ROSTRO s.m.

0.1 rostre, rostri, rostro.

0.2 Lat. rostrum (DELI 2 s.v. rostro).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Pietro da Perugia, XIV m. (perug.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Nota il plur. neutro rostre att. solo in Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.).

Locuz. e fras. da rostro a rostro 1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Lo stesso che becco 1. 2 [Mar.] [Milit.] Nell'antichità classica, sperone innestato nella prora allo scopo di perforare lo scafo delle navi nemiche. 3 Plur. Nell'antica Roma, tribuna degli oratori ornata con gli speroni delle navi nemiche esposti come trofei di guerra.

0.8 Diego Dotto 07.03.2016.

1 Lo stesso che becco 1.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.10, vol. 3, pag. 310: ch'io vidi e anche udi' parlar lo rostro, / e sonar ne la voce e «io» e «mio»...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 32, pag. 113.31: Ogni selva vi mandò uccelli: e i tristi corpi erano miseramente dilacerati da loro, e le lor carni pasceano gli affamati rostri.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 10.51, pag. 366: e dentro da l'orecchia / lo rostro dolcemente a beccar calla.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 19, 13-27, pag. 540.15: cioè lo detto rostro de la detta aquila a parlare e dire le infrascritte parole…

[5] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 19, 1-12, pag. 539.40: lo rostro; cioè lo becco dell'aquila...

- Estens. Bocca. || (Gambino).

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 30.142, pag. 206: A la dimanda de soi rostri il spalto / aperse, et disse a lue: "Segnor meo caro, / dime chi è quel che porta il divin smalto...

- Fras. Da rostro a rostro: a viva voce. || (Bellucci).

[7] f Menghino Mezzani (ed. Bellucci), a. 1374 (tosc.-pad.), 48b.5, pag. 225: da me saprete appien da rostro a rostro / quanta dolcezza in voi transfero / da veder voi... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- Estens. Volto.

[8] Pietro da Perugia, XIV m. (perug.), 8, pag. 176: ch'io sono stato ai dolce piede vostre, / e di star sempre cresce più il diletto, / né porria inopinar tuto l'effetto / quant'è 'n Cirra bagnarsi mani o rostre.

[9] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 40.271, pag. 281: Et quegli che al clamar n'ebbe coperchio: / "Tole, tole, leva[te] questo rostro / da noi, sì che in croce quel sea ucixo". || (Gambino).

- Fig. Corso (di un fiume).

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 29.62, pag. 419: Or, per mostrarti in tutto la sua via, / poi ch'è in Egitto, si divide in sette / e, quindi, in verso Arabia si disvia. / Alfin lo più nel mar Rosso si mette; / l'altro di verso il Caro rizza il rostro, / dove Carisio l'onde sue son dette.

2 [Mar.] [Milit.] Nell'antichità classica, sperone innestato nella prora allo scopo di perforare lo scafo delle navi nemiche.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 18, pag. 409.9: Dugento e trenta navi rostrate fuoro quelle di Cesare, e trenta sanza rostri a tre remi...

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 43, pag. 187.6: e la grandezza della nave liburna non per fiato di venti, ma per forza, e sospingimento di remi gli avversarj colle punte appellate rostri percuote... || Cfr. Veg., Mil., IV, 43: «aduersarios percutit rostris».

- [Come trofeo di guerra].

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 538.14: «Non vogliamo recare in judicio contro altrui testa potente in judicio, trionfi, spogli, e prede, e li rostri de le vinte navi.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 226.16: Ancora molte armi sono appese nelle porte sacre, e carri de' prigioni, e scure curve, ed elmi e grandi ferramenti di porte, e lance, e scudi, ed i rostri delle navi tolti e robbati. || Cfr. Aen., VII, 186: «ereptaque rostra carinis».

- Estens. Prora di un'imbarcazione?

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 10.51, pag. 67: Vedendo lue de tante turbe mostre, / a comandar gir oltra non fue grave. / Poi uno scriba passoe quelle rostre / et venne a lüe con parlar suave: / "Maestro, eo seguirò dove tu vai, / lassando tutto teco vengo in nave".

- Fig. Guardia?

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 42.199, pag. 296: Et lue rispuoxe: "Non far che me tochi, / che prima in celo conven ch'eo me plegi, / mo con mei frati fae che tu te abbochi, / ch'eo saglio al Padre meo et Padre vostro, / Deo meo, Deo vostro, et çiò non sae gli sciochi". / Uno de quei custodi che feo il rostro, / se 'n venne a' princi demtro a la citate, / a' sacerdoti et a' magior del chiostro, / et tutte cose che linci eran state / disse. || Cfr. Mt., 28.11: «quidam de custodibus venerunt».

- Fig. Ciò che serve da rivestimento esterno (con rif. al corpo come veste mortale dell'anima)?

[7] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 43.114, pag. 301: Eo sum, ve dico; poné le man vostre / et palpate, che 'l spirito no à carne / né osse, le qual fanno a l'alma rostre". || Cfr. Lc., 24.39: «videte manus meas et pedes quia ipse ego sum palpate et videte quia spiritus carnem et ossa non habet sicut me videtis habere».

-Fig. Ciò che provoca un'afflizione?

[8] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 2.52, pag. 11: dicendo a noi se darebbe contento, / et che sença timore de alcun rostro, / liberri ussiti da man de' nemici, / in sanctità serviamo col cor nostro / il Segnor Deo...

[9] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 21.81, pag. 147: Perché Moÿxé vostro / permisse çiò, se avete buona vista, / voi il vederete aponto com'eo il mostro: / per la fermeçça de il vostro cor duro / ve consentio levar cotesto rostro, / ma nel principio già n'era securo. || Cfr. Mt., 19.8: «quoniam Moses ad duritiam cordis vestri permisit vobis dimittere uxores vestras ab initio autem non sic fuit».

3 Plur. Nell'antica Roma, tribuna degli oratori ornata con gli speroni delle navi nemiche esposti come trofei di guerra.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 149.27: 7. Issi li anciani nostri li volsiru fari statui et mittirili in lu comiciu, in li rostri, in la curti... || Cfr. Val. Max., IV, 1, 6: «uoluerunt illi statuas in comitio, in rostris, in curia».

[2] Gl Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 262.26: Vollerli porre le sue statue nel luogo detto Comizio, dove si faceano le elezioni de li officiali; e ne li rostri, cioè nel luogo del parlamento...

[3] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [IV.56], vol. 5, pag. 317.16: Così Minucio, al quale era in sorte venuta per provincia li Liguri, con l'autorità del senato salì sopra le sedie chiamate Rostri... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXXIV, 56, 3: «ex auctoritate patrum in rostra escendit».

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 200, pag. 221.13: Appresso, fuggitisi i congiurati ed egli essendo morto, disfatte le sedie giudiciali della corte, le quali si chiamano «rostri»...

- Fig.

[5] ? Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 53.66, pag. 156: Se tu dichi: mi çova / Ch'altro çi cova / Per li fatti umani, / E vengon prossimani / E fieno subitani, / Questo penso, / Un solo gli è compenso / Qual mandarà l'imenso / Signor nostro, / Che carta penna e inchiostro / Con arme si vedranno al somo rostro...

- Fig. [Come figura dell'attività oratoria].

[1] f Della vecchiezza, XIV (tosc.), pag. 54.24: ma impertanto, siccome voi vedete, la vecchiezza veramente non m'ha enervato né afflitto; né già la corte de' senatori desidera le mie forze, né gli rostri, né gli amici, né gli ospiti, né gli clientoli... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cic., Sen., 32: «non curia viris meas desiderat, non rostra, non amici, non clientes, non hospites».