VÌTTIMA s.f.

0.1 vittima, vittime; f: victima.

0.2 Lat. victima (DELI 2 s.v. vittima).

0.3 f T. Alderotti (?), Etica di Aristotele volg., a. 1295 (fior.): 1; Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: f T. Alderotti (?), Etica di Aristotele volg., a. 1295 (fior.); Dante, Commedia, a. 1321; a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.).

In testi sic.: f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Nella Roma antica:] animale o persona che è consacrata a una divinità o è uccisa in suo onore, durante un rito sacrificale. Estens. [Detto di una persona:] chi è privato con la violenza dei possessi, della libertà o della vita, per il sopraggiungere di eventi cui è impossibile opporsi o per il deliberato intervento di qno.

0.8 Elisa Guadagnini 27.07.2015.

1 [Nella Roma antica:] animale o persona che è consacrata a una divinità o è uccisa in suo onore, durante un rito sacrificale. Estens. [Detto di una persona:] chi è privato con la violenza dei possessi, della libertà o della vita, per il sopraggiungere di eventi cui è impossibile opporsi o per il deliberato intervento di qno.

[1] f T. Alderotti (?), Etica di Aristotele volg., a. 1295 (fior.), L. VIII, cap. 5, pag. 37r.36: et perciò si furono trovate le solennitadi delle Pasque et le oblaçioni de' sagrificii et le imolationi delle vittime et le congregationi delle cittadi: acciò che di queste cose nasca conpagna et amore intra lli prossimi... || Si preferisce a <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 43, vol. 3, pag. 135.5.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 20.68, vol. 2, pag. 338: Carlo venne in Italia e, per ammenda, / vittima fé di Curradino...

[3] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 61-69, pag. 405, col. 1.12: Vittima fe'. 'Vittima', sí come dixe Jsidoro nel libro delle Ethimologie, si è a dire 'sacrificio'.

[4] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 14, 82-90, pag. 326, col. 1.5: Olocausto si è quando se fae intero sacrifitio, o vero vittima, çoè de tutta la cosa; sacrifitio proprie quando se fa vittima puro della parte.

[5] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 266.2: Quelli della terra atribuirono a Dio questa cosa per accrescere divozione in loro, e religione alli Dii; e fecione grande oblazione e vittima a Dio Jove, e Bacco.

[6] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 364.15: onde il testo dice, che nne fece vittima, cioè quello sacrificio, che è dopo le vitorie avute delli vinti nimici.

[7] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 126-147], pag. 165.10: Elgli nonn è morto per l'armi di Cesare, [[...]] èe caduto ne' bisavoli, vittima del donato regno. || Cfr. Luc., Phars., IX, 132: «cecidit donati victima regni».

[8] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 407.22: Ma parla così, poichè l'à ferito: Elli à questo; questa è migliore vittima data ai grandi Dei. || Cfr. Verg., Aen., XII, 296: «haec melior magnis data victima divis».

[9] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 42.7, pag. 460: ma sopra tutti gli altri Citerea / li piacque più il giorno d' onorare / con incensi e con vittime pietose, / e nel suo tempio ad adorar si pose.

[10] Gl Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 11, vol. 2, pag. 226.36: La ubbidienza ragionevolmente si prepone alle vittime, perciocchè per le vittime, cioè sagrificj, si sagrificano a Dio le carni degli animali, o altre cose temporali, ma per ubbidienza l' uomo sagrifica, e mortifica la propria volontà.

[11] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 8, par. 9, pag. 240.14: Ma io mai non commisi cosa onde giustamente verso me si potessero o dovessero turbare gl' iddii: continuamente gli ho onorati, e con vittime sempre la loro grazia ho cercata...

[12] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [IX.10], vol. 6, pag. 347.23: E quelli che quivi erano introdutti, sì come vittima erano dati alli sacerdoti... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 131, vol. 3, pag. 253.26: incontanente il detto meser Francesco, uomo di grande autorità e valore, con due suoi figliuoli i Pisani mandaro legati a Milano; a ccui meser Luchino fece tagliare la testa. E per tale vittima si fece la lega e compagnia da meser Luchino e Pisani...

[14] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 427, vol. 2, pag. 234.1: Victima esti lu sacrificiu. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[15] Gl Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 42.7, pag. 460.3: [vittime]: sacrifici.

[16] Gl f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 333-34], pag. 31r.27: Agamenon [[...]] fo victima, çò è sacrificio, dela muier soa Clitemestra, la quale el fé amaçare, sì como se amaçava li thori, deli quali se fieva sacrificio ali domenedii. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[17] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 20, 61-69, pag. 473.25: Vittimafe di Curradino; cioè fece sacrificio di lui, che l'uccise iniustamente e lui e li altri, come ditto è...

[18] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. XIV: Al presente io, ultima vittima di perfidi uomini, dico che queste saranno crudeli purgazioni che voi, poveri e cacciati per ogni tempo, stiate in questo esilio d'oste. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[19] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 27, pag. 424.5: Secondo questi prieghi tagliate le interiora crude della vittima, sì come costume è, in mare le gittò, e con la tromba diede segno di partire.

[20] Gl Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 22, vol. 1, pag. 109.3: Ed egli disse: ecco lo fuoco e le legne; dov' è la vittima, cioè la bestia, dello sacrificio? || Cfr. Gen. 22.7: «ubi est victima holocausti?».

[u.r. 22.11.2019]