TENUE agg.

0.1 tenua, tenue, tenuissime, tenuo.

0.2 Lat. tenuis (DELI 2 s.v. tenue).

0.3 Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.): 2.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Ameto, 1341-42.

In testi sett.: Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

N L'att. in Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.) è una cit. dantesca ma secondo una lez. deteriore della trad.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Di spessore ridotto; sottile. 1.1 Di spessore ridotto, quasi trasparente. 1.2 [Di un colore:] che ha una tonalità sfumata. 2 Delicato, leggero.

0.8 Diego Dotto 21.12.2015.

1 Di spessore ridotto; sottile.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 12, pag. 709.21: 22 due tenuissime ciglia, divise da candido mezzo in lieto spazio...

1.1 Di spessore ridotto, quasi trasparente.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 10-21, pag. 273, col. 1.3: Come si veggion… çoè come se veçon molte volte in una nuvela del sole tenua, traparente, archi paralleli, çoè archi equidistanti che faça li radii del sole, come appar per lo Filosofo in Metaura, capitolo d'Iride, ch'èno de diversi coluri secondo che la nuvela è folta o tenua...

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 12, 10-21, pag. 360.4: Come si volgen per tenue nube; ecco la prima similitudine, cioè come alcuna volta si vedono nell'aire due archi equidistanti nelle nube non troppo spesse, dei quali quello d'entro è cagione di quello di fuora, cioè quello che è di verso lo Sole è cagione dell'altro che viene più di lungi dal Sole... || Cfr. Dante, Commedia, a. 1321, Par. 12.10, vol. 3, pag. 190: «per tenera nube» e Petrocchi, Commedia, vol. IV, p. 190: «Oltre all'erronea var. terrena, si dové formare un tenua o tenue, se il Ronto traduce "per tenuem"».

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 12, 10-21, pag. 360.31: Come si volgen per tenue nube; cioè sottile e trasparente, cioè che non sia troppo folta...

1.2 [Di un colore:] che ha una tonalità sfumata.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 13, 1-21, pag. 294, col. 1.8: Compage, çoè tenueça e solliditate; sí come l'aiere ha color tenuo açurro, cussí quelle hanno uno radiar tenuo, suttile.

2 Delicato, leggero.

[1] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 56, pag. 104: le cosse che in pretioxe fine molte ben guardae, / azò che alcun no le guasta tenue fin ordenae, / cossì fa mia madre perché l'è pretioxa, / le guarde c'à 'lla de torno perché l'è dignitoxa...