FORTEZZA (2) s.f.

0.1 forteça, forteçça, fortecçe, forteçce, forteççe, fortece, forteçe, fortecza, fortecze, fortesa, fortessa, fortesse, forteza, forteze, fortezi, fortezza, fortezze, fortezzi, foteze.

0.2 Da fortezza 1, con influsso di forte 2.

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.): 1 [29].

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Lett. pist., 1320-22; Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.); Doc. aret., 1337; a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Doc. amiat., 1365.

In testi sett.: Serventese romagnolo, XIII tu.d.; Poes. an. bologn., XIII; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Grida mant., 1374.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Doc. orviet., 1351; Doc. castell., 1354; Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Nota alcune att. della variante morfologica in ‑ezze femm. sing., solidale al tipo che continua la quinta declinazione lat. (cfr. Rohlfs § 355), in Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 88.10: «uitima fortezze», pag. 89.2: «questa fortezze».

Locuz. e fras. fortezza mastra 1; mastra fortezza 1; rendere le fortezze 1; ridursi alle fortezze 1.

0.6 N Att. in un doc. lat. di area sen. del 1179: «aliquod castrum vel forteçiam aliquam», e in un doc. volt. del 1193: «murum vel fortitiam aliquam» (inoltre «fortitia nel lat. mediev. dell'Umbria del 1190»): cfr. GDT, p. 280.

0.7 1 Costruzione fortificata solitamente in muratura (a scopo difensivo). Estens. Luogo fortificato (anche con valore fig. e metaf.). 1.1 Estens. Opera di fortificazione in muratura. 1.2 Fig. Difesa o protezione.

0.8 Marco Maggiore 17.09.2015.

1 Costruzione fortificata solitamente in muratura (a scopo difensivo). Estens. Luogo fortificato (anche con valore fig. e metaf.).

[1] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 577, pag. 90: Lo re di groria ha tteso l'arco: / Non <v>i val<e> né torre né palaço, / Casteg né rocche né forteça, / Oro né ariento né riccheça...

[2] Poes. an. bologn., XIII, 17, pag. 9: Alma de penitencia, mare de reverencia, vu si' purificata, / forteça de Ierusalem d'intorno circundata.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 30.64, pag. 112: Erance forteze esmesurate, / poste en granne altura, / ma l'acque del deluvio so passate / de sopre a le lor mura...

[4] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 181.11: Intorno di sé e' faciea fortezza di cavalieri morti; sopra lui non si conoscieva insengnia, se non sangue di nemici...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 7, pag. 94.22: Ma Luce Dominzio non fuggio niente, lo quale era stato consolo, che era in una grande fortezza che si chiamava Radicofani, et aveva seco li cavalieri che trassero di prigione...

[6] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 220.9: Questo in compendio fondà el monastiero de San Cornelio. Questa forteza l'avea impensà da fare a similitudene de Constantinopoli, e del nome so za lu avea appellado Kariopolo.

[7] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 86, vol. 1, pag. 100.22: et così le forteze senza guardia avere lassate, statuimo et ordiniamo che neuno el quale è [[...]] per masnadiere in alcuno cassaro, forteza o vero rocca del comune di Siena, [[...]] possa o vero debia essere in alcuno cassaro, forteza o vero rocca del comune di Siena, [[...]] da l'escita del suo officio a due mesi.

[8] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 84, pag. 114.27: Veramente sapiando ke un dì davanti lo arsolto ordenado era publicada questa cosa, ello scampà ad una forteza con .XX.M. omeni armadi...

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.108, vol. 1, pag. 155: Dentro li 'ntrammo sanz' alcuna guerra; / e io, ch'avea di riguardar disio / la condizion che tal fortezza serra, / com' io fui dentro, l'occhio intorno invio...

[10] Lett. pist., 1320-22, 8, pag. 46.10: In Cremona entrò messer Simonino con gente bresciana, sì che la terra è bene sicura, e messer Galeasso si partio da oste, e àvi lasciato alcuna gente in una fortezza ne' borghi di quelle del Patriarca e del comune di Brescia.

[11] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 188.29: Egl castegle e le ville che esse pressero àvero sença briga veruna, però che la gente quale era enlle ditte forteççe se ne fugiero enante che giognessero ad esse...

[12] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 112, pag. 226.14: E, poich' ebbe distrutta la città, pose assedio ad una fortezza, cioè ad una fortissima rocca, nella quale erano rinchiusi suoi nimici.

[13] Doc. aret., 1337, 769, pag. 649.25: Domandasi che in lo contado d' Areço non se refaccia forteça alcuna che hora non sia fatta.

[14] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. III [Phars., III, 453-508], pag. 50.29: La forteça de' Romani cadde e iacente parea maggiore che prima.

[15] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 24, pag. 117.10: Lo morde' de l'inferno e trar for quel bochon chi a Cristo piaxeva, pigliar le forteççe tute de quel gran Sathanaxo e to'-ghe quella gran robaria e prea de le annime a Cristo graciose.

[16] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 25, vol. 1, pag. 208.13: ordinarono i Fiorentini di distendere il loro contado di fuori, e allargare la loro signoria, e qualunque castello o fortezza non gli ubbidisse, di fargli guerra.

[17] Doc. fior., 1311-50, 83 [1350], pag. 676.13: èsi da provedere che le forteçe si possano dire forteçe et che sieno bene guernite et bene forti per far risistença.

[18] Doc. orviet., 1351, pag. 65.36: Anco se alcuno ciptadino d'Orvieto tenesse alcuna forteça che fusse sospecta alo stato p(o)p(u)lare pacifico e a regime(n)to ghelfo dela detta ciptà, che [[...]] sieno tenuti di dare i(n) guardia ai detti capitani e guardiani.

[19] Doc. castell., 1354, pag. 116.26: Ancho che niuno dela cità d'Ogobbio [[...]] porti o ma(n)di niuna victualia o arnese a niuna tenuta o forteçça o luogo che gueregiasse o facesse novità ala detta cità, co(n)tado o destretto de Castello.

[20] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 17, vol. 1, pag. 220.16: si pensarono vincere la fortezza, che non era chiusa di mura, ma da uno vile steccato...

[21] Doc. amiat., 1365, pag. 99.32: Tanto ve dicho, padri mei, ch' io ò f(a)c(t)a sì facta forteça i(n) S(an)c(t)a Fiora che de legiero no(n) se poria p(er) voi né p(er) me averne beffa...

[22] Grida mant., 1374, pag. 119.1: El fi fato crida e comandamento, per parte del nostro magniffico segnor meser Ludovico da Gonzaga, [[...]] che zaschuna persona [[...]] debia condur tuti li soy blavi e lemi d'ogni maynera [[...]] a li fortezi del dito segnor...

[23] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 173, pag. 248.7: Et quisti sunu li cinqui porte di la citati di lu cori, per li quali lu diavulu intra spissu. [[...]] Certu si illi [[scil. «multi prudomini»]] havissiru bene guardati li porti, li inimichi non havirianu prisu sì grandi forteza.

[24] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 89.1: Mai non fu veduta sì piacevole fortezza. Cristiani per loro negligenzia la perdiero. Questa fortezze se crese recuperare donno Alfonzo per assedio; ma non li venne fatto...

- Ridursi alle fortezze: asserragliarsi dentro le fortificazioni.

[25] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 245.15: elli si ridussero alle loro fortezze, e lasciarono ardere i beni loro dinanzi da sè e guastare.

[26] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 193, vol. 2, pag. 381.22: Quegli che v'erano a la guardia abandonaro i passi, e si ridussono a le fortezze, i quali poco apresso s'arrenderono, e salve le persone se n'andarono...

[27] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 85.17: molti di parte biancha cominc[i]oro a mandare verso Bolognia molti pregioni e preda e robe tolte del contado di Fiorenza, e cominc[i]avasi a ridure a le forteze, e volevasi partire e levarsi dinazi dalla furia de' Sanesi...

[28] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 32, vol. 2, pag. 332.15: non osò comparire, ma con tutta sua gente si ridusse, secondo loro costume, alle fortezze delle boscaglie, ove non potieno essere impediti...

- Fras. Rendere le fortezze: abbandonare ogni difesa; arrendersi (anche con valore fig. e metaf.).

[29] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 1.44, pag. 68: Voi, pulzelle, [[...]] / ch'amate / istate / lungamente sète; / dalli amanti / davanti / cotanti / più non v'atenete. / Rendete le fortesse, / ché noi vegnàn per esse: / non state più in duresse.

- Mastra fortezza, fortezza mastra: costruzione fortificata di maggiore importanza all'interno di una città o di un territorio (anche con valore fig. e metaf.).

[30] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 58.6: assagliro il capitaneo che v' era per lo re C[arlo], sicchè quelli vedendo questo fuggío nella mastra fortezza, e li Franceschi ch' erano per la terra fuoro tutti morti.

[31] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 48.14: Ma tutte queste cose sormonta l'anima, la quale è assisa nella mastra fortezza del capo, e sì guarda per suo intendimento ciò che il suo corpo non tocca...

[32] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 160.16: Nel mezzo della cittade era la mastra fortezza e reale, che ffue appellata Ylion...

[33] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 556.3: Giunti sono a Tenedon lo forte, el quale era porto e mastra fortezza de' Troiani per tempo di pace.

[34] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 9, pag. 205.15: E non solamente pure una città a cotale uficio porre, ma quasi tutte le mastre fortezze dell' Isola, così cittadi, come rocche e castella.

[35] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 61.15: Marzio l'altro signore romano fece fare il Campidoglio al modo di Roma, cioè palagio, overo la mastra fortezza della cittade, e quello fu di maravigliosa bellezza...

[36] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 6, vol. 1, pag. 202.27: inanzi il termine fu nel castello, ma non poté entrare nella mastra fortezza, che ssi guardava per lo castellano...

[37] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 8, pag. 4.23: E perchè non si perdesse il nome di Dardania rimase il nome di Dardania nella fortezza mastra della città, ch'era grande abitazione con fortezza della terra.

1.1 Estens. Opera di fortificazione in muratura. || Spesso in combinazione con muro.

[1] Serventese romagnolo, XIII tu.d., 31, pag. 880: remore, e la paura / per Romagna se spande; - nulla part' è segura: / che ne porta g[h]irlande, - che fa fortece e mura, / che desfà...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 3, vol. 3, pag. 219.13: Lo coraggio del savio, si è barrato di virtude, sì come di muro e di fortezza.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 120.5: Ritornati i Ghibellini in Firenze sconfitti, la guerra cittadina fue coninciata, le fortezze di torri e di palagi tutto giorno conbatteano di manganelli e di trabocchi...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 1, pag. 171.20: Lo castello era fortissimo con grandi fortezze di torri fatte di tegole e di cimento: la rôcca era alta intorneata dal mare.

[5] Doc. fior., 1320, pag. 83.23: e che nel detto castello imperiale, e presso e intorno a quello, si facciano forteze, porte e vie e lavorij quali, quanti, dove e come piace e piacerà a l'oficio de' Signori Priori...

[6] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 19.36: Non per romper treva questo fazo, ma per che Enea soctile mectase a le fortecze de la nostra citate...

[7] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 17.5, pag. 603: Amor, eo chero mia donna in domìno, / l' Arno balsamo fino, / le mura di Firenze inargentate, / le rughe di cristallo lastricate, / fortezze alt' e merlate, / mio fedel fosse ciaschedun latino...

[8] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 5.2, pag. 220: Prima che Fiesol fosse edificata / di mura o di steccati o di fortezza, / da molto poca gente era abitata...

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 20, vol. 2, pag. 39.28: prese la villa di Bruggia, la quale fue abandonata da' Franceschi, però che non v'avea fortezza né di muro né di fossi...

[10] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 127.5: e lli chastellani misero fuori del chastello et simele tucti i nostri soldati da pie' et da chavallo, et quegli delle torri et di tucte le mura et d'ongni fortezza che llo chastello avessi.

1.2 Fig. Difesa o protezione. || Spesso in abbinamento con rocca.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 219.9: «Che è il cuore?» «Il cuore è rocca e fortezza de la vita». «Che è fegato?» «Il fegato è guardia del caldo».

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 100.18: il castello del ventre, ch'è la fortezza della carne, non si puote tenere contra lo spirito quand'elli è affamato per disgiuno e per astinenzia.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 333, pag. 355.3: Chi vengiarà ogiumai nostra grande hontia e nostro grande dampnaggio? Chi ne sarà ogiumai gonfalone o fortezza? Chi ci manterrà e chi ci aitarà?

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 6, cap. 37, vol. 2, pag. 135.20: Ora resta che la plebe abbia il consolato: questa è la rocca e la fortezza della nostra libertà. || Ma Liv. VI.37.10: «eam esse arcem libertatis, id columen».

[u.r. 15.04.2019]