Salmace indebilisca, e rammorbidi gli toccati membri: la forza della fonte ee manifestissima.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 118.29: e per magistero di ferro con forza di calamita, la detta arca col suo corpo sta sospesa in aria sanza nullo altro tenimento.

[6] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1114.15: né è alcuna parte ove il fuoco sia freddo e l'acqua di secca complessione, o l'aere grave e la terra leggiera; e quelle medesime forze hanno in India l'arti e gl'ingegni che in Ispagna...

[7] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. II, [cap. 5], pag. 39r.12: mise mandragora mesedata con vino in uno grande vase, lo quale à meça força tra veneno e sapore... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fr. Strat., II, 5, 12: «magnum eius modum mandragora permiscuit, cuius inter venenum ac soporem media vis est».

[8] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 95.9: l'acqua salsa fa diseccare ed immagrire, e prima fa il ventre flussibile per la forza del radere che ha in sè, poi per la secchità della sua natura finalmente lo strigne...

- Forza delle erbe, d'erba.

[9] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 755.6: E già era presente Giapis, da Apollo molto amato [[...]]. Questi elesse di sapere le forze dell'erbe e sanza gloria aoperare.

[10] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 2.11, pag. 34: Più e più son color che m'han voluto / sanar la piaga; e questo non mi giova, / chè forza d'erba non vi può far prova.

1.12 Estens. Insieme delle qualità costitutive di un ente.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 88.17: In questa parte dice Tulio che quando è questione della cosa quale ella sia, perciò che lla controversia è della forza del fatto, cioè della quantitade, e della comparazione et altressì del genere, cioè della qualitade d' esso fatto, sì è vocata constituzione generale.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 40, pag. 40.12: È un'altra sentenzia che s'appella soprastare, la quale à luogo quando il dicitore soprastà in uno fermissimo luogo, là ove pende tutta la forza del fatto; e a quel medesimo luogo spesse volte ritorna.

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 14, vol. 2, pag. 21.35: Nel magistrato di costoro nulla fu fatto a Veio che sia da raccontare: tutta la forza della guerra fu in guastare il paese.

1.13 [Con rif. a una parola, a un enunciato a un discorso:] contenuto semantico o concettuale, significato.

[1] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 87.18: quella questione si è diffinitiva perciò che lla forza, cioè la significazione di quella parola e di quel nome si conviene diffinire, cioè aprire e rispianare che viene a dire e che signiffica...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 2, pag. 292.17: Onde dice Cassiodero: se 'l comodo passa la misura, nonn à la forza del su' nome, però che questa parola comodo è detta da commodo, e tutte le cose si debbono moderare sotto certa ragione...

[3] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. IV, cap. 9, pag. 64v.11: Però c'avegnadio che que' che domanda non sappia la força dela proposta questione, ma perch'egli adomanda saviamente et sente ch'e' non sente, questo cotanto li fia riputato di savere, ciò è ch'e' conosce saviamente ched e' non sa. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 5, vol. 4, pag. 29.2: Ed alcuna volta è la contenzione su la forza d'una parola scritta, per saper quello ch'ella significa.

[5] x Ottimo (sec. red., ed. Scarab.), a. 1340 (fior.), pag. 95: non è sapere la scrittura solamente 'l ritenere le parole d'essa, ma di quelle la forza, e la naturale memoria commendare.

1.14 [Per introdurre complementi con valore strumentale, modale, causale o agentivo:] locuz. prep. Per forza di, a (gran)forza di, in forza di.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 5.12, pag. 76: Grande arditanza - e coraggiosa / in guiderdone Amor m'à data, / e vuol che donna sia 'quistata / per forza di gioia amorosa...

[2] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 6.18, pag. 110: Però la tegno grande scanoscenza / chi rimprocc[i]a a l'Amore i suo' tormenti, / ché non è gioi che si venda in credenza / né per forza di pene c'altrui senti.

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), son. 19a.14, vol. 2, pag. 481: Ed è tenuta gran dissimigliansa, / ancor che 'l senno vegna da Bologna, / traier canson per forsa di scrittura. || Diversamente Contini: «Comporre una canzone estraendola a forza dai testi o auctoritates».

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 386, pag. 114: Illoga fi desteso lo miser peccaor: / Fora e dentro g'è giaza per forza del fregior. / Le membre tut ge tremano senza nexun tenor...

[5] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 23, pag. 45.2: adonqua è mestieri per forza de rascione che lo cerchio de l'equatore seghi per mezzo in oriente e in occidente tutti li cerchi de li orizzonti, tragendone li doi li quali avemo detto.

[6] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 39 parr. 8-10.1, pag. 155: Lasso! per forza di molti sospiri, / che nascon de' penser che son nel core, / li occhi son vinti, e non hanno valore / di riguardar persona che li miri.

[7] Poes. an. urbin., XIII, 27.9, pag. 601: Çoia ke llassi per força de morte / è 'nn esto mondo, e nno ce val para / d'armare torre e ccludare porte...

[8] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 66.27: e poi tucta Ispagna per forza d' arme vense e come soiogòne per forza d' arme, così per savio portamento la tornò de bono volere sotto la signoria de Roma.

[9] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 17.1: Dopo quello luogo, [[...]] si trovano uomini che sono appellati Seres, che di foglie di scorze d'arbori, per forza d'acqua, fanno una lana ond'elli vestono loro corpi...

[10] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 13, pag. 102.1: Allora fece apparecchiare sue navi et empire vele, et a forza di remi le facea urtare sovente in quella chiusura.

[11] Cronica fior., XIII ex., pag. 137.9: In questo ano, del mese d'aprile die XX, Tebaldo soldano di Banbillonia con oste di cento cinquanta milia chavalieri venne sopra la città d'Acri, [[...]] e per forza di fuoco e di ferro la detta cittade prese e distrusse...

[12] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 89.7: Argus s' adormentoe a fforsa di voce tucto avesse tanti occhii chom' à 'l paone in de la choda...

[13] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.27, vol. 1, pag. 112: Qui vid' i' gente più ch'altrove troppa, / e d'una parte e d'altra, con grand'urli, / voltando pesi per forza di poppa.

[14] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 5, pag. 37.7: «[[...]] Adunque a poco a poco useremo i rimedii più lievi, acciò che quelle cose - che per discorrenti turbazioni in enfiatura sono indurate - a forza di medicina più aspra ricevere con più leggiere toccamento inteneriscano».

[15] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 296, pag. 35: e ciaschun zorno munta più in zoia / la soa luce chi se renovella / nì no li cura chi se n'abia noia, / voia per pace o per força de bella, / che se delecta pur de conquistare / e de far obidente chi rebella.

[16] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 11, pag. 44.14: Da lo tempo de sen Çoane Batista deschì a lo die d'anchuoi fa l'omo força a lo regno de cielo et è aquistado per força de bone ovre.

[17] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1167, pag. 75: E quando ch'io vedea quela persona / tuta pender in forza de tre chlavi, / el iera plu el dolor che a dir non suona.

[18] Brizio Visconti, a. 1357 (tosc.), 5.9, pag. 196: un cattivo / come sono io che 'n gran tormento vivo / e, non avendo voglia, / a gran forza di doglia / constretto sono a scriver questa lista... || Diversamente l'ed.: «a: modale: fortemente sforzato dal dolore».

[19] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 34.23: In Toscana abbe Lucca, la Lunisciana. De XV grosse citate fu signore. Parma venze a forza de guerra.

[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 74.23: E se nce fo alcuno per la ventura che per forza de cavallo potte fugire, iuvaole perzò la fuga non incorrendo morte...

[21] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 70, pag. 185.12: et se lu c. la no(n) bolesse beve(re) falli tanto durare la sete ch(e) p(er) força de sete la beva.

1.14.1 Per dritta forza.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 1.48, pag. 452: ed ella non mi fa vist' amorosa, / per ch'eo divegn' amante, / se non per dritta forza di valore, / che la rende gioiosa; / onde mi piace morir per su' amore.

[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 70, pag. 113.1: e lo figliuolo ch'ella avrà, conviene per diritta forza e per la natura che sia tignoso e lebbroso...

1.14.2 Forza di volontà .

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 35, pag. 78.12: Mutamento di volontà significa, che l'animo va notando sanza alcuna fermezza, andando ora quà, ora là, siccome la forzadella volontà il mena.

1.14.3 Forza con forza, forza contro a forza, forza incontro (a) forza, forza per forza (con rif. a situazioni di opposizione o di scontro).

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 40, pag. 230.2: Et altrove la Legge (e) le decretali dicono: «Força cu(m) força rincacciare tutte le leggi (e) le ragioni p(er)mettono».

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 41, vol. 1, pag. 302.22: Appio temendo che la sua signoria non fosse vinta, s'egli arditamente non contradiasse, e non mostrasse forza contro a forza, «Meglio sarà, diss'egli, se ciascuno si tenga in pace, e non parli d'altro che della proposta»...

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 7, cap. 4, pag. 507.4: Però che la sua cittade per la maggior parte li Cartaginesi aveano occupata, oste di sua gente trasportoe in Africa, a ciò che paura per paura, e forza per forza discotesse.

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 40, pag. 141.29: E io, per vendicare mia onta, passai nella detta isola, e combattei con lui, ardire per ardire e forza in contra a forza; e di tale battaglia era io perdente...

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 483, pag. 446.19: Elli non se va cià sparagnando, anci meteva forçaincontra forza, et intrami se fiere sì crudelmentre sovra li scudi que li scudi né le corace non li valse...

1.14.4 Fatto per forza: costruito artificialmente.

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 5, pag. 147.10: Anbro è una petra ch'è fata per força. Et è facta del blanco de l'ovo coto, al quale se dà collor de zafarano.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XV, par. 4, pag. 666.5: E sono questi argini grotte fatte per forza alle rive de' fiumi, acciò che, crescendo essi, l'acqua non allaghi li campi vicini.

[3] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 177.13: Alessandria nuova [[...]] è mercantesca terra e massimamente di spezieria, zucchero e drappi di seta, perciocché ha da un lato il mare, ed ivi presso vi corre ed è fatto per forza un canale, il quale esce del Nilo...

[4] a Simone Sigoli, Viaggio, 1390 (fior.), pag. 222.28: In Alessandria ha due monti fatti per forza d'ogni terraccia e d'ogni letame e spazzatura, e in su ciascuno di questi monti in sulla sommità ha una torre fortissima...

[5] a Giorgio Gucci, Viaggio, a. 1393 (fior.), cap. 4, pag. 262.21: al quale porto vengono tutti i navili che refugono dal Caro e d'alcuni luoghi in Alesandra su per uno canale largo bene XVI braccia o XVIII fatto per forza.

1.14.5 Fidarsi / confidarsi delle / nelle proprie forze: ritenersi all'altezza (per mezzi o capacità) di un compito o di un'impresa.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 12, pag. 666.21: Milo Crotoniate [[...]] vide in uno campo una quercia fitta con acconci aguglioni di ferro. Confidandosi nelle sue forze andò ad essa, e postovi ambo le mani, si sforzoe di divellerla...

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 9, cap. 12, pag. 398.12: Il quale poi che quieto e solamente le mura guardare vide, non fidandosi assai nelle sue forze, [[...]] nel regno si tornò.

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 59.25: Questi cotali, non fidandosi tanto delle lor forze, cominciarono ad aumentare le religioni, e con la fede di quelle ad impaurire i suggetti...

1.14.6 Mancare la forza (a qno): sperimentare (in modo repentino) una condizione di estrema debolezza fisica.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 24, pag. 108.13: Thodaru appe cussì grande pagura, allu quale li mancau tucta la forza, in tantu ki pir multi iorni non se pocte levare da lu lectu.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 35.33: e molti ancora feriti a' quali già le forze e 'l sangue mancavano, si sforzavano di passare avanti...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 185, pag. 324.29: in tal maniera, che di pietade, per compassione, Io venni meno, cioè mancaronmi le forze, sì com'io morisse.

1.14.7 Pigliare / prendere forza: guadagnare vigoria fisica o efficacia combattiva.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 307.27: Aurelius Comodus filio de Antonio e esso Antonius regnao anni .xiij. e ne lo principio mustrao como devea essere e como li fossi dicto da li granni, ka li barbari non te lassaraono pilgiare forsa...

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 55, pag. 95.11: Allora sì si leva ciascheduno sì come buono cavaliere e cominciano lo primo assalto, sì bene che neuno uomo non gli puote biasimare, e cciascheduno sì piglia volontieri lena e fforza.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 15, pag. 100.9: E vuolsi ficcare a lato il suo sostentamento pigliando una canna novella, ovvero un palo sottile, sicchè il terzo possa prendere più forza.

[4] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 2, pag. 3.21: La piaga non guarisce, nella quale si provano spesso diverse medicine. La pianta, che spesso si traspone, non può prender forza, né vigore.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 65.20: Allora cessaro le fyamme de lo fuoco ardente [[...]]: piglyao forza Iasone e con grande ardire stese la mano et abrancao le corne de li buoy...

1.14.8 Provare la forza: dimostrare la propria vigoria fisica o il proprio valore (affrontando un nemico in battaglia o intraprendendo una dura impresa).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 270.8: Il ramo si piega da l'albero per soave ingegno, e se tu li vorrai provare le tue forze, tu il romperai.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 13, pag. 23.36: tu l'avevi grande [[scil. l'animo]] contra fortuna, ma più, poiché combattesti con essa, e provasti la tua forza, della quale l'uomo non si può certamente fidare, se molte avversitadi non si dimostrano...

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 165.6, pag. 221: Amor che solo i cor' leggiadri invesca / né degna di provar sua forza altrove, / da' begli occhi un piacer sì caldo piove / ch'i' non curo altro ben né bramo altr'ésca.

[4] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 91.16: «[[...]] se miser Tristan o meser Palamides, ch'eno cavaler d'amore, volese provar le lor forçe, e' llo vederia volontera per saver e per dar sentençia chi sentirà plu della folia».

1.14.9 Ripigliare / riprendere / ricoverare la forza: riguadagnare la vigoria o l'efficacia perdute.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 27, pag. 123.11: E quando v'è alcuna [[gru]] che sia stanca, che non possa volare con l'altre, elle l'entrano allora sotto, e tanto la portano in questo modo, ch'ella ricovera sua forza, tanto ch'ella vola con l'altre.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 259, pag. 292.3: sarebbe buono che noi prendessimo triegua a tre mesi: sì sotterraremo e corpi e noi riposaremo e riprendaremo forza e sanità, e l'aire ch'è corrotta e invenenata ritornarà sana e pura e soave.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 50.6, pag. 369: e dipartissi il suo dolore amaro / il qual l' avea col lagrimar consunto, / e le sue membra forzeripigliaro...

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 39, pag. 138.13: E allora alquanto si riposarono, per ricoverare la loro forza e lena; e appresso ricominciaro la loro battaglia...

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 486, pag. 449.34: lo so inimigo comenzà a debelir, et ello andeva regovrando forza sì duramentre come s'ello fose stadho in lo comenzamento dela soa bataia...

1.14.10 Tentare le forze (di qsa): sfidare.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 5, pag. 207.11: io reputo gran follia quella di chi si mette senza bisogno a tentar le forze dell'altrui ingegno.

1.14.11 Venire in forza: raggiungere una certa fase della maturazione fisica.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 7.65, pag. 357: Ancor mi divisò con quante ambasce / l'alleva, prima che in forza vegna / e di quel ch'essa lo nutrica e pasce...

1.14.12 [Come intensivo di a forza, per forza nei loro vari usi (cfr. 0.5):] A / per fine forza. || Cfr. fr. ant., m. fr. à fine force de 'per mezzo di', m. fr. par fine force 'per pura necessità'.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 312, pag. 335.17: sì vi furo tanti chavalieri morti e feriti, che' non potero durare più: sì lo' convenne a fine forza dimandare triegua.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 372, pag. 394.9: Egli ànno lor nemici ritenuti per fina forza; sì n'ànno molti morti e feriti e malmessi a quello rincontro.

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 35, vol. 1, pag. 177.30: Ma il popolo fu sì smisuratamente corrucciato, che per fine forza conveniva a' Padri punire Coriolano.

[4] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 79, pag. 84.24: Quando que' due erano dentro, e' conventa a fine forza che tuti gl'altri andasero apreso, ed e' v'andavano tutti...

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 99, pag. 112.35: Quando Palamides se fo messo in lo torniamento, ello sì començà abater chavalieri, [[...]] et a donar grandissimi colpi a dextra et a senestra; e tanto fexe a fina força che lo re deli Cento Chavalieri e tuti li soi conpagnoni tornava a sconfitura.

[6] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 108.22: ello mete la man alla spada e fer miser Lionello un sì gran colpo ch'ello li taia l'elmo a fina força, e, se lla spada non li fose tornada in man, ello l'averia meso a morte...

1.14.13 [Come intensivo di a forza, per forza nei loro vari usi (cfr. 0.5):] A / per viva forza.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 55, vol. 4, pag. 191.11: E quando tu averai a ciò menato tuo avversario, e' gli conviene a viva forza, che faccia una di queste tre cose; o ch'egli taccia: o ch'egli nieghi, o che confermi tua prova.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 10, pag. 30.21: e cussì divene di tutte le richeççe che homo ave, che è misteri per viva força che homo le lasse a la fine, o che li siano tolte in vita sua.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.111, vol. 2, pag. 273: L'un l'altro ha spento; ed è giunta la spada / col pasturale, e l'un con l'altro insieme / per viva forza mal convien che vada...

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 103, pag. 167.23: ma ne la fine si sforzaro tanto e Greci, che per viva forza presero lo castello...

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 492.38: messegli le tanaglie in bocca e preso uno de' denti suoi, quantunque egli forte per dolor gridasse, tenuto fermamente dall'una, fu dall'altra per viva forza un dente tirato fuori...

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 290.11, pag. 364: Ma 'l ceco Amor et la mia sorda mente / mi travïavan sì, ch'andar per viva / forza mi convenia dove morte era.

[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 168, pag. 416.9: quanto più s' ingegnava di trarla, più la ficcava in entro; tanto che per viva forza convenne che ricorresse al maestro Gabbadeo...

1.14.14 Con forza e con ingegno: con tutti i mezzi a disposizione.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 32, vol. 1, pag. 247.19: Se a voi desse il cuore di vincere con forza e con ingegno questa terra, l'onore sarebbe vostro...

1.14.15 Tutta la forza / ogni forza: insieme delle energie fisiche e morali e dei mezzi a disposizione di un individuo. Con tutta la forza (di qno): col massimo impegno possibile.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 18, pag. 56.18: Per lo quale fatto vergognandosi, e tornando alla battaglia, premendo con tutta loro forza sopra i nemici, cui egli in prima fuggieno, constrinsero di fuggire.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 18, pag. 38.21: Ancora lo fiede T. sopra l'elmo di tutta sua forza e ppassagli l'elmo e la cuffia del ferro e misegli la spada per punta nela testa, sì che la spada si digranoe.

[3] Stat. pis., 1304, cap. 71, pag. 724.14: Iuro io consulo a le sante Dio evangelia, che la compangnia [[...]] terròe ferma, et aròe rata; et quella acresceròe cum tutte le mie forse; ad honore et acrescimento e pacifico stato del Comuno di Pisa...

[4] Stat. chier., 1321 (2), pag. 347.4: O iureray al seint Dee wangere de reçer e de mantenir a bonna fay e sença engan ny dol le cosse, le persone e le rassoign de la compagnia, de tuta vostra possença e força iuxta capitor e gly statut de la ditta compagnia...

[5] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 115.30: Como Tideo lo vete, così como 'lo pote se lo tirà da preso e con tuta so força li roxegà lo çervelo con li denti.

[6] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 158.14: E Davit toccava li organi, e saltava con tutte le forze dinanzi al Signore.

[7] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 504.7: et promectere alli officiali, sè lealmente et con buona fede avere et essere in delli servigi del Comune predecto et ad servigi del decto Comune, et conservare et mantenere con tucte le loro forze lo popolo di Firenze...

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 53.27: etiande' se hi possenti principi e segnor e tyrani se levan contra sì con furia crudel e metan-se a noxer-ghe con tuta soa força e per la forte ira butan schima per la bocha...

[9] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 2, par. 1, pag. 53.24: tanta di me stessa compassione m' assalisce che, quasi ogni forza togliendomi e infinite lagrime agli occhi recandomi, appena il mio proposito lascia ad effetto producere...

[10] a Vang. venez., XIV pm., Marc., cap. 12, pag. 169.23: «Tu as bein dito veritade che un solo Dio è, [33] e che dé esser amado de tuto core e de tuto pensiero de tuta força et de tuta anima [[...]]».

[11] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 186.3, pag. 242: Se Virgilio et Homero avessin visto / quel sole il qual vegg'io con gli occhi miei, / tutte lor forze in dar fama a costei / avrian posto...

[12] Esopo tosc., p. 1388, cap. 20, pag. 126.7: le pericolose operazioni le quali il maladetto villano [[...]] [fa] e aconsente alla nostra distruzzione, cioè nutricando con ogni sua forza il maladetto seme del lino il quale è seminato per gli nostri danni.

[13] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 15, pag. 30.29: se tute le bestie e la zente del mondo fosen insema e tuti cridaseno a una voxe con tuta soa forza, no avraveno cridao così forte com fé quella voxe...

1.14.16 Per forza e / o per inganno: ricorrendo a mezzi sleali o illeciti.

[1] Fiore di rett., red. alfa, a. 1292 (fior.>bologn.), cap. 72, pag. 120.3: considerare tute le vie onde in quella cosa dano si può dare, sia per forza o sia per inganno, le quai t'ò mostrato di sopra...

[2] Guittone, Manuale (ed. Avalle), a. 1294 (tosc.), 15 [V 420].10, pag. 178: Ché per ferm'è ciò ch'io dissi dissovra: / che la donna per forza e per inganno / vole mostrare che vengn'a tale ovra.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 36, vol. 3, pag. 113.4: e fuore di volontà, sono quelli che l'uomo ha a fare con altrui per forza o per inganno, sì come rapina, e furto, ed altre cose simiglianti.

[4] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3625, pag. 144: Mo ello no lly pote far danno / Per soa força e per inganno, / Che Dio li volsse reguardar / E dalle suo man deliberar.

[5] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 532.6: Costui tolse al buono re Oete, el quale era suo vicino, per forza e per inganno la città d' Ottaglia e il suo reame.

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 22, pag. 51.25: Annibale da Erdonia a Taranto avea menato le legioni, con isperanza di dovere prendere o per forza o per inganno la rocca di Taranto.

2 Moto impetuoso e volontario (applicato contro una resistenza) allo scopo di ottenere un effetto (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1637, pag. 60, col. 2: Longin l'avogal apenao / La lança ge mise per lo costao, / E per sí grande força lo feriva / Dentro dal core el la sentiva...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 85.6: E quando egli [[scil. il dragone]] esce dal suo luogo, egli corre per l'aria sì ismisuratamente e per sì grande forza, che l'aere ne riluce dopo lui, sì come ardente fiamma.

[3] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 24, pag. 74.16: (E) Peri(n)ça se fe' a la porta e spense-la sì p(er) força ch'el ferì p(er) meço lo vis a Pero d'Ésol...

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 230.4: Il cavallo dell'angoscia che sentìo, alzò li piè dinanzi, e crollò la testa per tale forza, che Mecio cadde giù per la groppa del cavallo in terra...

[5] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 21, pag. 21.29: per gran voglia che Agresto ebbe di spegnere il fuoco, mandò per sì gran forza la secchia giuso che la catena si ruppe e uscì della carrucola e cadde adosso a questo Agresto...

[6] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 18.1: io non mi vergognerò d'aprirvi con qual forza nel tenebroso intelletto m'entrasse la verità contro la quale io puerilmente errando avea l'armi prese.

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 25, vol. 1, pag. 237.18: le quali [[galee]] vedendosi di presso l'armata di Genovesi, colla paura agiunsono forza a' remi, e avendo aiuto d'alcuno vento alle loro vele, [[...]] ricoverarono nel porto di Candia...

[8] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 20, pag. 589.23: e poi nun livari kistu emplastru nin la pezza cun forza, ma levala plui planamenti e suavimenti ki tu pòi...

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 8, pag. 313.11: e toccatolo il trovò come ghiaccio freddo, di che ella si maravigliò forte; e toccatolo con più forza e sentendo che egli non si movea, dopo più ritoccarlo cognobbe che egli era morto...

[10] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 322.4: E S. Agostino dice: «Ov' è maggiore resistenzia, si conviene usare maggiore forza, alla quale seguita maggiore merito; ad amare il nemico si conviene s' usi magiore forza, dunque è di maggiore merito.»

[11] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 136, pag. 312.28: Laonde vedendosi morire ed essendo la reina andata a visitarlo, l'abracciò e con tanta forza se la strinse al petto che a lei e a lui scoppiò il cuore...

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 104.31: E mantenente la piglyao per la mano, mescetandonce uno poco de forza, e levaola da sedere e portaondela alluoco ove ordenao et propostao con essa de tucte le facti loro...

- Locuz. avv. A (gran) forza: energicamente.

[13] Caducità , XIII (ver.), 298, pag. 665: Tu, miser hom, sol romani en la fossa; / li vermi manja la carno a gran força; / l'anema trista l'ovre en col ne porta...

[14] Novellino, p. 1315 (fior.), 76, pag. 303.17: il fante non potendolo tenere neente, sì ssi adirizzò verso il padiglione del Soldano a sua gran forza.

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 352, pag. 78: Missere Felippo disseli: «Vatte con Deo, vetrano, / Cha pare che non ogy né a fforza né a plano». / Quillo non se partìa, fi che fo priso ad mano.

- Locuz. avv. Di (gran) forza: energicamente.

[16] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 21, pag. 42.15: vi levate la mattina a seguitare lo vizio della gola, e manicate e bevete di forza, e soprastatevi insino a vespero, e nell'opere di Dio non guardate...

[17] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 19, pag. 40.21: quando lo tigro torna a la tana e non trova li filioli, sì se mette ad correre di grande força sì che bene giungerebbe lo cacciatore...

[18] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.61, vol. 1, pag. 231: Allora il duca mio parlò di forza / tanto, ch'i' non l'avea sì forte udito: / «O Capaneo, in ciò che non s'ammorza / la tua superbia, se' tu più punito [[...]]».

[19] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 27, pag. 104.10: Iason donava e percoteva sopra lui di tal forza, che tutta l'isola ne rimbonbava...

[20] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 73.18: In viritati eu speru ki, si li piatusi dei ti ànu punitu di forza non senza causa, ki certamenti per tua crudilitati supra scogli richipirai multi tormenti...

[21] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 8, cap. 7, pag. 220.18: togli il dì dinanzi acqua pura della fonte, e in tre staia d'acqua metti uno staio di mele non eschiumato, e con canna, o baston fesso il fa menare per spazio di V ore, continuamente mestandolo, e di forza.

[22] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 1 Cor 16, vol. 10, pag. 148.10: [13] Vegliate, e state nella fede; lavorate di forza, e confortatevi nel Signore. || Cfr. 1 Cor 16, 13: «viriliter agite et confortamini».

2.1 Impiego di energia (fisica o morale) di entità inconsueta (allo scopo di ottenere un effetto). || Spesso associato a fatica.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 10, pag. 23.18: Or pensa e considera bene le vilissime cose del mondo [[...]], con quanta forza e fatica nel mondo s'hanno; tanto maggiormente il regno di Cielo vuole fatica e forza grandissima...

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 48, pag. 139.8: «Non dare ad altri lo to honor, e l'anni toi al crudele, né per ventura li stranii se implanno de le toe force, e lle toe fatige sianno in altrui casa».

[3] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 5, pag. 134.26: l'anima, pir sua virtuti invisibili, duna putiri a li braza et a li manu di putiri fari forza.

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 88.7: furo i nemici sì spaventati, che i Romani con meno forza e con meno fatica passaro il fosso e lo steccato, ch'elli non passarono la chiusa ch'era dal fuoco imbraciata.

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 2.1, pag. 156: Vero è che con gran forza nascondea / mirabilmente dentro al tristo petto / la gran battaglia la quale egli avea / con sospiri e con pianto...

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 161.5: Poi ciascuno secondo la potenzia sua con grandi forze aprono gli archi curvi, e traggono le saette della faretra.

[7] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 102, pag. 336.28: Tu vai ritraendoti addietro, siccome tu non fossi uscito del corpo, nel quale tu eri piatto, del quale tua madre ti mise fuori con gran pena, e forza.

[8] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 5, pag. 97.3: A Filemone, ovvero Palemone, la forza dello stemperato ridere gli tolse la vita.

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, introduzione, pag. 266.14: alle cui leggi, cioè della natura, voler contrastare troppo gran forze bisognano, e spesse volte non solamente invano ma con grandissimo danno del faticante s'adoperano.

[10] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 253, pag. 286.8: e quando sono a fredità, o fanno una grande forza, o scaricano uno grande carico, le reni della loro fraleza l'asaliscono, e vengono sopra la loro vescica, [[...]] e versano l'orina.

[11] Passione marciana, XIV (ven.), 113, pag. 193: Tanti era li dolor che lla dona sentiva, / che non poeva parlar ma cum força disea: / «Fiiol me' dulcisimo, envers de mi declina, / entendi ste parole ke diso sta tapina...

- Locuz. avv. A (gran) forza: con grande difficoltà, a malapena, a stento.

[12] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 178.1: e chi ride isquitendo e riprende su[a] alena a forza, sì è di piciolo savere, perciò che riso per la magior parte si giudicha reo.

[13] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 5, pag. 688.32: cotale in sé si mosse quale colui che da profondo sonno è a vigilia subito rivocato, [[...]] di che le compagne di Lia, vedutolo, a forza ritennero le vaghe risa agli occhi già venute per dimostrarsi.

[14] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 2, pag. 504.15: Le bestie beveno a gran força et a grande pena de quella aqua e perçò ànno grande descorença.

[15] Bartolomeo di Capua, c. 1360 (napol.>sett.), 7.9, pag. 93: Sì c'omai mi convien cercar a forza / pogi, valli, aspre silve e vie silvage, / fin ch'io giunga al cubil degl'anni mei...

- Locuz. avv. A una forza: in virtù di uno sforzo collettivo?

[16] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 75.20: Ora iogne la cavalleria. Passa uno, passa l'aitro. Poco vale lo reparo. A una forza tutto lo stuolo de Cristiani fu puosto de llà dallo fiume.

- Locuz. verb. Fare forza: compiere un grande sforzo.

[17] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 52, pag. 489: Ma ciascun vuole ed ama, / Chi di lui ben s'inama, / E di colu' fa forza / Che ['n] compiacer fa forza...

[18] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 133.114, pag. 518: No lo lase tropo envegir / chi vor d'esto mar guarir. / E monto vor forza far / chi mar antigo vor desfar.

[19] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 160.7: con pena e dispiacere conviene che si parta la mente d' udire quelle cose, per le quali in prima udire con pena condiscese, e per satisfare altrui si fece forse forza di stare ad udire.

[20] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 114, pag. 289.26: Ed egli disse a coloro: Fate forza a entrare per la stretta porta; inperciò che io vi dico che molti adomanderanno d'entrare, e non potranno.

[21] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 38, pag. 30.10: quilli sunu ypocriti ki mostranu sambiança di essiri sancti homini et non sunu: quisti sunu quilli ki plui fanu forza di haviri lu nomu di sanctu homo ki la veritati et la sancti[ta]ti.

[22] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 106.24: «Cavaliero, guardave da mi; puo che vuj aviti abatudo lo mio conpagnon, io non me tegniria per cavalero, se io non fesse mia força de vendegar soa honta».

2.1.1 Particolare applicazione nell'assolvimento di un compito. Mettere la forza: impegnarsi (per uno scopo).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 28, vol. 1, pag. 288.1: quando Lotario ebbe la signoria dello imperio, egli si pensò e mise sua forza e suo podere d'andare in Francia, per conquistare lo reame del suo padre.

[2] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 9, pag. 61.9: ma io vi prometto in verità, che voi tale guidardone n' avarete, unde voi buono grado me ne saprete, che io metterò tutto lo mio entendimento e la mia forza da oggi innanzi...

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 1, pag. 62.26: A te conviene la seconda volta rivolgere le fedeli menti de' discendenti di colui, il quale tu non potesti altra volta per tua forza del tutto sturbare che negli italici regni smisurate forze non prendesse...

- Dare forza e opera / opera e forza: prodigarsi (per uno scopo).

[4] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 183.17: diremo che sono oziosi in luxuria dando forza et opera in troppo mangiare, inn ebriare, in meretrici, in giuoco et in taverne.

[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 35, pag. 103.16: Et sì faccio pregho a voi che sete qui [[...]] che sì come voi mi avete messo a tanto honore, che voi debbiate dare opera et força di mantenere et di continuare questo honore...

[6] Stat. sen., 1329, cap. 29, pag. 301.13: e' rectori e 'l camarlengo de la decta Arte, a petizione di ciascuno che devesse avere dal decto compratore, sieno tenuti di [[...]] dare uopera e forza a tucta lor possa, che el decto credetore possa avere el suoi denari dal decto devetore.

2.1.2 Energie o mezzi impiegati a sostegno di una persona o di un'attività. || Spesso in associazione con aiuto, aiutorio, favore e sim.

[1] Doc. montier., 1219, pag. 44.29: se torto il volesser fatto [[scil. a un membro della compagnia]], d' aitar lui p(er) forzia ad iusta la sua possa s' elli ne '(n)chiere p(er) seram(en)to lo si(n)gnore u consuli ke fusser p(er) temporale u sara(n)no dela co(m)pagnia.

[2] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 163.24: Madonna Venus, conta e bella, nobile e piaciente, sottrattosa e smovente, gli promise tutta sua forza e disse: - Paris, se ttu se' leale uomo, tu mi dei la mela donare...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 252, vol. 1, pag. 497.25: Et la podestà et lo giudice del comune, ne le predette cose fare et adoperare dare et prestare, sia tenuto al detto giudice sindaco la sua forza et aiutorio acciò che le predette cose possa seguitare et compire.

[4] Stat. pis., 1318-21, cap. 68, pag. 1127.9: E che darabbo la mia forsa alli consuli delli mercanti del Porto di Kallari, [[...]] tollere et ricolglere tucti bandi et pene le quale questi consuli [[...]] inponnesseno...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.69, vol. 1, pag. 103: Poi appresso convien che questa caggia / infra tre soli, e che l'altra sormonti / con la forza di tal che testé piaggia.

[6] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 23, pag. 42.37: Ordiniamo, che lo Capitano sia tenuto [[...]] eciandeo dare ajuto et forsa al Camarlingo del decto Segnore, quando richiesti ni fussino in ricogliri fari tucti monete et cose che al predicto officio loro apartengnano...

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 99.9: infra tre anni conviene che l'altra [[parte, scil. nera]] monti di sopra a la bianca con la forza di Messer Carlo Sanza-Terra, fratello dello re di Francia...

[8] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 13, pag. 199.23: E i Consoli a le dette cose fare deano loro aiuto, favore e forza oportuna, e siccome bisognerà.

[9] Stat. sang., 1334, 30, pag. 133.3: E lo consolo sia tenuto di riscuotere la detta pena colla força de l' esecutore de la kabella.

[10] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 39, pag. 60.13: E a ciò che non crediate che io tegna a vili li nostri nemici, [[...]] io v'adimando consiglio e aiuto, e òe speranza in Dio e in voi che con la vostra forza questo avvenimento avrae buono fine.

[11] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1224, pag. 285: Nostro vescovo Paulo, che era de Baczano, / Da poi che questa lictera ad illo venne ad mano, / Sentendose la forza dello popolo aquilano, / Pilliòse queste eclesie, et venneli de plano.

[12] a Stat. lucch., 1376, L. I, cap. 26, pag. 55.22: et ciaschuno di loro siano tenuti et debiano aiutorio forsa et favore dare di loro messi et berrovieri et famigli per lo dicto officio della corte exercitare et fare...

[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 241.9: «Torna alla toa Roma. Curala de tanta infirmitate. Sinne signore. Noa te darremo sobalimento, favore e forza. Non dubitare. Mai non fusti tanto demannato né amato quanto allo presente».

- Locuz. verb. Dare (aiuto e) forza: sostenere o aiutare.

[14] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 1.6, pag. 450: sì como gli occhi miei che fér' esmire / incontr' a quelli de la più avenente, / che sol per lor èn vinti / senza ch'altre bellezze li dian forza...

[15] a Lucidario pis., XIII ex., L. 1, quaest. 200, pag. 71.33: Se voi lodate ciò che elli fanno et se voi date loro aiuto et forsa a mantenere la loro follia, se voi questo faite sì siete colpabile cusì come sono elli.

[16] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 418, vol. 1, pag. 282.27: ciascuno giudice del comune di Siena sia tenuto ad essi officiali dare aiuto, forza et favore a la loro rinchiesta per lo predetto loro officio fare.

[17] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 657, pag. 148: Missere Loysce da Taranto era dall'altro stazo; / La regina adjutavalo, davali forcia et braccio...

[18] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 359.52, pag. 443: il lauro segna / triumpho, ond'io son degna, / mercé di quel Signor che mi die' forza.

2.2 Impetuosità o violenta manifestazione di un evento atmosferico o di un fenomeno naturale.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 187.8: Neuna tempesta grande puote durare, ché la tempesta quant'ha più di forza tant'ha meno di tempo.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 9, pag. 143.24: e non potea donare nullo soccorso per la forza del mare e per la pochezza di sua gente.

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 280.1: Il fiume nasce piccolo, ma correndo acquista forza, il quale raccoglie molte acque da quella parte ond'egli corre.

[4] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), App. 2, pag. 154.2: [...] Auster, che noi appelliamo vento acquaio, ch'è caldo e umido e trae molto di forza.

[5] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 24, vol. 2, pag. 259.32: e venne a uno fiume, il cui ponte avea la forza dell' acqua novellamente spezzato [e mostrava il cammino].

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 66.13: Sia licito a me che debbo perire per le forze del fuoco, perire per lo tuo fuoco...

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 13.19: «[[...]] nì sapimu a chi parti siamu arrivati, ka chi simu stati minati da una malvasa tempestati per forcza di venti; et nui ti farrimu multi sacrifici da dananti lu to autaru».

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 76, vol. 2, pag. 145.21: I Fiaminghi per la forza del gran fuoco non ebbono podere di seguirgli, onde rimasono con onta e vergogna scornati...

[9] Poes. an. perug., c. 1350, 51, pag. 17: La morta charità alquanto risponna / prima che pera tra la giente vaga / socto le forçe de la turbid' onna.

[10] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 46, vol. 2, pag. 195.17: il venerabile maestro Piero delli Strozzi [[...]] armò la vetta del campanile contro la forza delle folgori con orlique sante.

- Forza di tempo: temporale.

[11] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), 462, pag. 37: Homo passïonato da fortuna / Contra forçadi tempo non si mova: / Perchè rotto nochier fa mala prova / Contra potença di turbato mare.

2.2.1 Moto ineluttabile dei cieli (secondo la concezione tolemaica dell'universo). Forza del firmamento.

[1] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. II, 8, pag. 118.15: e detto è meridiano imperciò che dovunque l'uomo sia ed in qualunque tempo de l'anno, quando il sole viene per la forza del firmamento a questo meridiano è allora a ccolui mezodì...

[2] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), III, 16, pag. 188.13: imperciò che 'l die e la notte non sono fatti per lo cerchio che faccia il sole nel zodiaco, ma ssono fatti per lo cerchio che fa il sole per la forza dell'equinoziale il quale è nel primo mobile.

[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 35 [Antonio da Ferrara].3, pag. 74: Le stelle universali e i ciel<i>' rotanti, / le loro infusïoni, / l'ecterno moto e tucta la sua forsa, / e propriamente quelle impressïoni, / [[...]] sian maladecti e tucto suo podere.

2.3 Violenta azione corrosiva (di un veleno, di una malattia).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 38, pag. 180.24: e sì come ella volle che la vostra vita per la focosa forza del veleno si consumasse, così la sua con ardente fuoco consumata sia.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 11, pag. 46.27: la malatia [[...]] acress[e]va la soa povertae e rendeva-la pù aspera e pù crudel, ché la força del morbo tanto greve domandava e requiriva molti solaci e gran remedij per aiar a portar, ma la povertae no gli poeva far.

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 29, pag. 337.9: Per certo, militi, voi impazzaste: nè maggiore la forza della infermità entrò nel corpo mio, che nelle vostre menti.

2.4 Estens. Qualità di ciò che è intenso.

[1] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 4, pag. 12.7: Se verrà alle mani d' alcuno alcuno astore Schiavo, non vi vuole tanta forza di sottilitade quanta negli altri ad incorrerlo...

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 7, cap. 42, vol. 2, pag. 212.18: E se tutte queste cose furono concedute alla plebe, cosa è manifesta, che quella secessione non ebbe piccola forza.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 4, par. 3, pag. 98.7: Le cose nuove piacciono con più forza che le molto vedute, e sempre quello che l' uomo non ha, si suole con maggiore affezione disiderare che quello che l' uomo possiede...

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 286.24: Onde, per lo tremore e per la paura della presenza del Giudice, e per la forza di quella importabile luce, egli stava steso in terra dinanzi alla giudiciale sedia...

- Dare / togliere forza (a qsa), prendere /perdere forza: accrescere, attenuare o aumentare di intensità o di slancio.

[5] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.17, vol. 1, pag. 219: Dolçor ke tolli força ad ogni amaro / et ogni cosa muti in tua dulceça, / questo sanno li sancti ke 'l provaro, / ke féciaro dolçe morte in amariçça...

[6] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 12, cap. 3, par. 7, pag. 249.16: Toglie la forza a' mali presenti quegli che gli mirò innanzi che venissono.

[7] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 19, pag. 845.23: qui sogiugne uno esempro, imperò che, sì come Oratio dice, più pigramente riceviamo le cose ch'entrano per gli orec[c]hi che quelle che sono dinanzi alli nostri occhi; per lo quale esempro pruova quanto l'ozio forza ad amore.

[8] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 68.17: et [[la Fama]] vivi sempri in motu, ki, quantu plui anda, tantu plui prindi forzi...

[9] Rim. Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), pag. 446.12: Ma tu, lento, sta' dalla lunga infino che 'l tuo amore perda forza, e lla tua cenere istea sanza fuoco.

2.5 Estens. Grande quantità.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 269.8, pag. 340: Tolto m'ài, Morte, il mio doppio thesauro, / che mi fea viver lieto et gire altero, / et ristorar nol pò terra né impero, / né gemma orïental, né forza d'auro. || Cfr. Santagata, p. 1092: «"quantità, abbondanza d'oro"».

- Di forza: abbondantemente, parecchio.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 49, pag. 53.12: se a colui ch'è gran bevitore dica: «Va' dormi di forza e forbiti gli occhi, da che gli t'ài messi a rivescio»...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 48, pag. 645.27: ma Giove, ridendosene, cominciato il cielo a turbare e a tonare, piovendo di forza, e continuamente cadendo folgori, una ne cadde sopra Campaneo...

2.5.1 Locuz. verb. Essere / esserci / averci forza: essere rilevante o avere importanza. || Perlopiù neg.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 5, pag. 214.2: E non è forza in quel che Salamon disse, che de le mille femine non n' avea trovata una buona, però che s' egli non ne trovò, furon molti altri che ne trovaro...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 37, pag. 211.20: Onde Seneca nele Pistole disse: «Che força o ke differe(n)tia [el]li è kente lo stato tuo sia, s'elli ti pare rio?».

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 102.16: come se molti nostri conti veggiamo per ordine stare, non sarà forza se di capo o alla fine o nel mezo le nomora loro cominciamo a dire.

[4] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 93.9, pag. 211: ben m'è ancora rimas'un podere, / che frutta l'anno il valer d'un sambuco! / Ma non ci ha forza, ch'i' so' 'nnamorato; / ché s' i' avesse più òr che non è sale, / per me saria 'n poco temp'assommato.

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 12, pag. 111.5: Or si potrebbe addimandare che fructo fu quello. Questo non si sa per certo, però che li santi, né questa Scriptura, fermano di ciò lo piede, ma non è forsa.

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 33, 31-45, pag. 719, col. 2.15: ponendo queste tre littere inseme relevano DUX; e perché nel verso siano altramente ordenade, çoè in prima D, seconda X, terzio V, no c'è força: ché li è concedudo de licenzia poetica a trasportar cussí le dizioni.

[7] a Tariffa pesi e misure, p. 1345 (venez.), pag. 73.1: Mira vuol esser blancha e grossa. Dragante vuol esser blanchi e grossi, non è forza se li tien alguna cosa in loro.

[8] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 4, pag. 147.6: Et è una erba che à nome acates et ha altretante virtute. E vuole-sse portare in auro e non è forcia da qualle lato della persona.

[9] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 28, pag. 63.19: trenta tiranni furono contr' a Socrates, e nol poteron vincere. E' non è forza quanti sieno i segnori, il servaggio è uno.

[10] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 565, pag. 136: Roversa un poco in su la scorça / On onça, o doe non gli è gran força, / E cuopri la tagliadura chome io dico.

- Locuz. verb. Non fare forza: non contare, non essere rilevante, non avere importanza.

[11] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 36, vol. 3, pag. 355.4: E' non fa forza, se la carogna infracida, nè s'ella è arsa, chè natura prende tutto a grado a cui li corpi divengono senza fine.

[12] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 9.15: Una botte che vi sia istato vino vermiglio no fa força perché tu vi metessi suso vino bianco: non à dano il vino.

[13] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 373.4: ma per aoperare [[il cinabro]] non fa forza perchè sia rotto, però che a volerlo operare si conviene rompere.

[14] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1234, pag. 288: Lo viscovo sempre ad Aquila petea lo so adjuto; / Dicea: «No fay forza sel playto pare perduto, / Ca nne averemo honore per cescasuno partuto».

[15] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 8, pag. 557.6: Disse il Zeppa: «Egli non è ora di desinare di questa pezza.» Spinelloccio disse: «Non fa forza; io ho altressì a parlar seco d'un mio fatto, sì che egli mi vi convien pure essere a buona ora.»

[16] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 163, pag. 403.23: e la cioppa, che ci avete fatta nera da piede, fatecela mozzare; e perché ella sia più corta, non fa forza, che parrete mezzo uomo d' arme.

2.5.2 Locuz. verb. Fare forza (a, di, in qno o qsa): attribuire importanza (a qno o qsa), curarsene.

[1] Doc. sen., 1279, pag. 298.6: Del chordovano ch'è i[n] Tresi no[n] faite força p(er)ché io no[n] vo -l diviso chosì chiarame[n]te chome quello di P(r)ovino...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 23, pag. 66.32: quelli che è di grande animo, non die avere cura ne die far forza di essere lodato, né che li altri uomini sieno biasmati; perciò che die poco pregiare [[...]] le lode e li basimi...

[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 183, pag. 645: Altri prendo baìli, altri prendo rastegi, / altri stiçon de fogo, altri lançe e cortegi, / no fa-gi força en scui né 'n elmi né 'n capegi, / pur k'i aba manare, çape, forke e martegi.

[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 153.10, pag. 308: Ma e' non dottan guari mia minac[c]ia / Né non fan forza di cosa ch'i' dica, / Perciò ch'ò troppo crespa la mia fac[c]ia.

[5] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 51, pag. 488: Ma ciascun vuole ed ama, / Chi di lui ben s'inama, / E di colu' fa forza / Che ['n] compiacer fa forza...

[6] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. IX, cap. 6, pag. 151r.16: Et veramente queste cose che paiono piccole et menime, et che noi vediàn commectare sença farvi força a quei sono di nostra regola, secondo la loro condutione, non grava nela mente che quelle maggiori... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Lett. sen., 1305, pag. 81.3: E se voi poteste che noi tenesimo detti denari infino al verno, alotta no faremo forza, quando voi i vendeste, chè alotta a tutesora avaremo denari...

[8] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), III, 10.4, pag. 338: Si da tuo lial s(er)vo ti èy bon co(n)sillo datu, / ià no lo desprezar(e) ma lo recipi ad gratu; / sempre torna a lo mello q(u)ando ti è demostratu, / no fare forcza da cui se' sì ben co(n)sillatu.

[9] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 39.3: non ti può' difendere a ragione di quel che dicesti, che ll'amore non fa forza chi altri sia, ma solo se può portare l'arme dell'amore e possa amare, e che gli amanti altresì non deono fare forza, se non s'è fedito d'amore quelli che domanda d'essere amato.

[10] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaest. 46, pag. 198.5: Quando el [[scil. lo magistro]] fa uno vasselo de terra e quello vaselo se speza intre le soe mane, elo amassa ancora quella terra e ne fa uno altro e no fa força de qual terra fosse imprimeramente l'axa on lo fondo, in-cossì Deo farà...

[11] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 13, vol. 1, pag. 143.32: Porsenna [[...]] mandò suoi messi a Roma per addomandar Clelia, che dell'altre egli non facea forza; ma di quella egli si maravigliò sì duramente, ch'egli [[...]] più la pregiava ch'egli non faceva Orazio, nè Mucio.

[12] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 70.7: «Quista cosa - diss' issu - sia terribili a li toy purpurati, ca nuy non facimu forza di infracidari oy in altu a la cruci oy sutta terra». || Cfr. Val. Max., VI, 2, ext. 3: «"terribilis" ait "haec sit purpuratis tuis, mea quidem nihil interest humi an sublime putrescam"».

[13] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 23, pag. 94.21: Menor d'oltri et sé' li avogoli, che covré lo muleto et çustixiè lo gambello (ço è a dir che força a le piçole cose e laxè andar le grande).

[14] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 5, pag. 507.4: E feva acredere a quilli asasini che, se illi moriseno in quella obediencia, illi giraveno in paradixo, sì che, per la grande voluntà che illi aveano de tornare in paradixo, el no li podea scanpare neguno che no fosse morto. Illi no feano força se illi foseno morti.

[15] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), I, cap. 2, pag. 4.10: A' tuoi Consiglieri imporporati possa venire questa pena della quale egli hanno paura; io per me non fo forza d'infracidare o in basso o in alto. E volle dire che poco curava di quella morte...

[16] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 40.79, pag. 90: pur ch'el possa vegnire in la ponsança / de recadere in mia hereditança; / el no fa força d'altra malignança / che patisca.

- Locuz. verb. Dare forza: attribuire importanza (a qno o qsa), curarsene.

[17] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 39.8: Ma io ti confesso bene che l'amore costrigne ogni uomo ad amare, ma l'altro che seguita, che non sia da dar forza se non s'ama collui ch'adomanda essere amato, non però, ché non è vero...

2.6 Grado più alto di una condizione, apice, culmine.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 120.2: [[Molone]] fu il primo, dinanzi a tutti quelli delle strane nazioni, che fue udito in senato parlare sanza interpetro: il quale non sanza ragione ricevette onore, però ch' elli ajutoe la somma forza della romana eloquenza.

[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 325, pag. 347.26: Lo suo abassamento [[scil. di Iuppiter]] si è Cancer; e la forza dell'asaltamento si è a gradi XXIIII di Cancer; e l'abassamento si è in Capicornio.

3 Costrizione fisica o morale esercitata nei confronti di qno.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 154.23: otto sono [[...]] le cagioni, per le quali noi potemo combattere; cioè per conservare la fede e non per corromperla, [[...]] e per conservare libertà, e per fuggire forza, e per fare defendimento del suo corpo...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 66.13, pag. 134: O s'ella ancor ne fosse in sospez[z]one, / Fa saramenta ch'ella t'ag[g]ia torto, / C[h]'unque ver' lei non fosti i· mesprigione; / E s'ella il pruova, convien che sie acorto / A dir che forza fu e tradigione...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.52, vol. 2, pag. 76: Noi fummo tutti già per forza morti, / e peccatori infino a l'ultima ora; / quivi lume del ciel ne fece accorti...

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 5, pag. 445.11: [Fino] alla forza et al sangue elli avea intanto pacificati li discordevoli tencionamenti...

[5] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 158-182], pag. 5.30: Quindi fuôro l'agevoli ire e 'l vile male, lo quale avesse confortato la povertà; e 'l grande honore, potere più che la sua patria, e da dovere essere domandato col ferro: la força era la misura della ragione.

[6] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 36.13, pag. 800: Bruto con forza a nessun' altra equale / uccise i figli aderenti a Tarquino...

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 29, pag. 139.31: Chusì propriamente una meesma forçça, iniura o penna, hi bon ch'ela trova gli prova gli purifica e neteça e megliora, ma hi re' e malvaxi gli dalmagia e guasta e destrue e peçora.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 3, vol. 1, pag. 218.21: uno messere Piero ch'era cardinale figliuolo di Pietro Leone possente Romano, per forza si fece fare papa e chiamossi Innacreto...

[9] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 14, pag. 27.16: L'uomo teme povertà, infermità, e forza. La forza è quella cosa, che ci sbigottisce più, perciocch'ella viene con romore, e con grido.

[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 24, pag. 7: Perché lo re Manfredo poi venne in signorìa / Et contra della Eclesia con forza et tirannìa / Colli mali regnicoly, che gran copia ne avìa...

[11] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. XI, cap. 16, pag. 521.22: ed andòne verso Tracia, dove regnava lo re Ceix, figliuolo de Lucifero, el quale senza forza e senza morte regea al suo populo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[12] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 177, pag. 441.40: e soggiaccia sotto a' lupi rapaci, li quali sono nimici della justizia e amici della forza.

[13] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 17, pag. 33.12: Poy li cazaveno le ongie inter lo corpo e in lo pegio per fortia, per trarli fora lo core del corpo.

- [Prov.]

[14] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis IIa, 111, pag. 291: questi è Antiocho, / Mio figlio, che gran guerra ebbe con voi; / Ma ragion contra força non à loco.

[15] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 201, pag. 516.31: essendogli [[...]] rubata una sua possessione, e non trovando avvocati a' suoi piati che la difendessono, e se gli trovava, la forza pascea il prato, mossa da una mezza disperazione, si pensò di tenere un modo così fatto. || Cfr. Pernicone, Trecentonovelle, p. 516: «chi aveva la meglio era la forza e non il diritto».

- Locuz. verb. Fare forza (a qno): esercitare violenza (nei confronti di qno); piegare la volontà (di qno).

[16] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Galatea], pag. 71.34: La soberba madona Venus, çoè l'amore, me constrençe sovençe fiade con le soi arme plene de fuogo, e sì qe façendo a mi força, sempre me comanda q'eu dibia amare.

[17] f Prima catilinaria volg. (red. A), a. 1294 (fior.): se lla patria tua parlasse queste cose teco, [[...]] non avrebbe da tte suo intendimento, pognamo che non te ne potesse far forza? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[18] ? Doc. pist., 1294-1308, pag. 135.1: Rispo(n)doti che credo che Bonacorso serebbe istato più chortese nel f(a)c(t)o che nele parole e no(n) f(a)c(t)o força p(er) onore di sé [[...]], a(n)çi a(n)çi avrei p(ro)vata questa força p(er) rascione, no(n) dicho p(er) ciò ched era sua.

[19] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.29, vol. 1, pag. 178: Di vïolenti il primo cerchio è tutto; / ma perché si fa forza a tre persone, / in tre gironi è distinto e costrutto.

[20] Doc. volt., 1322, 4, pag. 15.6: Di ciò vi prego [[...]] che come decto è di sopra così debbiate provedere, delibberare et stançiare a cciò che cotale força et iniuria non mi sia facta né a me né altrui.

[21] a Ceffi, De amicitia volg. 1325/35 (fior.), cap. 13, pag. 66.2: In veritade che questo modo che voi tenete è uno farmi força; che differenza è per quale ragione voi mi sforçiate? Certo voi pur mi costrignete...

[22] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 10, pag. 81.15: e con grandi gridi si lamentava di lui, dicendo che gli facea forza cacciandolo della sua abitazione.

[23] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 53, pag. 115.12: Allora fec' io forza al nocchiere, e fecegli prendere terra, mal suo grado.

[24] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 28, pag. 103.20: Quando io mi partii, mi partii con grande pena, e partimi del luogo ove stavo volentieri, e andavo dove non volevo, e convenemi contra a la volontà mia fare, e feci forza ad me stesso...

[25] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 3, pag. 42.28: E pensossi costui avere da poterlo servire, quando volesse, ma sì era avaro che di sua volontà non l'avrebbe mai fatto, e forza non gli voleva fare...

- Entrare per forza: invadere od occupare militarmente (una città o un territorio).

[26] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 232.14: Et compiti .iij. anni poi ke Silla entrao in Roma per força, Matridade se revellao in Grecia e fo vicquo da Silla...

[27] Cronica fior., XIII ex., pag. 127.5: In questo anno la gente de' Tartari, avendo presi quasi tutti i reami di Levante e sottopostilisi crudelmente, dividendosi in due parti, entrarono per forza in Ungaria ed in Polloni[a].

[28] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 28, pag. 266.32: lo re d'Ongaria per força vole entrare in lo regno de Cicilia intendando quelo tore al nostro segnore...

[29] Doc. fior., 1299-1312, pag. 806.28: nacque Guido in giuovedì in sul vespro, il dì che messer Filippo da San Gineto co' fiorentini entrò in Pistoia per forza.

[30] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 61.19: et per virtue de De' se desfassò le mure e inpìn le fosse. [20] E da ogne parte intròn dentro per forçça, e homi e femene e tuto bestiame chi havesse vita in corpo menòn per fil de spaa...

- Togliere / prendere a / per forza: sottrarre (qsa a qno) con violenza.

[31] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 123, pag. 422: Volentera ol damoni tel consent a fare, / a l'altrù per forza et a robare; / a tò l'altrù el damoni te liga, / et a satisfare al t' è molto gran briga.

[32] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 43, vol. 3, pag. 381.13: Non prendere a forza le altrui cose; e rendi quelle che tu hai preso...

[33] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1084, pag. 77: Meio me fosse esser stado morto / In quell'ora et in mar sorto, / Che llo noclier per sua maliçia / Me fexe aver si gran tristiçia, / Che a força mia muier me tolle...

[34] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 112, par. 7, vol. 2, pag. 163.27: E se biado overo fructo apo alcuno entegite sironno da esso per força tolte, enfra terço dì a la podestà overo al capetanio degga denuntiare quillo...

[35] Stat. sen., 1343 (2), L. 3, pag. 131.17: Se alchuno studiosamente comprarà overo ricettarà cosa furata overo per forza tolta overo sopra essa prestarà, sia punito sia punito enfino X libr. considerata la conditione de la persona et la qualità del fatto...

[36] Lett. venez., 1355 (2), 3, pag. 34.30: Nui avemo inteso che de algune barche che vegniva da Porto Gruer, in lo partir vostro de Venesia, vuy tollesse alguni homenj su le galie per força li qual no era venecianj nè habitador de Venesia nì de alguna dele terre nostre.

[37] Ingiurie lucch., 1330-84, 155 [1356], pag. 49.18: Voi faite come traditore ch(e) voi sete, che ci volete tolle(re) p(er) forsa la casa che àe (com)prato Pucino Amici nosso...

[38] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 38, pag. 668.16: Ma quello chi per furto e non per força torà alcuna cosa, sia punito in la mittà de quello chi firave punito...

[39] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 13, pag. 110.5: quarta è torre l'altrui cautamente, e questo s'appella furto, e quinta è torre l'altrui per forza e questo s'appella rapina.

- Tenere, possedere, avere per forza: occupare indebitamente e detenere con l'uso della violenza (una carica politica o un bene materiale).

[40] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 527, pag. 21: Ki vol teni e defende zo k'è so per rason, / No pò fí incolpao k'el faza offensïon, / Ma ki teniss per forza alcuna possession, / S'el fi despoëstao, no è senza rason.

[41] Cronica fior., XIII ex., pag. 84.14: Questi [[scil. Damaso II]] tenne e ebbe il papato per força; e elli subitamente morì di subitana morte.

[42] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 20, vol. 1, pag. 156.25: Niuno dica proprio quel bene, ch' è comune, perocchè ciò, che ci soperchia delle spese necessarie, è come se l' uomo lo rubasse, e tenesse per forza, se non lo distribuisce agl' indigenti.

[43] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 4, pag. 16.15: al famolento toglivi e strepavi lo pan de man, per força posseghivi la terra d'altrù, e per toa possança e orgoglio tegnivi la citae como crudel tirano...

[44] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 96.11: un figliuolo de' Buondalmonte di Fiorenza [[...]] aveva convento el detto benefizio in corte di papa e a lui era concesso. E miser Bindo el teneva per forza...

3.1 Atto deliberato di prepotenza o sopraffazione che arreca un danno morale a chi lo subisce.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 138.21: E molte altre forze e violenze [tutto] giorno li Grandi faceano contra li popolani.

[2] Doc. prat., 1305, pag. 457.17: s(er) Tadeo di porta Tieçi vuole torre la ragione del comune, ch' à ripresa la via di sopra a· luogo de' lanaioli, ch' è sì gra(n)de força (e) disnore di comune, che no· si truova che mai fosse facto a Prato.

[3] Stat. fior., 1310/13, cap. 9, pag. 22.8: Con ciò sia cosa che ' rettori di questa arte per cagione del loro uficio sono <avuti> tenuti sì come capo di difendere tutti e ciascuno di questa arte da le ingiurie, forze e inpressioni, perciò statuto, fermato e ordinato è che se ad alcuno di questa arte si facesse alcuna forza, ingiuria overo molestia [[...]], i rectori [[...]] siano tenuti quel cotale difendere...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 39, vol. 1, pag. 327.6: quegli della casa degli Uberti e tutti gli altri nobili ghibellini tiranneggiavano il popolo di gravi torsioni e forze e ingiurie.

[5] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 54, pag. 54.27: et poi voli ki·ndi faza homicidii, tradimenti, forci, iniurii, rapini, fraudi, inganni, et faza ogni suççu peccatu per monita.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 5, pag. 364.17: Minghino prestamente co' suoi compagni là corse, e veggendo la giovane già fuor dell'uscio tirare, tratte le spade fuori, gridaron tutti: «Ahi traditori, voi siete morti; la cosa non andrà così: che forza è questa?»...

[7] Doc. ver., 1377, pag. 368.17: Notiffica ala beneg(n)a e graciosa segno(r)ia vostra li vostri s(er)viori, [[...]] che p(er) molte petitio(n)e v'à notiffichà e en p(er)sona s'à lam(en)tà d(e)le sop(er)chitè, to(r)ti e forçe e espresse roba(r)ie de fato che ge fa o fa faro el veschevo d(e) Verona...

3.2 Violenza sessuale.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Venus], pag. 35.36: E la femena sì enpensa q'elo sea plui bela causa perdere la verginitade per força, ka ela çoè la femena, diga alo omo: "fai mo' de mi la toa volontade!"

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 114.11: Lo secundo anno Apius Claudius, uno de quelli .x., sì tulle la virginitate per forsa ad una femmina, filio de uno novile homo de Roma.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 288, vol. 2, pag. 354.19: Et qualunque corromperà per forza alcuna femena vergine, o vero per forza carnalmente cognoscesse alcuna mollie d'altrui, sia punito et condannato al comune di Siena in V .C libre di denari.

[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 255.5: La quale, avegna che tu appelli forza, questa forza è in grado alle giovani: elle vogliono spesse volte dare per forza quella cosa che diletta loro.

[5] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Oenone, pag. 45.27: E ricevuta la forza, non gliene addomandai oro nè pietre preziose, come fanno le putte femine che disonestamente vendono li loro nobili corpi per avarizia.

[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 48, comp. 6.4, pag. 75: Quel Dio che già vestì forma taurina / in specie de Lucina / oppresse la liggiadra Calistone; / per la qual força, come Ovidio pone, / l'Archado bel garzone / parturì poy la nimpha Nonacrina..

- Avere, conoscere, prendere (qno) a / per forza, fare forza (a qno), giacere per forza (con qno): costringere con la violenza a un rapporto sessuale, violentare.

[7] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 17.9, pag. 479: Ah, prender lei a forza, ultra su' grato, / a bagiarli la bocca e 'l bel visaggio / e li occhi suoi...

[8] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 32, vol. 4, pag. 105.10: hanno bellamente mostrato ciò che può di male addivenire per loro congiura: crudeltà di battaglia, prendere pulzelle a forza, togliere i garzoni di collo ai padri e alle madri sue, far forza e onta a donne, dispogliar templi...

[9] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 78, pag. 36.1: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona farà força, overo ardisse di fare força ad alcuna femina, volendo essa per força carnalemente conosciare, e força s'entenda ponendo mano adosso a la femina, sia punito e condempnato...

[10] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 58, vol. 1, pag. 104.33: Sesto Tarquinio, diss'ella, che [iersera] venne qua entro; e quando l'ebbi ricevuto, [[...]] egli m'assalì di notte, armato, a tradigione, e fecemi forza e oltraggio, e andossene lieto e gioioso.

[11] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 12, pag. 93.8: Et se alcuno homo fusse trovato jaciri per forsa con moglie d' altrui, la quali non tennesse puplicamente per amica o per servigiale, pena libbre C d' alfonsini minuti per ogni volta...

[12] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 99, par. 2, vol. 2, pag. 152.10: Ma se sirà fantolastra, la quale vergene non fosse, overo altra femmena de vile conditione quilla ke conosciuta per força sirà , sia punito el conoscente en cento libre de denare.

[13] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 24.19, pag. 111: Rapita me per forza ancor m'avesti, / come tu sai, e mia verginitate / a forza e contro a voglia mi togliesti.

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 5, vol. 1, pag. 414.15: egli nonn amava Manfredi, però che per la sua disordinata lussuria per forza avea giaciuto colla moglie del conte di Caserta, onde da llui si tenea forte ontato...

[15] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 5, pag. 15.20: Lo dito çovene asenblà oltri zoveni de soa etade, vani e lascivi, e per derision menà lo bon omo ad un bordello pregando le peccarise che ele li fesse força. Et abiandolo molestado una grande peça, lo santo omo dise...

[16] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 29, pag. 127.8: Se io non fosse tanto giovene quanto io so', l'Aregolglioso non faria nè demanderia quillo che domanda e, prima che esso podesse avere mia sorella per força, prima l'ancederia.

[17] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 40, pag. 669.26: S' alcuno violentemente rapisse femena maritata, vergene o vidua de bona fama o per força carnalemente la cognoscerà ...

3.3 Atto di costringere qno a compiere un'azione contro la volontà.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 7, pag. 177.5: li frati [[...]] maravigliandosi di sì subito partimento, gittandoglisi ai piedi, pregaronlo che non sì tosto si partisse [[...]]. E per farli una cortese forza, alquanti se ne puosero in su l'uscio, dicendo che quindi non uscirebbe egli.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 120, vol. 2, pag. 674.11: il Bavero mandò il suo maliscalco a cavallo con gente d'arme e con fanti a piede per la città a costrignere che la buona gente andasse al detto parlamento e sermone, e con tutta la forza pochi ve n'andarono.

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 34, pag. 77.10: Ma l'uomo, ch'i' chiamo buono, si è colui, ch'è buono perfettamente, e assolutamente sanza eccezione, il quale da forza, né da necessità neuna può esser fatto reo.

[4] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 25, pag. 191.15: Ancora si consentia a quelli maligni, e Iudei e altri, che potesso tôrre più mogli e partire da loro quella che più loro dispiacesse, dicendo ch'egli erano di sì mal sangue che, se una fosse loro forza di tenere, la quale non amassono, ogni dì n'avrebbono morta una...

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 73-90, pag. 119.37: e però colla forza conviene essere la voluntà costante sì che, cessata la forza e tornata la possibilità, si ritorni nel ben fare.

- Locuz. avv. A forza: in virtù di un atto (deliberato) che si esercita contro la volontà o senza la collaborazione di chi lo subisce.

[6] Lett. lucch., 1297 (2), pag. 44.35: Amcora avemo veduto p(er) llo ditto rolo come le CCl lb. [[...]] (e) lli viiij.C marc. che vo fecie p(re)stare [[...]] no(n) sono coi(m)dati, di che vo dimo a noi duole duole (e) pesa molto, i(m)però che elli a fforsa ve lli fecie p(re)stare...

[7] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 15.4, pag. 496: L'altr'ieri fui in parlamento / con quella cui agio amata / fecemi gra[nde] lamento, / c'a forza fui maritata...

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 9, pag. 134.13: Oh quanto più saviamente adoperresti lasciandoli semplicemente vivere nelle semplici fiamme, che voler loro a forza fare sentire quanto sieno amari o dilettevoli i sospiri che da amoroso martiro procedono!

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 145.33: se Cristo togliesse da l'omo lo libero arbitrio nessun meriterave regno né paraixo, né pù né men chomo axin o mulo o cavalo chi no peccan né meritan seguando soa natura, ché ben fachio a forçça no merita coronna.

[10] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De le VIJ virtude principale, vol. 1, pag. 173.22: Questi som beneyti e bem ave(n)turoxi chi cossì piançe(m), ché quillj seram confortae como la mama co(n)forta lo fantì qua(n)do ello piançe, cha e' llo baxa e llo lo fa rier a forza...

[11] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 18, pag. 270.8: Ché sai ch' è uno volgare detto che 'l bene non si può fare altrui a forza, bene che Iddio il potesse fare.

[12] Passione marciana, XIV (ven.), 297, pag. 205: Ella è meça morta e de plurar no sta: / le done quasi a força condusola en cità. / Tanti è li soi dolori e 'l plurar che 'lla fa / che tuta la çent de dreo e denançi ge va...

[13] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 25, pag. 157.24: quello che imprima con amaritudine e a forsa facei, per la divossione con somma dolcessa adopera e gran diletto.

- Locuz. avv. Di forza: in virtù di un atto (deliberato) che si esercita contro la volontà o senza la collaborazione di chi lo subisce.

[14] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 10.7, pag. 227: e Dio sconfonda chi è sturbatore / a nullo amante ched amar si cosa: / ch'amor si prende e vien di forz'al core, / ed io vi mostro com'è dolze cosa.

[15] Doc. prat., 1305, pag. 457.8: Anche la soperchiança ch' elli fae alla filliola di Guilielmo del Vinaccia e di dì e di nocte, minacciando ch' elli la caverae di casa al decto Guill(ielm)o di força.

- Locuz. avv. Per forza: in virtù di un atto (deliberato) che si esercita contro la volontà o senza la collaborazione di chi lo subisce.

[16] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 339, pag. 537: Quel q' eu digo de femene, eu no 'l dig per entagna: / tanfin q' eu serò vivo, n' amerò sa compagna / se no como per força, com' ki compra e bragagna / e compera tal merce qe sa qe non guaagna.

[17] Lett. lucch., 1296, pag. 34.3: Appresso dichiamo che p(re)nda quello che ricevere devemo dai p(re)lati, che ssono i(n) buona quantitade, li quali li sui antecessori ci ànno fatto p(re)stare p(er) forsa; p(er) che lli dr. sono tornati a lloro, (e) p(er)ciò elli saré paghato chome vollesse.

[18] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 250.19: Cascun iorn los escriun cil defora e lor disen que il se rende a Iosue, zo est a De, enanz que il sien pres per forza e livrai a gladi e a martyri, zo est al diavol e en la pena d'enfern.

[19] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 16, vol. 3, pag. 50.6: Sono operazioni le quali l'uomo fa senza la sua volontà, cioè per forza, o per ignoranza, sì come 'l vento levasse un uomo e portasselo in un altro paese. E sono altre operazioni le quali l'uomo fa per sua volontà...

[20] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 170.12: Hercules imprima domò la ferità de queste Amazone, e po la domò Achil; ma zo fo maiorment per amistà cha per forza.

[21] a Lett. rag., 1312 (3), pag. 84.30: De quel che me ma(n)dasivi dire che eu feci pilar Grego(r) d(e) Dominca p(er) fo(r)ça, quel che dissi alla vostra signoria, el no(n) dissi veritat.

[22] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 4.3, vol. 1, pag. 57: Ruppemi l'alto sonno ne la testa / un greve truono, sì ch'io mi riscossi / come persona ch'è per forza desta...

[23] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 15, pag. 641.26: Ma è alcuna umilità che nasce per forza, cioè quando la persona non può fare altro...

[24] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 187.28: e come la gente sua gionse, diero la battagla e pressero el borgo del ditto castello per força e, non posando niente, diero la battagla al castello.

[25] Stat. cort., a. 1345, cap. 21, pag. 141.3: Anco ordenamo ke qual fallasse contra questi capituli non sia tenuto nè a colpa nè a pena, però ke Dio vuole essare servito per amore e non per força...

[26] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 9, pag. 31.10: io tengo fello colui che può avere altrui per amore e vuollo per forza; imperò che gli è meglio uno servizio per amore, che cento per forza.

[27] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 15.5: la quale [[pace]] feciono anche a malincorpo e per forza, però ch' erano sì grandi e potenti d' avere e di persone in quel tempo, che pareva loro essere oltraggiati per avere fatta la vendetta i nostri passati.

[28] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis, 160, pag. 242: Non come fiamma che per força è spenta, / Ma che per sè medesma si consume...

- Locuz. avv. Per amore o per forza, per forza e / o per amore: in virtù di un atto volontario che si esercita a prescindere dall'atteggiamento di chi lo subisce.

[29] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Prologo, pag. 165.22: i latini [sic] e prossimani popoli, come le barbare e strane nazioni, o per amore o per forza, sotto il nostro romano impero tutti furono a censo recati.

[30] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 5.2: et cussì li Latini et li proximani populi, comu su li barbari et li Franchisky et li autri strani nacioni et quasi tuctu lu mundu, cui per amuri cui per forza, tucti foru subiugati da loru.

[31] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 135, vol. 1, pag. 611.7: Ma morto il detto re d'Ungheria, Andreasso, disceso per legnaggio della casa d'Ungaria, entrò nel reame, e la maggiore parte tra per forza e per amore ne conquistò, e fecesene fare signore e re.

[32] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 143, pag. 535.17: ma Morderette tanto la stuzzicava e dávale tanta noia, che pareva che, per forza o per amore, pure la volesse.

[33] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 84.11: e andò conquistando città e paesi per forza e per amore, tanto che pervenne in Persia del re Dario...

[34] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 5, 103.1, pag. 415.16: né prima si poté levare il granchio dal piè, che Giove la sopragiunse, e tra per amore e per forza avuto a fare di lei, ne generò uno figliuolo...

[35] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 34.26: Mai non se partiva, finente che non era signore. Voleva essere signore sì per forza sì per amore.

[36] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 34, pag. 83.15: e' convenne, o per forza o per amore, ch' ella mettesse le vivande in tavola...

3.4 [Con rif. a un conflitto militare:] capacità di piegare l'avversario con le armi.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 10, pag. 223.26: Grandissima ruina fue quivi della forza di Roma, perchè trenta migliaia de' Romani in quella battaglia moriero.

[2] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 53.20: al malgrado della ecclesia e del papa terremo la terra, quale la ci torrà mai, se vorrite stare leali al signore; chè magior forza fu quella dello imperadore Federigo che non è quella del re C[arlo]...

[3] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 14, pag. 133.4: el re Riciardo per mare entrò da l' altro lato e tanto d' arme fe' colla forza de li suoi, ch' elli cominciò a venciare de la terra.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 15, pag. 63.1: non mi diè uomo biasmare se io ti lasso lo campo, per ciò che la forza di tua gente lo mi fa lassare.

[5] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 20, pag. 67.22: Elli aveano i· lloro d'und'elli potiano fare sì grande cavallaria, com'elli la 'mpigliasseno, ch'elli erano sì strainamente forti, che la loro forsa no potrebbe essere leggieremente messa al di sotto per null'altra forza.

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 9, vol. 1, pag. 18.19: Già era sì grande la forza di Roma, che città non v'era vicina che non potessono sicuramente guerreggiare...

[7] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 7, cap. 4, pag. 508.14: Questa fu la forza d' Africa con inganni et aguati e fallacia composta et ordinata, la quale è ora scusa certissima della nostra ingannata virtude: però che maggiormente siamo ingannati che vinti.

[8] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 117.3, pag. 289: Venere, giustamente a noi crucciata, / col suo amico Marte il favoreggia; / e tanta forza a lui hanno donata, / che contro a nostro grado signoreggia / dintorno a noi la città assediata...

[9] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 26, pag. 189.12: Lino [[...]] ragunò gente e vennegli addosso con tanta forza che gli tolse il reame e la vita e trasse la sposa sua di carcere.

3.4.1 Superiorità in battaglia.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 56, vol. 2, pag. 101.15: «Combattete francamente, ché la forza della battaglia nonn è solo ne la moltitudine de le genti, anzi è in mia mano, però ch'io sono lo Idio Sabaoth, cioè lo Idio dell'oste».

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 592, pag. 214.34: Pure si venne alla battaglia; e nulla veniva a dire, perocchè passare non si potea in niun modo, ch'erano sì forti e guerniti, che indarno s'affaticavano. Veduto che la forza non era loro, presero altro modo...

3.5 Fig. Insieme di truppe armate organizzate gerarchicamente a disposizione di un capo militare.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 325.28: Lo quale Maiento, poco po Constantino, commatteo allato de Ursia, ne le quale vactalge tucte le forçe de li romani fuoro consumate e tucta la fortuna de lo imperio abassata...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 195.18: Il quale Pirro con tutta la forza d' Epiro, de' Tessali e di Macedonia, venne in Italia con venti elefanti...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 62.59, pag. 256: «[[...]] Qual serà la scortegiante, - che se voglia trare enante / contra le mie forze tante, - che tutto 'l monno ò conquistato?»

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 27, pag. 441.10: O Atene, non domandate a me aiutorio, ma tolletelvi; e non dite a voi dubitose le forze che ha questa isola. E tutto questo è [lo] stato delle mie cose: forze non ci menomano, anzi ne sono a noi di soperchio...

[5] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 249.27: E in quello anno lo imperadore si levòe da Melano, e della forza che avea andò et puosesi allo ponte di Piagenza et stettevi con grande esercito...

[6] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 168, pag. 227.30: La forza de' Greci crescea tuttafiata, ché allora vennero tre schiere al soccorso, che molto erano grandi e spaventevoli e fiere a riguardare...

[7] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Paris, pag. 148.38: E però non dubitare che poi ch' io te n' averoe menata che fiere battaglie ci seguitino, nè che la grande Grecia raguni però contra noi le sue forze.

[8] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 7.6: Poi, Odoneacro con armata forza d' oste contra lui venne, il quale ne' campi di Verona fu da Teodorigo sconfitto.

[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 480.27: poi per mare venne di verso Genova a Pisa, e quivi acolse tutta forza di parte ghibellina...

[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 139.13: et vui autri, canti, muvitivi, azò ki eu poza narrari et diri [[...]] quanti et quali skeri, sicutandu lor duca, impleru li campi, et di qual forza l' alma terra di Italya sia infurtita et a quali hura fu cumbactutu et di quali armi.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 81.28: In la quali guerra, attriti et conquassati li forci di la republica, [[...]], urdinaru que quilli di luru [[scil. prigionieri]] qui eranu stati a cavallu fussiru in cuntu di cavaleri a pedi e quilli qui eranu stati peduni fussiru trascriti a lu numeru di li yundaturi...

[12] Libro fiesolano, 1290/1342 (tosc.), pag. 47.28: Laurenzia allevoe questi due figliole, l' uno ebbe nome Romolo e ll' altro Remolo, i quali quando fuoro grande deventarono pastore e per forza di pastore cacciarono Amolo de la signoria e renderola a Nomitor...

[13] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IV [Phars., IV, 24-47], pag. 56.21: Lo primo die della battallia cessoe, e fece la mostra delle forçe de' signori e del numero delle insegne.

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 20, vol. 1, pag. 299.25: si partì dal Regno, e andonne colle sue forze in Lombardia, e là fece molta guerra alle cittadi che si teneano colla Chiesa.

[15] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 82, pag. 224.33: Io ti mostrerrò quegli di Lacedemonia, che si misero tra due montagne per torre 'l passo a' nemici, che veniano con troppo maggior forza di loro.

[16] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 16, pag. 41.12: poi che la repubblica romana [[...]] ogni giorno più alta e migliore divenia, e la forza d' Annibale invecchiasse e presso che al niente era venuta.

[17] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 23, vol. 1, pag. 44.4: Vedendosi i· rre Luigi, e vegnendo il bisogno ch' avea di buono aiuto, e veggendo che lla maggiore forza de' suoi cavalieri era nel duca Guernieri, [[...]] ordinò di farsi fare cavaliere per le sue mani...

[18] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. II, [cap .1], pag. 24v.8: E per questo modo, <modo> essendo le forçe di' soi entere e fresche, legieramente vinsi quilli affiticati de grande fervore. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Forza di gente.

[19] Cronica fior., XIII ex., pag. 89.16: il decto Arrigo imperadore venne ad hoste sopra la città di Firençe, e adsediolla XVIJ dì, uscendo di Siena con gran forçadi sua gente e altra gente raccolta.

[20] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 164.7: Uno barone chonsilgliò che il più valentre di Troia andasse chon grande forza di gente in Grecia, e ssì procchacciasse di dammaggiare Grecia...

[21] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 29, vol. 1, pag. 514.15: Lo 'mperadore [[...]] sapiendo la gran forza di gente ch'avieno i signori di Milano, [[...]] fece venire a ssé in Mantova li ambasciadori del Comune di Vinegia...

- Locuz. verb. Essere alla forza di qsa: prestare servizio come combattente (a vantaggio di un'organizzazione statale o militare).

[22] ? Milione, XIV in. (tosc.), cap. 135, pag. 206.18: Ma no sono genti d'arme; ché se fossono stati buoni d'arme, a la forza de la contrada, mai no l'avrebbe perduta, ché le terre sono tutte atorneate d'acqua molto fonda e no vi si va [se no] per ponte.

- Locuz. verb. Fornire per forza: munire (in particolare una fortezza o una città).

[23] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 86, vol. 2, pag. 623.21: di nicessità convenia che Castruccio venisse a la battaglia, o Fiorentini fornissono per forza Pistoia, e entrassono tra la terra e Serravalle, onde venia la vittuaglia a l'oste di Castruccio.

[24] Cronica di Lucca, c. 1357 (lucch.), pag. 181.21: Et andono li Luchesi a guastare lo piano di Filuncho et di Versiglia et distruseno lo borcho di Brancagliana con V.C cavalieri et grande turb[a] di pedoni et forniteno per forsa Corvaia.

3.5.1 Insieme delle navi da guerra a disposizione di uno stato o di una compagnia, flotta. Forza marina.

[1] Doc. pis., 1264 (3), pag. 386.18: Et che nullo de li legni dela forsa nostra vegna in dele predicte t(er)re p(er) fare alchuno male, infine che questa pace durerave.

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 625.7: la città di Atene [[...]] taglioe li diti grossi alli giovani di Egina, acciò che il potente popolo non potesse in navilio discendere seco nella battaglia delle marine forze.

[3] x Doc. fior., 1360 (3), pag. 219: e nel dicto ragionamento intervenne che le mercatantie di Fiorentini potessono per pisana forza marina essere condocte in su ciaschuno naviglio sanza iscarcarsi...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 79, vol. 1, pag. 420.17: Essendo venuto il tempo che lla furiosa superbia di Genovesi per fare guerra a' Viniziani e Catalani avea da catuna parte apparecchiate in mare le loro forze, del mese d'agosto del detto anno i Genovesi si trovarono con LX galee armate...

3.6 Estens. Insieme dei condizionamenti che determinano l'agire dell'uomo, necessità. Essere / avere forza: essere necessario.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 10, cap. 4. par. 16, pag. 296.18: «Ma di cotanto mi sento io ben fermo, ch' io ciessere' sì di non venire a tal pruova; che sse forza non mi vi menasse, consentimento non mi vi menerebbe mai».

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 1, pag. 12.21: È forza adunque, che chi non megliora, vada peggiorando.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 83, vol. 2, pag. 559.6: cercando [[i Pisani]] al continovo [[...]] di torre delle terre a' Fiorentini, [[...]] a Fiorentini fu forza a prendere loro costume, e con uno Giovanni da Sasso [[...]] feciono tenere segreto trattato, ch'elli togliesse a' Pisani il castello di Pietrabuona...

[4] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 1.7, pag. 71: Questa lo strugge oltre misura e 'nfiamma, / Tanto ch'a doppio è forza che sospire.

[5] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 75, pag. 91.24: et quandu illi vidinu la luru fivuliça [[...]] quisti si salvanu, ma forzach'àvi ki plui est legera cosa lassari tutti li beni di lu mundu ad una ora per Deu ki ritiniri et non amarili, et possidiri et non peccari.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 277.13: procurao co li Argini soy vassalli che in nullo modo recepessero Dyomede, lo quale epsa sbandeva et exulava da qui innanci da lo suo ryamo: per la quale cosa fo forza a Dyomede de se exulare e de andare in altre parte, e ube non sappe.

[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 198, pag. 506.4: egli è buon tempo che io perdei il vedere, ed essendo in povero stato con gran famiglia, m' è stato forza di vivere di lemosina...

[8] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 72.16: «Meser, cavaler» ciò dixe Tristan «or no ve 'n pexo, ch'eo no lo direvi a questo ponto a vuj né ad altri, se força no me 'l fesse fare».

- Forza di destino.

[9] Dante, Rime, a. 1321, 47.77, pag. 178: l'essilio che m'è dato, onor mi tegno: / ché, se giudizio o forza di destino / vuol pur che il mondo versi / i bianchi fiori in persi, / cader co' buoni è pur di lode degno.

[10] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 58.4, pag. 57: ogni volta ch'egli avviene / che tu o forzadi destin mi spinge / dov' ella sia, così 'l viso dipinge / di pallidezza subita...

[11] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 64.6: Che i dei, natura, il cielo, ingegno et arte / non porrà mai con forza de destino / formar quel chiaro tuo vis paladino, / che tanto ben col busto si conparte...

- Forza di necessità .

[12] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 11, pag. 46.9: Dell'abito di questa luce discretiva massimamente le populari persone sono orbate; però che, occupate dal principio della loro vita ad alcuno mestiere, dirizzano sì l'animo loro a quello per [la] forza della necessitate, che ad altro non intendono.

[13] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1112.13: Ora, costringendovi la forza della necessità , chinati gli omeri, disposto credo vi siate a sostenere e a ricevere ogni consiglio ed ogni conforto che sostegno vi possa dare alla fatica...

- Fras. Il gioco è forza: è necessario?

[14] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 210, pag. 543.2: Udendo costoro questo, l' uno guarda l' altro; e alla fine, essendo lor forza il giuoco, scendono e danno i cavalli a' lor fanti... || Cfr. Pernicone, Trecentonovelle, p. 543: «dovendo adattarsi per necessità».

[15] ? Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 111.5: El gioco è forza, ogniun getta disparo; / strassiar si vede el povro d'Ogolino, / e 'l stomaco voltarsi al Bolognino...

- Locuz avv. Per forza: necessariamente o inevitabilmente. || Spesso associato a convenire, essere mestieri/uopo e sim.

[16] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 38.4, pag. 371: Quand'om à un bon amico leiale / cortesemente il de' saper tenere, / e no ·l de' trar sì cort'o delïale / che si convegna per forza partire.

[17] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 17, pag. 81.2: Unde disse san Paulo ne la sua pistola: che ciascheuna persona per forza è temptato de la cupiscenza de la carne sua...

[18] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 22 bis, pag. 246.13: E per seguire la via de la rascione fo mestieri per forza che 'l sole avesse en tale modo el suo corso, ch'elli facesse l'anno trecento sesanta e cinque die e sei ore...

[19] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.169, pag. 90: Cusì tribulato vengo a vecchieza, / perdo belleza - ed onne potire, / [[...]] ed opo m' è gire - per forza a la morte, / a prender le scorte - che dà en sua pagata.

[20] Lett. bologn., XIII u.v. (?), pag. 18.15: Saipai, se Guido me manda llitere che vui nol pa[gar]ì, per força me chonvene vingire a Mantoa per llo grande piado e remure che men fa qui da Pestora one die.

[21] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 86.2, pag. 204: In questo mondo chi non ha moneta / per forza è necessaro che si ficchi / un spiedo per lo corpo o che s'impicchi...

[22] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 24.20: quan maiure altura stavano [[scil. i ricchi]] allora da deo ge vende lo flagello lo quale et sua richecza lassare per forza gie convende.

[23] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 6, vol. 2, pag. 134.19: tantu defectu di vitaliu fu in lu strictu Bosforanu que per forza da li cavaleri se dava unu sclavu per una mezarola di granu.

[24] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 45, pag. 96.22: La cosa, ch'è buona, sanza fallo è necessaria, ma la cosa necessaria non è buona per forza, perocch'alcune cose sono necessarie che sono vilissime.

[25] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 37, pag. 598.2: (Si) altra lesiuni per avintura aveni in lu nervu di la gamba dananti e danna forti pir la dicta inflaciuni [[...]]; undi lu cavallu pir forza è bisognu ki zopiki...

[26] Doc. ver., 1385, pag. 431.1: el dito Nicolò ensebrame(n)t(r)e cu(m) el dito Favexello p(er) força no siando mi en V(er)on(a), ché era a Venexia, andè d(e) sera a caxa mia e tolse p(er) força la dita zovena...

[27] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 31, pag. 440.6: Quisti rognom fa tanta ereciom de verga a quilli ch(e) li beve che per força se conven fare medesina che asmorçe questa luxuria.

[28] x Zoane del Bondé, XIV (ferr.), pag. 235: or me securi che sonto venuto al porto, / or me securi, o infinito bene; / el qual pasare per força me convenne: / de, no me abandonare, somo conforto...

- Locuz avv. A forza: necessariamente o inevitabilmente. || Spesso associato a convenire.

[29] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.46, pag. 190: Meo sire, a forza m'aviene / ch'io m'apiatti od asconda, / ca sì distretta mi tene / quelli cui Cristo confonda...

[30] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 38, vol. 4, pag. 131.12: E se egli divisa le proprietà d'un'altra cosa, egli conviene a forza che 'l suo detto siano favole, od istorie, od argomenti.

[31] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 9, pag. 55.20: instando in quello duol, sì pensoe e disse: e' mi conviene stamane cantare messa a forza, et achittarmi del mio servigio.

[32] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 95.5, pag. 646: Sì ch'a forza conven che pianga e gridi / il cor dolente ne' sospiri sui, / per quella donna de la quale i' fui / sì tosto preso come io la vidi.

- A marcia forza.

[33] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 19, pag. 153.1: e perciocchè il cuore umano non può stare, che non pensi alcuna cosa, se egli non è occupato in bene, bisogna a marcia forza, che pensi male, dicendo l' Ecclesiastico: Molta malizia insegna all' uomo l' ozio.

4 Insieme di doti morali che consente a un individuo di affrontare difficoltà e pericoli senza lasciarsi sopraffare dalla paura e senza cedere alle tentazioni.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 26, pag. 352.19: De' sapere, che la sofferenza è specie de la forza, la quale fortezza à in sè sei specie, cioè magnianimità, magnificenzia, fiducia, sicurtà, sofferenza [e fermezza.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 13, pag. 43.16: Donde noi dovemo dire che, forza di coraggio è virtù mezana intra paura ed ardire, e appiccola la paura dell'uomo...

[3] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 1, pag. 93.12: l'effetto dell'umana ragione dinanzi agli occhi della mente gli aparve, dal quale e' comprese indizio e forza di procedere per la via dell'umana felicità...

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 201.12: Lu lur duca Hannibal, la forza di lu quali per la mayur parti constava in crudilitati...

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 21.5: prima proposi di ritenere del tutto dentro dal tristo petto l'angoscia mia [[...]]. E ciò sostenendo con forza, fu ora che assai vicino a disperata morte mi fece venire...

[6] L. da Pisa, XIV pm. (pis.), 17, pag. 440: L'arguta lepre, con suo senno e forsa, / non teme lupa né 'l leon né l'orsa.

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 86.29: l' aspriza di la cruchi non scunfissi la forcia et la paciencia di Cristu...

[8] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 81, pag. 97.11: In prodiçça havi tri cosi: ardimentu, força et firmiça. Nisunu est a drictu prodi ki questi tri cosi non havi...

- Forza d'animo.

[9] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 5, pag. 29.14: Forzad'animo principalmente è nel disidéro dell'uomo per contastare alle cose, che impediscono il suo bene.

[10] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 14, pag. 236.8: La quale cosa però ee più sozza, e di maiore vituperio, in così grande caccia esserne così pochi morti e tagliati; perchè sono mostrati nelle altre vittorie avere vinto non per forzed' animo, ma per avvenimenti di battaglie.

[11] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, proemio, pag. 343.32: Fortitudine è forzad' animo contra le ingiurie secolari.

[12] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 5, cap. 10, pag. 401.8: Adunque non senza cagione, di tanta forza d' animo [[Pericle]] montò a sopra nome di Giove Olimpio.

[13] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 26, pag. 59.11: disputare, e ben parlare, e parole tratte de' detti de' savj, e belli parlamenti, savj, o ordinati, non dimostrano verace forzad'animo, perocché l'uomo codardo favella coraggiosamente alcuna volta.

- Forza di cuore.

[14] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 182.18: Ben dico che Catellina è estratto d' alto lignaggio et à grande forza di cuore e di corpo, ma tutto suo podere usa in tradimenti...

[15] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 13, pag. 44.2: noi dovemo dire, che forzadi cuore è più principalmente in menovare la paura dell' uomo, che in menovare il suo ardimento o in temperallo..

- Forza virile: energia morale attribuita tipicamente ai maschi.

[16] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 25.2: Ed io allora - in forzevirili l' animo raccolto - dissi: «Deh! or abbisogna ancor con più ammonizione esser mostrata? [[...]]».

[17] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 15, pag. 142.1: né tra' nostri predecessori fu alcuno tanto di virile forza armato, né sì crudo, che da simile passione non fosse oppresso.

[18] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1139.20: E perciò ergete con virile forza l'animo, dalla contraria Fortuna sospinto e abbattuto, e cacciate via il dolore e le lagrime...

- Locuz verb. Dare / donare forza: infondere coraggio o energia morale.

[19] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 5.57, pag. 109: ma sol ch'eo tegna menti / vostra gaia persona, / obbrio la morte, tal forza mi dona.

[20] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 18, pag. 291.13: Riguardati a mme, e abbi mercé di mei, che la mia anima est fortemente infiammata in del desiderio del tuo amore; e donami forssa come io possa tucte cose sofferire per lo tuo glorioso nome...

[21] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Leandro, pag. 172.6: Ma quando io poteva essere veduto e tu da presso mi guardavi, allora mi davi tu forze, che non m' incresceva.

[22] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 3, pag. 92.34: E dandogli forza l'amore, che 'l portava, vincea la fragilità della vecchiezza...

[23] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 127, pag. 499.19: E Tristano vedendo Isotta tanto dolente, [[...]] affrisse tanto dentro, che 'l sangue lo quale di continovo uscía della ferita, si gli istrisse al cuore, e alquanto gli diede forza e costanza: per la quale forza, secondo che pone lo libro, vivette tre ore più...

- Locuz verb. Farsi forza: infondersi coraggio in vista di una difficile prova.

[24] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 14, vol. 2, pag. 256.34: ma dall' altro lato temea la vergogna, se non vi entrava, perchè era Pasqua: e però pur si fece forza, ed andò all' uffizio, ma stava molto timido.

4.1 Tenacia nel perseguire la realizzazione di uno scopo.

[1] Pucciandone Martelli (ed. Avalle), XIII sm. (pis.), 8, pag. 148: e rengna in me sì vertudiosamente / Amore, ke 'n tale loco o' lo coragio / mi fa stare, ke certo non-sagio / seria, se stesse sença força niente.

4.1.1 Fras. Mettersi a forza: impuntarsi ostinatamente.

[1] a Lett. rag., 1313 (2), pag. 88.8: Unde nui sì ve preghemo sì come bon sinore che nui no(n) siamo p(er)denti d(e) quisti dr., ché elo fo adinsemble co(n) nui i(n) tute cose, (e) i(n) bene (e) i(n) tuto, (e) poi sì se mese a força (e) no(n) volse pagar, ma sì andà via elo (e) co(n) tuti quili li qual nui sì se mandasemo lalmentando a Deu (e) a vui.

4.2 Integrità morale.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 5.94, pag. 110: e sì son donne assai, / ma no nulla per cui / eo mi movesse mai, / se non per voi, piagente, / in cui è fermamente / la forza e la vertuti.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 33, vol. 3, pag. 342.2: Magnanimità, che è chiamata forza, s'ella intra in tuo coraggio, tu viverai a grande speranza franco e sicuro e lieto.

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 112, pag. 369.16: Colui, di cui tu mi scrivi, non ha punto di forza, egli è del tutto dato a' vizj, e simigliantemente è indurato, e corrotto.

4.3 [Relig.] Energia spirituale conferita al credente dalla fede in un'entità soprannaturale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.306, pag. 165: Mesere, ecco l'omo battizato: / èglie opporto forza con mastrìa, / che contra lo Nemico sia armato, / che possa stare en sua cavallarìa...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 10, vol. 2, pag. 216.22: e la buona volontà, e forza, che abbiamo in Dio servire, Egli in prima per grazia ci dona.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 55, pag. 162.17: A Lisa mi raccomanda e con forza, che conoschi e ami il suo Creatore, e Margarita che preghi Dio per me...

[4] a Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 70, pag. 75.16: Niente è impossibele de quello che Cristo ne comanda se nu volemo pur meter le forçe che è in nu.

- [Con rif. a un'entità soprannaturale] Locuz. verb. Dare / donare forza: infondere energia spirituale.

[5] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 8.17: e plaça a Deo dare a me gratia e força de fare quelle cose, che a vui sciano a plasere.

[6] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1702, pag. 81: E Deu qe ne consent a dir / Ne dïa força de conplir / L'ovra e la fé entregamente / Con tuto 'l cor e con la mente.

[7] Poes. an. ven. (eug.>umbr.-march.), XIII t.q. (3), 124, pag. 19: Pregàne Deu cun la sancta Maria / ke ne dia força e ballia / de ben far tutavia / e di 'spugnare la risia.

[8] Lett. sen., XIII u.v., pag. 51.11: l' alto Iddio omnipotente del suo amore accenda et renpia e' vostri animi, diriççi le vostre operationi et dievisi força et vectoria contr' a' vitii et le temptationi...

[9] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 33, pag. 117.27: e prigaulu multu ki illu divissi prigare Deu, ki dessi tanta forza a sanctu Gregoriu ki illu potissi diiunare killu sabbatu sanctu.

[10] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1716, pag. 395, col. 2: Or Deu per lu sou amore / ci dea forsa et vigore / che sempre conoscamo / illu, da cui agiamo / allo mundu bono statu...

4.4 [Relig.] Una delle quattro virtù cardinali e uno dei sette doni dello Spirito Santo.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 2, pag. 26.7: E [[le virtù]] sono ne la volontà dell'uomo, sì come iustizia e temperanza e forza, e somiglianti virtù delle quali noi parleremo in questo libro.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 18.31: Prudenzia guarda la ragione ch'ella non sia ingannata, temperanza guarda l'amore ch'elli non sia corrotto, forza guarda la vertude ch'elli non sia vinto...

[3] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 12.123, pag. 58: Contrita penitenza / fondisi in umiltà e in giustizia, / forza, larghezza, temperanza pura, / e da prudenza modo abbi e misura...

[4] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De le virtù cardinale, vol. 1, pag. 151.14: Queste IIIJ cosse som appellay prudentia, la t(er)za forza, la qua(r)ta iustixia.

[5] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 110, pag. 144.28: Prudentia guarda la rasuni, ki illa non sia ingannata; temperantia guarda l'amuri, ki non sia corruttu; força guarda la virtù, ki illu non sia vintu, et sì est força grandi virtuti per la quali lu animu di l'omu sta fermu...

5 Capacità di coercizione sulle persone e sulle cose (anche rif. a entità astratte).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 26, pag. 55: Dis lo Segnor a l'anima: «Conserva toa bontá. / Sover lo corp te do e forza e libertá / Ke tu 't poss ben deffende da soa perversitá.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 13, pag. 255.15: L'ottava cosa, che salva il reame, si è che 'l re abbia forza e potenza per punire ei malfattori e quellino che vanno contra drittura...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 74, vol. 3, pag. 484.6: tutta la forza del signore cade immantinente che egli comincia a perdere giustizia...

[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), App., pag. 392.30: Vi rendo mia cavallaria e tutti fatti e tutte prodezze e tutti aldimenti mi conviene ora mai lassare, e io le lascio male mio grado, chè forza di morte me lo fa fare.

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 25, pag. 33.29: et elli sì combattono per difendare la forza d'alquanti ricchi uomini che tutti li altri vogliono sottomettare...

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 7, vol. 1, pag. 133.23: ciò fu come una confessione, che la maestà e la forza del popolo era maggiore, che quella del consolo.

[7] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 223.12: Ma la fortuna in Tullio Servio mostroe massimamente le forze sue, dando lui re a questa cittade ne la quale nacque servo...

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 8, pag. 370.14: O santa Venus, aiutami nel tuo natale luogo. Non mi far perire là ove tu nascesti e dove tu più forza che in altra parte dei avere.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 166.32: ma niente el ghe poè noxe', ançe ghe çovò grandissimamente, e quella crudelitae e forçça tyrannica aquistò per lor tropo maior gloria...

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 133, vol. 2, pag. 334.4: il detto imperadore per abassare la forza della Chiesa e del re Ruberto continuamente co' suoi danari mantenea la guerra agli usciti di Genova...

[11] Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.), 30, pag. 409: «[[...]] dali vostre peccate gitive e penititi, / ca non vale recceze, né sapere di core / né forza di parente, né rëale amore, / [[...]] né arme né ssegnore».

[12] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 11, pag. 20.16: Di queste cose non si può l' uomo liberare per disciplina, né per uso, perocché la natura usa la forza sua, ed ancora in quel che son forti, e rubesti.

[13] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 11-20, pag. 41.26: Mostrami con quali armi, con qual giurisdizione, con qual forza ella t' abbia qui a piagnere e a dolerti menato, o ti ci tenga!

[14] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 20, pag. 580.16: da poscia che lli tyranni ànno persa força in le provincie o per parcialità de le terre li regimenti enno stati occupati in molte città e terre, [[...]] enno in dicte efforcevelmente usurpate dative e gabelle...

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 364, pag. 80: Et poi misero in ordene che se facesse pace / Fra Bagno et le castella, de poy che ad re piace; / Ad chi plu li desplaque, sì se llo durò in pace; / Dove la forza supra, la rascione sogiace!

[16] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 55, vol. 2, pag. 203.21: I signori di Milano [[...]] erano di gran podere, sicché perché alcuna volta perdessono loro gente d'arme, di presente per la forza del danaio erano riforniti di nuovo, e possenti a tornare in campo meglio che prima.

[17] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 422.18: ma maravigliavansi coloro che non sanno quanta sia la forza del diavolo non solamente ne' corpi degli uomini ma anche ne' cuori...

[18] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 877, pag. 382.29: Ma tanto era la forza degli artefici, che in ogni cosa di diliberazione vinceano ne' consigli ciò che volieno...

- Locuz. verb. Avere forza (in, su, contro, inverso, sopra qno o qsa): esercitare un'influenza o detenere un potere coercitivo (su qno o qsa).

[19] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.59, pag. 191: Madonna, non n'ò pietanza / di voi, ché troppo mi 'ncanni: / sempre vivi in allegranza / e ti diletti in mie' danni; / l'amor non à i[n]ver voi forza, / [per]ché tu non ài fermagio...

[20] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 977, pag. 61: Se 'l corpo à ben quel qe li plaça, / No <l>i cal de l'anema com ela faça, / Mai ella no<n> à força niguna / Contra la gola q'è enportuna.

[21] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 25.12: Et certo chi avea forza e podere sopra altri molti non averia patito divenire pare di coloro ch' elli potea segnoreggiare...

[22] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 26, vol. 1, pag. 280.11: Al tempo loro li Saracini di Persia ebbero grande forzacontra li cristiani, e guastarono Ierusalem, ed arsero le chiese...

[23] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 42, pag. 63.4: E perciò che Dio in tanto si parte da l'omo e l'omo da lui per suo peccato, sì ae forsa lo dimonio sopra lui di farlo perire in anima e in corpo...

[24] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 78, pag. 377.28: quel demonio [[...]] in questi [[Giudei]] ebbe tanta forza, che eziandio a lloro gli fece adorare, e certi re del popolo de' giuderi gli adoraro.

[25] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 3, pag. 6.30: sicché, per ancora, il diavolo non avea forza contro a di lei perché vivea iustamente.

[26] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 539.29: puoi referire, ch' elli parli di Beatrice, in quanto ella fue tra' mortali corporalmente, che aveano tanta forza le sue bellezze in Dante, che toglievano di lui ogni male pensiero...

[27] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 61, pag. 135.17: necessità non ha alcuna forzain colui, che fa le cose di grado, e con buon volere.

[28] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 17, vol. 2, pag. 36.16: Il Dalfino di Vienna, e il Duca d'Orliens [[...]] si fuggirono del campo, [[...]] degni non di titoli d'onori, ma di gravi pene, se giustizia avesse forza lloro.

[29] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 174.1, pag. 230: Fera stella (se 'l cielo à forza in noi / quant'alcun crede) fu sotto ch'io nacqui...

[30] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 42.12: «Or me diti, cavaler» ciò dixe miser Tristan «e se vuj trovase Tristan e vuj avisi força sovra luy, lo metrisi vuj a morte?».

5.1 [Con rif. a Dio, alla Madonna o ai santi].

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 641, pag. 622: No è marqes, dus ni emperator, / né apostolico, re né altro segnor / qe possa aver vertute né valor / se no da Ti [[scil. verasio Salvator]], ch'as la força e 'l vigor.

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 2 (5), pag. 233.16: S'ello fosse plaçuto al segnore Deo k'à la força e la v(er)tude de tute le cose, bene potea la gente fare riccha cumunale m(en)te...

[3] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1709, pag. 81: Quand lo Segnor verà a nui / E nui sarem<o> denanti lui, / Q'el ne besognarà respondre, / Qe noi no se porem ascondre, / Con sì gran força de' vegnir / Qe no se pò pensar né dir.

[4] Framm. Uguccione, XIII (ven. eug.>umbr.-march.), 18, pag. 117: La qual gloria quel ne dia / ke n'à la força e la ballia.

[5] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 718, pag. 42: servitio te agio factu, regina belledissima: / aiùtame e guàrdame con toa forsa sanctissima.

[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 41, pag. 88.20: La forza d'Iddio è scesa in questo corpo, e muove, e mantiene l'animo alto, e ammisurato, il quale tutte le cose trapassa, siccome vili, e minori di lui...

[7] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), Prologo, pag. 30.5: e Sidrac disse: messer lo re, non vi isgomentate, ché la forza di Dio del cielo è maggiore che lo 'ngegno del diavolo...

5.2 [Con rif. all'amore, anche personificato]. Forza d'amore: pervasivo influsso del sentimento amoroso che si manifesta nei pensieri e nelle azioni dell'innamorato.

[1] Pallamidesse Bellindote (ed. Monaci), a. 1280 (fior.), 7, pag. 292: Biasimo, amore, tua forza, / che 'n tale podere m'ài miso / ond'agio perduto riso...

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1286) 9.12, pag. 21: Po' ch'al vostro comando / som per forza d'amare, / no me deza sdegnare / gentil madona de valor complita.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 12 parr. 1-9, pag. 44.7: [[io, scil. Amore]] voglio che tu dichi certe parole per rima, ne le quali tu comprendi la forza che io tegno sopra te per lei...

[4] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 30.20, pag. 532: Poi che mi vider così sbigottito, / disse l'una, che rise: / «Guarda come conquise / forzad'amor costui!»

[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 278, pag. 307.3: non v'anoi né non vi sembri villania ciò ch'io vi dicho, perciò che forza d'amore me lo fa fare e dire.

[6] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 11.44, pag. 58: Oh quanto ella parea nel viso offesa / dalla forza d'amor, di che parea / ch'avesse l'alma dentro tutta accesa...

[7] Tommaso di Giunta, Epistole, XIV pm. (tosc.), 1, par. 1, pag. 169.7: Amore [[...]] dice a me: «Seguimi, et narra alla tua amata le mie forze»...

5.3 Potere politico ed economico derivante dalla disponibilità di mezzi spec. finanziari e militari.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 188.20: disse Catellina: «Poi che lla forza del comune è divenuta alle mani della minuta gente et in podere del populo grasso, noi nobili [[...]] siemo divenuti vile populo [[...]] sanza autoritade».

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 17, pag. 121.11: onde Tullio disse: «Neuna força d'i(n)perio è ta(n)ta che mette(n)do paura possa bastare lungame(n)te».

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 17, pag. 167.11: In questa battaglia tutta la forza de' reami d' Asia, cioè del levante, cadde; e tutto l' oriente in podestà di quelli di Macedonia venne.

[4] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 6, pag. 846: Del guasto de Bologna se comença, / como perdé la força e la potença / e lo gram senno cum la provedença / ch'aver solea...

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 26, vol. 1, pag. 280.4: D'allora innanzi crebbe la forza della Chiesa dappresso e da lunga, di là dal mare e di qua...

[6] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 484-534], pag. 152.20: Tutta la força de' reami perisce s'ella cunincia a bilanciare le cose giuste, avere respetto a l'onestà fa cadere l'alte grandigie.

[7] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 351.8: quella Colle se', che, posta sulla fortunata Elsa, del sangue fiorentinesco i tuoi fondamenti s' intrisono; co' danari e sforzo de' cittadini di Firenze le tue forze sono ite in grandezza.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 48, vol. 3, pag. 412.9: si rubellò a' Viniziani la città di Giadra, [[...]] la quale i Viniziani tenieno, per forza e potenzia ch'avieno per mare, tirannescamente e con soperchie gravezze...

5.3.1 Autorità connessa all'esercizio di una carica o di un potere pubblico.

[1] Stat. sen., 1280-97, par. 173, pag. 50.8: statuimo che qualunque omo fusse divetato per suo fatto de la corte, ed elli non si partisse per comandamento del camarlengo, che incontanente si debbia mandare o vero al Bagno o vero a Siena, per la forza de la corte, a le sue proprie spese d[i] colui che fusse divetato...

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 33, pag. 217.6: l'arcivescovo Ruggeri di Pisa, [[...]] colla forza del popol di Pisa, il detto conte Ugolino con tre suoi figliuoli e uno nipote [[...]] fe' morire...

[3] Lett. pist., 1331, pag. 252.24: Adonqua, se potrò fare con belle parole che paghi, farollo; se no', sì userò la força della Chiesa. Se ciò no' valesse, userò dell'altra.

5.3.1.1 Autorità scientifica conferita dal valore di un insegnamento. || (Donadello).

[1] Lucidario ver., XIV, L. 3, quaest. 32.5, pag. 214.17: ma li nostri medici no la pò cognoscero, e quelo che ne sano sì è molto poco, che illi medica per la força de Galieno e de Ypocras, che no ne pote cognoscero ni savero niente quasi.

5.3.2 Facoltà di un signore o di una pubblica autorità di applicare le proprie leggi o di esercitare la propria volontà su cose o persone all'interno di un territorio; giurisdizione.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 13, pag. 214.10: Li cavalieri di Cesare non trovavano ritegno infino che furo a la forza di Roma, là dove erano li senatori e li buoni Romani, la gioventù e la bontà di Roma.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 231, vol. 2, pag. 331.3: se poscia essa terra o vero castello perverrà ne la forza o vero a le mani del comune et del popolo di Siena essa terra o vero castello et tutte le case et hedifici d'essa terra [[...]] si debbiano distrugere et infino a le radici disfare...

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 27, pag. 205.36: Messer Guidotto era malato di gotte; fu traportato in altra parte: dissesi che scampato era nelle forze del Dalfino.

[4] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 84, pag. 39.25: E se le dicte condannagione non pagassi el malfactore infra X dìne puoi che serà condempnato, overo poscia che serà ne la força di Singnore e del Comuno, che le dicte executione personale, secondo co di sopra, se facciano.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 5, vol. 2, pag. 82.11: Comu Cristu fu liberatu da la forcia di li iudei per la sua triumphali resurrecciuni, ki non obstante ki li iudei chircassiru tiniri lu corpu di Cristu sigillatu infra lu sepulcru guardatu da li cavaleri, virtute divina fu resussitatu et glurificatu...

[6] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 301.16: «Eo so' uno de li figlyoli dello re Priamo, lo quale so' presone sotto la forza de Pirro»...

5.3.3 Facoltà di prendere decisioni.

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 169.5: Poi le disse humilemente e cco lieto volto: - Madonna, se vi piacesse, io mi prometto al vostro piaciere chome vostro chavaliere e leale amante. - La reina rispuose: - La forza è tua. - E Paris di ciò le rende grazie; e presela per mano, cchon sua compangnia la condusse infino alle navi...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 78, vol. 1, pag. 701.21: alquanti per gagliardia erano scesi dentro ed entrati per la piccola rottura; e parendo alli asalitori avere la forza delle mura e l'entrata, [[...]] cominciarono a gridare ad alte boci: «Vivano i popolan e muoia il signore!».

- Forza e balia.

[3] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 28, pag. 254, col. 2: ma l'omo cui Dio diè tal savere / et tancta forsa e podere, / [[...]] Dunqua ben par che l'amasse / sovr' ogna cosa ch'ei criasse, / tanto li diè singnoria / et grande forsae bailia...

[4] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 497, pag. 28: Tramìtime força e bailia / Ke lla tegna lavà e forbia / E monda e pura e neta / Tanfino che ll' avri' tolleta...

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 85.121, pag. 415: De' gi dea forza e bairia / de guiarne per tar via, / e omo faza ovra e lavor / chi se' a De' loso [e] onor.

[6] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3084, pag. 130: Secore-me, signor Dio possente, / Da questo rio homo fradolente, / Ni ch'ell'ebia força ny baylia / De condur la persona mia / A soçura ni avolterio / Per so falso dexederio.

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 163, S. Elisabetta, vol. 3, pag. 1448.1: e gittandosi ne l'acqua per leggiadria, venneli meno la forza e la balia del corpo, e non si poté aiutare...

- Essere / stare / venire in forza (di qno): essere sottoposti al controllo o all'autorità di qno (con rif. a individui, con limitazioni della libertà d'azione).

[8] Fiore di rett., red. alfa, a. 1292 (fior.>bologn.), cap. 71, pag. 118.4: Se senato delibera se' presoni citadini di Roma, che sonno in forza de' nemici, son da ricomperare, o no...

[9] Poes. an. tosc., a. 1294 (2), 4, pag. 250: Alquanto scusa l'omo dicer fermo / di cosa, ch'ello palpi o veggia ad occhi: / tal e' languisce crudelment'enfermo / in altrui forza ligato con sprocchi.

[10] Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.), 89, pag. 519: E star in altrù força è gran dollo[r], / quel ke l'à provà lo sent al cor<e>...

[11] Noffo (ed. Gambino), XIII/XIV (fior.), 7.2, pag. 70: Com'uom che lungamente sta 'n pregione / in forza di segnor tanto spietato / che non ama drittura né rragione [[...]], / in simil loco Amor lunga stagione / m'avea tenut', ond'era disperato.

[12] Stat. pis., 1330 (2), cap. 19, pag. 472.29: Et se intraverrà che quel cutale malefactore divegna in della mia forsa, lui punirò et condennerò segondo la forma dei Brevi del Comuno di Pisa...

[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 32, pag. 152.15: Que faran quî çovin chi fon menai prexi o son in forçça d'altri?

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 175, vol. 2, pag. 368.4: e 'l sopradetto Federigo re e Arrigo dogio d'Ostericchi suo fratello con molti baroni furono presi in forza del detto re Lodovico...

[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 22, vol. 1, pag. 43.12: il condussono a Napoli; e però che ll'abitazioni reali tutte erano nella forza de' nimici, il collocarono ad Arco, in Capovana, nelle case che furono di messer Aiutorio.

[16] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 116.8: E quantunque egli ferventemente disiderasse quello che Currado gli offereva e sé vedesse nelle sue forze, in niuna parte piegò quello che la grandezza dell'animo suo gli mostrava di dover dire...

[17] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 76.6, pag. 108: [[Amore]] mi ricondusse a la prigione antica, / et die' le chiavi a quella mia nemica / ch'anchor me di me stesso tene in bando. / Non me n'avidi, lasso, se non quando / fui in lor forza...

- Locuz. verb. Avere / tenere in forza: disporre (di qno/qsa) secondo la propria volontà.

[18] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 42.2, pag. 124: «Per Deo, dolze meo sir, non dimostrate / che in vostra forza aggiate / lo meo disire e 'l core, / ché ne saria langor - tal vista fare».

[19] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 1, pag. 2.3: Ed in questo non prevedere la morte, tutti siamo ingannati. Una gran parte di essa è già passata, conciossiacosaché ella tiene in sua forza tutta l'etade, che è avvenire.

[20] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 475.20: il conte Simone di Chiaramonte capo della setta delli Italiani [[...]] avea in sua forza molte castella e città dell'isola...

[21] a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 67, pag. 164.23: El podestà di Lucha sia tenuto come arà in sua forsa lo dicto ladro vel ladra punirlo secondo li statuti del comune di Lucha.

- Locuz. verb. Dare / mettere / condurre in forza (di qno): affidare (qno) al controllo (di qno).

[22] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 2, pag. 560: È nom<e> del Pare altissemo e del Fig beneeto / e del Spirito Santo, en cui força me meto, / comenz e voig fenir e retrar per rason / un dret ensegnamento...

[23] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2351, pag. 257: s'io questo tacesse, / farei maggio savere, / ch'io fui messo in podere / e in forza d'Amore.

[24] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 9, pag. 54: Guarda no 't met in forza de l'inimig ravax, / Ke tu no sii tradhia il man del Satanax.

[25] Lett. lucch., 1303, pag. 146.27: Unde lo ditto Petrino [[...]] fue preso p(er) li foretani d(e)lla cho(n)trada, (e) del menavano a Luc(cha), p(er)ché lla note si mise bando chiu[n]qua lo pilliasse (e) menasse i(n) forsa di Chomune avesse d(e)lla chamera d(e)l Chomune D fiorini d'oro...

[26] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 9, par. 2, vol. 2, pag. 44.2: non solamente per vertude de premio, ma per temore de pena gli uomene prendano e en força del comuno de Peroscia meneno glie malfatore predicte...

[27] Stat. bologn., 1352, pag. 563.36: e s' el gi avegnese che igli ne atrovaseno alcuna quantitade no debuda che igli abiano albitrio de menare in la vostra força per invegniere lo vero donde la ano avuda...

[28] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 19, pag. 714.21: salvo se egli no gli pigliasseno e dianli in la forcia della dicta corte infra octo dì da ch'egli averanno delinquito in le predicte cose...

[29] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 6.119, pag. 39: Il Padre ama del Figliol la persona / et ogni cosa gli diede in sua força, / et qual nel nato crede àe vita bona...

5.3.4 Libero esercizio della propria autorità (spec. a danno di altri). Forza e licenza.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 247.5, pag. 158: Non far dunque ch'a força d'om posente / italiani cum lor dissensïone, / çentil papa, per mancho di persone, / vengano presi...

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, pag. 49.26: Come è ciò, che 'l demonio ebbe licenza e forza di potere lo figliolo di colui uccidere, il quale pensando che fosse peregrino l' invitò ad albergo?

[3] Novella d'un barone, XIV (fior.), pag. 24.16: O Idio padre onipotente, perchè desti tanta forza e tanta licenza al nimico infernale sopra a questa misera meschina isventurata?

5.4 Estens. Territorio su cui si esercita il dominio di un'organizzazione statale o militare. Forza e distretto.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 17 (66), pag. 242.22: Ma de çò hè da miraviglare e dolere, che nui facendo a plasere (e) honora(n)do li v(ost)ri citadini e fadicando e [i]n p(er)so(n)e (e) i(n) avere i(n) tuta la nostra força e destrecto, che li n(ost)ri subditi spesse fiada ènno robbati i(n) lo v(ost)ro tereno...

[2] Stat. sen., 1301-1303, cap. 21, pag. 19.8: D'ogni balestro a torno ch'esce della forza di Siena, XVIIJ denari kabella; et passaggio XVIIJ denari.

[3] Novellino, p. 1315 (fior.), 18, pag. 171.15: Voi siete quelli che prestavate al mio figliuolo ond'elli mi facea guerra; et imperò, sotto pena del cuore e dell'avere, vi partite di tutta mia forza!

[4] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 95, par. 4, vol. 2, pag. 455.24: E che tutte e ciascune venente [[...]] a la preditta fiera e fiere aggiano e avere s'entendano [[...]] piena e pienissima licentia [[...]] en venire a la ditta fiera e fiere, staendo e retornando e per la citade, contado, destretto e força peruscina.

[5] Gesta Florentin. (ed. Santini), XIV pm. (fior.), pag. 115.14: lo re Charlo [[...]] passò in Provenza per fare la battaglia, [[...]]. Doveasi fare nella forza del re d'Inghilterra, cioè messer Adoardo, a una sua terra ch'à nome Bordello in Guaschogna, la quale battaglia dovea guardare lo re d'Inghilterra.

[6] Doc. fior., 1311-50, 115 [1350], pag. 695.14: Et, come è stato detto a messer Ricciardo [[...]] che si guardi di non fare raunata in força di Firenze, né che si ricetti, dopo iniuria che facesse a' Pistolesi, in sul Contado o Distretto di Firençe...

[7] Stat. pis., 1322-51, cap. 2, pag. 457.15: Et etiamdio sopra tutti et ciascheduni forestieri, di qualumqua parte siano, li quali in della cità di Pisa, o della sua forsa o vero distrecto, con alcuna mercantia u vero chosa, [[...]] pervenisseno et perverranno.

[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 192.8: nientemeno, perché none intendiamo che alcuno malfactore in qualunque modo in nostra força o distrecto si ricetti...

[9] a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 57, rubr., pag. 158.5: Che niuna persona possa mectere in nella città di Lucha suo contado distrecto et forsa niuno oro o ariento filato se non fino o di Cologna.

5.5 Estens. Azione che determina un effetto.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 32, vol. 1, pag. 301.12: Se flegma abbonda più in un uomo, egli è chiamato flegmatico, per la forza ch'ella ha in sua natura.

[2] Ciuccio, Rime, XIII ex. (umbr.>tosc.), ball. 1.26, pag. 21: Tre cose son che fanno / per lor forza strainero / lo core umano da vertù d'amore: / ciò è contraro afanno, / briga d'alcun mestero, / con lor s'ag[g]iunge durezza de core.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 27, pag. 186.8: non ànno forsa le temptationi sue [[scil. del demonio]], però che sono tenebre: et la paraula divina tolle le tenebre.

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 143.20: E s'ella [[scil. la carne]] dimora insalata un ano, o più, o meno, sì diviene chalda e secha per la forza del sale; e alora ingienera mal sanghue, ma ella dona apetito di mangiare.

[5] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 81.13: doncha, s'ello non fosse lo gran challdo del Sol, tute cosse çellerave per la força del fredo de la Luna.

[6] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 386.20: il granello del grano si corrompe per l'umido della terra, e per lo calore del Sole, e fassi prima erba, e poi per lo processo del tempo, e la forza de l' umido nutritivo, e del calore seccativo si matura, e grano perviene.

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 10, cap. 10, pag. 240.19: si vuole bagnare il prato anzi ch'egli abbia fatto il suol duro; acciocchè la forza del troppo omore corromperebbe la corteccia del prato.

[8] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 83, pag. 228.30: Siccome 'l mosto rompe le vasella, e mescolasi sotto sopra per la forza del su' calore; così l'uomo caldo di vino, getta fuori, e manifesta ciò, ch'egli ha nel cuore.

[9] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 64, col. 2.33: Onde il lavoratore quando sostiene la forza del sole, quando la rugiada el iaccio, fende anche la terra con ferri...

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 10, pag. 251.13: quantunque Amore i lieti palagi e le morbide camere più volentieri che le povere capanne abiti, non è egli per ciò che alcuna volta esso fra' folti boschi e fra le rigide alpi e nelle diserte spelunche non faccia le sue forze sentire...

[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 80, pag. 201.2: fronde de liva et voi de livastro virde co l'assung(n)a vecchia peste b(e)n et posto sop(ra) lu loco infi(r)mo et chavalchese uno poco, ch(e) la força dellu medecam(en)to ne entre b(e)n...

5.6 [Astr.] Influenza esercitata da un corpo celeste o da una costellazione in virtù della sua posizione relativa nel firmamento (in base alla concezione tolemaica degli astri).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 2, pag. 76.2: se noi li ponemo ambedoi asieme, sarà Iupiter e·llo cerchio più debele, ché non averà forza e·llo cerchio più che e·ll'una de le parti.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 8.7: E quando il sole è dentro a leone, egli ha sì grande forza, tre dì anzi calendi d'agosto infino a undici dì all'entrata, oltre lo letto del suo corso qua e là, tanto ch'egli bagna tutta la terra...

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 9.691, pag. 168: Quando nell'aere tu vedrai molti archi / E ciò si forma là nel mezzo giurno, / Se di pensiero ciò la mente carchi, / Vederai l'aere a pochi dì turbare / Per la forza di Marte o di Saturno / Se l'altro cielo non fa varïare.

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 559.22: Indi andatone in Persia, si diede a informare de la sottilissima prudenza de' Maghi; da' quali li movimenti delle stelle e li corsi de' pianeti, e di ciascuno la forza, e la proprietade, e lo effetto benignissimamente dimostrato, con ammaestrevole animo apprese.

[5] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 2, pag. 137.16: Grande virtude e gran força ae in questa figura di Sagittario, e grandi segreti d' opere sono incerrati in lei.

[6] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 811.30: E dopo i riposati affanni con diliberato consiglio diede ordine alla nuova Tebe e sotto antiveduta costellazione, Marte dimorante nelle sue forze, a riverenza di lui fondò le mura di questa...

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 127.31, pag. 171: In ramo fronde, over viole in terra, / mirando a la stagion che 'l freddo perde, / et le stelle miglior'acquistan forza, / negli occhi ò pur le violette e 'l verde...

[8] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 8, pag. 139.11: Rispondo ch'egli è nato sotto maggiore pianeto, il quale è Dio, che ha armato ciascuno d'anima libera a potere contastare e confondere la forza del pianeto.

5.7 Estens. Entità umana, naturale o spirituale dotata di potere superiore alla volontà individuale.

[1] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 48.5: e se alquna forza mi sopresserà, inazi periamo che, e quegli e noi, p(er) una pestilenzia de la repu(blica).

[2] Poes. an. perug., c. 1350, 524, pag. 30: Forse che mo resurge forza alchuna / che cie vendecherà dei nostre dannj / retribuendo a noi d'umeltà muna.

5.7.1 Insieme delle energie e delle leggi naturali che agiscono indipendentemente dalla volontà umana.

[1] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 122, pag. 381: Et questo mette, prima che nel fondo / salga del grembo, per força che faccia / correr altrui nell' operar giocondo.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 222.7: Così li laghi e' fiumi ingenerano isvariate forze.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 239.18, pag. 302: Ella si sta pur com'aspr'alpe a l'aura / dolce, la qual ben move frondi et fiori, / ma nulla pò se 'ncontra maggior forza.

[u.r. 27.02.2023; doc. parzialm. aggiorn.]