PROSTITUIRE v.

0.1 prostituisce; f: prostituta.

0.2 Lat. prostituere (DELI 2 s.v. prostituire).

0.3 Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Indurre o costringere a rapporti sessuali in cambio di denaro o altro. Fig. Esporre (qno) a una condizione che ne svilisce la dignità.

0.8 Diego Dotto 07.03.2016.

1 Indurre o costringere a rapporti sessuali in cambio di denaro o altro. Fig. Esporre (qno) a una condizione che ne svilisce la dignità.

[1] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 529.3: El non se convien. - Che perdi tu, se non quella acqua la qual tu recevi? Né la mia vose ve prostituisce, ma ella vieda temer li vani danni. || Cfr. Ars am., III, 97: «Nec vos prostituit mea vox».

[2] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 97-98], pag. 88r.12: o vuy, femene, per questo cotal mio commandamento che io ve ho dado, che vuy non lassadi passar la çoventude et che vuy ve debià sollaçar et non esser grieve de far piaser ali çoveni, non creçà che io te voia metere en bordello, né la mia bose non ve prostituisce, sì como aven dele puttane che sta de fuora per mostrarse ali homini... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [In contesto fig.].

[1] f Tratt. a Demofilo volg., XIV ex. (tosc.), Cap. 17, pag. 78.19: Quanto dunque maggiormente dobbiamo credere che Dio non dispregieràe l'anima, la quale da adultero nimico in questo bordello del mondo per suoi ingegni è prostituta e messa, s'ella li vuol consentire, e vuolsi con lui accordare? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.