PERPETUARE v.

0.1 perpetua, perpetuar, perpetuare, perpetuarse, perpetuate, perpetuati, perpetuerà , perpetue, perpetui.

0.2 Lat. perpetuare (DELI 2 s.v. perpetuo).

0.3 Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Fare durare senza un limite temporale definito (anche pron.). 1.1 Pron. Dare continuità a una stirpe generando figli. 2 Fare continuare, proseguire. 3 Sost. L'atto di fare durare a vita.

0.8 Diego Dotto 13.07.2016.

1 Fare durare senza un limite temporale definito (anche pron.).

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 40, cap. 11, par. 5, pag. 591.3: Male guardiano del molto durare è paura; e per contrario benivolenzia è fedele eziandio a perpetuare. || Cfr. Trad. De doc. antiq., 40, 11, 5: «Malus custos diuturnitatis metus; contraque benevolentia fidelis est ad perpetuitatem».

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 6.54, pag. 170: E quelle mosse, a certo tempo fitto / In esser serva, e a sè ritraendo, / Poi le perpetua con suo fermo editto...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 9, vol. 2, pag. 186.14: Et in tali statu per divina iusticia sirranu perpetuati...

- Fare vivere nella memoria collettiva.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 29, 13-30, pag. 610, col. 2.27: Ed avvegnaché rasonevole apetito no sia de voler deventar Deo, el se pò avere apetito de perpetuarse cum viver glorioso...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 60, pag. 278.10: che colui il quale col suo artificio sa perpetuare i nomi de' valenti uomini e le glorie degl'imperadori e de' popoli...

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 79-96, pag. 415.16: intendesi che l'uomo si perpetua con le buone opere: imperò che nel mondo vive per fama, et in Cielo vive per gloria sanza fine.

1.1 Pron. Dare continuità a una stirpe generando figli.

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 47, pag. 66.26: nu vedemo ke l'omo more così co i altri animali, e perciò ke ello no se po perpetuar en si medemo, ello à natural desiderio, como dise Aristotele, de perpetuarse en so fijoli k' è semejenti de lu.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 15, proemio, pag. 280.28: l'altro fine ad avere figliuoli, acciò che si perpetui l'umana generazione...

[3] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa b [II.9.1], pag. 58r.4: la quale [[natura]] vuole che l'umana generazione si perpetui. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 Fare continuare, proseguire.

[1] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 1, par. 1, vol. 2, pag. 25.23: Ma quanto al volente reaccusare, baste la porrectione con lo iuramento etiandio a perpetuare la iuredictione.

[2] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 527.16: per arte l'amor se perpetua. || Cfr. Ov., Ars am., III, 42: «arte perennat amor».

[3] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 41-42], pag. 86v.23: et per arte lo amor sì fi perpetuado et sì dura. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 182.29: La fortuna tua, crudele matrigna, perpetuare me suo figliastro nelli crudeli mali.

3 Sost. L'atto di fare durare a vita.

[1] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa e [IV.1.4], pag. 96r.12: Onde dice Vallerio ch'egli solo fu materia di non avere tiranni in Roma però che 'l perpetuare ad uno l'ufficio il fa tiranno. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.