STUPRO s.m.

0.1 strupa, strupi, strupo, strupro, strupu, stupri, stupro, stupru.

0.2 Lat. stuprum (DELI 2 s.v. stupro).

0.3 Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.

0.5 Occasionalmente agg. per esigenze di rima nel Dittamondo: cfr. qui 1.5.1 [1].

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Rapporto sessuale con una vergine consumato al di fuori del matrimonio. 1.1 Incesto. 1.2 Rapporto sessuale consumato sotto minaccia o con violenza. 1.3 Atto sessuale illecito. 1.4 Estens. Atto di violenza e ribellione contro qno. 1.5 Fig. Conquista violenta (di un territorio).

0.8 Diego Dotto 07.03.2016.

1 Rapporto sessuale con una vergine consumato al di fuori del matrimonio.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 31, pag. 55.6: E que' sono i Vizî che nascon di Lussuria, e sono così appellati: Semplice fornicazione, Incesto, Avolterio, Strupro, Peccato contra natura e Rapinamento.

[2] Gl Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 31, pag. 55.16: Strupo è un carnale uso che si fa co la vergine.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 80.6: cacciate le stelle ricevute nel cielo per merito dello strupo, acciò che la p. non si tuffi nel puro mare. || Cfr. Ov., Met., II, 529: «stupri mercede».

[4] Gl Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 2, pag. 15.17: La terza [[lussuria]] si chiama strupo, cioè quando l' uomo fa villania ad alcuna vergine, e se è per forza, allora si è viepeggio.

[5] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 5, proemio, pag. 70.34: la seconda [[lussuria]] è strupo, ch'è inlicito isverginamento...

[6] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 15, proemio, pag. 283.31: la seconda [[lussuria]] è strupo, che ssi commette sanza violenza con colei, che è in podestà del padre, ed è maggiore peccato che il primo [[scil. fornicazione]]...

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 58.17: Ca, cun zò sia cosa que Appiu Claudiu, lu quali era triunvir, apudiratu per lu putiri di lu officiu, incirkassi cun gran pertinacia di far virgugna di stupru ad una filya di issu Virginiu... || Cfr. Val. Max., VI, 1, 2: «filiae eius uirginis stuprum».

[8] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. II, cap. 85, vol. 2, pag. 212.9: Spaventati furono ancora i Romani, sopra cotante pestilenzie, sì dagli altri prodigii, e sì ancora che due vergini Vestali, Opimia e Floronia, quello anno furono in istupro trovate... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXII, 57, 2: «stupri compertae».

[9] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 66, pag. 340.23: Commettesi ancora questo vizio tra soluto e soluta vergine, e questa spezie si chiama «stupro»: ed ebbe questo vocabolo origine da «stupore», in quanto, quando prese l'uso, non solamente in vergine si commettea, ma in vergine vestale...

[10] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 25-45, pag. 156.4: stupro è corrompimento di verginità...

- [Nell'antica Roma, con rif. a rapporti pederastici].

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 59.31: Marcu Claudiu Marcellu, edili curruli, fici acitari ananti lu populu Gayu Sancinu tribunu di lu populu a lu Capitolyu, però que issu avia riquestu so filyu di stupru, zò esti di quillu laydu viciu... || Cfr. Val. Max., VI, 1, 7: «filium suum de stupro appellasset».

1.1 Incesto.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 47.6: La mulyeri di Nansimenes athenisi, disavidutamenti truvandu so fillyu et sua filya qui commitianu stupru insembla... || Cfr. Val. Max., I, 8.ext., 3: «cum fili ac filiae suae stupro interuenisset».

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 7, pag. 182.16: E dice superbo strupo a denotare la superbia de Lucifero. E dice «strupo» impropriamente, però che «strupo» apertene veramente a vicio carnalle con parenti comisso...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 74, pag. 342.8: Alcuni a questa spezie aggiungono il commettere questo peccato tra congiunti, il quale di sopra fu nominato «stupro»...

1.2 Rapporto sessuale consumato sotto minaccia o con violenza.

[1] ? Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 19, pag. 105: or semo êl tenpo ke l'aversario è nato, / en Babilonia concepto e generato / de äulterio, de strupu e de peccato.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 62.20: 16. la mulyeri di Gonti Rigitellu, la quali era data in guardia ad unu centuriuni, sfurzata da issu a patiri stupru... || Cfr. Val. Max., VI, 1.ext., 2: «stuprum pati».

[3] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa h [I.8.5], pag. 24v.1: Questo Vallerio, poi che li re furono cacciati di Roma per lo stupro di Lucretia, tenne il primo consolato con Bruto... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] ? Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 97.5, pag. 642: Quello affamato, ensazïabel lupo, / che s' è, non è gran tempo, incappucciato, / sotto la vista del qual monacato / preda non lassa in loco alto né cupo, / e d' encesto non cura né de strupo, / per poder devorar ciò che li è grato...

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 6, cap. 13, pag. 116.15: nè rovinare nè incendere vedrò la patria, nè essere rapite agli strupi le madri campagnine, nè le vergini, nè i nobili fanciulli. || Cfr. Liv., XXVI, 13, 15: «ad stuprum».

[6] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 39.17, pag. 211: ove Bruto valente / che vendicò lo stupro di Lucrezia, / Furio Camillo e gli due Curïoni...

1.3 Atto sessuale illecito.

[1] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 12.214, pag. 154: ma d'ogne innormità pericolosa, / d'ogne nequizia è la femina guida, / di tutti 'i mal cagion pronta e vogliosa; / e nelle verde mente se ranida / per condure altre ai suoi efiette cupe: / o miser chi en nulla mai se fida, / per li cui scelerate e prave strupe / tante città corrotte han già fumato / e volte al fondo d'esse l'alte rupe... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.4 Estens. Atto di violenza e ribellione contro qno. || Att. solo in Dante e nei commentatori.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.12, vol. 1, pag. 110: Non è sanza cagion l'andare al cupo: / vuolsi ne l'alto, là dove Michele / fé la vendetta del superbo strupo».

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 109.11: E dice superbio st[r]upo, a ddenotare che come strupo è inlicito disfioramento di vergini; così costui quan[t]o fu in lui, vuolle rapire, e disverginare il vergine regno di Dio...

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 7, pag. 182.16: E dice superbo strupo a denotare la superbia de Lucifero. E dice «strupo» impropriamente, però che «strupo» apertene veramente a vicio carnalle con parenti comisso; ma qui fo soperbia comissa contra el so factore.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 14, pag. 383.20: E chiamalo «strupo», quasi violatore col suo superbo pensiero della divina potenzia, alla quale mai più non era stato chi violenza avesse voluto fare...

1.5 Fig. Conquista violenta (di un territorio).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 195, pag. 220.5: - E nella persona di lui propio furon gittate queste parole: - Tu comperasti per oro lo stupro in Gallia, e qui l'hai preso in prestanza.

1.5.1 Agg. Segnato da violenza.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 16.39, pag. 48: Così l'avaro e il crudele occupa / lo regno tutto; ma, se guardi bene, / la fine, se mal fe', fu rea e strupa.