TIMIDETTO agg.

0.1 timidette, timidetti.

0.2 Da timido.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

N Att. solo fior. L'att. in Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.) è cit. dantesca.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Di un animale:] che non ha una natura feroce e violenta; che rifugge il contatto con l'uomo o gli altri animali.

0.8 Diego Dotto 21.12.2015.

1 [Di un animale:] che non ha una natura feroce e violenta; che rifugge il contatto con l'uomo o gli altri animali.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 3.81, vol. 2, pag. 46: Come le pecorelle escon del chiuso / a una, a due, a tre, e l'altre stanno / timidette atterrando l'occhio e 'l muso...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 52.7, pag. 472: poscia fra l' erbe fresche prestamente / vide conigli in qua e 'n là andare, / e timidetti cervi e cavriuoli.

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 14.7, pag. 711: Pasconsi [[le mie pecorelle]] quivi timidette e mite / e servan lor grassezza con tal forma / che non curan di lupo le ferite.

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 3, 79-93, pag. 66.37: e l'altre stanno Timidette atterrando; cioè tenendo giuso verso la terra, l'occhio e il muso...

[u.r. 22.11.2019]