GUASTO (1) agg./s.m.

0.1 gasto, ghuasta, ghuasto, guassto, guast, guasta, guaste, guasti, guasto, guastu, vaste, vasti, vasto, wasta.

0.2 V. guastare.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 3.2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Finfo, Vostro amoroso dire, XIII sm. (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. fior., c. 1324; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. pist., 1353 (2).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1313 (2); Stat. chier., 1321; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Doc. imol., 1362; Doc. ver., 1379 (6); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342; Apologhi reat., XIV; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.5 Locuz. e fras. andare a guasto 4.2.

0.7 1 Che ha subìto un danno che ne ha pregiudicato l'integrità, la validità o le buone condizioni. 1.1 [Rif. in partic. a un oggetto:] rotto, sfasciato, disfatto. 1.2 Che ha perso la coesione e l'assetto strutturale che gli sono propri. 1.3 Che ha perso la perfezione della propria forma, la gradevolezza dell'aspetto o la capacità attrattiva; appassito, sciupato. 1.4 Fig. Alterato, peggiorato (rispetto a una condizione ideale o desiderabile). 1.5 Fig. [Rif. a un testo scritto:] che reca alterazioni nel proprio assetto testuale. 2 Che non è compiuto in ogni sua parte; manchevole, lacunoso (anche fig.). 3 Malandato, logorato nelle proprie condizioni fisiche. 3.1 [Rif. a un organo, al corpo o a una parte di esso:] affetto da un disturbo, da una patologia o da una lesione. 3.2 Ferito o mutilato; sfigurato. 3.3 Sfigurato. 4 Ridotto in uno stato di disfacimento, di corruzione organica. 4.1 [Rif. a un alimento:] deteriorato, andato a male. 4.2 Sost. Condizione di deterioramento organico o di putrefazione. Fras. Andare a guasto: marcire. 5 Consumato. 6 Fig. Moralmente corrotto; traviato, vizioso. 6.1 Impuro, contaminato. 6.2 [Rif. a valori astratti o morali:] ridotto in uno stato di decadenza o rovina. 7 Fig. Condotto alla rovina, alla morte (anche in contesto fig.). 8 [Rif. a una città o a un territorio:] devastato, ridotto in rovina. 8.1 Che ha subìto un'azione militare di devastazione e saccheggio. 8.2 Ridotto in uno stato di rovina o di abbandono; desolato, disabitato. 8.3 [Rif. a una struttura edificata:] diroccato, distrutto, ridotto in rovine. 9 [Rif. ai beni patrimoniali:] sperperato, dilapidato. 9.1 [Dir.] [Rif. ai beni patrimoniali:] distrutto per disposizione di un'autorità pubblica.

0.8 Speranza Cerullo 12.10.2015.

1 Che ha subìto un danno che ne ha pregiudicato l'integrità, la validità o le buone condizioni.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 41, pag. 149.8: ma la fierezza ch'elli hanno nell'unghie e ne' denti [[scil. i cuccioli del leone]] sì guasta la matrice della loro madre [[...]] però che quello luogo è sì guasto che non ritiene il seme più.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 87, pag. 416.14: Ma vedi quanto il penò a rifare Idio? E non è maraviglia, ché la cosa guasta è più malagevole a rifare...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 215, vol. 2, pag. 96.4: con ciò sia cosa che la via [[...]] sia sì guasta per cagione de l'aqua de la Malena et de' fossati e' quali sono a lato a lato a la detta via [[...]] et è quasi tutta così guasta et mangiata da la detta aqua, statuimo et ordiniamo che li signori de le vie [[...]] sieno tenuti et debiano fare acconciare la detta via...

[4] Doc. venez., 1313 (2), pag. 99.12: ài in Venesia asè marcadantie vaste, lavan et valanidia et asè altre cose sì ca tropo sé andadho mal li me' fati, à çà gran te(n)po...

[5] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Caes. Gal.] (H) 91, pag. 234.18: E le navi ch'erano rotte o guaste, sì lle facea riconciare, e così s'aparechiava francamente Cesare per sua difensione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1424, pag. 86: Chossí guardando le blave di e notte, / Ch'elle non sia guaste ni rotte, / Sofrando alla fiada challor, / Fame e sede e gran fredor.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 33, pag. 304.5: Né già per antichità erano guaste le imagini de' bugiardi iddii, rimase in quello quando il figliuolo di Giove recò di cielo in terra le novelle armi...

[8] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 76, par. 2, vol. 1, pag. 288.25: ciascuno castelano [[...]] sia tenuto e degga [[...]] se retroverà alcuna cosa essere sotracta, tolta overo portata, demenoita overo guasta, significare per lectere a meser lo capetanio del popolo de Peroscia...

[9] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 14, vol. 1, pag. 51.4: In su l' arco della detta porta che s' apre, si è una figura di santa Maria col figliuolo in braccio, ed è opera musaica, ma ora la maggior parte è guasta...

[10] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 374.5: Fusti di gherofani vogliono essere del colore de' gherofani [[...]] e vogliono essere netti di cotali fusti di loro medesimi che sono guasti e che biancheggino, sicchè quanto più sono in colore che s'appressi al colore de' gherofani e che meno tengono di fusti bianchigiani tanto sono di migliori...

[11] Stat. pis., 1322-51, cap. 72, pag. 529.12: Et ciaschuno barchaiuolo [[...]] debbia [[...]] portare buona tenda da poppa in proda per coprire le cose et le mercie [[...]] et se si bagnasse per cagione della dicta tenda [[...]] sia tenuto lo dicto avere cusì bagnato et guasto mendare...

[12] Stat. fior., 1357, cap. 38, pag. 357.7: niuno di questa arte ardisca o vero presumma di comperare o vendere [[...]] panno nuovo marreggiato, cioè in acqua di mare tuffato, con ciò sia cosa che sia rotto e guasto nella detta aqua marina.

[13] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 41, pag. 291.7: Se poti avaccio avrai molti sermenti, e se poti tardi avrai molte uve, e i lupini seminati d'agosto nella vigna la vigna guasta rifanno.

[14] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 2, pag. 6.25: carissime, vi prego che bene consideriate, però che, non che guasto e sprezzato e scialequato questo seme, ma, che più? che per nostra negligenza [[...]] avemo lassati pascere e distruggere...

[15] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 50, pag. 182.33: era costume di Caìn, per avarizia, quando eran per far sacrificio, d' eleggere le più cattive biade, o che avessero le spighe vòte o che fossero per altro accidente guaste, e di quelle sacrificare.

- Fig. Compromesso, diminuito di pregio.

[16] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 34, pag. 440.28: Or vegnamo alla gonella che Cristo portò per istrema necessitade. S'ella fu propria sua, sì come disse il papa G[iovanni], in che è però menovata o guasta la povertà di Cristo?

1.1 [Rif. in partic. a un oggetto:] rotto, sfasciato, disfatto.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 4, pag. 149.22: E se la virtude del cielo tornasse e lo cielo se movesse, farea tutta la sua operazione, e mestarea li elementi asieme [[...]] come lo sugello guasto che se raconciasse, che porrea tutta la sua significazione e la sua intelligenzia e·lla cera.

[2] Doc. pis., 1298 (2), pag. 198.23: rimandòmine a Pisa del soprascritto cascio multu ruttu e guasto, vendési s. XXXVII...

[3] f Bart. da San Concordio, Giugurtino, a. 1313 (tosc.), Cap. 46, pag. 217.5: Li nostri prima contrastavano; poi, una scala e un'altra essendo guasta, quegli ch'erano stati fermi furono afflitti e morti... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; Sal., Jug., 60, 7: «unae atque alterae scalae conminutae».

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 10, vol. 2, pag. 15.27: quando [[...]] elli torneranno a casa loro, e troveranno ogni cosa guasta e malmenata per la loro lunga assenza, sieno costretti a pagare dell'altra povertà il tributo...

[5] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 69, pag. 75.33: Con ciò sea cosa che li decti mezi corbelli et sani sono sconci e guasti, et ricevene dapno et quando le venditore delle vene, et quando li conparatori.

[6] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Filis, pag. 11.1: Oh me lassa! Io ricevetti in fretta le tue navi guaste e lacerate, acciocchè fosse forte il tuo navilio... || Cfr. Ov., Her., II, 45: «laceras etiam puppes»

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 19, pag. 277.34: E volendo intendere a racconciare i guasti arnesi della sua nave, il lieve sonno subitamente si ruppe.

[8] Stat. venez., 1338, cap. 71, pag. 451.20: se algun conprase algune doge o fundi in le qual fose algune doge vaste [[...]] che quello conprador sia tegnudo de presente quelle cotal doge scaveçare o far scaveçar in presentia de lo gastoldo et de li soi offitiali...

[9] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 47, par. 8, vol. 2, pag. 391.21: e, se troveronno alcuno avente vasa con glie quaglie vendesse vino non sogellate overo avente glie sogeglie guaste, deggano mesurare e sapere se glie dicte vase sonno giuste overo no.

[10] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 99, vol. 1, pag. 220.1: è d' intorno murato et ha tre porti, all' oriente, e a mezzo giorno, e alla tramontana; le sedie del coro sono guaste.

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 46, vol. 3, pag. 405.16: la coperta prima di marmi [[scil. del Duomo di San Giovanni]] in alcuna parte era rotta e guasta, e facea acqua e guastava le pinture dentro e storie del musaico.

[12] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 49, pag. 177.28: E nel secondo assalto, tutti gli loro elmi erano guasti e affalsati, e le loro carni erano molto allividite...

[13] Stat. pis., 1322-51, cap. 12, pag. 485.9: In prima, cioè: le lite, piati et questioni tutte et ciascheduna, da livre XXV di denari pisani in giuso, u loro valensa, la quale per cagione u vero facto di marinaticho, u vero naulo, u vero merce u cose perdute, u ritenute, u peggiorate u guaste in alcuno legno...

[14] Doc. imol., 1362, pag. 330.3: V letirole rote e guaste in uno monte.

[15] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 9, pag. 246.11: trovando ella, per lo lungo tempo che senza conte stato v'era, ogni cosa guasta e scapestrata, sì come savia donna con gran diligenzia e sollecitudine ogni cosa rimise in ordine...

[15] Doc. gross.>sen., 1372, pag. 86.10: da inde ella Mortalità i(n) là none stavano in Grosseto (e) ine no(n) si tenevano le carra ferrate (e) p(er)ò era più netto (e) le selici no(n) erano guaste.

[16] Poes. an. tosc. or., XIV, [88].4, pag. 90: Non è sì guasto 'l vasell' e fiacchato / che non reconci con tuo sotil arte...

[17] Tristano Veneto, XIV, cap. 268, pag. 231.27: li elmi mediesimi era vasti e malmenadi, perché le spade era de gran bontade.

[18] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 159, pag. 386.1: nulla armatura ci ho trovata bona, e la guardancanna più d' un' ora m' ha tenuto, che eran guasti li fibbiali a potercela mettere, ancora non è acconcia...

- Fig.

[19] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 87, pag. 417.11: Guasto l'uomo, fuor guaste tutte le cose di questo mondo, e però Idio, rifaccendo l'uomo e raconciandolo, sì rifece e raconciò tutto questo mondo e le creature, ch'erano guaste.

[20] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 44.39, pag. 99: TU è' electa de TUTE LE ALTRE, / sì cum dixe le veraxe carte; / per tie è guasto lo ingano e l'arte / chi ne traçeva a mala parte.

[21] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 39, terz. 7 v.20, vol. 2, pag. 166: Se ci mettiam tra la Terra, e' Briganti, / fie lor di vettuaglia il cammin guasto, / e badalucchi aran da tutti i canti.

[22] f Bonaventura di Demena (?), Cons. filos., XIV (ven.), Cap. 38, pag. 155.9: guarda l'omo che permane in natura humana per fin a tanto che l'anima permane in lo corpo in unitade; ma sì tosto non sarà divisada l'anima dal corpo, como la humana natura è in lui desfatta e guasta... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1.1 [Rif. a un tessuto:] strappato, sdrucito, logoro.

[1] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 178.21: El vestiario faccia l'offitio suo solecetamente, le veste guaste araconciare e en gle luochi proprii collocargle...

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 2, pag. 159.15: Quel sacco, che prima si mise, non lavò mai né mutò mai sua tonica, se quella, che avea, non era al tutto ben guasta da non poterla più portare.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 9, ott. 42.2, pag. 554: E spesse volte, le prede mirando, le guaste veste e i voti destrieri, / li givan l' uno a l' altro dimostrando, / dicendo: - Quel fu del tal cavalieri...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 11.42, pag. 34: vidi il suo volto ch'era pien di pianto, / vidi la vesta sua rotta e disfatta / e raso e guasto il suo vedovo manto.

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 634, pag. 232.18: Ristata la mortalità chi si trovò panni fatti d'ogni ragione n'arricchì, o chi si trovò da poterne fare; ma molti se ne trovarono intignati e guasti e perduti a' telai...

[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 25.7, pag. 169: el vestimento suo, c'aveva intero / quando partissi da le mondan fole, / era lograto, rotto e tutto guasto, / sì che però innudo era rimasto...

1.2 Che ha perso la coesione e l'assetto strutturale che gli sono propri.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 4, pag. 85.30: e se noi lo ponemo [[scil. il segno zodiacale del leone]] en questo loco, trovamo li segni tutti seguire bene li doi ordeni che noi avemo detto, e lo cielo tutto bene acordato; e se noi lo ponemo altro', trovamo lo cielo guasto e desordenato.

- [Rif. a un alimento:] disfatto, sfatto (in seguito alla cottura).

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 124, pag. 276.8: Egli pregava pure Dio, quando fosse stato a mangiare con altrui, che la vivanda fosse rovente, acciò che mangiasse la parte del compagno; e quando erano pere guaste ben calde, al compagno rimaneva il tagliere: d' altro non potea far ragione. || Cfr. Pernicone, p. 276, n. 29: «cotte nel vino e zuccherate».

- Fig. [Rif. a una comunità o a un'istituzione politica:] sovvertito, caduto in rovina.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 42, vol. 1, pag. 479.8: E trovando lui che sì buona città, com'era Firenze, era guasta per cagione delle parti, che n'erano fuori i Ghibellini, volle che tornassono in Firenze, e facessono pace co' Guelfi...

[4] f Deca terza (B), L. III-IV, XIV m. (tosc.), L. III, cap. 2, pag. 62, col. 3.20: con ciò fosse cosa che egli [[scil. Pacuvio]] volesse, più tosto essendo salva la republica che guasta, signoriggiare... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. VI: E Pisandro eziandio, perché era congiunto ad Agesillao, fu invidioso di virtù, e sforzavasi di non si partire dalle cose che quello avea fatte, nè dallo splendore della sua gloria, acciò che la signoria aquistata con tante guerre e per sì lunghi tempi non fosse guasta per difetto di sì brieve tempo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.3 Che ha perso la perfezione della propria forma, la gradevolezza dell'aspetto o la capacità attrattiva; appassito, sciupato.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 306, pag. 328.31: Questa uopara fece uno poeta per molto gran suttilità di nigromanzia: e ciò facea l'aquila tutto inanzi che' fiori fussero amalbati né guasti.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 53, pag. 207.8: e il suo bel viso era tornato palido e smorto come secca terra; ma ancora il nero vestimento le dava alle non guaste bellezze gran vista.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 47.15: Oimè quale era egli! [[scil. Ettore]] [[...]]] avendo la barba sozzata e guasta, e i capegli azzollati del sangue...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 5, pag. 297.36: maravigliandosi i fratelli della sua guasta bellezza e di ciò che gli occhi le parevano della testa fuggiti, [[i vicini]] il disser loro: «Noi ci siamo accorti che ella ogni dì tiene la cotal maniera.».

[5] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 40, pag. 249.11: Significa la gonella bianca la Fede, la quale vuole essere sanza alcuna macchia; ché, come v'è una macchia, serebbe guasta e non serebbe netta.

[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 30, 1-21, pag. 732.38: la bellessa del corpo era mutevile come quella del fiore, che la mattina è bello e la sera è guasto...

[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 161, pag. 395.24: veduto gli alberelli de' suoi colori quale a giacere e quale sottosopra, e' pennelli tutti gittati qua e là, e le figure tutte imbrattate e guaste, subito pensò che qualche Aretino, per invidia o per altro l' avessono fatto...

1.4 Fig. [Rif. a un sogg. astratto o inanimato:] alterato, peggiorato (rispetto a una condizione ideale o desiderabile).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 65, pag. 446.11: niuno diletto con la giovane si potrà avere che turbato e guasto non sia, ricordandosi che altretanto fare si convenga con una vilissima vecchia, la quale sempre davanti agli occhi della mente gli dimorerà.

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), Pistola a Leandro, pag. 7.23: adunque è impacciato l'ordine della mia esposizione, dove la grazia del dire è sì guasta per lo guastamento dell'organo, che nulla arte il può ordinare? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 24, pag. 183.7: ora torna ch'a llui [[scil. all'autore]] incontri chome incontra al villano di giennaio, quando è la brina e 'l freddo grande, che ssi turba vedendo il tempo ghuasto e non può mandare fuori le sue pechorelle...

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 35, pag. 65.14: 'l cuore loro [[scil. dei detrattori]] è fracido e hanno guasto el gusto, però le cose buone lo' paiono gattive, e le gattive, cioè el disordinato vivere, lo' pare buono.

1.5 Fig. [Rif. a un testo scritto:] che reca alterazioni nel proprio assetto testuale.

[1] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Prol. Par, vol. 4, pag. 5.14: conciosia cosa che, secondo la varietà della regione, così siano diversi esempli, e quella germana e antica translazione sia corrotta e guasta, tu pensi che sia di nostro arbitrio giudicare quale sia il vero di molti...

2 Che non è compiuto in ogni sua parte; manchevole, lacunoso (anche fig.).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 3, cap. 3, pag. 105.9: E li quatro elementi non pono demenemare né crésciare; e s'elli menemassero, lo corpo del mondo, che dea èssare pieno, se voitarea e sarea guasto...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 1, vol. 4, pag. 8.6: Poi che 'l maestro Brunetto ebbe compiuta la seconda parte del suo libro, [[...]] a lui parve quasi un'opera guasta, se egli non avesse determinato della terza parte...

[3] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. XII: E partiva [[scil. Alessandro Magno]] le notti per vicenda tra le reali puttane di eletta bellezza e nobiltà. Ad quelle cose agiunse grandi apparecchiamenti di vivande, acciò che la lussuria non paresse digiuna nè guasta. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

3 Malandato, logorato nelle proprie condizioni fisiche.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 97.4: e non era alcun sì guasto né tanto desperduo de greve malatia che s'el lo tocava no fosse assì tosto liberao e guario.

[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 10.182, pag. 70: Intrato in nave venne / ne la sua terra, et ecco con ingegni / quatro che con fatica assai ritenne / un huomo per parlasia tanto guasto / quanto più contra alcun tal mal obtenne.

- Sost.

[3] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 89.21: Et ancora venneno a lui cegi, sordi, indemoniati, manchi, guasti e scherniti e de molte altre enfermità, e tuti quanti li sanàe.

- [Rif. ad animali].

[4] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1336], pag. 72.33: I detti danari à presi per sue propie spese e maserizie conperate e panni per sue vestire e per uno cavallo e uno ronzino guasti ch'ebe della compangnia...

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 760, pag. 297.30: quando li volea poi mandare in Toscana non poteano venire; e molti cavalli guasti e morti per li lunghi viaggi, e pertanto mai in Toscana non vennono.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 214, pag. 556.5: e a grande stento, camminando con la cavalla, che molto male potea quella soma, giunsono alla magione del gentiluomo; là dove la ronzina giunse stracca, e in fine guasta, che mai più non fu da farne conto.

- Guasto di: invalido, menomato (rispetto a un organo, al corpo o a una sua parte).

[7] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 6, pag. 34.7: Ciaccho fu fiorentino, e fu banchiere; e per lo troppo mangiare e bere venne sì guasto de gl' occhi, che non conoscieva le monete, e quasi divenne ritruopicho, e era da la gente schifato.

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 3, pag. 131.11: gli fu recato inante uno ch' era muto sì che in nullo modo parlava, e sì guasto de' piedi che non si poteva di terra levare.

[9] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 16, vol. 2, pag. 272.1: volesse Dio, che almeno queste [[scil. donne]] gavinose, gomberute, e guaste della persona, tenessero fede a questo sposo, e amasserlo...

[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 3, pag. 163.5: fuli [[scil. a papa Agapito]] menao davanti un chi era muto sì che in nexum modo parlava e sì guasto de li pè' ch' elo no se poea de terra levà'.

[11] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 41, terz. 91 v.272, vol. 2, pag. 197: abbondò tanta gente sovr' al Ponte, / che 'l Ponte ruppe, e cadde a mano, a mano, / ed affogarone assai in quella fonte, / e molti guasti poi della persona / rimaser, qual di gamba, e qual di fronte.

[12] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144, pag. 325.28: Guardate, signore, quanta sventura è venuta in questo vostro servidore di Stecchi, che per volere dare sollazzo a quelli che sono venuti a questa vostra corte, egli è guasto della persona in forma, che non serà forse vivo di qui a vespro.

3.1 [Rif. a un organo, al corpo o a una parte di esso:] affetto da un disturbo, da una patologia o da una lesione.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 24, cap. 2, par. 7, pag. 383.16: D' ogni parte recano alla gola, che di tutte cose si fastiggia, e dall' ultimo mare si porta quello che lo stomaco per delizie guasto appena riceve.

[2] Simone Fidati, Lett., a. 1348 (tosc.), pag. 515.13: [[gli angeli ribelli, i diavoli]] sono [[...]] attediati del suave giogo, desprezatori dell' altrui directione col dosso della volontà, guasto da non volere portare la dolce soma...

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 76, pag. 332.16: La secunda maniera di camelli sono in Barbaria, et non ànno più d'una borçola et sono molto forti, et li suoi piedi non possono essere guasti per camminare.

[4] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 639, pag. 42: Ogni chriata chossa me fa vera, / vedendo li ochi beli eser sì vasti, / ch'enver de mi la bela luze sera.

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 53, pag. 115.35: Noi non andiamo caendo medicina al male dubbioso, quando il sentiamo da prima, ma quand'egli è sceso a' piedi, e halli sì conci, che amendue son guasti, e' ci conviene confessare, ch'ell'è gotta pedagra.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 492.16: Disse allora Nicostrato: «Che potrebbe ciò essere? avrei io in bocca dente niuno guasto?».

[7] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 29, pag. 683.12: E sì ssi dicie d'un grande e valente romano, overo filosafo, al quale fu dato d'una pietra nella memoria, per la qual chosa [[...]] egli perdette ogni cosa e scienzia, po' ch'egli avea ghuasta la memoria, e pure era persona animata.

[8] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 211.24: trovai ch'un mio fanciullo, che aveva nome Francesco, avea tutta guasta la polpa dell'una gamba di cotale scaia che facea puzza...

[9] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 55, terz. 24 v.71, vol. 3, pag. 113: E la quarta era nel dolor sì involta, / che per lo piagnere avea gli occhi guasti, / e dicea: Or foss'io teco sepolta.

[10] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 343, pag. 379.32: E chi mete de questo late in li buxi de li denti guasti, el remuove [el dolore].

[11] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 19.175, pag. 133: E quale àe guasto l'osse, nervi o polpe, / sua sanitate gli ristituissco, / anco levo i peccati et grave colpe / hodie et cras, et tertia die finisco.

[12] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 34, pag. 44.37: et se l'ochio fosse gasto e çiecho el nostro corpo serà ben soço...

[13] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 200, pag. 99.18: A cui avissi guasti li denti oy li gingili.

[14] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Indice dei capp., pag. 133.8: [C]LXXI. Del nervo guasto.

3.2 Ferito o mutilato.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 236, pag. 141: Le membre soe parivano, tant era suspirando, / Ke tut se resolvesseno in lagrem lagremando, / E molto s'ingramiva lo so fïol vezando / Sí guast e sí malconzo a poc a poc moirando.

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 14, pag. 195.8: Ma la gran piatà era di quelli eran guasti nel campo: che co' piè mozzi li ponieno appiè delle mura, acciò che i loro padri, fratelli o figliuoli li vedessono...

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 226, pag. 270.10: E quand'elli fu rimaso in sua cotta d'armare [[...]] elleno lo trovaro ch'egli era tutto dirotto e guasto per li colpi ch'egli aveva avuti e ricevuti...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 199.17: E qui vidde Deifobo, figliuolo di Priamo, isquarciato in tutto il corpo, e lacerato crudelmente il viso e ambedue le mani, e guaste le tempie coll'orecchie rapite...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 86, vol. 1, pag. 393.22: Questi [[scil. un guerriero ghibellino]] era grande quasi com'uno gigante, e di maravigliosa forza, e con una mazza di ferro in mano, nullo gli s'ardiva ad appressare che non abbattesse in terra o morto o guasto...

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 39, pag. 137.29: e poteasi vedere assai delle loro carni tutte livide, guaste, tra d'affanno e di percosse e di sudore...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 54, vol. 2, pag. 657.28: Alla fine la virtù di nostri crebbe, e soprastette, de' quali l'Arno molti ne prese, e inghiottì molti pedoni nello stretto da piè, di cavalli guasti e magagnati...

[8] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 231.4, pag. 366: Le man forate si poné' al volto, dicendo: - Man co' le qua' mi formasti / (legate fuor, quando mi fusti tolto!), / or veggio voi e ' piè forat'e guasti.

[9] f Declamazioni di Seneca, a. 1392 (tosc.), L. X, declamazione 4, pag. 220.11: guardate quanta crudeltà di tanti fanciulli accecati e smozzicati e guasti. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Tristano Veneto, XIV, cap. 99, pag. 113.12: et a lui [[scil. Palamides]] fiere sì duramentre qu'ello abaté lui e lo chavalo tuti in uno monte sì crudelmentre che de quelo chacier ello fo tropo vasto e deroto duramente.

- Sost.

[11] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 28, 7-21, pag. 713.33: In questi cinque ternari l'autor nostro [[...]] mette inanzi cinque similitudini di gran battaglie ove fu grande tagliamento e guastamento di uomini, dicendo che, se tutti li guasti e dimoncati e squarciati in quelle battaglie [[...]] si ragunassono insieme e mostrassono le loro ferite, nulla sarebbe a pareggiarsi con quelle ch'erano nella nona bolgia...

3.3 Sfigurato.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 29.91, vol. 1, pag. 499: «Latin siam noi, che tu vedi sì guasti / qui ambedue», rispuose l'un piangendo...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 73.29: la fameglia che anchor se chiama e dixe cristianna ten lo nome voio et par tuta malsanna et è desfiguraa guasta per levroxia...

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 30, pag. 447.3: maestro Adamo ancor parla contra li dicti Guido, Alexandro e fratelli, che esso li cercaria tra questa gente sconcia, idest guasta...

4 Ridotto in uno stato di disfacimento, di corruzione organica.

[1] Finfo, Vostro amoroso dire, XIII sm. (fior.), 39, pag. 82: Mò lo so ove sem volti, / s'in bon corag[g]io volti! / Non pecato ci pare / (lo nostro danno!), e Morte / guasta vien fior: lo so mò!

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 584-638], pag. 16.11: Lo colore medesmo spaventoe lo sacrificatore; imperò che molto lividore èe imbagnato di sangue, svariava le pallide interiore tinte d'oscure nuote, e guaste con freddo sangue. || Cfr. Lucano, Phars., I, 619: «gelidoque infecta cruore».

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 20, vol. 2, pag. 317.8: Aspettiamo dunque ad avere da Lui perfetta salute delli corpi, quando verrà nel secondo avvenimento a riformar li corpi umiliati, e guasti...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 5, pag. 297.11: e tolte via foglie secche che nel luogo erano, dove men dura le parve la terra quivi cavò; né ebbe guari cavato, che ella trovò il corpo del suo misero amante in niuna cosa ancora guasto né corrotto...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 132.17: La maiure parte dello cuorpo dello re de Boemia fu portata: gran parte ne era guasta.

[6] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 168.21, pag. 169: non si taglia bosco, selva o pruno / che non v'abbia cataste / di teschi e membra guaste.

- Fig.

[7] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 33, pag. 138.11: la perversa vanità [[...]] è quella mercantia che sempre l' uomo empovarisce, però che non à in sé veruna stabilità né fermezza; non à se none una mostra di fuore, e dentro è guasta e làssati el puzzo de' molti peccati.

- Sost.

[8] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 138, pag. 48.11: [[la triaca magna]] mestrue raconcia, [II.] e 'l sopratenuto e guasto manda fuori, la lebra varia e stridore medica, e l'altre infermitadi vecchie ammenda. || Cfr. Fontanella, p. 239: «morto (di feto)».

4.1 [Rif. a un alimento:] deteriorato, andato a male.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 14.40, pag. 50: 'L biado serva en anno en anno, c'aspetta la caristìa: / puoi ch'è guasto, el se mannuca, 'n casa mette dolentìa.

[2] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 46, pag. 107.52: se ad alcuno alcuna botte se si guastasse che mectesse a mano, che li ne possa mettere a mano un' altra di quello midesmo vino che se guastasse, cioè di quella ragione che era lo vino guasto.

[3] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 439.28: era questo grano guasto, intignato e molto fiatoso e duro.

[4] a Due misticci, XIV (tosc.), [I.] Io voglio che voi sacciate, pag. 65.8: Avrebbeci ancora un gran vantaggio: [16] delle cinque vuova, tre guasti.

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 65, pag. 144.1: «Signore, è vino di fiasco, la mattina è buono, e la sera è guasto».

4.1.1 [Rif. a un alimento:] che ha subìto un danno che ne ha alterato e deteriorato la qualità, il gusto o le proprietà organolettiche.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 27, pag. 396.24: [XXVII] Delmedicare il vino guasto per piova.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 876, pag. 382.4: le volte s'empiero d'acqua, e le botti gallarono, e guastossi molto vino; circa 200 cogna, o più, se ne versò, senza il guasto...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 160, pag. 389.11: rimasi a ricogliere la carne che era per terra, veggendola convolta nel fango e guasta...

4.2 Sost. Condizione di deterioramento organico o di putrefazione. Fras. Andare a guasto: marcire.

[1] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), (R) 95, pag. 569.27: Vero èe che noi abiamo vivande assai; ma ella andrae a guasto poco a poco. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

5 Ridotto a niente, consumato.

[1] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. VIII] (R) 67, pag. 465.19: ché, s'elli l'avesse messo di sopra o di sotto, il fuoco sarebe tutto guasto e ispento anzi che 'l corpo fosse mezzo arso. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Fig.

[2] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. IX] (R) 77, pag. 504.16: e abandonate al vento, ché egli erano convoitosi di seguire e di ricoverare il tempo guasto e lla dimoranza di Troia intorniare. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

6 Fig. Moralmente corrotto; traviato, vizioso.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 359, pag. 113: In puza dri peccai eo tign mia vita guasta, / Per quel ho questa puza ke malament me tasta.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 349.13, pag. 218: perché 'l voler se s[e]rva del topino, / è la natura per costumi guasta; / tragualçare onni cossa non gli basta. || Brugnolo, N. de' Rossi, p. 204 stampa «e la natura per costumi guasta», e interpreta 'corrompe' a p. 291, s.v. guastare.

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 122.11: acciò ch' io mi parta da' costumi guasti per l' abondanza e per soperchio, e venga alli fermissimi ordinamenti de' nostri maggiori...

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 18, vol. 1, pag. 135.19: il demonio è buono per natura, ma è corrotto e guasto per la sua malizia e mala volontà.

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 21.85, pag. 147: qual la moglie mette fuor del muro, / salvo se il non fae i penser soi guasti / in lei de il fornicare, et un'altra prenda, / adultero è colue, qui n'èe contrasti.

[6] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 41, pag. 133.27: Carissime suor mie [[...]] Io non vi posso ogni dì abracciare [[...]] e 'l non potere ragionare del dolce Cristo benedetto, il quale, posto che il mondo sia gattivissimo e guasto, anco espero che Dio farà grazia a molta gente...

[7] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 34 bis.9, pag. 151: In te venne Iesu Cristo / per guadagnare l'acquisto; / tutto il mondo era guasto, / ché ogn'omo si perdea.

- Sost.

[8] ? Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 216, pag. 31: E la bella e la richa cità d'Asti / ch'apresta ad usura fin in Flandria / è deformata et ha molti guasti.

[9] ? Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 8.252, pag. 57: et in qualunque cità ve dilletta / over castel che intrate, fate il tasto / de l'uom più digno et rimanete seco, / né non ve aprossimate ad alcun guasto.

6.1 Impuro, contaminato.

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VII [Phars., VII, 764-786], pag. 138.23: Tu potresti pensare [[...]] che la terra nocente avesse anima, e che tutta l'aria fosse guasta di demoni, e la victoria domanda dall'idiei di sopra che ne sono degni... || Cfr. Lucano, Phars, VII, 769: «infectumque aera totum manibus».

6.2 [Rif. a valori astratti o morali:] ridotto in uno stato di decadenza o rovina.

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae III.71, pag. 261: Un di Pergamo [[scil. Galeno]] il segue; e in lui pende / L' arte [[scil. la medicina]] guasta fra noi, allor non vile, / Ma breve e 'scura; e' la dichiara e stende.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 905, pag. 397.23: Nel detto anno e mese di gennaio a' dì 24, essendo così guaste le due Arti, quelli delle due Arti andarono sobillando l'altre 14 Arti minori...

[3] A. Pucci, Madonna Lionessa, a. 1388 (fior.), ott. 19.7, pag. 219: sí com'egli era Salamon di vero, / figliuol del santo padre re Davitte, / da Dio mandato per cotal mestiero, / per rinovar la legge al mondo guasta.

7 Fig. Condotto alla rovina, alla morte (anche in contesto fig.).

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 2.36, pag. 464: 'ncontanente son bat[t]uta, / non fora chi dice: basta! / Se Dio del ciel non m'aiuta, / [eo] morta sono e guasta.

[2] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), tenz. 1, canz. 1.32, pag. 451: Amor mi tien riposto, / e 'n fera segnoria m'ave aposto, / sì c'assai peggio son certo che guasto...

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 621.9: Gittati [furono] nel mare [acciochè] per lo peso guasti, con disusata generazione di morte saziassero la barbaresca fierezza...

8 [Rif. a una città o a un territorio:] devastato, ridotto in rovina.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 27.7: E sappiate che l'apostolico di Roma ha sotto lui sei vescovi, che sono cardinali, cioè quello di Ostia, quello d'Albano [[...]] E queste furono buone cittade anticamente, ma Roma le sottomise alla sua signoria, ond'elle sono tutte guaste.

[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 69, pag. 314.24: recordivi e pensati [[...]] como più altre bone terre de Toscana e de Lombardia, e como Roma, chi è cappo del mondo, sonnom guaste e quasi torna' a niente de quelo ch'ele soleanno essere.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 28, pag. 177.4: I Neri di Firenze, volendo più tosto la città guasta che perdere la signoria [[...]] si misono a distruggere i loro aversari in ogni modo.

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 548, pag. 565.18: Allora si so ricolti per più luoghora dentro a le città che guaste erano, sì l'ànno rifatte e stabilite per drittura e per ragione.

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 73.17: Terra atta a battaglie, non molto di longa dai guasti e deserti campi di Troja è abitata, la quale contengono i Traci...

[6] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 40.22: il detto prete Costanzio molto si maravigliò, e parvegli che fosse grande pazzia di fare apparecchiare li vaselli non sperando del vino, ed essendo guasta la vigna.

[7] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 122, vol. 1, pag. 260.9: La detta città mostra che fusse già molto grande, e ora è guasta la maggiore parte, ch' è una oscuritade a vederla, chè pochi Saracini v' abitano, e pochi Samaritani.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 7, vol. 3, pag. 49.11: E se non fosse che' Fiorentini vi rimandaro incontanente loro ambasciadori e cavalieri al riparo de la loro fortuna, Bologna era al tutto guasta e deserta, o venuta in mano di tiranno.

[9] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [1335] 5.53, pag. 32: O Roma più che mai disconsolata, / o più che mai guasta Siena e Pisa, / o più che mai Toscana in mala guisa...

[10] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 264.22: Ancora quelli de Hovederço, et de Amsulo vene l' Histria sovra el mar [[...]]. Et lì si hedificono Exolo, lo qual fi apelado al prexente così, tolendo el nome del primo Amsulo, el qual era guasto et ruinado fino ad le fundamente.

[11] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 39, vol. 1, pag. 73.22: però che lla città era grande, e guasta e male aconcia a potersi difendere...

[12] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. XIII, cap. 25, pag. 586.11: Ma Polinestor, re de Tracia [[...]] odendo che Troia era guasta ed era morto lo re Priamo e li figliuoli, tolse uno de lli figliuoli de re Priamo, chiamato Polidoro... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[13] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 51, terz. 96 v.288, vol. 3, pag. 76: Questo fu il verno, e la state vegnente / fu sì gran piova, che quel terren tutto / rimase guasto, e perdè le semente, / ed a più anni appresso non fe frutto...

8.1 Che ha subìto un'azione militare di devastazione e saccheggio.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 76, pag. 145.3: Similmente piangea suo paese e sua contrada, che così era guasta e robbata.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 251.23: cominciarono a pispigliare per tutta l'oste, dicendo l'uno all'altro: «Che facciamo noi qui in questa terra guasta e diserta, intra la mortalità e la puzza degli uomini e delle bestie, ove noi non troviamo che predare?

[3] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 537.36: Addunque Priamo lasciò l' oste di Pannonia e ritornò alla città di Troia, la quale trovò arsa, guasta e rubata: grande angoscia e dolore n' ebbe.

[4] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 16.22: La cità de Bologna si è guasta e consumada, imperçò ch'ella fo destructa e deserta per lo maledecto Teodoxio...

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 328.11, pag. 207: femena fu cason di nostra guerra / cum certi che promesse a miser Kane, / di che si vede guasta questa terra...

[6] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 426.16: elli avea comandato che niuno non avesse lancione o dardo o simile arme, per isturbare le ruberìe per le quali la provincia era guasta.

[7] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 6, vol. 1, pag. 26.9: La città di Giaffa si è tutta guasta, che non ha altro che due grotte dove sta uno povero amiraglio con alquanti Saracini alla guardia del porto; ma il porto si è guasto e ripieno, come quegli di Sorìa, per paura che navi, nè galee di Cristiani non potessono andare in Terra Santa, per aquistare il paese.

[8] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 44, pag. 366.23: Egli ha grande differenza tra l' essere gli altrui fini guasti, e il vedere ardere e disfare i tuoi...

8.2 Ridotto in uno stato di rovina o di abbandono; desolato, disabitato.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 3, pag. 78.19: da che li malfatori non potaràno èssare engionti né poniti, lo regname non se poterà abetare e sarà guasto...

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 113, pag. 175.14: Egli sono de Sindu. Quando l'uomo è ito queste V giornate ch'io v'ò contate, l'uomo truova una provincia molto guasta, ch'à nome Tebet...

[3] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. IX] (R) 73, pag. 487.24: In quella guasta terra ov'elli non cresce nè vino nè pane nè altro bene, abruciata e piena di serpenti, sanza acqua dolce, entrò Catone e i suoi compagni... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.94, vol. 1, pag. 235: «In mezzo mar siede un paese guasto», / diss' elli allora, «che s'appella Creta, / sotto 'l cui rege fu già 'l mondo casto.

[5] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 6, vol. 1, pag. 251.1: I nemici [[...]] se ne vennero adiratamente in sulla terra de' Romani, la quale già assai era guasta senza oltraggio di guerra. E non incontrando alcuno armato nè disarmato, e trovando tutta la contrada vôta di gente [a difesa], e deserta [di coltivatori], egli vennero presso a Roma a tre miglia per la via chiamata Gabina.

[6] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 265, pag. 182.2: Quel luogo si era sì guasto che no v'avea né tanto né quanto di neuna terena sustanzia, ed e' no v'avea terra da lavorare tanto come in un pugno potese chiudere, anz'era tutta dura rocca insino a l'onda del mare.

[7] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), [1317/18] 30.10, pag. 51: Cossì comprender pòi de la prophana / Compagna la qual regge e tien Asoppo / e di colui che naque sul paesse / di Creta guasto, e di quel di Verona.

[8] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 270.15: E tornando in suo paese [[scil. il filosofo Archita]] cominciò a guardare le sue ville, e vide che per negligenza del castaldo erano perdute e guaste.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 59.2: quaranta agni hi scanpò e vivèn in quel deserto guasto chi no portava fruito, sençça çonçe' bo' né aràn né semenàn né havan bregha de saver que fosse lavorar de messon...

[10] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 5, pag. 61.3: Archita Terenzio il quale fue maestro di Platone, poi ch'egli ebbe veduto i campi suo' guasti per negghienza de' lavoratori sì disse: avresti ricevuto da me tormento, se io non fossi adirato contra te.

[11] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 16, pag. 32.1: lo menò per una tera guasta molte longamente. Quella tera era negra e tenebroxa e nesuna cossa lu vedeva se no demonii ki lo strasinaveno...

8.3 [Rif. a una struttura edificata:] diroccato, distrutto, ridotto in rovine.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 167, pag. 295.23: ed egli sì guardoe e vide una cappella tutta guasta.

[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 33, pag. 84.3: la grande magione guasta fae a prod' omo grande ontia, quando lo signore, che fue anzi lui, l' àe tenuta ricca e doviziosa.

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 114, pag. 175.20: Apresso le V giornate che v'ò dette, truova l'uomo una provincia che guastòe Mongut Kane per guerra; e v'à molte ville e castella tutti guasti.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 70, vol. 2, pag. 40.15: Anco, statuimo et ordiniamo che [[...]] lo ponte el quale è ne la costa de la via da Follonica, conciò sia cosa che sia agiumai al tutto guasto, debiansi acconciare et rifare et riparare...

[5] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. IX] (R) 77, pag. 503.3: Ma tutti [[scil. i palazzi]] ierano guasti e pieni di vechi tronconi d'arberi verdi e sechi e fracidi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.19, vol. 1, pag. 401: come noi venimmo al guasto ponte, / lo duca a me si volse con quel piglio / dolce ch'io vidi prima a piè del monte.

[7] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 39, pag. 115.20: E quando ebbero così lo thesoro raccholto, eglino distrussero la città sì afatto che non vi rimase né muro né torre né tempio né magione che abattuta non fusse e guasta.

[8] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 53.3, pag. 154: Dio voglia che ben vada, Perchè la buona strada / È guasta e par che cada...

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 13, pag. 375.30: vidi delle guaste mura, lasciate da noi nel piano del fratello del Tevero, uscire un terzuolo, e con forte volo aggiungersi agli altri sopradetti...

[10] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 66.5: A quelli che escono della città è il sepolcro e 'l templo guasto della dea Ceres, e presso al templo uno antico cipresso servato per molti anni per religione de' padri passati.

[11] ? Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 54.28: l'altro hedifitio de legier se reversa no per violentia de le tentation, ché se a forçça çesse chusì serave guasto e butó per terra l'altro hedifitio...

[12] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 113, par. 1, vol. 2, pag. 474.20: Conciosiacosaché gl ponte e le vie [[...]] siano destrutte e guaste, sì che gl passante comodamente gire non ne possano, volemo che 'l giudece sopre le vie sia tenuto [[...]] refare e raconciar fare egl ponte e le vie preditte secondo cho' abesongna.

[13] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 140, vol. 1, pag. 298.8: l' entrata del castello si è a mezzo giorno e non à nè porte, nè mura; chè 'l castello è quasi guasto, e stannoci Saracini pecorai...

[14] Doc. pist., 1353 (2), 64, pag. 21.6: Case guaste per far piazza nel'entrare della Tomba.

[15] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 49, pag. 676.13: ordenamo e commandemmo che [[...]] ciaschuno barone, conte o nobele i ponti, fontane, strate e vie publice et andamenti usati, dirupte et exterminate o guaste refare e repa[ra]re diligentemente [[...]] siano tenuti.

[16] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 27, vol. 1, pag. 643.29: Messer Arrigo e messer Vallerano di Castruccio [[...]] entrarono ne' palagi per vedere l'edificio, il quale era bello, ma molto guasto, perché dicessette anni era stato disabitato...

[17] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 114, pag. 447.22: Imperò sappiate, che davanti la porta, sì à una cappella guasta, là dove sì à uno picciolo Crocifisso.

[18] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, 37, pag. 65.12: Ma, siando in camin, vete una glesia guasta e deserta, unde, recordandose de la Vergene, lassà passar li compagni e solo intrà...

[19] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 8, pag. 508.4: Solea-li esere [[scil. nella città di Balach]] molte turi e multi palaxii de marmore, ma mo' èno guasti.

[20] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 65, vol. 1, pag. 404.17: In questo medesimo tempo l'arcivescovo di Milano mandò per fare redificare le mura e lle case del Borgo a Sansipolco, rovinate e guaste per lo tremuoto, trecento maestri.

[21] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. XIII, cap. 21, pag. 583.1: senza el palladio noi non poteamo pigliare Troia, perché fatato era che fin che 'l palladio era in Troia e che Ettor viveva e lo sepulcro de Laumedonte non era guasto, Troia non se potea pigliare. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[22] Doc. ver., 1379 (6), pag. 391.2: en la villa vostra de Vile(m)penta entel fimo del Teyon è una posta de moliny [[...]] el qualo molin d(e) p(rese)nto è guasto e sença chovertura né pò maxenaro...

[23] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 24, 16-24, pag. 618.8: Virgilio et io Dante, venimo al guasto ponte; cioè ch'era caduto sopra quella sesta bolgia, sopra la quale tutti erano caduti li ponti...

9 [Rif. ai beni patrimoniali:] sperperato, dilapidato.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 8: Et in altra parte disse: uzate di quello che avete guada(n)gnate, ma no(n) malame(n)te, che quelli che (con)so(n)mano lo loro, qua(n)do è guasto, va(n)no cerca(n)do l'altrui...

9.1 [Dir.] [Rif. ai beni patrimoniali:] distrutto per disposizione di un'autorità pubblica.

[1] Stat. chier., 1321, pag. 349.22: e colla compagnia sea entegnù precixament waster encontenent i soy ben enterament e mynch an e tenir wasta perpetuarment, ço è chassa, vigne, choiv e pray...

[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 6, pag. 27.5: cotale mallevadore, per quella quantitade di moneta la quale pagasse, abbia rigresso ne' beni di cotale malfattore guasti e distrutti, fatta diligente estimagione di cotali beni.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 6, par. 1, vol. 2, pag. 41.19: tucte glie suoie biene [[scil. del condannato]] da le raike se guasteno e guaste devengano en comuno e vendanse puoie per lo comuno come gli altre biene deglie malfactore.

[4] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 27, pag. 660.7: tutti li suoi beni [[scil. del condannato per omicidio]] siano confischati alla camera della Romana Ghiesia e fiano guasti e cusì guasti se conservenno per la camera o fiano venduti segondo che parerà expedire al Rectore et al thesorero.