LIBERALE agg./s.m.

0.1 liberagli, liberai, liberal, liberale, liberali, liberalissima, liberalissimi, liberalissimo, liberar, lliberali.

0.2 Lat. liberalis (DELI 2 s.v. liberale).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Largo nello spendere o nel donare (con rif. ideale al giusto mezzo tra avarizia e prodigalità e implicitamente alla condizione di chi è libero dallo stato servile). Estens. Ben disposto a beneficare, soccorrere o aiutare qno o esaudirne i bisogni o le richieste. 1.1 Ispirato da larghezza, benevolenza e generosità. Estens. Propizio, favorevole. 1.2 Abbondante, copioso. 1.3 Nobile, eccellente. 2 Che si addice a o è proprio di un uomo libero. 2.1 [Con rif. alle sette discipline del curriculum di studi antico e medievale]. 3 Licenzioso.

0.8 Diego Dotto 21.12.2015.

1 Largo nello spendere o nel donare (con rif. ideale al giusto mezzo tra avarizia e prodigalità e implicitamente alla condizione di chi è libero dallo stato servile). Estens. Ben disposto a beneficare, soccorrere o aiutare qno o esaudirne i bisogni o le richieste.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 1, pag. 233.6: eo clamo marçé alla vostra pat(er)nità, la quale è liberale a tuti quelli che recu(r)re a lei, k'a me vostro minimo parente, se l'oso dire, vola suc(ur)rere i(n) la p(re)sente necessitate...

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 300.18: E deose molto a bevere et a manicare e fo molto liberale a li amici soi.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 17, pag. 53.35: Unde questi cotali non sono larghi, né liberali, che prendono dai loro amici, a li quali ellino dovrebbero ben fare. Donde larghezza non è principalmente in ciò che l'uomo non prenda neuna cosa di ciò che non die prèndare, né en ciò che l'uomo prenda, ciò che elli die prèndare, anzi è principalmente in fare dispese convenevoli e ragionevoli ed in fare bene ad altrui.

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 18, pag. 57.27: E perciò che non conviene che ei re, né i buoni uomini sieno servi dei danari, né le ricchezze, ellino non debbono essere avari: ché quelli che dona e dispende quello che elli à, si come si conviene, è franco e liberale.

[5] f Brunetto Latini, Pro Marcello, a. 1294 (fior.), pag. 54.34: e ssì valse tanto appo me la mia fedele memoria d'animo liberale che non solamente non per cupiditade o disiderio d'alcuna cosa, ma fuori d'ogni speranza d'acquistare ricchezza od onore, conoscendo e sappiendo, mi misi e gittai volontaroso alla morte. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cic., Marc., 14: «grati animi».

[6] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 19, vol. 3, pag. 68.3: Dunque colui è liberale, che usa la pecunia convenevolmente, cioè quello che dà quello che si conviene, e dove e quanto e quando ed a cui si conviene. Prodigo, ovvero distruggitore, si è quello che soperchia in dare, e viene meno in ricevere. E l'avaro fa tutto il contrario.

[7] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 49, vol. 3, pag. 410.7: Liberale è a dir largo, cioè quegli che di suo capitale raccatta prigioni, ed aiuta suoi amici a maritare le loro figliuole, sì come debbono gli uomini aiutare l'uno all'altro e di consiglio e di parole, se gli è mestiero.

[8] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 188.6: Questo homo fo de batalgia, de griege e latine lettere el fo molto amaistrado, a demandare diligente, a dar liberal.

[9] f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 39, pag. 100.2: Sieno baldamente li Romani, da che questo è l'usato, liberali e larghi di quello che tolgono a' loro nimici... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Sal., Cat., 52, 12: «liberales ex sociorum fortunis».

[10] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 22, pag. 26.15: Per contrario a colui ke no è liberal li agreva spender, per ch'elo ama plu la pecunia cha la bona óvera.

[11] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 383, col. 3.32: Questo fo amatore de la rea puplica; casto et honesto visse; prompto fo a lo servire, et liberale de quello che fare potesse...

[12] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 20, pag. 41.8: Dunque pon mente, se il tuo vestimento, e 'l tuo albergo s' acordano insieme, e se tu se' liberale, e largo verso te, e scarso vers' altrui... || Cfr. Sen., Ep., II, 20, 3: «in te liberalis sis».

[13] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 77, pag. 198.35: Marcellino era franco, e liberale, massimamente facendolo del suo. || Cfr. Sen., Ep., IX, 77, 8: «facilis animi et liberalis».

[14] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 2, pag. 7.8: Rugeri [[...]] era iuvini bellissimu et grandi di persuna, facundu in lingua et saviu et calidu in consiglu, providu in tutti cosi chi si havianu a ffari, [[...]] et fu multu liberali.

[15] Bart. Cast. Pieve, Benché, 1370 (tosc./umbr.), 46, pag. 11: volgi le chiavi per le sancte porte / liberali et accorte / a' buon christian, chè a llor s[i] pande 'gnuna...

[16] a Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 56, pag. 70.6: E quelo Job molto iera liberal ali puoveri, perché 'lo aveva buo e piegore infinite...

[17] f Etica di Aristotele volg., XIV t.q. (tosc.>sett.), L. II, cap. 21, pag. 65r.16: [1] Largheçça è meçço intra donare e guadangniare. Dunque è colui largo e liberale che usa sua pecunia convenevollemente, ciò è a dire che doni cose convenevolli a cui si conviene e in quello tenpo e in quella guisa e in quella maniera e quanto in ciò si conviene... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[18] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 87-90], pag. 88r.28: Eccoti - dise Ovidio - le domenedie fo cortesi et liberali ali suo' amadori... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[19] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 111.9: fo homo desideruso de combattere, largo a donare e liberale a fare spese.

[20] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 151, S. Luca, vol. 3, pag. 1307.14: però che uomo si è animale ragionevole, mansueto e liberale. || Cfr. Legenda aurea, CLII, 30: «liberale».

- Sost.

[21] f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa a [V.1.praef.], pag. 32r.2: Pietà è parte di liberalità, e però dice che quella lode disidera il pietoso che il liberale... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[22] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa i [IV.8.ext.2], pag. 122r.2: E prima il comenda di questa virtù e pone in lui tutti gl'atti di liberale, poi pone una singulare liberalità ch'egli usoe in v.c cavallieri gelesi, ultimamente comenda lui e fa una comparatione dall'avaritia a la liberalità. Liberalità è mezzana tra prodigalità e avaritia, ma più s'accosta a prodigalitade. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[23] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 120, pag. 400.11: E per questo modo il prodigo contraffà il largo, e il liberale, conciossiacosaché grande differenza sia intra sapere donare, e non sapere il suo guardare. || Cfr. Sen., Ep., XX, 120, 8: «sic mentitur prodigus liberalem».

1.1 Ispirato da larghezza, benevolenza e generosità. Estens. Propizio, favorevole.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 201.1: Ciò è che dice Tullio: che neuna cosa è liberale s'ella non è giusta.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: però che dare del'altrui non è giustisia né larghessa; unde elli medesmo Tulio disse: nessuna cosa è liberale che no(n) sia giusta.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 349.17: e come avarizia spense in noi amore caritativo e liberale, così qui libertade del potere andare n' è tolta.

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 254.5: Piacevoli e liberali e pietosi e con ogni soavitade temperati furo li costumi di Focione... || Cfr. Val. Max., III, 8.ext., 2: «placidi et misericordes et liberales».

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 41.19: E lu putiri di issu lu deu Esculapiu apruvau la liberali et promta promissiuni di li Epidaurisi per sou celestiali obsequiu. || Cfr. Val. Max., I, 8, 2: «promtam indulgentiam».

[6] Ventura Monachi (ed. Mabellini), a. 1348 (fior.), Io vedo ben, 8, pag. 104: Lo vostro dicto, ch'io tanto confesso, / M'ha da la mente levata la trave / De l'ignoranza mia, ch'era sì grave, / Dandomi al vero liberal ingresso.

[7] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. II, cap. 42, vol. 2, pag. 107.7: Questo giovane, o che di questa generazione di guadagno avesse pecunia acquistata, o che dal padre gli fosse stata lasciata, pose l' animo a speranza di più liberale fortuna, e piacquegli la thoga e lla corte... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXII, 26, 1: «ad spem liberalioris fortunae».

[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 44, vol. 2, pag. 348.6: e a lloro venieno come a ccari fratelli, per fermare e mantenere colli animi buoni, e magni e lliberali, perpetua e liberale e buona pace...

[9] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 56.2, pag. 29: Valor de cortesia è ver che splende / nel far piazer e dono liberale...

1.2 Abbondante, copioso.

[1] f Deca terza (B), L. III-IV, XIV m. (tosc.), L. III, cap. 74, pag. 86, col. 3.4: Il terzo dì, credo per alcuna ira o per isperanza de più liberale milizie, MCCLXXII cavalieri, mescolati tra ' Numidi e Spagnuoli, di quegli d'Anibale ad Marcello si fugirono... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXIII, 46, 6: «spem liberalioris militiae».

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 4, pag. 366.18: il sapor delle quali [[ghiandi]] era a' rozi popoli non men soave al gusto che oggi sia a' gulosi di qualunque più morbido pane, le mele salvatiche, le castagne, i fichi, le noci e mille spezie di frutti, de' quali così come spontanei producitori erano gli alberi, così similemente liberalissimi donatori...

[3] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. III, [cap. 16], pag. 71r.8: inperçò che non erano stati pagati dele loro opere mercenare, promixe de satisfarli cum premii liberali del'induxia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Fr., Strat., III, 16, 3: «liberalitate».

1.3 Nobile, eccellente.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 623.12: Il suo figliuolo, nome Memfite, il quale avea avuto di Cleopatra sua moglie e sua sorore, fanciullo di liberale bellezza e d' ottima speranza, nel suo cospetto fece uccidere. || Cfr. Val. Max., IX, 2.ext., 5: «liberalis formae».

2 Che si addice a o è proprio di un uomo libero.

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 26, pag. 32.13: De' tuncha l'omo segondo questa vertude usar çogi liberali, çoè tal co usa li homini honesti et savii et per recreacion del spirito...

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 10, pag. 653.7: Alla perfine con poco provocamento di vergogna liberale, [fu] sopra rovinato il riguardamento di grandissima cosa... || Cfr. Val. Max., IX, 10.ext., 2: «ingenui pudoris».

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XV, par. 45, pag. 674.24: [E] tiene ancor del monte e del macigno: «del monte», in quanto rustico e salvatico, e «del macigno», in quanto duro e non pieghevole ad alcuno liberale e civil costume...

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 56, pag. 106.28: In una creatura sonno e possono essere quando con perfetta sollicitudine corre per la via predetta esercitando il tempo suo, che dallo stato servile giogne al liberale, e dal liberale al filiale.

2.1 [Con rif. alle sette discipline del curriculum di studi antico e medievale].

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 48.6: Et che ciò sia la verità dice lo sponitore che gramatica è intrata e fondamento di tutte le liberali arti...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 6, pag. 202.31: E anco saràno sette arti liberali e non più...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 2: ave(n)gna dio che l'arte liberale no(n) vertù, sì comadano al'animo di prender vertù...

[4] Gl <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 8, pag. 168.15: E con tutto che queste scienze, le quali sono dette, sieno chiamate franche e liberali, perciò che i franchi e i gentili uomini le soleano apprèndare...

[5] Disciplina Clericalis, XIII ex. (fior.), pag. 81.19: Togli per consigliere colui ke sappia senno di scienzia liberale, e 'n quello cotale si è perfetta nobilità.

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 344, vol. 1, pag. 249.32: Salvi li privilegi dati et conceduti et li quali per inanzi si concedaranno a li dottori de le leggi et maestri de l'arti liberali et a li medici experti...

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.17, pag. 125: Monto fantina misa a scora, / tanto in leze se destense / che in dixoto agni sì inpreise / le sete arte liberar / com monto seno naturar.

[8] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 267.7: E non ti sia piccola cura d'avere ordinato l'animo delle liberali arti e d'imparare (sapere) due linguag[g]i. || Cfr. Ov., Ars am., II, 121: «ingenuas [[...]] artes».

[9] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 61, pag. 89.2: Per tanto dixe l' arcivescho Trepin en laudo de Karlo Magno ke puo' k' ello avea facti amaistrar so fioli en scientie liberal...

[10] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), pag. XXV.19: Tu vedi, perchè sono chiamati studj liberali, perchè sono degni d'uomo libero. || Cfr. Sen., Ep., XI-XIII, 88, 2: «liberalia studia».

[11] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 103-111, pag. 125, col. 1.15: queste sette mura sí hanno a significare le sette liberale scienzie...

[12] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 32.1: Ancora da l' autra parti vinni Cassandra, figla di lu re Priamu, la quali era multu perita in li VII arti liberali...

[13] Gl Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 334, pag. 748.6: Cioè: gramatica, dialet[t]ica, retorica, arismetica, geometria, musica e astronomia. E sono chiamate liberali, sì come dice Frate Gilio nel libro De regimine principum , però che i figliuoli de' nobili e liberi uomini solamente le imparavano, overo, e meglio, però ch' elle danno cognoscimento delle virtudi, le quali fanno l' animo libero e exento da ogni vizio, la cui servitudine è mortale...

[14] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 2.4, pag. 422: Om può saper ben fisica e natura / e legge con Decreto e Decretali, / e conventare en divina Scrittura / e in tutte sette l'arti liberali...

[15] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), II.5, pag. 340: La influenzia delle stelle di Egitto / dottrina ponderata i· lle scienzie, / filosofia, sì com'io trovo scritto / mostrava lì con belle deferenzie / dell'arti liberali il so diritto...

[16] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 13, vol. 1, pag. 130.4: Kisti paroli li licterati intendirannu, et non si potiranu negari da homu exercitatu in sentencii liberali.

[17] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 56, pag. 277.17: E chiamansi «liberali» per ciò che in esse non osava, al tempo che i Romani signoreggiavano il mondo, studiare altri che liberi uomini; o vogliam dire che liberali si chiamano per ciò che elle rendono liberi molti uomini da molti e vari dubbi, ne' quali sanza esse intrigati sarebbono.

[18] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. II, [vv. 121-22], pag. 59v.2: et açò che tu possi far quello che è dicto non te sia lieve cura, over pensier, coltivar et ornare lo to pecto, çò è lo to animo e la toa mente, per nobel arte, çò è per le arte liberali, le quali è nobele respecto dele arte mechaniche... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[19] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 56.29: Et intre l'altre grande virtute soy era multo docta e magistrata indelle vii arte liberale...

[20] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 11, parr. 7-24, pag. 163.16: Sì come quando questa dictione 'arte', che significa «le vie strette», fi astiçata con questa dictione 'arte', che significa «le arte liberale, osia le arte mechaniçe».

3 Licenzioso.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, conclusione, pag. 717.27: E se forse pure alcuna particella è in quella, alcuna paroletta più liberale che forse a spigolistra donna non si conviene...

[u.r. 12.12.2017]