0.1 semiviva, semivivi, semivivo.
0.2 Lat. semivivus (DELI 2 s.v. semivivo).
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 2.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.5 Locuz. e fras. cadere semivivo 1.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Nicola Pacor 30.09.2016.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 21, pag. 155.24: piangendo forte si recò la semiviva Biancifiore in braccio, temendo forte che la misera anima non avesse abandonato il corpo e mutato mondo...
[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 44.7, pag. 618: tra le sue donne cadde, in quelle guise / che fan talor, poi tagliata è la spina, / le bianche rose per lo sol succise; / e semiviva fece dubitare / di morte a chi la potea rimirare.
[3] Gl Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 11, 44.7, pag. 618.7: [semiviva]: tramortita.
- Locuz. verb. Cadere semivivo: svenire.
[4] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 5.29, pag. 22: Le cocche de' loro archi in man voltorsi / e d'ira accese più s'assicuraro / e più si fer vicine all'un degli orsi, / e 'n sulla testa sì forte i donaro, / che cadde semivivo...
[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 57, pag. 335.33: egli tutto si cambiò nel viso, e sanza rispondere parola, ristretto tutto in sé, quivi semivivo cadde, e dimorò tanto spazio di tempo in tale stato, che alcuno non era che morto nol riputasse.
[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 2, par. 14, pag. 71.3: semiviva caddi nelle braccia della mia serva; e dopo non piccolo spazio, aiutata da lei fedelissima, con freddi liquori rivocata al tristo mondo, mi risentii...
2 Fig. In una condizione di smarrimento e perdita di controllo.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.280, pag. 164: Or non se tarde ad esser medecato [[il genere umano]]: / si tu [[il Cristo]] nol fai, non è chi n'aia cura; / da tutta gente si è desperato / e semivivo sta en grann'affrantura.
[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 22.9, pag. 35: Semivivo mi posso conparare / a l'enfermo che 'l caladis no clina: / cum fuçe mostra che no pò canpare.
[3] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 38.3, pag. 129: Quando 'l pensiero l'animo conduce / Non per dritta vertute intelletiva, / Ma come in semiviva, / M'aparve a la foresta veder luce...