FORTEZZA (1) s.f.

0.1 ffortezza, forteça, fortecça, forteçça, forteçe, fortecia, fortecza, fortecze, fortesa, fortessa, fortesse, forteza, forteze, fortezza, fortezze, forticza, fortiza, furtiza, furtizza.

0.2 Lat. volg. *fortitia (DEI s.v. fortezza 1).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Scritti spirituali ven., XIII; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.); Elucidario, XIV in. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; a Poes. an. bologn., 1312-15; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Lett. bologn., XIV pm.; a Doc. ravenn., 1354; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Poes. an. savon., XIV; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. Montecassino, XIV (luc.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Nota fortezze femm. sing., del tipo che continua la quinta declinazione lat. (cfr. Rohlfs § 355), in Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 32, pag. 576.24: «la molta soa forteze»; Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 87.17: «tutta la fortezze».

Locuz. e fras. a fortezza 1.9.1; essere in fortezza 1.7; fortezza d'amore 6.1; fortezza d'animo 1.3, 5.1; fortezza del corpo 1; fortezza dell'animo 5.2; fortezza di corpo 1; fortezza di Dio 5.4; fortezza di gente 3.2; fortezza di membra 1; fortezza di mente 1.3; fortezza virile 5.2.

0.7 1 [Come proprietà di un essere animato:] vigoria del corpo e delle membra che garantisce notevole potenza fisica e capacità di sopportare le fatiche. 1.1 [Spec. al plur.:] energia fisica di un essere animato. 1.2 Condizione di salute e buon funzionamento dell'organismo e delle sue membra. 1.3 Fervore delle facoltà intellettive. Fortezza d'animo, di mente: saldo equilibrio della mente. 1.4 [Con rif. a una situazione di opposizione o di scontro (spec. militare):] vigoria ed efficacia (spec. offensiva), capacità di attaccare e di combattere validamente. 1.5 [Come caratteristica materiale di un oggetto:] carattere di ciò che è robusto, resistente, compatto. 1.6 [Con rif. a un luogo:] insieme di caratteristiche che ne ostacolano l'accesso o la conquista. 1.7 Insieme delle condizioni che difendono dai pericoli esterni. 1.8 [Come proprietà di un'entità concreta o astratta:] idoneità a esercitare validamente un'azione che determina un effetto, efficacia. 1.9 Ciò che consente di essere stabile (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 2 Moto impetuoso e volontario (applicato contro una resistenza) allo scopo di ottenere un effetto. 2.1 Impiego di energia (fisica o morale) di entità inconsueta (allo scopo di ottenere un effetto). 2.2 Estens. Qualità di ciò che è intenso. 3 Costrizione fisica o morale esercitata nei confronti di qno. 3.1 [Con rif. a un conflitto militare:] capacità di piegare l'avversario con le armi. 3.2 Fig. Insieme di truppe armate organizzate gerarchicamente a disposizione di un capo militare. 4 Ciò che è disagevole e faticoso. 4.1 [Con rif. a un testo:] carattere di oscurità o di non facile comprensibilità. 4.2 [Con rif. a un sapore:] carattere di ciò che è aspro, agro, pungente. 5 Insieme di doti morali di un individuo che si manifestano nell'azione virtuosa. 5.1 Capacità di sopportare le tribolazioni della vita o di resistere alle tentazioni. 5.2 Capacità di affrontare i pericoli senza esporvisi con eccessiva temerarietà e senza lasciarsi vincere dalla paura. 5.3 Capacità di esercitare una dote morale o spirituale con fervore e costanza. 5.4 [Relig.] Energia spirituale conferita al credente dalla fede in un'entità soprannaturale. 5.5 [Relig.] Una delle quattro virtù cardinali e uno dei sette doni dello Spirito Santo. 6 Capacità di imporre la propria volontà sulle persone e sulle cose (anche rif. a entità astratte). 6.1 [Con rif. all'amore, anche personificato]. Fortezza d'amore: pervasivo influsso del sentimento amoroso (anche come amore cristiano). 6.2 Estens. Azione che determina un effetto. 6.3 [Astr.] Benefico influsso esercitato da un corpo celeste o da una costellazione in virtù della sua posizione relativa nel firmamento (in base alla concezione tolemaica degli astri). 7 La maggior parte o la più importante, il grosso?

0.8 Marco Maggiore 21.09.2015.

1 [Come proprietà di un essere animato:] vigoria del corpo e delle membra che garantisce notevole potenza fisica e capacità di sopportare le fatiche.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 32, pag. 576.24: Et quello nollo lassao per essi, ma se infense levare de quello loco et adcostaose ad lo rege, et per la molta soa forteze desprezao tutti quelli, et prese lo rege co la mano et portaolo pesoli fi ad le mura de Roma...

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 81, pag. 96.8: Da le cose che s'apartengono al corpo si può dir bene e male d'alcuna persona da quattro cose che son bontà del corpo solamente, cioè: leggereza, forteza, sanità, e belleza.

[3] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 68.8: la beltà e la giovenezza e fortezza e richezza, tutto torna subito a neente...

[4] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.13: Rinoceron è bestia crudel, indomita, et è de tanta forteza, che benché la fia presa, alcun no la pò tegnir...

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.210, pag. 313: semper vai corrando forte / jornaa fazando enver' la morte; / unde tu sei, tuta via / aspeti morte e marotia / ni forteza ni zoventura / tojer te pò quella ventura.

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 362.11, pag. 224: El senno di povero pocho çova, / com'è de la beltà d'una puitana, / o se nel matto forteçça si trova.

[7] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 101.19: Or potrete voi gli elefanti di grandezza, i tori di fortezza, i tigri di leggerezza avanzare?

[8] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 3.11: Cogliesi dunque che l'autore fosse d'etade di XXXV anni, quando cominciò questa sua Opera. Questa etade è perfetta; ha forteza, ed ha cognizione.

[9] Lucidario ver., XIV, L. 3, quaest. 106, pag. 252.2: E la forteça de Sanson serà per la maior flevoleça che sia apo la forteça che averà li electi del paradiso...

[10] Esopo ven., XIV, cap. 15, pag. 17.6: molte fiade la astucia e 'l scaltrimento venze la forteza.

- Fortezza di / del corpo / membra. || Anche in correlazione con fortezza d'animo e sim.

[11] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 20, pag. 62.27: coloro che l'elezione de' cavalieri fanno, avvegnachè nell'approvare, in tutti richieggiano statura di certa grandezza, e fortezzadi corpo, ed allegrezza di volto, in certi è talotta bisogno ad approvargli che abbiano scienza di sapere fare ragione...

[12] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 23, pag. 24.11: La fortezza del corpo a que' di Numanzia niuna cosa giovò; il saver dell'arme color di Cartagine difender non poté...

[13] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 73, vol. 3, pag. 482.9: Chè se tu vuoli comparare li beni del corpo a quelli di ventura, io dico che sanità è meglio che fortezzadi corpo.

[14] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 5, pag. 20.13: Quella cosa che più adorna e commenda l'umana operazione, [[...]] sì è l'abito di quelle disposizioni che sono ordinate allo inteso fine: sì com'è ordinata al fine della cavalleria franchezza d'animo e fortezza di corpo.

[15] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 1, cap. 2, par. 1, pag. 35.2: Fortezza di corpo spesso è contraria a vigore d' animo.

[16] Stat. assis., 1329, cap. 1, pag. 164.13: se sonno de etade legetema, cioè de più de xx anni, entro alla quale etade non volemo che veruno sia recevuto, se no per forteça de corpo o per endustria de senno...

[17] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 12, pag. 667.14: Costoro possono darci ammaestramento, che per soperchia fortezzadi membri s' impigrisce il vigore della mente...

1.1 [Spec. al plur.:] energia fisica di un essere animato.

[1] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 6.60, pag. 583: Se Sofferenza mi venisse meno, / sappiate, donna, che le mie fortezze / non dureranno contra vostr' altezze...

[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 10, vol. 8, pag. 488.8: [71] Ma se tu ti confidi nelle tue fortezze, iscendi a noi al piano campo, e proviamo quivi insieme...

1.2 Condizione di salute e buon funzionamento dell'organismo e delle sue membra.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 3c, pag. 65.15: se quello del cielo e de le pianete fusse en corso, tutto e·ll'aire subitamente movendosi (et) inpetuosamente nostro reposo turbaria, [[...]] e la nostra natura recevaria grande alteratione, né non posso considerare ke la forteçça e la vertude del nostro cerebro potesse soferire sì tostano movimento.

[2] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 25, pag. 39.10: Lo bono kavalere per quello odore recovrò sì grande forteza e grande sanità ke lu avreve soferta più penna e più travalia ke no aveva vezuo in lo Purgatorio.

1.3 Fervore delle facoltà intellettive. Fortezza d'animo, di mente: saldo equilibrio della mente.

[1] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 9, pag. 124.1: per loro essercitiu et indoctrinamentu, non obstante loro parvitate de corpu, tamen per fortecze de mente componu unu purificatu magisteriu...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 1, cap. 2, par. 2, pag. 35.5: debilezza di corpo le più volte è fortezzad' animo.

1.4 [Con rif. a una situazione di opposizione o di scontro (spec. militare):] vigoria ed efficacia (spec. offensiva), capacità di attaccare e di combattere validamente.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 1: Dipo questo li giovani, confidandosi di loro potentia (et) di lor fortessa (et) dela gra(n)de moltitudine di coloro che sì diceano d'essere amici, [[...]] consiglià(n)o di fare guerra...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 15, pag. 218.9: Qui si mostrò la fortezza de' due grandissimi duchi: ciascuno aveva grande possa e gran vertù.

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 219.30: e in verita l'altro deli filgioli, zoè Karlo, don fina tanto che 'l volesse provar la soa forteza con alguno, incauta mente fo morto.

[4] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 66, pag. 149.1: Tu dei credere, che igual vertù sia in colui, che combatte coraggiosamente la fortezza del su' nimico, e in colui, che con grande pacienza sostiene l'assedio.

1.5 [Come caratteristica materiale di un oggetto:] carattere di ciò che è robusto, resistente, compatto.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 17.27, pag. 126: O rocca de fortezza, / en qual è gran tesoro, / da for pare asperezza / e dentro è mèl savoro...

[2] Armannino, Fiorita (08), p. 1325 (tosc.), pag. 509.43: Questo è castello di gran forteçça murato d'intorno di mura di ferro tutto cerchiato d'intorno d'uno fiume di fuocho...

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 39.13: Or hammi ingannato mancare alcuna cosa, per la quale, come mancando la fortezza del muro, nell' animo tuo infermità di perturbazione sia sottentrata?

[4] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 161.9, pag. 852: Prova la nave nel mar sua fortezza / quando in alto la coglie tempesta.

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 16, pag. 165.20: Chè perchè [[la fune]] era congiunta alla catena del ferro di Martino, parve che ricevesse in sè natura e fortezza di ferro, sì che più non si ruppe.

[6] Esopo tosc., p. 1388, cap. 14, pag. 105.5: percotevala col becco e con gl' unghioni: ma tanto era la fortezza de la sua corazza che in veruna maniera la poteva offendere.

[7] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 140.17: E nella midolla è la fortezza spirituale della pianta, imperocchè altrimenti le parti, le quali son di lungi dalla radice, non sarebbono ben fortificate...

1.6 [Con rif. a un luogo:] insieme di caratteristiche che ne ostacolano l'accesso o la conquista.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 1 rubr., pag. 171.9: Pompeo pose il campo sopra a Durazzo, molto confidando nella fortezza del luogo...

[2] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 45, pag. 101.16: quando Febus vide la grande fortessa di quel castello, elli non sapea che ssi fare...

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 44, pag. 120.1: Tale era la fortezza di quel sasso, che nullo ingegno vi potea essere menato apresso per nulla maniera.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 188.2: Quegli dice che sotto lo gialato monte Atalanta ee una valle sicura per la fortezza del monte, nell'entramento della quale narra che abitavano due serocchie...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 12, vol. 1, pag. 214.30: Villanuova, e Gagliano, e lLatera, e altre terre circustanti, che non erano di gran fortezza, né guardate da gente d'arme del Comune di Firenze, feciono il comandamento del capitano de l'oste...

1.7 Insieme delle condizioni che difendono dai pericoli esterni. || Spesso in combinazione con guardia, sicurtà e sim.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 4, pag. 82.30: emperciò che quando lo ree vole andare da uno regno ad un altro, per rascione dea mandare uno capetano enanti cum cavalieri armati per più nobiltà e per più fortezza, per prèndare li malfattori e per asigurare la via e·llo regname...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 18, 10-18, pag. 458, col. 1.5: dintorno a quel castello ch'è circuito de pluxur circulazioni de fosse per guardia e forteza...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 78, vol. 2, pag. 150.26: e aveano tanto carreggio, che di loro carri per loro fortezza e sicurtade si chiusono intorno intorno tutta loro oste, che girava più di III miglia...

[4] a Doc. ravenn., 1354, 10, pag. 442.12: Anchora àne de fora da porta Adriana, [[...]] uno peço de tereno [[...]] lo quale ène posto dal primo lado apé dela via del chanale (e) dal segondo apé del fosso che fo fato p(er) forteça del borgo...

[5] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 7, pag. 107.17: debbono andare veggendo e cercando la cittade per notificare a' rettori quelle cose che si pertengono a fortezza e sicurtà di quella...

[6] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1127.12: Vivente adunque con meno grassa fortuna, concedendolo Dio, in maggiore fortezza trarrete la vostra famiglia.

[7] Doc. fior., 1362-75, [1366] 149, pag. 173.17: e quelle [[stanghe]] faranno mettere ove sarà di bisongno per forteza de la detta chiesa.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 105.23: Puoi fu fatto intorno a questo murato, per più fortezze, una fossa moito esmesuratamente larga, sì che, quanno era bisuogno, metteva lo mare intorno allo luoco.

- Essere in fortezza: trovarsi in una condizione sicura.

[9] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 206.31: E appresso al fiume Giordano trovamo la chiesa di San Giovanni Battista, la quale è divota e bella e forte; ed è bisogno ch'ella sia in fortezza, perciò che ell'è in mezzo fra 'l detto fiume e la terra di Gerico, dove sono i maggiori ladri di quel paese.

1.7.1 Elemento, qualità o risorsa determinanti nel successo di qno.

[1] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 31, pag. 25.7: Q[u]esto peccatu est la fortiza di lu diavulu undi illu guarda et nutrica tucti li peccati spirituali.

1.8 [Come proprietà di un'entità concreta o astratta:] idoneità a esercitare validamente un'azione che determina un effetto, efficacia.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 33, vol. 1, pag. 310.9: l'Angelo confortò Elia attediato, e malinconico, e dielli mangiare, e bere, sicchè per fortezza di quel cibo andò per fin al monte di Dio...

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 140, S. Michele, vol. 3, pag. 1232.21: e seguita poi come Elia mangiò, e andò, per fortezza di quello pasto, infino al monte di Dio Oreb.

1.8.1 [Dir.] [Con rif. a una legge, a uno statuto o a un documento giuridico:] l'essere operativo e vigente.

[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 38, pag. 50.11: Et a maior cautela e guardia e perpetua fermeza di forteza fermaro le predette cose per iuramento prestato e facto per lo syndico del detto Capitolo e convento...

[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 74, par. 1, vol. 1, pag. 274.8: e la dicta electione valgla e tenga e aggia de forteça fermeça co' se comunamente da tucte fosse electo...

1.9 Ciò che consente di essere stabile (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 182.21: Ch'io ti posso mettere avanti i fortissimi uomini di Savina, i quali tu hai molto provati, e tutta la terra di Savina, ch'è il fiore d' Italia e fortezza del Comune... || Cfr. Pro Lig., 32: «robur rei publicae».

[2] Poes. an. urbin., XIII, 13.63, pag. 568: Alta regina nostra forteça, / ne lo mio core pun' tanta dulceça, / c'onn'altra cosa li paga amareça...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 263.16: la povertade è medicinale, ella purga il male dell'auro e dell'argento. Ella è fortezza de' Santi; li poveri rimagnono nella chiesa, quando li ricchi sono portati nel regno del diavolo.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 84.12: e fici lu nostru jmperiu furtiza di tuttu lu mundu, lu quali era statu incumenzatu da una pizula casa di Romulu. || Cfr. Val. Max. II, 8, praef.: «ortumque e parvula Romuli casa totius terrarum orbis fecit columen».

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 60, pag. 247.31: siamo privati di Dio, che è nostra fortezza, per la ingiuria che facciamo alla sposa sua...

[6] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 13, pag. 231.5: Essendo madona sancta Maria [[...]] luxe d'i confessuri, avocata d'i peccaturi, alturio e conforto d'i iusti, forteça d'i martyri, salvarixe de quilli ch'ènno in purgatorio, paura de lei n'à l'inimigo...

1.9.1 A fortezza (di qsa): al fine di accrescere o potenziare (qsa).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 41.14: noi esse [[leggi]], le quali di beata ricordanza Innocentio IIIJ et Alexandro quarto, romani pontefici predecessori nostri, volsero che fussero osservate a forteza de la fede et salute de li fedeli cristiani, [[...]] comandiamo, che esse [[...]] facciate scrivere...

[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 80, pag. 102.33: E le predette cose s'intendano e sieno a fortezza e accrescimento degli Ordinamenti de la Justizia del populo di Firenze...

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 37, pag. 170.28: li quali Sagramenti si danno a fortezza ed a miglioramento dell' anima.

2 Moto impetuoso e volontario (applicato contro una resistenza) allo scopo di ottenere un effetto.

[1] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 21.5, pag. 380: e percuotere grue, ed alghironi / iscendere e salire 'n grand'altezza; / ed a l'oche ferir per tal fortezza / che perdan l'ale, le cosce e' gropponi...

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 32, pag. 273.32: Ma da l'altra parte del fiume si stava un uomo grandissimo, il quale [[...]] con tanta forteçça cominciò a menare lo ponte dell'oro, che spesse volte il ponte sotto l'acqua non si potea vedere. || Cfr. De amore, II, 8: «pontem [scilicet] aureum tanta coepit fortitudine agitare».

2.1 Impiego di energia fisica di entità inconsueta (allo scopo di ottenere un effetto).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 42, pag. 186.10: I quali corrimenti con grande scaltrimento si vogliono schifare, perchè non si vincono per neuna fortezza di remare, ma ritornando addietro per la fortezza del corso in diverse regioni fanno arrivare...

2.2 Estens. Qualità di ciò che è intenso. || Spesso contrapposto a debilità e sim.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 2, pag. 180.27: questo vapore igneo [[...]] fuge per l'aere qua e là, e sù e giù, secondo la fortezza e la debilità del suo contrario, dando luoco a la fortezza e fugendo enverso la debilità ...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 52, vol. 3, pag. 165.7: Dunque quando il sentimento è forte, e le cose che si sentono sono più dilettevoli; grande dilettazione si apprende da quelle; però che la bontà dell'operazione si è nella fortezza del sentimento, e nel cominciamento della cosa che si sente...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 82, pag. 401.17: L'amore di Cristo passò in fortezza l'amore di tutti i serrafini, onde fu amore sommo quello di Cristo.

[4] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 86, pag. 379: Et fa tra essi [[gradi della penitenza]] quella differença / di color di forteçça et di vertute / che descrive la chiesa et la credença.

[5] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 23, pag. 273.20: e muterebbesi come si muta il fuoco quanto ad acrescimento e scemamento, e quanto a fortezza e a debilitate.

[6] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 34, pag. 448.40: E perçò no se conven fare questa cura, se no cum paura e cautella [[...]], e atendere a la velloce sensibillitè del membro, in lo qualle se aministra questo fiele, e a la forteça de la acuitè soa.

3 Costrizione fisica o morale esercitata nei confronti di qno.

[1] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 24, pag. 63.26: Fellonia è dipartita in due cose, in Fortezza et in Inganno. Ma neuno uomo non dee aver questi due vizii, perchè Inganno si pertiene a volpe e Fortezza a leone.

- [Prov.].

[2] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 198, pag. 303: Ingegno con prodezza / fa perire fortezza.

[3] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 120.9: Minaciare per forteça non è gentileça.

3.1 [Con rif. a un conflitto militare:] capacità di piegare l'avversario con le armi.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 4, pag. 42.13: Il nome delle legioni è in piede, ma per negligenza de' nostri maggiori la loro fortezza è fiaccata...

3.2 Fig. Insieme di truppe armate organizzate gerarchicamente a disposizione di un capo militare.

[1] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 10, vol. 8, pag. 488.8: Ma se tu ti confidi nelle tue fortezze, iscendi a noi al piano campo, e proviamo quivi insieme...

- Fortezza di gente.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 12, pag. 206.5: quellino ch'avessero ei beni del corpo cioè fortezza di corpo e bellezza e fortezza di gente e somiglianti beni, signoreggiassero quellino che non l'avessero...

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 9.26: Di quegli delle ville si dee fortezza di gente pigliare, acciocchè l' oste sia verace... || Cfr. Veg., Mil., I, 3, 5: «Ex agris ergo subplendum robur praecipue uidetur exercitus».

4 Ciò che è disagevole e faticoso.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 499.29: Questi boschi i Fauni e ninfi quindi nati teneano: gente nata in tronchi e in crudeli fortezze... || Cfr. Aen. VIII, 313-314: «gensque virum truncis et duro robore nata».

[2] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 106.19: A li fratri i(n)firmi voy delicati tale op(er)acione voy arte le sia i(m)posita, che no(n) siany ociosi, (et) nè p(er) forticza de labore siani agravaty, che no(n) se partene... || Cfr. lat.: «nec violencia laboris opprimantur» (Romano, Regola, p. 169).

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 23, pag. 151.20: lu cavallo assiduam(en)te in loco vasso quasi appresso alli pedi, sì cche con alcuna forteçça piglie lo feno voi l'annona.

4.1 [Con rif. a un testo:] carattere di oscurità o di non facile comprensibilità.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 4, pag. 19.19: conviemmi che con più alto stilo dea [al]la presente opera un poco di gravezza, per la quale paia di maggiore autoritade. E questa scusa basti alla fortezza del mio comento.

4.2 [Con rif. a un sapore:] carattere di ciò che è aspro, agro, pungente.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [35.5], pag. 48.2: E qua(n)do el se beve el vino, drio a q(ue)lo se dé bevere l'aqua, a mitigare la forteça soa e a taiare [.i. remuovere] la vertù soa noxevole.

[2] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 5, cap. 25, vol. 2, pag. 182.14: Bevuta con l'aceto, e unta e fregata, [[la polvere del pepe]] vale alle posteme della milza, e provoca l'orina, e manda fuori la creatura, e dopo il coito corrompe la creatura con la sua fortezza.

5 Insieme di doti morali di un individuo che si manifestano nell'azione virtuosa.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 184.15: Noi potemo acquistare la benivolenza delli uditori [[...]] lodando le loro opere per fortezza e per franchezza e per prodezza, per senno e per mansuetudine...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 431, pag. 41, col. 1: Jesu Criste de ti [[scil. Maria]] verá, / Filiol del'altissimo clamao firá; / E lue dará segnio de forteça, / Lo segnor De, ki regna in alegreça.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 128.6: Dal troppo e dal poco si corrompe castitade e fortezza e dal mezzo si salva.

[4] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 239, pag. 109: Questo [[scil. le spine della rosa]] è segno de forteza e de grande honestà / contrastà alli vizij e a omicha iniquità, / angelicha esse in ovra no pure in so parlà...

[5] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 36, cap. 8, par. 2, pag. 517.21: ammollarsi per adulazione non solamente non è cosa di fortezza, anzi è cosa di grande miseria.

[6] a Poes. an. bologn., 1312-15, 3, pag. 372: Quel omo che no à in sé fermeça / e seque sença freno el so volere, / men presïo valer söa forteça, / ch'è de colui ch'à perdù 'l so avere...

5.1 Capacità di sopportare le tribolazioni della vita o di resistere alle tentazioni.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 26, pag. 352.19: De' sapere, che la sofferenza è specie de la forza, la quale fortezza [[...]] è considerata ricevimento di periculi, e lungo sofferimento di fatiche.

[2] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 4, pag. 59.4: «[[...]] Unde però ti priego che tu mi déi fortessa a sostenere li tormenti, acciò che, chi non crede, sì creda lo tuo nome altissimo».

[3] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 387, pag. 97: Mo tuta la mia sperança, pulcella beneeta, / sì como ancilla endegna en vui l' ò messa, / dondo marcè ve clamo ke vui me dai forteça / contra tuti quellor ke quer la mia grameça.

[4] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 33, pag. 117.30: e finuta la sua oratione, Deu mantanente dede tanta fortiza e confortau tantu lu stomacu de sanctu Gregoriu, ki gli levau omni memoria, tantu de infirmitate, quantu de omni bisognu de chivu.

[5] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero, pag. 182.8: avvegna dio che noi siamo innamorati igualmente, non sono però tua pari in fortezza. Io penso che gli uomini sono più forti per natura.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 60.10: Onde la fortezza dei cristiani non è fortezza di martello, cioè, che ripercuota, ma è fortezza di ancudine, cioè che pur pate.

[7] Lett. bologn., XIV pm., pag. 57.30: Se te vòi che Cristo te dia forteza ne le aversità, di' trecento volte questo verso ch' è scrito de cenabrio, ingenogiandote tutavia...

- Fortezza d'animo: capacità di sopportazione. Estens. Perseveranza.

[8] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 34, pag. 60.7: Pazienzia è fortezza d'animo per la quale l'uomo soffera in pace le fatiche e i pericoli de le tribulazioni del mondo.

[9] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 21, pag. 269.9: Che è, che, duro e forte tanto, che fortessad'animo grande in continua e saggia operassione non metta a fine bona e vittoria aggia?

[10] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 5, cap. 10, pag. 399.24: Il quale caso con quanta fortezzad'animo sostenesse, nella diceria, la quale fece al popolo delle cose fatte da sè, a niuno lasciò in dubio...

[11] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 214.126, pag. 278: Forse che si convene / D'accostarse a fortezza / Dell'animo e l'asprezza - comportare?.

5.2 Capacità di affrontare i pericoli senza esporvisi con eccessiva temerarietà e senza lasciarsi vincere dalla paura. || Anche personificato.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1296, pag. 221: «Qui dimora Fortezza, / cui talor per usaggio / Valenza-di-coraggio / la chiama alcuna gente».

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 11, pag. 13.2: È dunca oficio de forteça de refrenar e tropo ardimento e tropo paura, sì che l'omo tegna el meço e no schive li perigoli plu de çò ch'el de' segondo raxone.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.21, vol. 1, pag. 585: d'innanzi mi si tolse e fé restarmi, / «Ecco Dite», dicendo, «ed ecco il loco / ove convien che di fortezza t'armi».

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 12, vol. 1, pag. 26.3: gli altri Romani presero cuore ed ardimento della grande fortezza di Romolo, tanto che i Sabini furono sconfitti.

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 6.1133, pag. 196: Fortezza non è altro definita / Che alma costante nuda di paura / In ogni avversa cosa della vita.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 151.36: Chisto Hector fo cavaliere de gran securitate e de maraveglyosa forteze, homo de gran corayo intanto che iamay vattaglya ove illo fosse stato non se perdio...

- Fortezza dell'animo.

[7] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 2, pag. 27.10: Donde se l'uomo vuole acquistare forza d'animo, elli si die più ritrarre da la paura, perciò che più contraria a la virtù de la fortezza de l'animo, e dièssi più inchinare all'ardimento che è male contro virtù de la forza d'animo.

- Fortezza virile: coraggio considerato come attributo tipico dell'uomo (rispetto alla donna).

[8] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 15, pag. 313.6: le quali [[scil. le donne di Gallia]] se e loro figliuoli con furore di femmina, ma con fortezza virile, s' uccisero.

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 69, vol. 2, pag. 93.33: [[Madonna Cia]] intese co· sollicitudine a provedere la difesa e la guardia di quella rocca che rimasa l'era a guardare, no· sanza ambizione del padre, e di chi udì la fortezza virile dell'animo di quella donna.

5.3 Capacità di esercitare una dote morale o spirituale con fervore e costanza.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 34: no(n) abizog(n)erài di pu(n)te di ferri né d'aiuto altrui colui ch'è siguro di fortessa di virtù.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 18, pag. 84.14: De' [[...]] vol che con tuto 'l cor con tuta l'annima con tuta la mente con tuta la forteçça e con tute le virtue nostre lo debiamo amar...

[3] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 26, pag. 49.23: il savio uomo si conosce e pruovasi: nell'avversitadi per costanza di cuore e, in allegrezza, per fortezza di umiltade.

5.4 [Relig.] Energia spirituale conferita al credente dalla fede in un'entità soprannaturale.

[1] Scritti spirituali ven., XIII, pag. 152.10: Se vu volè far ben, nesun no ve lo [pò] contradiar, k' eo sun cum vui. E dòve tanta forteça, k' eo voio ke vu vignè a vita eterna, a veder la mia beleça...

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 10, pag. 122.31: Le quali parole poiché ebbe finite Antonio, tanto fervore e fortezza e lume rimase e crebbe nel cuore di tutti gli uditori, che dire non si potrebbe...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 83.24: De' [[...]] a hi so' servi dà tanta forteçça ch'i vençan la morte con tuti hi so' tormenti e tenan per niente hi crudel tirani.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1373/74] lett. 17, pag. 68.19: sarete fatto forte della fortezza della gratia, che allora abitarà in voi, e sarete unito col vostro padre.

[5] Poes. an. savon., XIV, 1.32, pag. 15: ch'eli seam ben ferventi / en servì Te, o Creatore; / fane sempre De' amare / e servir cun alegreza; / noi no poemo alchun bem fare / se Ti no ne dai forteza.

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 8, S. Stefano, vol. 1, pag. 100.13: Stefano, pieno di grazia e di fortezza, facea maraviglie e segnali grandi nel popolo.

- Fortezza di Dio: interpretazione del nome dell'arcangelo Gabriele.

[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 72, pag. 353.26: questo angelo ha nome Gabrièl, ch'è a dire fortezzadi Dio; in lei si mostrò più la potenzia di Dio e la sua fortezza, che in altra cosa.

[8] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 31, pag. 95.10: Tanto vare a dir Michael quanto grandeza de Deo; Gabriel fortezade Deo; Rafael sanità e medisina de Deo...

[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 28, proemio, pag. 606.31: Di questi Arcangioli alcuni sono nominati per speziale nome, come è Gabriel, che viene a dire fortezza di Dio: elli è mandato quando la fortezza di Dio si manifesta.

5.5 [Relig.] Una delle quattro virtù cardinali e uno dei sette doni dello Spirito Santo. || Anche come personificazione.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 32, pag. 56.18: E i quattro segnori che son guidatori de le dette quattro osti [[...]] son quattro Virtù principali laonde nascono tutte l'altre Virtudi -. E io dissi: - E come hanno nome? - Ed ella disse: - Prudenzia, Giustizia, Fortezza e Temperanzia -.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 7, vol. 3, pag. 233.5: la virtù morale si è divisa in quattro membra, cioè prudenza, temperanza, fortezza e giustizia.

[3] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 63, pag. 325: Queste armature clamase la Fede e la Sperança / e vera Caritate; / Iustitia e Prudentia, Fortecça e Temperança; / e fina Humilitate, / cor de Mansüetudine, spirituale Alegrança, / sinçera Castitate.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 22, pag. 401.3: Veramente l'uso del nostro animo è doppio, cioè pratico e speculativo [[...]]. Quello del pratico si è operare per noi virtuosamente, cioè onestamente, con prudenza, con temperanza, con fortezza e con giustizia...

[5] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 11.23: e ciò non puote l'uomo fare sanza il quarto dono del Santo Spirito, ch'è appellato dono di fortezza, che arma il cavaliere di Dio, e fallo correre al martirio...

[6] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 4, pag. 3.19: per ese [[virtù]] se ordena la moltitudene de li homini a viver hordenadamentre l' un con l' oltro. Queste si è: Prudencia, Justicia, Forteça e Temperança.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.29: Dove è la iustizia e prudenzia? Dove è la fortezza e la temperanza?

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 12, par. 2, vol. 2, pag. 18.12: Nota ki fortecza esti una di li quatru virtuti cardinali, et avi tri gradi di buntati: bona fortecia, miglur fortecia, et macxima fortecia.

[9] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 28, pag. 207.14: queste sono le tre [[virtù]] teologiche e le quattro cardinali: Fede, Speranza, Carità, Prudenza, Iustizia, Fortezza e Temperanza, o gli sette Doni de lo Spirito Santo.

6 Capacità di imporre la propria volontà sulle persone e sulle cose (anche rif. a entità astratte).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 18, pag. 248.16: venuto Annibale per pigliare e disfare Roma, difese Roma la loro fortezza e potenzia, ovvero sola la misericordia di Dio?

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 17.38, pag. 500: Amore, poi teni per me amarore, / ver cui non val nes[s]una esicuranza, / tu che travai e passi ogni forteza / e vinci tutto, / tu c'ài potenza in ogne segnore...

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 30.89, vol. 1, pag. 207: Tu, dolçore cum dolçeça, / tu, suave cum piageça, / tu, potente per forteça, / come signor poderoso...

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.99, pag. 269: Amor esmesurato, - grande sì hai forteza, / che la divina alteza - pòi tanto abbassare...

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 56.1: Due regni furono in terra principalmente, che d'altezza e di fortezza e di nobilitade e di signoria sormontarono tutti gli altri...

[6] Poes. an. pis., XIII ex. (4), 1.81, pag. 29: Tu scaltro, tu ricchesa, / tu vertute, tu larghesa, / mise imperial fortesa / per corona risplendente. || Ma cfr. CLPIO, p. 53a: «Tu [te]sauro, tu ricchesa, / tu vertude, tu larghesa, / tu se' 'mperial fortesa / per corona risplendente».

[7] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 11, pag. 75v.16: Io veggio per mio amore Idio [[...]] facto debile, obediente, servo, peregrino e in breve obscurata prigione imprigionato. Et io procuro fortezza inobediente vivendo e voglio esser servito.

[8] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 9, pag. 72.22: E così molti forti, ed astuti di mondana fortezza e scienzia, spesse volte sono vinti da deboli, e da semplici...

[9] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 3, pag. 539.24: Avendo in desiderio de accrescere lo cultivamente et l' oservancia de la iusticia sì s' acrescha, specialmente a le persone miserabile e de tore da la forteça del magiore zudice la cagione de peccare, quando no per amore de justicia, almeno per tema de la pena...

[10] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 10, pag. 91.11: e perciò [[Dio]] ha eletto me per confondere la nobiltà e la grandigia e la fortezza e la bellezza e la sapienza del mondo, acciò che si conosca ch'ogni virtù e ogni bene è da lui...

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 228.28: Don Gilio Conchese de Spagna fece sio fonnamento e residenzia in Ancona. E per avere più fortezza bannìo la crociata.

- [Prov.].

[12] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 117.10: Ingiengnio e acorteça fa regnio e forteça.

6.1 [Con rif. all'amore, anche personificato]. Fortezza d'amore: pervasivo influsso del sentimento amoroso (anche come amore cristiano).

[1] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 216.11: l'amore è forte come morte, perciò che paura di morte non menoma fortezzad'amore, né per morte non si vince amore.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 31.1, pag. 392: Io vado tratto da quella fortezza / d' amor che trasse Pluto a innamorarsi / sopra Tifeo della tua gran bellezza...

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 66.36: Così disposto e valente era s. Paolo, lo quale per fortezzad' amore diceva, che era confitto con Cristo in croce...

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 29.14, pag. 574: non despero, / considerando che mai gran bellezza / non durò contra d' amor la fortezza.

6.2 Estens. Azione che determina un effetto.

[1] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.)>, L. 4, cap. 47, pag. 420.28: inpossibile è l'operazione della vertù digestiva confortarsi sanza forteza del calore naturale...

6.3 [Astr.] Benefico influsso esercitato da un corpo celeste o da una costellazione in virtù della sua posizione relativa nel firmamento (in base alla concezione tolemaica degli astri).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 6, pag. 61.9: E anco la luna, perch'ella è veloce, passa vaccio lo male loco, e spesso riceve fortezza da li boni planeti; e ella de sé non pò dare fortezza a loro, emperciò emperciò che de sé è debele...

[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 2, pag. 128.9: E però chi della vertude di questo segno si vuole giovare, ae mestier che ponga mente nella pianeta di Venus, e ne' suoi stati e ne' suoi movimenti e nelle sue debilecçe e nelle sue fortezze e nelle sue allegrezze e nelle sue tristezze.

[3] Libro fiesolano, 1290/1342 (tosc.), pag. 39.23: E fue fondato sotto pianeta d' allegreza e di forteza a tutti quelli che v' abitano, magiormente c' a gli altri c' abitano in un' altra contrada d' Europia.

6.3.1 [Astr.] Posizione particolarmente propizia di un astro che ne amplifica l'influsso?

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 6, pag. 60.22: e se noi damo uno segno ad uno de costoro [[scil. di questi pianeti]], lo quale segno l dea èssare sua casa e sua gloria e sua fortezza, starà male, che pugnerà uno grande tempo ad andare a la sua casa e a la sua gloria e a la sua fortezza...

7 La maggior parte o la parte più importante, il grosso?

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 340.1: Allora gitta via l'acqua chiara e prendi la cenere che della chiara acqua sarà rimasa al fondo, che è buona cenere ed è lavata, e mettila a colare in uno colatoio, e mettivi l'acqua 10 o 12 volte tanto che la fortezza della cenere n'esca...

[u.r. 14.12.2017]