VEDOVAGGIO s.m.

0.1 vedovaggio.

0.2 Da vedova o vedovo.

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.).

0.5 Locuz. e fras. fare vedovaggio 1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Condizione della persona a cui è morto il coniuge; periodo di tempo che si trascorre in tale condizione.

0.8 Maria Fortunato 14.10.2015.

1 Condizione della persona a cui è morto il coniuge; periodo di tempo che si trascorre in tale condizione.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 28, pag. 447.11: e vedova fatta - per lo qual vedovaggio [si] significa lo senio - tornò Marzia dal principio del suo vedovaggio a Catone...

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 6, cap. 8.37, pag. 229: Se vecchia rimanesse o lì apresso, / Lodo che, come sente il suo milgliore, / In casa del marito o nella sua / Tenga suo vedovaggio honestamente.

[3] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 13.32, pag. 595: ond' io ti vo' blasmare, / ché, quando un om prende diletto e posa / di sua novella sposa - in questo mondo, / breve tempo lo fai viver giocondo, / ché tu lo tiri a fondo, / poi no ne mostri ragion ma usaggio, / donde riman doglioso vedovaggio.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 38, pag. 279.25: Vedovaggio di due anni basta all'amante morto.

- Locuz. verb. Fare vedovaggio: rimanere nella condizione di chi è vedovo.

[5] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 31.11, pag. 390: Non vi recorda di Montecatini, / come le mogli e le madri dolenti / fan vedovaggio per gli ghibellini?