VERECONDO agg./s.m.

0.1 vereconde, verecondo, verecundi; f: verecundo. cfr. (0.6 N) verecunda.

0.2 Lat. verecundus (DELI 2 s.v. verecondia).

0.3 f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.): 1.1; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.): 2.

0.4 In testi tosc.: f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

È da ricondurre senz'altro a un lessema lat. l'att. in Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 6, pag. 159.5: «La decima condizione che dee avere la confessione, si è verecunda; che dee essere vergognosa»: si tratta infatti di una ripresa di una cit. lat. esposta e commentata ad verbum.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Che teme di essere biasimato, in partic. per una condotta moralmente sconveniente. Estens. Che manifesta misura e temperanza. 1.1 Sost. Chi teme di essere biasimato per non essersi adoperato (con rif. a una virtù civile). 2 Che manifesta senso del pudore. 3 [Di una parte del corpo:] che suscita imbarazzo (con rif. alla sfera sessuale).

0.8 Diego Dotto 07.03.2016.

1 Che teme di essere biasimato, in partic. per una condotta moralmente sconveniente. Estens. Che manifesta misura e temperanza.

[1] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 2 Mc 15, vol. 8, pag. 649.6: parevali vedere per insogno, uno chiamato Onia, il quale era stato sommo sacerdote, uomo buono e benigno, nel viso verecondo, modesto ne' costumi, ne' parlari ordinato... || Cfr. 2 Mac., 15.12: «virum bonum et benignum verecundum visu modestum moribus et eloquio decorum».

1.1 Sost. Chi teme di essere biasimato per non essersi adoperato (con rif. a una virtù civile).

[1] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa a [IV.5.praef.], pag. 112r.13: Adunque in questa maniera l'auttore non parla de la vergogna, ma prendela per uno timore di ripreensione per lo quale temeano gl'antichi se male guidavano la republica. Onde vergogna è uno timore in sua ingloriatione perveniente di sozza cosa a sé possibile in essere. E secondo questo si può dire virtuoso il verecundo, in quanto teme ch'egli non faccia virtuosamente, la qual cosa ebbono li predetti Romani: però che, temendo vergogna di malvagio governamento, sommamente bene guidavano la republica. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 Che manifesta senso del pudore.

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 1, 70-84, pag. 23.21: li occhi sono lo maggior segno che sia de la castità de le donne, quando stanno calati e verecundi...

3 [Di una parte del corpo:] che suscita imbarazzo (con rif. alla sfera sessuale).

[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Prol. cap. 1, vol. 1, pag. 2.28: e andò in Etiopia per vedere li Gimnosofistici (cioè filosofi nudi, eccetto alle parti vereconde) e la famosissima mensa del sole nell' arena.