0.1 senechia, senetta.
0.2 Lat. senecta.
0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7.
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Elisa Guadagnini 07.10.2015.
1 La terza età della vita umana, lo stesso che senettute.
[1] Gl Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 27, pag. 434.5: Veduto e ragionato è assai sofficientemente sopra quella particola che 'l testo pone, mostrando quelle probitadi che alla gioventute presta la nobile anima; per che da intendere pare alla terza parte che comincia: è nella sua senetta, nella quale intende lo testo mostrare quelle cose che la nobile natura mostra e dee avere nella terza etade, cioè senettute.
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 14.21, pag. 223: Etna vedi, che il fuoco sfavilla / per due bocche, con mugghi, in su la vetta, / sì che vi fa tremar presso ogni villa. / E, con tutta la fiamma che fuor getta, / veder si può canuto in tutto l'anno, / sì come un vecchio fuor di sua senetta.
[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 37.3, pag. 123: Il mio desire ha sì ferma radice / Ne gli occhi di mia giovene angioletta, / Che nè per nuova età nè per senetta / Può perder fronde...
2 Consunzione, disfacimento fisico. || (Parodi, Etimologie genovesi, pp. 266-67).
[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 74.32: Sençça questi aitorij e altri someglienti no porravan scampar né stechir hi fantin, ma coverravan murir o provar le gran catevetae e vive' in senechia.