VEDOVETTA s.f./agg.

0.1 vedoeta, vedoete, vedovecte, vedovetta, vedovette.

0.2 Da vedova.

0.3 Colori rettorici, XIV m. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Colori rettorici, XIV m. (fior.).

In testi mediani e merid.: Dom. Scolari, c. 1360 (perug.).

0.7 1 Lo stesso che vedova (con connotazione affettiva). 2 Agg. Privo (di un congiunto). 2.1 Fig.

0.8 Maria Fortunato 14.10.2015.

1 Lo stesso che vedova (con connotazione affettiva).

[1] Colori rettorici, XIV m. (fior.), pag. 20.8: vegga tutta la città di Bolognia quanta superbia e avarizia regnia in Romeo, il quale per sua arroganza vuole soggiogare tutta Bolognia, e per sua avarizia vuole occupare i beni delle vedovette e degli orfani di Bolognia!

[2] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 170, pag. 14: U' sono i duo coltelli, / che Petro nostro oferse a mia defesa? / Non ò bisongno mo di poverelli / de vedovecte nè de miserabili, / poi che chonven prorunpere ai flagielli.

[3] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae II.119, pag. 255: Non fia Judith, la vedovetta ardita / Che fe' il folle amador del capo scemo.

[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, madr. 2.4, pag. 328: Veniti, amanti, a la lizadra festa; / done maritat'e son vedoete / che berna con zirlande de cinestra...

2 Agg. Privo (di un congiunto).

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 41.84, pag. 109: perchè 'n un dì la madre / Di tre figliuol rimase vedovetta.

2.1 Fig.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 43.126, pag. 124: Deh! non voler, che le belle casette / E' gran palagi, e' morbidi abituri, / D' abitator rimanghin vedovette.